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Autore: Neko    14/04/2012    4 recensioni
Sequel di "Da allievo a maestro" Sono passati anni da quando Kabuto ha combattuto nel suo covo contro i ninja della foglia e compiendo un gesto infimo ha rapito la figlia di Naruto appena venuta al mondo, ma esso non si arrende e continua la sua disperata ricerca con l'aiuto dei suoi amici.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capi 15: Ritrovamento

 

Pov Sasuke

 

Guardai quella bambina per diversi secondi, incapace di decidere cosa fare. Avrei potuto seguirla di nascosto e intervenire in caso di bisogno. Potevo cercare di scoprire le sue intenzioni e dove cercasse di andare. Oppure come ultima opzione, potevo mostrarmi a lei, sperando di non essere scambiato per un nemico e quindi di non spaventarla.

Ci provai comunque, anche nel caso di una sua possibile fuga, quella bambina non sarebbe riuscita a scapparmi, ma volevo evitare di costringerla con la forza a seguirmi e farmi subito identificare come il cattivo. Per quanto ne sapevo, poteva benissimo essere nelle terre del fuoco, non perché in cerca della sua vera famiglia.

Non avevo idea se sapesse la verità o meno e questo poteva risultare un problema, in quanto una mia confessione avrebbe potuto traumatizzarla, ma se non era a conoscenza delle sue origini, significava che scappava da qualcosa che le faceva paura e questa ipotesi poteva essere ben più plausibile della prima.

Saltai dall’albero cogliendo di sorpresa la bambina, la quale alzando di scatto la testa sgranò gli occhi. La vidi fare un passo indietro e portandosi le mani al petto, mi guardò con aria spaventata.

Rimasi fermo senza fare passi falsi e nel mentre cercavo di pensare come iniziare una possibile conversazione, ma la bambina mi precedette.

“Chi sei tu?”

“Tranquilla, non devi avere paura di me. Voglio solo aiutarti” le dissi nel modo più dolce che poteva uscirmi.

“Perché vorresti aiutarmi. Non sai nemmeno chi sono!”

“è vero, non lo so, quindi che ne diresti di dirmi il tuo nome?” le chiesi abbassandomi alla sua altezza.

“è buona educazione presentarsi per primi!” disse la bimba incrociando le braccia.

Accennai un sorriso, riconoscendo la determinazione di Naruto in lei “Mi chiamo Sasuke!”

Naho!” disse riluttante.

“è un bel nome. E posso sapere cosa ci fa una bimba della tua età in questo posto tutta da sola?”

“Non sono affari che ti riguardano! Io non ti conosco e non voglio avere niente a che fare con te. Potresti essere benissimo uno di quelli là che mi da la caccia, travestito da non so cosa, che cerca con qualche stratagemma di riportarmi indietro. Ma lo già detto e lo ripeto, non tornerò più a casa!” disse questa volta girandosi per andarsene, ma la trattenni per un braccio.

Il mio più che un tentativo di fermarla, era stata una reazione istintiva dovuto a un rumore che mi aveva messo in allerta. Attivai lo sharingan e mi accorsi che i samurai erano in procinto di raggiungerci.

Afferrai la piccola tappandole la bocca e risalii su di un albero nascondendomi ben bene fra le foglie dell’arbusto, in attesa che quegli energumeni se ne andassero e procedessero oltre per le loro ricerche.

Per fortuna non si accorsero di noi e una volta che la via fu libera, ponendo nuovamente i piedi a terra, lasciai la bambina, la quale confusa mi fissò.

“Come mai quei tipi ti stanno inseguendo?” le chiesi, ma essa continuando a guardarmi stranita, mi domandò “Se non sei uno di loro, perché provi tanto interesse per me?”

Sospirai.

“Te lo dirò se prima rispondi alla mia domanda di prima. Cosa ci fai qui?”

Vidi la bambina rattristarsi e abbassando il capo disse “Sto cercando qualcuno, ma non so chi sia. Può sembrare stupido cercare qualcuno che non ha un volto o un nome o non si ha la minima idea di come è fatto. Cercare un ago in un pagliaio sarebbe più facile, ma ho un modo mio per trovarlo e ci sono andata anche vicina una volta. Se quei tipacci lì non si fossero messi in mezzo, probabilmente l’avrei già conosciuto!” mi disse mettendo poi il broncio.

“Lo puoi rintracciare attraverso il chakra, vero?”

La bimba annuì “Solo che…è strano, ma a volte  mi sembra di avvertire questa persona in due posti diversi. Non so, forse mi sto solo illudendo!” disse la bambina sedendosi a terra e abbracciandosi le ginocchia rattristata.

