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Autore: more_    11/04/2012    35 recensioni
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right

 

«Stai cercando di confondere i miei sentimenti?» sbottai una volta seduta sul sedile guardando accigliata Louis. La mia testa era entrata in confusione e non sapevo più cosa pensare oltre all’espressione dura di Louis che guardava di fronte a sé con la mascella contratta e gli occhi chiusi a due fessure, e quell’espressione l’avevo vista solo una volta: il giorno che seppe di essere il padre di Nathan.
«No Mylène, sto solo cercando di capire i miei, e ora non ne voglio parlare» rispose con freddezza continuando a guardare la strada deserta mentre metteva in moto l’auto. Si poteva notare benissimo che era arrabbiato, per cosa poi? Per la mia reazione o per il bacio che mi aveva dato?
Lo guardai per alcuni secondi per poi voltarmi verso il finestrino sprofondando nel sedile.
Arrivati a casa, dopo una lunga mezz’ora in totale silenzio passata in macchina, presi per un braccio Louis e lo portai in cucina, più decisa che mai.
«Dobbiamo parlare, adesso» gli dissi con fermezza piantando i piedi sul pavimento, Louis sbuffò seccato e si passò una mano sulla nuca iniziando a girare intorno all’isoletta della cucina componibile «Cosa vuoi dire con capire i tuoi sentimenti? Louis, io e te non abbiamo niente che vada oltre quello che già c’è» continuai titubante seguendolo con lo sguardo.
«Oh sì, perché tra noi c’è veramente quella sintonia chiamata “amicizia”» ironizzò fermandosi e mettendo le mani in tasca, sembrava veramente molto irritato.
«C’era fino a qualche ora, ma sembra che tu sia intenzionato a rovinare tutto» sbraitai alzando la voce non curandomi che zia Anne, Mark, Harry e Nathan stessero dormendo, se era arrabbiato lui potevo esserlo anche io, infondo era stato lui a volere che uscissimo insieme, lui a invitarmi a ballare e lui a baciarmi.
«Io voglio solo migliorare il nostro rapporto» sussurrò avvicinandosi a me di qualche passo.
«Questa discussione, se deve continuare così, è altamente inutile» affermai abbassando il tono di voce iniziando a dirigermi verso l’uscita della cucina.
«Ti sembra inutile perché non vuoi capire, e neanche ci vuoi provare tra l’altro, che quello che provo io per te non è semplice amicizia» disse prendendomi un braccio con potenza prima che io potessi uscire da quella stanza «e non so neanche come sono arrivato a questi livelli, è successo e basta… io penso di amarti Mylène» concluse intenerendo la sua voce. I suoi occhi cristallini si riuscivano benissimo a notare nonostante il buio che c’era in quella stanza, o riuscivo a vederli solamente perché eravamo tremendamente vicini.
«Per favore, smettila» sussurrai piano, doveva essere un ordine in principio ma dal mio tono di voce sembrava più una supplica.
«Smetterla? Oh piccola Mylène, questo è solo l’inizio» mormorò accarezzandomi una guancia con un pollice, mi guardava come se fossi un premio prezioso o una maglia a righe, o semplicemente come un uomo guarda la donna che ama. Oh merda.
Perché in quel momento? Perché in quella stanza e non in quel fottuto letto quattro anni prima?
Sentivo sempre più pesanti i suoi respiri addosso, le sue mani quasi tremavano e i suoi occhi brillavano più del dovuto, e io stavo quasi affogando nel suo sguardo.
«Non puoi fare così» gli dissi arretrando e finendo contro il muro.
«E cosa dovrei fare allora? Guardare te e quell’imbecille mentre vi scambiate effusioni amorose e marcire dalla gelosia in silenzio? Bene, l’ho fatto e non è cambiato nulla» ribatté acido facendo un passo verso di me buttandomi addosso un’occhiata carica di odio e risentimento «io posso amarti più di lui» continuò riducendo la sua voce in un sussurro appena pronunciato. Portò le sue mani sul muro bloccandomi in quei quindici centimetri che ci separavano continuando a guardarmi incessantemente negli occhi, ed era chiaro come la morte che non si sarebbe spostato per nessun motivo al mondo, e io avevo anche esaurito la mia capacità di spalmarmi sul muro.
Senza che me ne accorgessi, Louis portò le sue mani sui miei fianchi facendomi sussultare, distraendomi da quel gioco di sguardi, non riuscì neanche ad alzare lo sguardo di nuovo sui suoi occhi che mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Rimasi impassibile, ferma e dritta come uno stuzzicadenti, incapace del tutto di fare qualcosa per allontanarlo e rifiutarlo e mi meravigliai quando Louis portò una delle sue mani sul mio viso per far dischiudere le mie labbra e il mio corpo iniziò a reagire assecondandolo nei movimenti, iniziando così un gioco di lingue. Chiusi gli occhi e appoggiai le mani sul suo petto delicatamente, il mio corpo aveva una dannata necessità fisica di sentire il contatto di Louis farsi più amplio mentre il mio cervello diceva tutt’altro, e maledissi chiunque stesse manipolando me stessa per far si che il vincitore del mio conflitto interiore fosse proprio il mio corpo.
E Zayn? Dov’era finito quello che provavo per lui? I sensi di colpa iniziarono a farsi strada nella mia mente bruciando ogni mio minimo desiderio malsano di concedermi a Louis.
Presi con uno scatto il polso di Louis appena sentii le sue mani gelide sfiorare la mia pelle nuda sotto la camicetta, e mi allontanai dalle sue labbra spalmandomi di nuovo sul muro.
«Cosa c’è?» mi chiese cercando un’altra volta le mie labbra mentre la sua mano libera continuava a disegnare cerchietti sul mio fianco destro nudo.
«E’ uno sbaglio, non possiamo» gli dissi spingendolo con le mani riuscendo finalmente ad allontanarmi da lui e a raggiungere la porta che mi permetteva di abbandonare la cucina, abbassai il capo e notai che era riuscito a sbottonarmi tutta la camicetta verde smeraldo.
«Però lo vorresti» sostenne voltandosi verso di me infilando le mani in tasca con sguardo serio.
«Ammetto che la parte irrazionale di me ti vorrebbe, ma non posso permetterglielo» ammisi finendo di riabbottonare anche l’ultimo bottone della camicetta, mi voltai prima che potesse ribattere e mi diressi verso la mia camera, pronta per passare una notte insonne.
 
