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Autore: mikilily    19/04/2012    10 recensioni
Salve, questa è l'ennesima Dramione che la mia mente malata sforna, ancora non so se sarò una long o una semplice one shot...vediamo cosa dice il pubblico sovrano.
La guerra magica è ormai alle spalle,i maghi hanno ripreso le consuete attività. Due in particolare, hanno trovato fortuna a Parigi e lì, hanno scoperto che infondo dall'odio può nascere qualcosa di buono come l'amicizia e forse... Questi sono: Draco Malfoy e Hermione Granger.
Se vi va' passate, Kiss.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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11-Piccoli passi alla conquista del tuo cuore.

II parte.

Le sue parole echeggiavano nella testa di Hermione.

“Amami”, aveva detto mentre la baciava dolcemente: prima i capelli, poi la fronte e infine le guance.

Hermione sospirava affondo, accarezzandoli la schiena ricoperta dalla pregiata camicia nera che indossava quella sera.

Draco, si staccò un attimo, incatenando le sue iridi color del ghiaccio con quei color caramello di Hermione, naufragando in esse.

Non parlarono, i loro sguardi lo facevano in abbondanza, senza bisogno di proferir parola.

Il biondo, posò nuovamente le sue labbra, calde e su quelle rosse della donna senza smettere di guardarla.

La sentì fremere, al tocco esperto delle sue mani.

Rabbrividire mente posava baci umidi sul suo collo e poi ancora più giù sull’incavo del suo seno.

La strinse tra le braccia e di peso la portò nella camera delle ex Grifondoro, poggiandola delicatamente suo letto.

-Amami- disse ancora guardandola aspettando una risposta, aspettando il consenso per iniziare a perdersi in lei.

Hermione si sentiva su una nuvola.

Leggera e in preda degli eventi.

Il suo profumo, il suo calore, i suoi baci, la facevano impazzire. La ragione l’abbandonò.

-Si- pronunciò piano.

Draco rise, abbracciandola stretta.

Poteva sentire il suo battito, poteva essere sua, finalmente.

Si sdraiò al suo fianco attento a non far peso sopra la donna che ora lo guardava con gli occhi colmi di passione.

Con una mano le accarezzò dolcemente la guancia e sorrise quando la vide socchiudere gli occhi beandosi di bel delicato contatto.

-Non sai quanto sogno questo momento- disse sussurrandole a fil di labbra Draco, mentre Hermione arrossiva alle sue parole.

-Dovrei- disse la Granger cercando di alzarsi guardando in direzione del bagno.

-Oh, si scusa- disse Draco alzandosi in piedi aiutandola ad alzarsi.

Hermione lo guardò ancora inumidendosi le labbra.

-Draco- disse poi -mi potresti sganciare la zip- disse voltando le spalle al biondo che l’aiutò subito.

Hermione agguantò la sua vestaglia in seta nera ed entrò veloce in bagno chiudendosi la porta alle spalle.

Si appoggiò alla porta riprendendo a respirare, non volle guardarsi per paura di cambiare idea. Si tolse l’abito, facendolo scivolare sul suo corpo snello. Si tolse le scarpe e poi le calze.

Slegò i capelli lasciandoli ora ricadere morbidi sulla schiena nuda.

Si struccò accuratamente e poi lavò il viso.

Prima di uscire dal bagno prese un lungo respiro.

Uscita da quella porta, la sua vita sarebbe inesorabilmente cambiata per sempre.

Aprì piano e si stranì nel vedere il letto vuoto. Fece due passi e lo vide davanti alla finestra.

Lo raggiunse lì e lo abbracciò da dietro, poggiando la testa sulla schiena del biondo.

Rimasero fermi in quella posizione per alcuni minuti, fino a quando Draco non si girò.

Le accarezzò i capelli, poi le spalle, le mani e slegò con maestria la vestaglia. Ora era con la sola biancheria intima davanti al biondo che la guardava estasiato.

-Mi vergogno- disse imbarazzata.

-Non hai nulla di cui vergognarti, sei bellissima- disse con voce roca, mentre con le mani le prendeva il viso e la baciava dolcemente.

I baci divennero sempre più focosi, le carezze più ardite fino a quando anche i vestiti di Draco raggiunsero la vestaglia di Hermione sul pavimento. I due si spostarono verso il letto nel quale Draco fece sdraiare Hermione.