“Hai detto che volevi aiutarmi. In che modo?” mi chiese Naho guardandomi negli occhi.

“So chi stai cercando!”dissi semplicemente e questo bastò per farle illuminare gli occhi, ma quella momentanea gioia, si trasformò in terrore quando vide qualcosa alle mie spalle muoversi.

Infatti giù da un albero si era calato un serpente bianco, pronto ad attaccarmi, ma questo non riuscì a cogliermi impreparato e lo eliminai senza problemi.

Vidi la ragazzina indietreggiare. Cercai di fermarla, ma essa mi disse spaventata “N-non posso. Devo scappare. L-lui sa che sono qui. Mi troverà!”

Kabuto non ti farà del male. Te lo prometto!”

La bambina sgranò gli occhi “Tu come fai a conoscere Kabuto?”

“è una lunga storia, ma ora ci conviene allontanarci da qui!”

Detestavo fuggire, ma se il destino avesse messo sulla mia strada Kabuto, dubito fortemente che sarei riuscito a proteggere la bambina e avrei preferito morire, piuttosto che dire a Naruto che sua figlia era stata nuovamente portata via.

Il destino non mi giocò quel brutto scherzo, ma molti serpenti ci circondarono. Naho si era aggrappata alla mia gamba in cerca di protezione da quegli animali che, aumentando sempre più e ammucchiandosi, presero fattezze umane e tutto ad un tratto, mi ritrovai circondato da una ventina di samurai, gli stessi che prima avevo incontrato.

“Ti abbiamo trovato mocciosa!” disse il più grosso di loro.

Era più alto di me e almeno il doppio di stazza. Probabilmente avrebbe fatto addirittura concorrenza a Chouji, ma a differenza del mio compagno, quell’energumeno non sembrava tanto gentile e amichevole.

“Non voglio venire con voi!” urlò la bambina.

Allungai un braccio davanti a lei, come a volerle dire che ci avrei pensato io a loro.

“Ehi tu, non ti intromettere, quella ragazzina ci appartiene!”

Quella frase mi diede al quanto fastidio e attivando il mio sharingan, lo guardai come se fosse il mio peggior nemico. Quel “ci appartiene” mi aveva fatto saltare i nervi e se non avessi temuto che attaccando alcuni dei samurai, gli altri avrebbero pensato a portarla via, li avrei conciati per le feste.

I samurai era li, tutti pronti a darmi battaglia. Ero già pronto per combatterli, ma rimasi sorpreso quando, attivando nuovamente lo sharingan, non riuscii a intrappolare nessuno di loro all’interno dei miei genjutsu.

Non mi demorsi, era da tempo ormai che avevo imparato a non contare più solamente su quel potere.

 

Pov Naho.

 

I samurai mi avevano trovato. Avrei tanto voluto scappare approfittando della presenza di Sasuke che li distraeva, ma aveva detto che conosceva chi stavo cercando e non potevo andarmene.

Non sapevo se era vero o solo una bugia, ma decisi di tentare. Nella mia vita avevo solo sentito menzogne e una in più non mi avrebbe fatto male.

Mi riparai dietro le sue gambe e non capii quali erano le sue intenzioni. Era lì, immobile, sembrava quasi non respirare e fissava costantemente quei tipacci. Notai anche che i suoi occhi erano cambiati, ma non sembrava che servissero a qualcosa, dato che le cose non sembravano smuoversi. Cominciai a temere di aver trovato uno bravo a parole, ma che a usare le mani era un imbranato, però dovetti ricredermi quasi subito.

Sentii alcuni samurai dietro le mie spalle cominciare ad urlare e a combattere e solo quando un paio di loro finirono a terra mi accorsi di un secondo Sasuke.

Non conoscevo le capacità dei ninja e quindi vedermi un’atra persona identica a lui, mi fece subito pensare a un gemello, ma da quanto ne so, i gemelli non evaporano e soprattutto non ne compaiono altri in un batter d’occhio. C’era di sicuro un trucco magico o per meglio dire qualcosa legato al chakra.

Sapevo cosa era il chakra, ne avevo sentito parlare spesso e sapevo che era un’abilità tipica dei ninja, ma non sapevo come esso venisse utilizzato. Io lo usavo sempre e solo come metodo per rintracciare qualcuno.

“Puoi creare tutte le copie che vuoi, non riuscirai a metterci ko!” cominciò un samurai brutto e cattivo “Puoi usare tutte le tecniche che vuoi, la nostra armatura assorbe il chakra e ci rafforza!” disse per poi scoppiare a ridere.