 
Louis
«Hey, che ci fai già sveglio?» mi chiese Harry con la voce ancora impastata dal sonno mentre cercava di alzarsi involontariamente dal suo letto, distraendomi  dall’esaminare il soffitto bianco.
«Non ho chiuso occhio, è diverso» gli accennai sospirando, ritornando a guardare sopra di me «ho una tale rabbia in corpo» sussurrai piano stringendo i pugni.
«Cos’hai fatto al tuo cellulare?» mi domandò Harry indicando l’oggetto inerme sul pavimento, mi voltai seccato verso il pavimento e l’unica cosa che riuscì a vedere fu un oggetto non identificato e non il mio bel cellulare nuovo di zecca.
«Ho avuto una crisi questa notte» spiegai con freddezza ripensando alla potenza che ci avevo messo per ridurre il mio cellulare in quel modo.
«Per quello che è successo ieri sera tra te e Mylène?» disse calmo massaggiandosi gli occhi assonnati.
«E che ne sai tu?» gli chiesi alzando la voce di almeno un ottavo facendolo sussultare.
«Ieri sera vi ho sentiti quando siete rientrati e.. vi ho visti.. sul muro» rivelò buttandosi di nuovo nel letto.
«Merda» bofonchiai socchiudendo gli occhi e prendendo un bel respiro per calmarmi. Ma non sapeva farsi i fatti suoi?
«Per come la vedo io, Louis, Mylène è molto confusa. E’ ancora innamorata di Zayn ma questo non esclude che sia attratta da te, non puoi entrare nella sua vita da un momento all’altro, capisci?» cercò di spiegarmi muovendo nervosamente le mani, annuii leggermente e mi voltai su un fianco per guardarlo meglio «credo che tu abbia calcato un po’ la mano ieri sera con lei, ha fatto bene a rifiutare le tue avances»
«Io non le stavo facendo delle avances» ribattei offeso buttandogli un cuscino addosso.
«Sì invece!» esclamò iniziando a ridere come un cretino «pensa a quello che ti ho detto.. vacci piano!» continuò assumendo un po’ di serietà.
«A te, Zayn, piace?» gli chiesi rabbuiandomi.
«E’ un bravo ragazzo» ammise borbottando mentre si alzava dal letto «lui e Mylène stanno veramente bene insieme»
«Grazie per aumentarmi l’autostima» gli dissi nuovamente offeso.
«Ma che vuoi? Mi stavi sulle palle qualche mese fa, io tifo per Zayn!» esclamò ghignando indietreggiando verso la porta.
«Inizia a correre Styles!»
 