Si guardarono ancora, perdendosi uno negli occhi dell’altro.

-Ti desidero- disse con voce roca.

Hermione rispose a questa sua richiesta con un bacio che mozzò il fiato del biondo che da quel momento iniziò, con la donna che amava, una lenta e inebriante danza.

Per la prima volta i loro corpi si sfioravano, donandosi piacere.

Quando Draco entrò in Hermione, con una spinta decisa, la ragazza inarcò la schiena, cercando un contatto ancora più profondo, più intimo.

Facendo impazzire Draco, con quel semplice gesto.

Era sua era tra le sue braccia, stava finalmente facendo l’amore con Hermione.

Il suo profumo, inebriava l’aria. Le sue mani accarezzavano la sua schiena. Le sue gambe erano strette nel suo bacino, mentre spingeva con forza il suo membro dentro la femminilità della ragazza, che da molto tempo ormai, aveva stregato il suo cuore.

Una spinta, due, tre, sempre più decise e intense.

 I respiri si fecero più corti, le mani sempre più vogliose, i baci languidi fino a quando non raggiunsero entrambi l'apice del piacere.

Draco rimase fermo, mentre il suo respiro piano piano si rasserenava, poi si staccò da Hermione e scivolò di lato, abbracciandola stretta.

-Ti amo- le sussurrò ancora baciandole i capelli, sentendola rabbrividire.

Hermione rimase zitta, cercando di calmare il suo cuore che non la smetteva di battere.

Sua, era stata sua e ora sapeva cosa voleva dire fare l'amore con l'uomo che si ama.

Si addormentarono abbracciati, cullati da una pallida luna che annunciava un caldo e splendente sole. Quella notte, anche le mille paure che da mesi affollavano le loro menti sparirono e morfeo li accompagnò felici al nuovo giorno.

 

***

Una leggera e fastidiosa luce penetrava dalle persiane della finestra, Hermione sbuffò scocciata per questo, rigirandosi nel letto.

Agguantò il primo cuscino e se lo butto sul viso.

Una stilettata al cuore la colpì, allungò la gamba nell’altra estremità del letto e si maledì.

Se n’era andato, quella consapevolezza la disarmò.

Lo sapevi, si ripeteva nella sua testa. Lo sapevi che fa così, illude tutte per averle e poi il giorno dopo sparisce.

Tu non sei certo meglio delle altre, tu non sei nulla per lui.

Stupida, stupida Hermione .

Ripeteva la riccia mentre si prendeva a cuscinate.

-Cosa è un’usanza babbana nel giorno del Santo Natale?- chiese una voce, la sua voce.

Hermione si sedette di scatto nel letto, guardandolo a bocca aperta.

-Cosa c’è sembra che hai visto un fantasma?-Chiese ancora Draco sulla porta .

-Sei qui?- disse sconvolta.

Draco s’irrigidì sentendo quelle parole, lei aveva messo in dubbio che lui ci fosse ancora.

Lei non credeva a un futuro insieme.

Non si fidava di lui.

Sapeva che sarebbe stata dura, che nonostante avessero fatto l’amore non tutto era appianato. Quella non era una donna qualsiasi, la sua Hermione era differente e proprio per questo l’amava.

-Già, sono qua- rispose secco, poggiando la colazione sul letto.

Hermione lo guardò di sfuggita, l’aveva offeso e lo sapeva.

-Tu non mangi?- chiese mentre afferrava il croissant con la crema, che amava da impazzire.

-No. Mi è passata la fame. Vado a fare una doccia- disse – pranziamo fuori, ho già prenotato- aggiunse mentre si richiudeva la porta alle spalle.

-Cavolino, si è incazzato- disse in un sussurro, - ma è qui- aggiunse tra se sorridendo ributtandosi con ardore sul suo dolce preferito.

***

 

Quella mattina di Natale, Parigi sembrava ancora più magica.

Un sole straordinariamente caldo baciava i due ragazzi che passeggiavano lungo le strade, eccezionalmente colme di gente.

Draco mise un braccio intorno al collo di Hermione e indifferente la condusse per delle vie tipiche della capitale Francese.

-Non abbiamo sbagliato strada? -Chiese scettica Hermione cullandosi però di quel dolce abbraccio.

Si sentiva fantasticamente bene quella mattina e aver fatto l’amore con lui la notte prima era solo uno dei motivi il secondo era che era ancora con lei.