“Interessante!” disse Sasuke con un ghigno.

Lo guardai perplessa. Gli avevano praticamente detto di essere invincibili e quello mi sparava un interessante come reazione?

“Non vi conviene sottovalutare un ninja, nemmeno se questo è messo alle strette” lo sentii dire, sempre con un ghigno.

“Non ci fanno paura nemmeno le arti marziali e le armi. Noi siamo abituati a combattere corpo a corpo!” disse il samurai divertito.

Sasuke sogghignò di nuovo “C’è qualcosa di ben più pericoloso dei taijutsu, genjutsu e dei ninjutsu di un solo ninja!”

Il samurai perplesso chiese “e che cosa?”

“I suoi compagni!” disse prima che un vortice azzurrognolo scaraventasse buona parte dei samurai a terra, che varie armi cadendo dal cielo colpissero di sorpresa altri di loro, che uno scoppiettio si avventasse su di un paio di samurai che si erano scagliati all’attacco e che una strana trottola colpisse gli ultimi rimasti, tra cui il più forte di loro.

Non ci capii niente, sentii solo Sasuke dire “Era da un po’ che non vedevo il vecchio team Naruto riunito! Certo però che potevate lasciarmene qualcuno!” disse incrociando le braccia.

“Mi perdoni Sasuke-san, mi sono lasciato prendere la mano!” disse un ragazzo dagli occhi pallidissimi con i capelli castani tagliati a caschetto.

Osservai anche gli altri. Vi era una ragazza molto bella, dai capelli castani molto lunghi tenuti indietro da un copri fronte fucsia, che vedendo un samurai tirarsi lentamente su, lo aveva steso nuovamente tirandogli un calcio in faccia. Accanto a  lei, un ragazzo, che vedendo la violenza della compagna, aveva fatto qualche passo indietro. Esso aveva i capelli argentati alla rinfusa, alcuni dei quali cercava di tenerli in ordine legandoli in un codino.

Infine vi era un uomo, bello, alto e biondo. Esso aveva attirato subito la mia attenzione da quando era arrivato. Ero rimasta aggrappata ai pantaloni di Sasuke a osservarlo. Percepivo in lui quel chakra che più volte avevo sentitp, ma avevo paura che non fosse veramente lui quello che cercavo e se fosse stato lui, c’era un’altra cosa che davvero temetti, anche se ero sicura che quanto sentito nel paese del ferro corrispondesse a verità.

Inizialmente sembrò non notarmi, forse anche per il mio continuo nascondermi, ma quando decisi di farmi vedere, lo vidi sgranare gli occhi e fissarmi incredulo.

Non sapevo a cosa fosse dovuto quello sguardo, ma lentamente lo vidi  avvicinarsi a me.

Feci qualche passo avanti anche io. Sembrava che il mondo intorno a noi non esistesse più. C’eravamo solo più io e lui. Sentivo il mio cuore battere forte per accelerare tutto di un colpo quando improvvisamente mi sentii stringere forte. La mia prima reazione fu quella di rimanere immobile, ferma senza nemmeno respirare. Dopo tutto era uno sconosciuto, anche se ormai avevo la certezza.

Era il mio papà.

Sembrò commuoversi al suono di quella parola e mi strinse ancora più forte. Anch’io provai una strana sensazione a pronunciare quel termine. Non lo avevo mai fatto, nemmeno con l’’uomo che mi aveva cresciuto, quando non sapevo la verità.

Ma mi piacque il suono di quella parola, tanto che la pronunciai altre volte.

L’abbraccio si sciolse sfortunatamente. Mai mi ero sentita così amata come quella volta, mai mi ero sentiva veramente a casa e per quella ragione avrei tanto voluto rimanere appollaiata ancora fra quelle forti braccia, come se avessi paura che queste potessero lasciarmi…di nuovo.

L’uomo  continuò a osservarmi per altri istanti, per poi rivolgere la parola a Sasuke.

“Grazie Sasuke, per averla trovata!” disse sorridendo e in quel momento mi accorsi del suo splendido sorriso. Era raggiante, luminoso e rassicurante. Mi sentii scaldare il cuore.

“Non ringraziarmi. Tu al mio posto avresti fatto lo stesso!” disse con un sorriso appena accennato “E poi anche io sono contento di riavere Kumiko tra noi!”

Alzai lo sguardo verso mio padre e lo vi assumere uno sguardo dispiaciuto e poggiandomi una mano sulla testa disse “Sasuke, lei non è Kumiko!”

  
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