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Autore: Laurana Lauranthalasa Efp    13/04/2012    1 recensioni
Chiudi gli occhi e ti lasci cullare dalla melodia, la musica ti entra nell’anima e lasci che le note si impringano nella mente ed è allora che la voce esce finalmente dalle tue labbra. Ed è un tutt’uno con quella musica che senti finalmente tua. Senti ogni vibrazione, ogni battito del tempo vibra al pari del tuo cuore e nulla adesso ha più importanza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The sound of the wind
 
 
 
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10 minuti
 
Questa notte hai dormito poco, anzi a esser sinceri quasi nulla.
Ti sentivi troppo agitata e avevi mille pensieri per la testa.
Verso mattina, ti sei alzata dal letto e senza far rumore hai spalancato le ante dell’armadio. Con fare febbrile ti sei messa a rovistare fra la miriade di vestiti, finchè non hai trovato quelli che secondo te andavano a pennello.
“Oddio, questo no.. mi rende goffa…no, questo fa schifo! Uh…ecco! Questo è perfetto!”
  Li hai piegati per bene, in attesa di essere indossati.
Ancora adesso ti stai chiedendo se andavano bene.
 
9 minuti
 
Intorno a te ci sono tante persone, ognuna indaffarata in cento cose da fare.
E’ mai possibile sentirsi soli in mezzo a tutta questa umanità?
I tuoi compagni di classe parlottano del più e del meno, facendo finta di mettere da parte l’ansia e tu non sai che fare. Vorresti andare da loro, scherzare e ridere come sempre, ma l’apprensione ti prende la gola e le gambe. Alla fine resti li, in disparte a rimuginare sui tuoi pensieri.
 
8 minuti
 
Oddio, la professoressa ha spostato un attimo le tende del sipario e di sfuggita hai visto che la platea è gremita di gente. Il tecnico del suono ha finito di mettere a posto tutto il suo armamentario, il presentatore anche …manca poco oramai.
Ti tremano le mani e convulsamente stringi le braccia al corpo.
Ci mancava solo l’ansia da palcoscenico!
 
7 minuti
 
Il brusio degli spettatori arriva leggermente attutito dietro le quinte, ma a te sembra rimbombarti nelle orecchie peggio di una tromba da stadio.
Sei talmente assorta nei tuoi pensieri che quasi non senti Anna che ti chiama.
“Katherine! Ehi!? Ci sei? Si può sapere che hai?”
“Ah, scusami Anna… dicevi?”
“La prof. ha detto di mettersi in fila dietro alle tende. Usciremo uno alla volta. Tu sei la sesta. Ok? Hai capito?”
La guardi come se fosse una pazza e annuisci come un automa.
 
6 minuti
 
Diligentemente vi siete messi in fila.
Davanti a te ci sono cinque compagni di classe.
Fra poco uscirà il primo.
Il preside sta presentando lo spettacolo al pubblico e devi ammettere che sta facendo proprio un bel discorso. Gli applausi infatti non si sprecano.
Ancora un attimo..
Ecco! Carlo è uscito a cantare. Invidi la sua sicurezza, la voce è chiara, limpida e vorresti anche tu fare la stessa bella figura.
Se solo smettessi di tremare!!!
 
5 minuti
 
Bene.  Sono usciti il secondo e il terzo cantante. Il pubblico sembra gradire lo spettacolo, tutto sta andando a meraviglia. Nessun intoppo arriva a rovinare il saggio scolastico.
Ti viene sete da morire, non hai tempo di andare a prendere la bottiglia dell’acqua. E’ nello zainetto… E poi se ti metti a bere corri il rischio di dover filare in bagno e decisamente non è il caso.
 
4 minuti
 
Le compagne davanti a te si sistemano il vestito e i capelli.
Le imiti anche tu, così, solamente per tener impegnate le mani.
Hai visto i tuoi genitori e tuo fratello in mezzo al pubblico. Speri di non deluderli e cerchi di darti una calmata. Oggi devi dare il meglio di te stessa. Devi dimostrare che sai fare quello che ti sei prefissata. Cantare: ossia la cosa che ti piace di più al mondo. Ti sei preparata tanto per questo spettacolo.Ci hai messo il cuore e l’anima.
 
