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Autore: AlessiaDettaAlex    18/04/2012    6 recensioni
Storia definitivamente interrotta
Ecco qua la famosa Sekai no Yami... una storia che riunisce le prime 4 serie di Pretty Cure e in cui accadrà di tutto.
Una fanfiction tragica ma con un lieto fine, un racconto introspettivo, d'azione, d'amicizia, di sacrificio, di forza, lealtà e coraggio. Qualcosa di eroico per certi versi, oppure "epico" come alcuni l'hanno definito. Scritta per un tributo alle leggendarie guerriere Pretty Cure oltre che ai fans del genere dark.
E, ovviamente, anche per un piacere personale di cimentarmi in una storia simile.
"Questo era ciò che di norma accadeva alle dieci magiche eroine, per cui ormai niente sembrava impossibile. Ma loro stesse spesso lo ammettevano: così era fin troppo facile vincere."
Genere: Drammatico, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Honoka Yukishiro/Cure White, Nagisa Misumi/Cure Black, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sekai no Yami


Sotto le nuvole
Drake scattò in avanti facendo una giravolta e atterrò esattamente in mezzo a tutte e nove le Pretty Cure; caricò un pugno e lo scagliò con forza a terra provocando una gigantesca voragine. Le ragazze saltarono giusto in tempo per non finire a gambe all’aria all’interno della buca, che nel frattempo si era anche caricata di elettricità.
«Questo ci avrebbe fulminate una per una come insetti» osservò Rin incrociando lo sguardo del Primo Dragone.
«Ho l’ordine di non eliminarvi» commentò Drake, parlando più a se stesso che alle avversarie, come per ricordarsi qualcosa di cui si era evidentemente dimenticato.
«Che sfacciato!» fece Honoka stizzita.
Una dopo l’altra Dream e le sue quattro compagne gli si scagliarono contro furiosamente; ma i ripetuti colpi non smossero di un millimetro il nemico che, anzi, non aveva difficoltà a respingere gli attacchi. Drake stava balzando in aria cercando la vittima predestinata del suo prossimo attacco quando venne sopraffatto da Cure Black, che lo travolse da dietro lanciata a tutta velocità da Bloom e Egret.
«Ah...» gemette il blu tentando di liberarsi dalle grinfie della guerriera.
«Ti ho preso»
«Non per molto» sghignazzò atterrandola con una gomitata. Ma mentre si occupava della castana Cure White gli scagliò un calcio sullo stomaco che, notò, sembrava fatto d’acciaio. Infatti Drake non sentì quasi niente: le prese la gamba e la lanciò contro Cure Dream e le altre che caddero a terra come birilli.
«Dannato...!» si infervorò Cure Rouge.
La rossa si rivolse alla sua migliore amica che capì al volo il piano: la Cure della Passione saltò sulle spalle di quella del Sogno e quest’ultima scattò in direzione di Drake.
«Cavolo quanto pesi, Rin... sei ingrassata!»
«Zitta e corri, Nozomi!!»
Drake si mise in posizione d’attacco attendendo le due avversarie; il sorrisetto da psicopatico che aveva stampato in faccia lo rendeva ancor più odioso per le Pretty Cure.
Un secondo prima dell’impatto tra le due fazioni Rouge saltò in alto e Dream scivolò a terra per passargli tra le gambe; quando entrambe gli furono alle spalle si voltarono; il Primo Dragone si girò sorpreso e si ritrovò di fronte le due amiche che, insieme a Black, Bloom e Egret, gli sferrarono simultaneamente cinque pugni sul naso.
Drake stavolta cadde a terra un po’ provato. Le nove ragazze gli si avvicinarono cautamente e stettero in guardia. Il blu si levò a sedere tutto impolverato e cercando di arginare con una mano il sangue che gli usciva copiosamente dal naso rotto.
Cure Lemonade deglutì, schifata. Aveva sempre odiato certi spettacoli e, per quanto combattesse come Pretty Cure da un po’ di tempo, non era mai riuscita a superare questa sua debolezza.
Di tutt’altro avviso era Cure Black che teneva gli occhi sul nemico come se quel sangue – di cui anche le sue nocche erano sporche – non avesse niente a che fare col suo operato.
«Certo che... non siete niente male» osservò il ragazzino delle tenebre ridacchiando.
«Che c’è di tanto divertente?» ringhiò Saki serrando i pugni.
Cure Egret cercò la mano della sua migliore amica e, quando la trovò, la strinse dolcemente come per infonderle calma.
«L’esperimento è finito. Credo che Hydras e Ryu saranno finalmente fieri di me!» gongolò il Dragone alzandosi in piedi e incrociando le braccia al petto.
«E chi sarebbero?» si chiese Cure Mint.
«Oh, credo che li conoscerete presto!» ghignò Drake mostrando i denti che si stavano sporcando del sangue colato dal naso. «Arrivederci ragazze, il mio lavoro qui è finito!»
«No aspetta!!» gridò Nagisa tentando di fermarlo.
Ma ormai lui era già balzato via a gran velocità.
 