-Françoise, mi pare sia dall’altra parte della strada- disse con il suo solito cipiglio saccente.

-Non stiamo andando da Françoise- rispose secco il biondo guardando attentamente ogni cancello.

-Ah no- disse Hermione guardandolo scettica- e dove si mangia?- chiese ancora.

-Voglio mostrarti una cosa- disse ancora Draco, baciandole la guancia cosa che la fece fremere.

 – Ecco il numero 10- disse sorridendo Draco, mentre estraeva dal bavero della giacca un piccolo sacchetto in raso.

Hermione osservò ogni gesto del biondo e si stupì quando vide cosa conteneva il sacchetto.

Draco non disse nulla, estrasse la chiave e aprì il cancello.

-Prego, prima le signore-disse spostandosi di lato per far entrare Hermione.

 Quello che la ragazza vide superando il cancello la paralizzò.

Un grandissimo giardino, attorniato da alcuni alberi e numerose aiuole ricche di variopinti fiori, facevano da cornice a una splendida villa rinascimentale.

-Su, entriamo- la incitò Draco prendendo Hermione per mano, attraversando così il giardino.

-Draco se ci scoprono ...-

-Ho le chiavi, sanno che sono qui- disse il biondo senza indugiare oltre.

Giunto davanti al grande portone, spinse un poco e questo si aprì. Il biondo Malfoy, sorrise divertito, soprattutto per l’espressione preoccupata della Granger.

Entrò in casa guardandosi intorno, puntando infine i suoi occhi sulla ragazza che guardava rapita la volta affrescata.

-Andiamo su, dovrebbero esserci le camere- disse afferrando ancora una volta il braccio di Hermione.

Salirono velocemente due rampe di scale e guardarono le stanze: erano tutte molto grandi ma altrettanto vuote tranne una dove vi era un grande letto a baldacchino.

Anche in quella stanza vi era un affresco bucolico, molto bello, che lasciò senza parole Hermione.

-Quello dovrebbe essere il bagno- disse il biondo indicando una piccola porta, mentre quell’altra deve essere, la stanza guardaroba- enunciò, scoccando uno sguardo divertito alla ragazza che appena sentì questo, si fiondò nella stanza.

-E’ immensa- disse urlando la Granger e Draco rise.

-Dai, andiamo a vedere cosa c’è giù- la riprese il biondo uscendo dalla stanza da letto.

Hermione lo seguì subito dopo, giunti nuovamente al piano terra, visitarono due ampie sale: Una da the, più piccola. Due da pranzo decisamente vaste e bellissime e un’altra che poteva tranquillamente essere utilizzata per delle feste danzanti.

-Ottimo!- disse Draco.

Hermione si guardò intono fino a giungere davanti ad una porta lontana dalle grandi sale. L’aprì piano e rimase come estasiata , davanti a se c’era una vera e propria biblioteca.

-Meraviglioso!- disse entrando nella stanza.

-Stupenda- aggiunse girandosi verso Draco che era entrato in quel momento nella stanza.

-Già, immaginavo che questa stanza ti avrebbe conquistata- enunciò.

-Tu sapevi che questa casa era cosi...cosi... waw- Disse ancora Hermione.

-Beh, se non era waw, non ti ci avrei portato- rispose.

Hermione si girò per guardarlo, non aveva ben capito quello che Draco le aveva appena detto ma sorvolò, osservando ancora i grossi tomi che arrivavano fino al soffitto.

-Vuoi vedere la cucina?- Chiese infine Draco, distogliendola dalla trans in cui la riccia era caduta non appena aveva visto tutti quei libri.

-Cucina?- ripeté atona.

-Si il luogo dove si magia- enunciò divertito Malfoy.

-Scemo lo so cosa è una cucina-rispose la Granger.

Draco, quindi s’incamminò ancora una volta nell’andito raggiungendo una porta, tutta intarsiata. Lì ad attendervi vi erano un cuoco e due cameriere che sorrisero radiosi.

Illustrando ai due, cosa sapeva cucinare. Hermione annuiva confusa, mentre Draco faceva letteralmente il terzo grado al cuoco.

-Oltre alla cucina francese cosa sa fare?- chiese con il suo solito tono arrogante che Hermione detestava perché ricordava troppo il vecchio Draco, quello di Hogwarts.