3 minuti
 
Hai lo stomaco chiuso. Guardando i compagni mentre si esibiscono non riesci a capire come facciano ad essere così calmi, così sciolti nei movimenti. Sembrano esser nati per cantare e in fondo lo sono. La musica rende tutti più migliori. Che mondo sarebbe senza musica? Triste, apatico e denso di sofferenza.
A volte ti scopri a pensare che se un giorno non potessi più cantare moriresti di dolore, sarebbe una privazione troppo grande. Pensi con terrore, alla lussazione alla mascella che da sempre ti preoccupa. E se desse dei problemi proprio oggi? Scacci con fastidio quel pensiero. Ci mancherebbe solo quello!.
 
2 minuti
 
Il presentatore annuncia una piccola pausa.
Maledizione, fa di tutto per prolungare la tua “ agonia”!
Ti viene quasi da ridere per l’assurda situazione: tu non vedi l’ora di cantare e lui ferma lo spettacolo. Non è giusto! Ti sembra quasi di essere una condannata a morte, in attesa dell’esecuzione!
 
1 minuto
 
“Ed ecco a voi, gentile pubblico, il vanto del Liceo Dante Alighieri!
La voce nera, oserei dire soul della nostra Katherine.
Canterà “ BACK TO BLACK” !!!
 
Oddio! Ha proprio detto “ voce nera?”
Pensi che il presentatore sia impazzito.
Le caviglie ti tremano, ma ti sforzi di avanzare sul palco.
La luce ti investe e non vedi quasi nulla, poi i tuoi occhi si abituano a tutto quel chiarore e finalmente distingui il pubblico.
Tuo padre è davanti al palco e ti sta filmando. Volutamente lo ignori, sai che se lo guardassi scoppieresti a piangere come una stupida.
Un attimo di silenzio… e poi la musica parte.
 
Go!
 
Chiudi gli occhi e ti lasci cullare dalla melodia, la musica ti entra nell’anima e lasci che le note si impringano nella mente ed è allora che la voce esce finalmente dalle tue labbra. Ed è un tutt’uno con quella musica che senti finalmente tua. Senti ogni vibrazione, ogni battito del tempo vibra al pari del tuo cuore e nulla adesso ha più importanza.
Stai cantando per te, per i tuoi genitori, tuo fratello, i tuoi amici e per il mondo intero.
Apri gli occhi e ti guardi intorno.
Sembrano, anzi sono tutti felici di ascoltarti.
La mano tiene salda il microfono, così come forte è la tua voce che si libera nell’aria.
Solamente verso la fine della canzone hai il coraggio di guardare i tuoi famigliari.
Tuo padre è letteralmente stupito dalla tua bravura e ti guarda con meraviglia. Tua madre piange dalla felicità e il tuo fratellino è immobile dalla sorpresa.
Che dire…sei felice!!!
La musica si spegne lentamente e gli applausi ti travolgono.
L’inchino ti viene spontaneo e poi imbarazzata, non sapendo che fare fuggi via.
Mentre i compagni ti baciano e abbracciano facendoti mille complimenti, quasi ti sembra di sentire un’eco lontana…come di una musica trasportata dal vento…
 
 
 
Ancora non lo sai, ma quell’eco, quella musica ora sta percorrendo chilometri.
Vola su strade, mari, monti, pianure e non si ferma a riposare.
Prima di tacere del tutto ha ancora qualcosa da dire.
Ed è per questo che apro la finestra.
 Un vento lieve mi scompiglia i capelli.
Chiudo gli occhi.
Ascolto.
E sorrido.
 
 
 
 

La musica non tradisce, la musica è la meta del viaggio.
La musica è il viaggio stesso.
 
Giorgio Faletti

   
 
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