Mylène
«Buon pomeriggio!» esclamò raggiante Liam facendo capolino da dietro la porta del mio ufficio. Alzai gli occhi dal computer e gli sorrisi leggermente.
«Anche a te» dissi facendogli segno di entrare «Danielle?»
«E’ a casa con la febbre» spiegò avvicinandosi alla mia scrivania con due caffè in mano «pensavo ne avessi bisogno, non riesco a descrivere i tuoi occhi in questo momento, sembri assonnata» mi disse porgendomi uno dei due caffè. Quel ragazzo era la gentilezza in persona.
«Grazie, ti voglio tanto bene Liam..» esclamai togliendo il coperchio dal bicchiere «..in effetti questa notte non ho dormito molto»
«Oh, anche io te ne voglio» rispose mettendomi una mano in testa iniziando a disordinare i miei capelli teneramente «cos’ha fatto Louis questa volta?» mi chiese dopo sospirando.
«Come fai a sapere che c’entra Louis?» gli domandai aggrottando le sopracciglia, possibile che sapesse sempre tutto?
«Semplice, mi ha detto che ti ha invitata ad uscire ieri sera.. allora, come è andata la serata?»
«Inizialmente bene, poi si è conclusa veramente da schifo» gli confidai guardando il liquido scuro nel mio bicchiere «si è dichiarato, mi ha detto che mi ama» continuai con un sorriso amaro sulle labbra.
«Oh-oh» fece Liam sorseggiando un po’ della sua bevanda.
«Oh-oh» lo imitai sospirando, accasciandomi sulla scrivania «e ho tradito Zayn, quasi»
«Che cosa?» sbraitò  sputando quello che aveva appena bevuto, sembrava veramente molto sorpreso e quasi.. deluso.
«Non sono andata a letto con Louis» affermai velocemente «ci siamo solamente baciati e per favore non farmi la predica, sono un’idiota, lo so perfettamente»
«Non voglio farti la predica ma, Mylène, Zayn manca solo da undici giorni»
«Lo so, e sono così mortificata per quello che è accaduto. Il fatto è, Liam, che non so più cosa provo per l’uno e cosa provo per l’altro, è diventata una situazione difficile dopo ieri sera. Ho passato ore sveglia stanotte per questa cosa» piagnucolai stringendomi nelle spalle.
«Non so che dirti, sono tutti e due miei amici, non vorrei che soffrissero»
«Ho l’impressione che farò soffrire entrambi, lo sto già facendo» sostenni passandomi una mano tra i capelli.
«Sono certo che riuscirai a trovare una soluzione» sussurrò Liam posando un bacio sulla mia fronte «ora vado»
«Certo, grazie per il caffè» lo salutai sorridendogli mentre si dirigeva verso la porta.
Quella sera avevo chiesto a Harry di non venirmi a prendere come tutti gli altri giorni, preferivo tornare a casa con le mie gambe, così da metterci  molto di più per tornare e quindi passare meno tempo a casa. Avevo evitato Louis tutto il giorno, non mi ero fermata a casa neanche per il pranzo dopo aver accompagnato Nathan a scuola, ma adesso era arrivata l’ora di tornare.
Infilai la chiave nella toppa di casa e cautamente, senza far nessun rumore, entrai in casa. Il silenzio più assoluto regnava tra quelle mura, eppure ogni sera c’era qualcuno a far baccano.
«Sono qui» urlai appendendo il cappotto sull’attaccapanni. Non ricevetti nessuna riposta così incuriosita mi avviai verso il salotto.
«Come mai tutto questo sil..» lasciai la frase a mezz’aria quando vidi che sul divano non c’erano solo zia Anne, Harry e Louis con Nathan sulle sue gambe, ma ben sì anche mio padre e la sua compagna. Rimasi immobile e guardai sorpresa mio padre, che cosa ci faceva in casa mia?
«Ciao Mylène»

 


 

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Macciao!
Vi sono mancata eh? :D
voi a me tantissimo, jwqhoidjkjuhefwio *^*
Allora ho un paio di cosette da dirvi:
1. questo capitolo, soprattutto la parte iniziale, è stato peggio di un parto scriverlo. Non sapevo veramente che parole usare, ero in difficoltà D: Spero di aver reso al meglio l'idea della confusione che c'ha in testa Mylène, povera çç Ci ho messo una settimana per scrivere quel dannato bacio, che finalmente c'è stato, tutto il resto l'ho scritto oggi e infatti si può notare che altamente cacare :D WUUEEH!
Durante il pomeriggio mentre stavo bellamente scrivendo, però, mi si sono illuminati gli occhi per via di una cosa che ho visto sulla scrivania: LA COLLA VINAVIL! Dai, chi non si è mai messo la colla sulla mano per po tirarla come fosse pellicina? *^* Che bella cosa! Quasi quasi lo rifaccio :D
2. Ho notato che molte di voi pensano che Zayn sia andato in guerra. NON E' ASSOLUTAMENTE VERO! Il mio piccolo Zayn si è solo arruolato, niente guerre per adesso, o almeno, in questa FF non ce ne saranno. Mi scuso se mi sono espressa male çç
3. IO VI AMO! VENTOTTO RECENSIONI PER IL CAPITOLO SCORSO QWEIHOFJ!! STO MALE, GIURO çç PER NON PARLARE DELLE 210 PERSONE CHE HANNO MESSO QUESTA STORIA TRA LE PREFERITE E LE  234 CHE LA SEGUONO! TANTO AMORE PER VOI.
4. Ho fatto la scaletta di questa storia e mancano tre capitoli più l'epilogo, deprimiamoci insieme çç
.
5. Passereste gentilmente, visto che siete così in tante, dalle altre mie FF? :D
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6. MOMENTO PUBBLICITA': SIETE PRATICAMENTE OBBLIGATE A PASSARE DA QUESTA BELLISSIMA STORIA SCRITTA DA UNA BELLISSIMA RAGAZZA (SI, @__Offthechain sto parlando con te u.u)

 

   
 
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