Non c’era nessuno sulla strada, a parte lui.
O forse, non c’era nessuno proprio perché c’era lui.
Scosse la testa. Impossibile. Dovevano essere sue paranoie. Perché gli altri abitanti del villaggio avrebbero dovuto odiarlo? Lui non aveva fatto nulla. Assolutamente nulla.
Dall’altro lato della strada scorse il proprietario del combini dove comprava il ramen tutti i giorni, proprio mentre chiudeva il negozio. Era tardi, il sole stava per tramontare.
Anche l’uomo si accorse di lui, gettandogli un’occhiata. Gli era sembrato di vederci del rancore,
Il bambino accennò un gesto di saluto, che non venne accolto.
Naruto camminava verso casa, senza fretta.
Era tardi. Il buio era sopraggiunto da un pezzo.
Ma non aveva importanza, perché non c’era nessuno ad aspettarlo.
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Sasuke alzò lo sguardo.
Era sicuro di aver sentito qualcuno. I suoi occhi vagarono qualche secondo sul
viale sopra di lui, quando scorse una figura curva e insignificante, che camminava
lentamente.
Riconobbe lo sguardo imbronciato e i capelli biondi arruffati.
Naruto Uzumaki. Anche lui sembrò accorgersi del bambino. Ma non avevano
nulla in comune.
Sasuke era un ninja d’elitè, destinato a riportare alla
gloria la forza del proprio clan. Aveva sempre vissuto all’ombra del fratello,
ma adesso, doveva distruggerlo. Ucciderlo. Cancellarlo, come una macchia in
quella che fino a poco tempo prima era stata la sua apparentemente perfetta
esistenza.
Sasuke e Naruto si guardarono negli occhi, solo per un secondo. Poi, entrambi,
si voltarono, con una smorfia. Che ne poteva sapere, di cosa aveva passato,
quello strano bambino?
Lui era solo, adesso.
Ma non aveva importanza, perché ce l'avrebbe fatta lo stesso.
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Gaara della sabbia sedeva in un angolo della stanza.
Era stato chiuso dentro, quello notte. Sarebbe stato rischioso, altrimenti.
Dalla finestra aperta entrava la luce della luna piena. La testa pulsava dolorosamente,
ogni tanto il suo corpo veniva scosso dalle convulsioni.
Se ti addormenti verrai divorato pezzo per pezzo…
Non voleva sparire.
Gaara si strinse le ginocchia al petto, serrando gli occhi.
Lasciami sentire… Lasciami uscire di qui, e la pagheranno....
Quella voce così carezzevole, eppure, allo stesso tempo crudele.
Non si sarebbe lasciato inglobare.
Per quanto non potesse importare a nessuno, non avrebbe lasciato che la sua
esistenza fosse cancellata.
Sentì dei passi, fuori dalla porta. Per un attimo, sperò che qualcuno
aprisse la porta, anche solo per un secondo, in modo da fare entrare un po’
di luce, in quell’oscurità così lucida.
Ma non accadde nulla. Le voci di Kankuro e Temari sfumarono, allontanandosi.
Ma non aveva importanza, perché in fondo, era solo un piccolo dolore.
* * *
Ed ecco la conclusione. Tre parti sull'infanzia dei nostri emo-kids
preferiti, spero che abbiate apprezzato :)
Per il futuro di questa fic, ho deciso cosa fare. Come raccolta si può
definire conclusa col qui presente capitolo, ma oramai sono una drabble-addict,
e non credo riuscirò a fermarmi per molto XD
Ho deciso quindi di incominciare un'altra fanfic, sempre drabbles e sempre Naruto,
ma questa volta tutti rigorosamente AU, ovvero universo alternativo:
i ninja immaginati in un contesto molto più vicino alla nostra vita,
scuola, lavoro, cose così. Questo mi potrebbe dare più possibilità
di spaziare nei pairing più assurdi e difficili (GaaraSakura e ItachiSakura,
come alcuni avevano proposto...) e variare un po' nelle tematiche trattate.
Dovrei riuscire a mettere sul il primo capitolo in settimana, quindi attendete
fiduciosi... Più o meno.
Next on => Every Little Thing... guess the pairing!
Ja Ne, suzako.