-Tutto signore: Italiana, Inglese, Spagnola e Giapponese-enunciò soddisfatto il cuoco, un uomo grassoccio con due lunghi baffi neri.

-Bene, poiché siamo qui. Può darci una dimostrazione. Oggi, giacché è Natale gradirei una cucina tradizionale Italiana- disse Draco.

Il cuoco sorrise sornione.

-Annie, Lola- disse rivolgendosi alle due cameriere,- accompagnate i signori in sala-.

Le due scattarono al comando del cuoco e Draco e Hermione furono condotti in una piccola sala, dove un piccolo tavolo tondo impreziosito con candele e fiori stava al centro.

 Lì, furono fatti accomodare i due.

-Mi dici cosa sta succedendo?- chiese Hermione.

-Nulla- rispose secco Draco. –Tastiamo il cuoco- rispose in seguito.

Hermione fu interrotta dalle due cameriere che portarono le prime due pietanze: Pasta con astice e pomodorini e ravioloni al sugo di lepre.

I due iniziarono a mangiare gustando silenziosamente le pietanze.

Dopo che ebbero finito con il primo le due cameriere portarono via i piatti sporchi e presentarono ai due ragazzi il secondo. Fino ad arrivare al dessert che fu portato dal cuoco in persona, che ricevette i complimenti di Draco. Quando il cuoco si ritirò nuovamente in cucina, Hermione non riuscì più trattenersi:

-Questo è convinto che tu sia il padrone-disse abbassando la voce affinché solo Draco riuscisse a sentirla.

Draco alzò gli occhi verso Hermione, distendendo le labbra in un semplice e bellissimo sorriso.

Un brivido d’eccitazione scese lungo la schiena di Hermione.

-Oh, non è proprio esatto- disse. – Io sono il nuovo padrone e se tu, lo vorrai sarai la mia signora-enuncio il biondo mentre gli occhi gli brillavano.

Hermione sbiancò all’improvviso quando lo vide alzarsi dalla sedia e porgerle una piccola scatolina di velluto blu.

-Aprilo- la incitò Draco e Hermione non si fece pregare.

Un piccolo clap, fece aprire la scatolina e improvvisamente le parole le vennero meno.

Rimase incredula davanti a quell’opera d’arte fatta dai folletti.

Infatti, non vi erano altre parole per spiegare quanto fosse bello l’anello in oro bianco con diamante al centro a forma di stella.

Stella come era Hermione per Draco, una stella che illuminava la sua vita dal giorno che l’aveva incontrata.

Draco aspettò invano che lei dicesse qualcosa poi prese l’iniziativa.

-Hermione- disse il biondo prendendole la mano, - so che forse sto correndo-. Enunciò mentre gli occhi color cioccolato che tanto amava lo guardavano.

-So anche che se aspetto ancora, impazzisco- disse prendendo fiato, mentre la ragazza osserva incredula i gesti misurati che Draco stava facendo. Lo vide sfilare il nastrino che legava l’anello, lo vide prenderlo tra l’indice e il pollice e infine lo guardò negli occhi e non seppe per quale motivo ma una lacrima di gioia le scivolò sul viso.

 -Hermione Jane Granger, vuoi rendermi l’uomo più felice di questa terra diventando mia moglie?-chiese Draco con voce roca e visibilmente emozionata.

Hermione respirò sonoramente prima di sorridere radiosa e pronunciando

-Si-.

Draco le infilò delicatamente l’anello nell’anulare prima di prendersi il meritato bacio.

-Ti amo- le disse quando si staccò dalle sue labbra carnose, quando respirare divenne una necessita.

-Anche io ti amo, ti amo tantissimo Draco- rispose stringendosi al petto del biondo che da quel momento non la lasciò mai più.

***

SPAZIO AUTRICE.

BUONA SERA CARE FAN, ANCHE QUESTA FF VOLGE AL TERMINE. 

ANCHE SE BREVE SPERO CHE NEL SUO PICCOLO VI ABBIA EMOZIONATO E COINVOLTO, REGALANDOVI UN SORRISO. 

GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE HANNO: RECENSITO, LETTO , MESSO LA STORIA TRA LE SEGUIRE, LE AMATE E RICORDATE. 

GRAZIE ALLA PROSSIMA

***

P.S. CI SARà UN EPILOGO.

   
 
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