La colomba e il martello
Dicevano che Efesto fosse il
piů brutto tra gli dči, che Zeus dopo averlo visto si fosse spaventato e lo
avesse scaraventato giů dall’Olimpo. Ma Efesto aveva qualcosa che tutti gli
altri dči non avevano: un ingegno tale da consentirgli di creare qualsiasi cosa
desiderasse. Per questo era venerato tra gli uomini e per questo fu riaccolto
tra gli dči.
Quando nacque lei, Afrodite,
nessuno avrebbe mai pensato che l’intera faccenda si sarebbe risolta in quel
modo. Lei era la piů bella: con la pelle candida e liscia, un corpo che avrebbe
fatto impazzire sia uomini che donne, anche
dči, dei lunghissimi e setosi capelli, un viso dolce e seducente allo
stesso tempo. Era nata dalla spuma del mare, con indosso nient’altro che quella
cintura della bellezza. E cosě diventň la dea
della bellezza e della passione.
Alla sua prima apparizione
sull’Olimpo fu l’oggetto degli sguardi di ogni dio, dell’invidia di ogni dea.
Tutti la volevano, perciň si originň una contesa, che Zeus pensň bene di risolvere
con un matrimonio combinato. Ed Efesto, il dio piů brutto, divenne il marito della dea piů bella. Un vero paradosso.
Certo č che ad Afrodite
questa situazione non era molto gradita. Prese a tradire in tutti i modi il
novello sposo. L’amante piů famoso, ma non l’unico, fu Ares, il dio della
guerra. Ma Efesto li scoprě e decise che, sebbene non fosse un campione di
bellezza, non poteva farsi mettere nel sacco. E nel sacco ci finirono i due
amanti: in una rete d’oro furono portati
sull’Olimpo e derisi dagli dči.
Efesto sapeva bene che sul
piano fisico non poteva paragonarsi agli altri dči, ma poteva esaudire ogni
capriccio della sua donna semplicemente creandolo con le proprie mani. Per il
dio piů brutto l’amore non era basato sulla bellezza, ma era qualcosa che si
costruiva a piccoli passi insieme alla propria compagna.
I piccoli gesti compongono
l’amore, non ostentazioni inutili.
Cosě Efesto aveva fatto. Ed
Afrodite, la dea dell’amore, ancora non l’aveva capito.
Note:
Buonasera!
Questa one-shot mi č venuta
di getto mentre ascoltavo una canzone. Cosě ho deciso di scriverla.
Spero che vi possa piacere,
anche se racconto un po’ pari passo il mito. Mi č servito a spiegare bene la
situazione, ma non vorrei essere risultata pesante.
Cosa dire ancora?
Un grazie anticipato a chi
passerŕ a leggere e a chi recensirŕ!
Baci,
Aelle