Jasper
e i "cicli"
Capitolo 3- La Gravidanza Doppia
Nessie non stava nella pelle di avere fra le sue braccia la sua piccola e Jasper...
Jasper non era da meno ! Anche lui voleva avere fra le sue braccia la sua piccola !
Nessie camminava lentamente fra i corridoi dell'immensa casa Cullen, che oramai più che casa era un condominio, accarezzando la pancia appena accentuata e pensando a quanto sarebbe stato bello poter masticare un torrone di nocciole caramellate. Croccante, dolce, friabile...
Jasper invece, sotto lo sguardo allibito di Alice, fissava il soffitto provando l'irrefrenabile voglia di accarezzarsi il ventre. Perché non concedersi a questa piccola “voglia ?”
-Emmet... Devi aiutarmi !- pigolò piano Alice buttandosi fra le braccia del fratello grosso e un po' < non me ne vogliate > stupido.
“Che succede scricciolo ? Di tutto al tuo fratellone !” Rispose pronto a picchiare il mondo per sua sorella.
“Jasper” Mormorò stringendosi al petto dell'orso affettuosamente.
“Ti
ha tradito ?” Mormorò allarmato prontamente.
“No”
“Ti
ha offesa ?”
“No”
“Ti
ha proposto qualche giochetto indecente ?”
“No!” Pigolò più
forte un' esasperata Alice.
“Ho capito ! Ha il ciclo” Esclamò soddisfatto staccandosi appena dalla sorella per guardarla orgoglioso negli occhi.
“Magari, Emmet, Magari.... Non gli è venuto il ciclo questo mese” Mormorò con una smorfia evitando lo sguardo di Emmet.
“ Non ci credo ! É già in menopausa !” Esclamò allibito in risposta questo.
“ No Emm... Non è manco in menopausa … pensa alle donne solo in due casi non viene il ciclo... per la menopausa e...?” Provò a spiegare al limite delle forze il folletto.
“ NON CI CREDO ! É INCINTO !” esclamò emozionato, lasciando sconvolta e sconfortata Alice.
Durante quella stessa conversazione Esme passeggiava nei corridoi alla ricerca della nipotina in dolce attesa giusto per sapere se avesse bisogno di qualcosa, quando, vide suo figlio di fronte a lei. In tutta risposta a Jasper gli luccicarono gli occhi e prontamente chiese
“ESME ! Hai delle nocciole ?” Lasciano impietrita e sconvolta la povera madre.
Quando scese al piano di sotto Jasper si ritrovò una situazione al quanto strana. Il salotto, solitamente luminoso, era in una strana situazione di penombra smorzata dalla luce di una lampada vicino alla quale, su una delle antiche poltrone del salotto, vi era Emmet vestito con eleganti pantaloni beige e maglioncino bordeaux da cui spuntava il colletto inamidato di una camicia bianca. Una delle cose più sconvolgenti, oltre gli abiti, erano i capelli gelatinati ed ordinati del fratello e il professionale paio di occhiali che portava appoggiato sul naso.
“Emm ?” chiese stralunato.
“Siediti fratello, Siediti”
“Orso,
mi preoccupi ...”
“Jazz, è un argomento difficile, lo so ma
devo fartelo capire a tutti i costi …”
Iniziò in pena.
“Non capisco Emm...”
“
Oh, E va bene ! Lo
dirò diretto –
per il bene di alice, per il bene di alice-”
continuò mormorando
le ultime parole.
“Jazz gli UOMINI non possono rimanere
incinti... e tu... sei un UOMO” disse scandendo bene le
parole.
Sfortuna volle che mentre Emmet pronunciò quelle determinate parole dall'altra parte della casa Nessie ebbe una crisi ormonale scoppiando a piangere... Risultato ? Jasper scoppiò a singhiozzare in faccia alla moglie e al fratello allibiti rintanandosi in camera sua.
Da quei nove mesi Alice uscì letteralmente distrutta, ma ne uscì. Jasper era lo specchio esagerato di Nessie... Arrivò pure ad urlare “Mi si sono rotte le acque!” nel bel mezzo della notte. Fortunatamente, fra lo stress generale la famiglia Cullen riuscì a superare quella strana doppia gravidanza e Jasper, anche se turbato dall'esperienza, era ritornato quasi normale.
Elena aveva oramai un anno. Tutto era alla normalità quando un tranquillo giorno d'estate Emmet, davanti la famiglia al completo, scoppiò inspiegabilmente a ridere.
“
Ehy ragazzi … ci pensate quando Elena avrà il
ciclo ?”
***
Ohlà ! Quanto tempo mi vergogno quasi a scrivere la conclusione dopo così tanto tempo.
Questo capitolo lo dedico a quella stella mai nata che avrei indubbiamente chiamato Elena.
Lo dedico a lei dopo un anno e quattro mesi dalla sua scomparsa se così si può chiamare.
Lo dedico a lei senza nessun rimpianto oramai, consapevole di aver fatto la cosa giusta.
Lo dedico anche a tutti
commenti belli che lo letto quando tempo fa pubblicai l'avviso. A chi
leggerà questo capitolo dei "vecchi" e dei "nuovi"
Grazie di cuore per averlo fatto, nella speranza di avervi strappato
almeno un sorriso, Vostra
Ginger