Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: LaMicheCoria    08/04/2012    2 recensioni
[Una Raccolta di Drabble, Flash Fic e One Shot legate alle canzoni contenute nel primo Disco-Raccolta dei Beatles, dal 1962 al 1966.]
[Pairing Shonen-Ai, Het e presenza di personaggi in versione Nyo!]
Love, love me do / You know I love you, / I’ll always be true, / So please, love me do.
[01. SpAus - Love Me Do] [02. GerIta - Please Please Me] [03. FrUk - From Me To You] [04. HREXChibitalia - She Loves You]
[05. SpaMano - I Want To Hold Your Hand] [06. PruAus - All My Loving] [07. AusLiech - Can't Buy Me Love] [08. SuFin - A Hard Days' Night]
[09. FranciaxMadre Egitto - And I Love Her] [10. SeborgaxNyo!Svezia - Eight Days A Week] [11. FrancisxJeanne - I Feel Fine]
[12. Antica RomaxMadre Egitto - Ticket to Ride] [13. RusAme - Yesterday]
[13 Capitoli] [CONCLUSA]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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Disclaimer: I personaggi di Hetalia: Axis Powers non mi appartengono,
ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Se così non fosse, io che me starei qui a fare?
Non mi appartengono nemmeno le canzoni dei Beatles
Che vanno a chi detiene ancora oggi i loro
Copyright ©
Se fosse il contrario, me ne andrei nel cielo con Lucy e i diamanti
Su un sottomarino giallo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.: A Hard Day’s Night :.

 

Svezia si fermava spesso a lavorare all’Ikea di Stoccolma o in qualcuna delle filiali del territorio: gli piaceva respirare il profumo umido del legno, saggiarne la consistenza quando si accingeva a tagliare le assi per i mobili, trovava di suo gusto persino l’odore asprigno dei coloranti e dei grumi di colla filamentosa.
Il biascichio dei trucioli sotto le scarpe era simile al crocchiolio della neve che strusciava contro la suola degli scarponi pesanti, il chiacchiericcio dei clienti era come il crocchiare delle foglie nel silenzio delle foreste.
Certo, tutto quel lavoro aveva degli svantaggi: le mani e le nocche scorticate, la pelle arrossata, graffi e persino qualche bruciatura, senza contare i genitori che venivano di lui, scandalizzati e offesi, annunciati dal tintinnare di borse e colpi di tacchi alti, lamentandosi che il loro pargolo era scoppiato a piangere da quanto Svezia lo guardava male.
Il povero Berwald aveva cercato di far capire loro quanto le sue intenzioni non fossero assolutamente cattive e di come quei bambini così vivaci gli ricordassero Sealand la prima volta all’Ikea, quando era praticamente affogato nella vasca delle palline. Oppure Ladonia quando si era perso nella zona degli armadi. Tutto inutile.
Così, quando tornava a casa la sera, col sole che bruciacchiava l’orizzonte soffiando in cielo fumo e cenere notturna, sentiva la schiena urlare ai quattro venti la propria indignazione e le tempie che battevano a ritmo di tacchi e martello per chiodi.
La stanchezza era tale che, per arrivare alla porta, era quasi costretto a trascinarsi sul viottolo.
Dentro casa, però, tutto cambiava.
Fuori sull’uscio lasciava il giorno morente, mentre dalla cucina arrivava la luce soffusa della lampada; l’odore di colla che si portava addosso sin dal mattino scompariva, cancellato dal tenue profumo di salmiakkiche Svezia lasciava sempre sul tavolo perché…perché sapeva che Tino ne era più ghiotto di lui, ecco. Poi c’era la porta del bagno, socchiusa, da cui proveniva l’incantevole tepore dell’acqua calda.
Insomma, appendere il soprabito all’ingresso era come mettere via la fatica di una giornata intera. Un rituale quasi sacro che il silenzio della casa contribuiva ad aumentare.
E poi c’era Finlandia che lo aspettava in camera da letto: solitamente leggeva, Hanatamago acciambellata sulle lenzuola come un cuscino peloso, ma non erano rare le volte in cui lo trovava già addormentato, le coperte alte fino al mento e il corpo raggomitolato sotto un doppio strato di plaid.
Che fosse ancora sveglio o già nel mondo dei sogni, alla fine il risultato era sempre lo stesso: Svezia si stendeva accanto a lui e chiudeva gli occhi, soffiando via le tracce di stress rimasto con un sospiro pesante. Poi era solo la fronte di Tino contro il petto, i suoi capelli che gli solleticavano il collo e le braccia che gli cingevano la vita –Sembrava tutto così facile, la notte, quando c’era il buio a nascondere quegli occhi che tanto lo spaventavano.
Berwald allora lo stringeva a sua volta, in silenzio, rimanendo abbracciati fino al mattino.

 

 

E poi c’erano Peter e Ladonia che non perdevano un’occasione per intrufolarsi fra le coperte
e addormentarsi nel calore del loro abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

{ But when I get home to you
I find the things that you do
Will make me feel alright

So why on earth should I moan
'Cause when I get you alone
You know I feel okay }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note di Fine Capitolo

Buona Pasqua, bella gente!!
Okay, l’Ikea Family (termine coniato da Jo-san) mi mette tanta, tanta tenerezza addosso. E lo so che loro non sono solo fluff e caramelle, però…Aw <3
Ringrazio la Jo-san per aver recensito i precedenti capitoli!
E la prossima è un crack!pairing!

 

 

 

 

 

 

   
 
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