Sora stava stesa a terra con le cuffiette dell’mp3 nelle orecchie e lo sguardo fisso a rimirare le nuvole. Quei soffici batuffoli bianchi si specchiavano nelle sue iridi celesti quasi vi potessero trovare un secondo cielo.
La musica, sua fedele compagna, era l’unica cosa che le facesse scorrere via tutte le sofferenze. Fin da quando era bambina. Forse era per questo che all’età di dieci anni si era fatta comprare una chitarra elettrica, nera lucidissima, che aveva imparato a far vibrare delle note scure dei Nightwish o degli Evanescence in poco tempo. Ora che ci pensava... era sempre stata così solitaria e un po’ dark. Erano poche le cose che nella vita erano riuscite a farla sorridere: la sua famiglia era una di queste.
Improvvisamente i passi di Hikari la fecero sobbalzare.
«Sora!!»
«Ehi, Pretty Cure!! Vietato interrompermi quando sto nella fase “soprappensiero”, chiaro?»
«Chiaro» sorrise Hikari «posso sedermi qui affianco a te?»
L’azzurra curvò la testa per poterla osservare meglio coi suoi occhi indagatori; il ghiaccio delle sue iridi incontrò per un attimo il sole caldo di quelle dell’ex incarnazione della Regina della Luce.
E volse subito lo sguardo altrove per evitare di rimanervi scottata.
«Sì, puoi» disse alla fine, semplicemente.
Hikari si chinò con lentezza e si distese al suo fianco. Dopo qualche attimo di silenzio, in cui l’unico rumore era l’eco lontano di una canzone metal nelle cuffie di Sora, la bionda parlò.
«Che cosa è successo alla tua città?»
Sora si sfilò una cuffietta e voltò il capo verso la Pretty Cure.
«E’ svanita. Come tutta la mia famiglia. Inizialmente si è fatto buio, poi abbiamo sentito un terremoto; ricordo che mia madre si è lanciata verso di me e mi ha stretta tra le sue braccia spaventata. E poi è successo»
«Cosa?» la incalzò Hikari.
«Ho visto fulmini che saettavano per tutta la città, dalle fondamenta alle cime dei grattacieli; e la gente che spariva al solo sfiorarli. Mia madre è svanita mentre ancora mi stringeva e mi prometteva che non mi sarebbe accaduto niente di male»
Fece una pausa. Posò lo sguardo su una nuvoletta tonda, la più sperduta a sola. Vide se stessa.
«E poi sono uscita dalle macerie di casa mia; ho visto il drago alla centrale e ho intuito che la colpa era la sua... ho afferrato un bastone e ho cercato di combatterlo. E da qui in poi conoscete il resto. Fine della storia» annunciò, e si girò dandole le spalle.
«E tu?» insistette Hikari «Perché tu non sei sparita?»
«Cosa vuoi che ne sappia?!» sibilò l’azzurra rannicchiandosi da un lato.
La bionda sospirò.
Era proprio difficile star dietro ai suoi repentini cambi d’umore.
 
«Niente male, Drake, niente male» sghignazzò Ryu seduto su una roccia.
Il blu si portò le mani ai fianchi e si insuperbì tutto:
«Sono stato bravo, eh?»
«Mi riferivo al tuo naso rotto, piccoletto. Queste Pretty Cure sono proprio forti come dicono»
Drake gonfiò le guance a palloncino e cercò di dare una spinta al verde; l’altro rispose creando una barriera dalle sfumature verdastre davanti a sé che elettrizzò e respinse il braccio del Primo Dragone.
«Ah, dannato Ryu!»
«Smettetela immediatamente!» tuonò una voce  autoritaria alla loro destra.
Hydras saltò al loro fianco e afferrò minacciosamente Ryu per la maglia fino ad avvicinarlo al suo volto: «Quante volte ti ho detto di lasciarlo in pace?» sibilò.
L’altro giovane abbassò gli occhi, come un lupo di rango inferiore che faccia atto di sottomissione al maschio alfa. Il leader lo mollò di colpo e si rivolse subito al terzo.
«Drake, hai raccolto informazioni come ti avevamo chiesto?»
L’interpellato annuì obbediente.
«Sì, Hydras-sama!»
Il biondo sorrise e allungò una mano sulla testa di Drake per scompigliargli i capelli, come fosse un fratello maggiore.
«Che notizie ci porti di loro?»
«Sono abili. Molto veloci. All’inizio le ho messe parecchio in difficoltà ma si sono subito adattate alla mia forza. Hanno una grande capacità di trovare metodi di combattimento nuovi per avversari nuovi. E collaborano tra loro nei modi più impensabili!»
«Un identikit degno dei più nobili avversari» notò non senza compiacimento Hydras. «Ryu»
Gli occhi del biondo si posarono sulle iridi smeraldine dell’altro Dragone. Quest’ultimo si irrigidì involontariamente.
«Tocca a te sperimentare come si comporteranno con un nemico dalla difesa d’acciaio, Ryu»
Il verde annuì, concentrandosi sulla sua nuova missione.
Non ci avrebbe messo molto a far assaggiare alle Pretty Cure l’inespugnabilità del Dragone della Difesa.






L'angolo della Ritardataria.

Oh PARDON! Ci ho messo ben 5 mesi per aggiornare. Un record personale ♥ ma tanto ho promesso che questa storia l'avrei finita prima o poi e la finirò è__é Tsè.
Cooooooomunque.
Grazie kohai, effettivamente Hydras è il malefico cattivo che mi piace di più. E quello con più sorprese da svelare ò_ò deh he he! E Glory, mi ha fatto piacere che ti sia mancata così tanto! *adessotimancheràanchedipiù coff coff*. Grazie anche a whitemoon, i nuovi personaggi non saranno solo intriganti ma anche tutti importantissimi per gli sviluppi successivi ù_ù Infine grazie a bayleef: come vedi Drake non ha proprio "perso" ma ci è andato vicino; diciamo che l'unica cosa persa è stata il sangue dal naso.
In generale, ragazzi, ricordatemi che alla fine della storia devo far dare a Mai da Saki i venti yen, visto che vi sono piaciuti tanto xD le scommesse si pagano....

Al prossimo capitolo!!
Tutti voi: IL PIU' PRESTO POSSIBILE!!!
Me: ç___ç s-sì!

Glo.
   
 
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