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Autore: shy angel    09/04/2012    2 recensioni
Gli Angeli esistevano. Non poteva negarlo.
Jorge era un Angelo. Vero anche questo.
Lei era la protetta di Jorge. Discutibile.
Lei era destinata a fare grandi cose. Assolutamente e categoricamente, no!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prepararsi alla battaglia (2 Parte)










Le schiere di angeli scarlatti si prostrarono al cospetto del loro comandante dalle ali rosse e dallo sguardo furente.
Ginevra li vide alzarsi in modo così sincronizzato da sembrare degli automi. Erano tutti possenti e dai lineamenti perfetti, i muscoli delineati e l’espressione seria. Erano dei combattenti. E Gabriel era il loro comandante.
Ai margini dell’immensa sala gli altri angeli dalle splendide ali bianche e sfumate d’azzurro. I lineamenti dei volti delle schiere di Michael erano molto più delicati, semplici e quasi fragili alla soffice brezza che spirava da un punto non ben definito in quella candida stanza.
I due fratelli fecero per avvicinarsi alla ragazza, ma lei indietreggiò di rimando, impaurita.
<< Non avere paura, Ginevra >> la rassicurò Michael con quella voce cristallina da fanciullo. << Fidati di noi >>.
Ammaliata dalla sua voce, o forse dalla sua cortesia o forse dai suoi occhi così cristallini e puri, Ginny fermò la sua ritirata e lasciò che Michael le prendesse una mano fra le sue.
Gli occhi castani screziati di verde della giovane ora si voltarono verso il possente Gabriel. Non avrebbe ricevuto parole di conforto da lui, lo sapeva; ma i suoi occhi, quegli occhi che inizialmente l’avevano intimorita, trasmettevano fiducia e lealtà. Nei suoi occhi sembrava scorrere lava, tanta la concentrazione.
Con meno delicatezza del fratello, le afferrò l’altra mano fra le sue.
Solo in quel momento ci fece caso: le mani di Michael erano fredde come l’inverno, quelle di Gabriel calde come l’estate.
<< Chiudi gli occhi Ginevra >> questa volta era stato Gabriel a soffiare al suo orecchio un ordine che lei assecondò immediatamente.
Ad occhi chiusi, avvertì come degli spifferi caldi e freddi sfiorarle il volto, il collo, le braccia e il tratto di vita lasciato scoperto dalla maglia.
I sospiri dei due angeli erano anche fra i suoi capelli.
E proprio quando stava per riaprire le palpebre, Gabriel le strinse teneramente la mano e lasciò che i suoi poteri fluissero.
Si sentì ghiacciare. Il freddo era ovunque su lei, in lei. Le dita le si intorpidirono, il fiato le si mozzò, le spalle si appesantirono.
Poi il nulla, il bianco. Riaprii gli occhi di scatto e vide.
Per la prima volta vide veramente. Quei suoi miseri occhi che prima avevano forse solo immaginato i colori, ora li vedevano veri e vivi risplende nella loro bellezza. Il rosso delle ali di Gabriel  era vivo e accecante, sussurrava un nonsochè di minaccioso; le ali di Michael sembravano luccicare come cristalli.
I due angeli le lasciarono le mani e la fissarono.
La domanda di tutti era: Qual è? Qual è il potere di questa ragazzina?
Tutti lo sussurravano, tutti lo pensavano ma nessuno osava chiederle nulla.
Lei sapeva, sapeva che il ghiaccio le scorreva nelle vene. Alzò lo sguardo verso quello degli angeli presenti, alzò le braccia al cielo e con un urlo roco e poco umano riversò il suo potere verso il soffitto.
Neve e ghiacci si formarono su di esso formando una copertura cristallina e che rifletteva i raggi del sole in ogni direzione.
<< E andiamo a surgelare questo bastardo! >> imprecò cosciente dei suoi poteri.
Gli angeli non accettarono la sua espressione così poco fine e signorile; solo l’arcangelo dalle ali rosse le mostrò il suo ghigno di approvazione.
 

Pochi minuti probabilmente erano passati dal suo risveglio quando, in men  che non si dica, si ritrovò abbigliata da una tunica che le cingeva la vita e scendeva fino alla coscia; una sola spallina a reggere il sottile e bianco strato di seta.
Tutti gli angeli erano pronti. Le truppe bianche ai lati della stanza per formare un cerchio e le truppe rosse pronte con archi e lance a rispondere all’imminente attacco.
Ginevra chiuse gli occhi e pensò al Suo angelo. A colui che l’aveva condotta fin li.
Jorge la senti la mia energia?! Provo a infondertene una parte e cerca di liberarti. Ho bisogno di te.
E così fece.
 

Le schiere che una volta erano state angelicate ed ora erano semplicemente demoniache si stagliarono sulle teste dei presenti.
Lo sguardo di Raphael si fermò su quello dei fratelli.
Michael lo guardava con disperazione. Gabriel con…disprezzo?!
A lui non importò; il suo sguardo ora si era posato sulla candida figura di Ginevra.
Quelle curve voluttuose del suo corpo che lui aveva avuto il piacere di sfiorare e lambire, erano avvolte in un semplice abito di seta bianca. Il suo sguardo era accattivante. Le sue labbra gonfie e rosse.
Ed era bella. Che Dio lo dannasse, lei era bella.
Osp, pensò, Dio mi ha già dannato.
E ghignando ordinò alle sue truppe di attaccare.



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Sono viva.
Strano, vero? Facevo finta di non sentire Ginevra e Jorge che mi chiamavano ma alla fine le forze del bene hanno avuto il sopravvento.
E nella nostra storia, chi vincerà?
Ginevra e le schiere del bene o Raphael e la sua voglia matta di lei?
E Jorge rimarrà li in attesa di un giudizio finale?
Spero di aggiornare presto.
Baci, vostra Shy Angel.
 

 
 
   
 
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