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Autore: Hero98    15/04/2012    1 recensioni
Questa storia parla delle vicende dei personaggi di Hetalia visti attraverso uno spettatore che le vive più o meno direttamente.
I personaggi sono: Alfred/America, Arthur/United Kingdom, Matthew/Canada, Francis/Francia, Antonio/Spagna, Romano/S.Italia, Gilbert/Prussia, Yong/S. Corea, Yao/Cina, Ivan/Russia. Non sono nazioni ma semplici ragazzi.
Potrebbero esserci accenni di shonen ai più avanti nei capitoli
"Foggia, una piccola città nella parte settentrionale della Puglia, la cosiddetta Capitanata. Ha avuto una grande storia ma adesso è considerata una delle provincie peggiori d’Italia. Vandalismo incontrollato, furti, immondizia ovunque… Questo è il panorama. Ma con le dovute attenzioni si riesce a viverci con serenità.
E’ proprio in questa città che vive Gabriella, che pur non essendo molto socievole si era ritrovata con un gruppo di amici piuttosto bizzarro."
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gabriella si lasciò sfuggire uno sbadiglio cercando subito di coprirlo con la mano. Erano ormai quattro ore che stava seduta su quella scomoda sedia e sentiva un leggero formicolio attraversarle le gambe. Alzò la mano e appena il professore di matematica, un uomo sulla quarantina dall’aria trasandata, i capelli brizzolati e gli occhi azzurri che brillavano di una luce sinistra dietro le lenti spesse degli occhiali, le concesse la parola chiese di uscire. Appena fu fuori dall’aula e si chiuse la porta alle spalle iniziò a stiracchiarsi e a camminare per il corridoio deserto. Finalmente un po’ di libertà, le era venuto mal di testa alla vista di tutte quelle formule e figure poligonali. Ad un tratto qualcuno alle sue spalle la rimproverò:- Signorina cosa fa, una passeggiata per i corridoi?
Subito la ragazza si irrigidì e balbettando imbarazzata si girò verso la voce:- Mi scusi… io… - tirò un sospiro di sollievo quando riconobbe quella figura esile:- Ma sei tu Arthur! Mi hai fatta spaventare!
Il ragazzo scoppiò a ridere divertito cercando di darsi un certo contegno con una mano davanti le labbra. Arthur era il presidente del Consiglio d’Istituto, un ragazzo preciso e pignolo che odiava la confusione. Non era molto paziente e neanche molto socievole infatti andava d’accordo con pochissime persone e aveva più nemici che amici. Aveva sempre amato studiare per questo molti lo prendevano in giro e lo chiamavano “secchione” ma lui non ci aveva mai dato peso. Non era poi così alto, aveva i capelli biondi corti sempre in disordine, la carnagione pallida e dei meravigliosi occhi verdi. Per la corporatura esile non era molto forte.
-Piuttosto tu che fai in giro? –chiese Gabriella sorridendogli appena.
-Devo portare dei documenti al preside –rispose tranquillo il biondo mostrandole una cartellina di cartone azzurra che teneva sotto braccio.
All’improvviso qualcuno si avvicinò a noi e mi porse una rosa.
-Bonjour! –disse con voce calda e fece l’occhiolino a entrambi sorridendo con un fare molto malizioso.
Quel ragazzo era Francis. Sua madre era francese per questo ogni tanto si lasciava sfuggire qualche termine in quella lingua che adorava, la considerava elegante, la lingua dell’amore. Era alto quanto Arthur, i capelli di un biondo più chiaro portati lunghi fino alle spalle e mossi. A volte li legava in una coda bassa con un nastro lasciando comunque due ciuffi ad incorniciargli il viso dove spiccavano due occhi turchesi. Era un omosessuale dichiarato e non si vergognava affatto di attaccarsi come una cozza a qualunque suo conoscente, maschio o femmina che fosse. Soprattutto si divertiva ad irritare Arthur che non lo sopportava proprio nonostante si conoscessero dalle scuole medie e fossero in rapporti abbastanza buoni.
-Che fai in giro, rana? Tornatene in classe! –sbuffò il presidente guardandolo severo.
-Sto solo andando in bagno ad incontrare Antonio e Gilbert! Non ti scaldare… -rispose sorridente Francis accennando appena una calda risata per poi salutarci con un cenno della mano ed entrare in una porta poco più avanti nel corridoio.
Antonio e Gilbert sono i migliori amici di Francis. Insieme formano il “Bad Touch Trio” conosciuto in tutto il liceo per i continui guai che causavano. Inoltre avevano una certa fama come corteggiatori… L’unico etero nel gruppo era Gilbert un ragazzo albino dagli occhi rosso acceso che incuteva un po’ di timore anche a causa del solito ghigno che aveva sempre dipinto sul volto. Era anche il più egocentrico del gruppo e si considerava il “Magnifico” ma era anche molto generoso e per i suoi amici avrebbe fatto di tutto. Poi c’era Antonio di origini spagnole. Era alto quanto Francis, aveva i capelli castani che ricadevano in riccioli morbidi sul viso abbronzato e gli occhi verde oliva sempre luminosi. Gabriella non aveva mai visto scomparire dal suo volto il sorriso che a volte gli dava un aria un po’ idiota. Quasi tutte le ragazze del liceo gli andavano dietro. Conosceva Francis sin dalla prima elementare e sono sempre stati in ottimi rapporti, infatti non litigavano quasi mai e se accadeva il giorno dopo andavano di nuovo d’amore e d’accordo come se non fosse successo nulla.
Quel Trio esasperava e non poco Arthur che come presidente del Consiglio Studentesco doveva occuparsi della sicurezza della scuola.
Gabriella stava ancora riflettendo sulla rosa che gli aveva gentilmente donato Francis, chiedendosi dove le prendesse tutte quelle rose che regalava in giro, quando un rumore abbastanza forte proveniente dal bagno seguito dalle risate dei tre ragazzi fece sobbalzare Arthur costringendolo a correre per vedere cosa avessero combinato.
La ragazza lo seguì rimanendo però sulla soglia, dopotutto era il bagno dei maschi. Lo spettacolo era disastroso. Un lavandino era stato staccato e lasciato cadere a terra e dal tubo usciva un getto d’acqua che stava facendo allagare la stanza. Arthur si portò le mani tra i capelli disordinati in preda allo sconforto. Le tre pesti lanciarono una bombetta fumogena sul pavimento e se ne scapparono dalla stanza mentre i due poveri testimoni del misfatto tossivano convulsamente con le mani davanti bocca e naso e gli occhi chiusi da cui uscivano lacrime per l’irritazione causata dal fumo.
Si allontanarono velocemente e appena riuscirono a calmare la tosse il presidente strinse i pugni e con la voce ancora un po’ roca urlò:- Me la pagherete maledetti vandali!


Angolino di Hero~
Allora... sono ancora nella fase delle presentazioni. Ho notato che la storia non ha avuto poi così tanto successo ma ho voluto continuarla comunque perchè ci tengo molto e poi avendola appena iniziata ho pensato che i lettori si sarebbero appassionati dopo... Comunque spero che la storia sia di vostro gradimento. Bye bye! :D
   
 
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