11-Piccoli
passi alla conquista del tuo cuore.
II
parte.
Le
sue parole echeggiavano nella testa di Hermione.
“Amami”,
aveva detto mentre la baciava dolcemente:
prima i capelli, poi la fronte e infine le guance.
Hermione
sospirava affondo, accarezzandoli la
schiena ricoperta dalla pregiata camicia nera che indossava quella sera.
Draco,
si staccò un attimo, incatenando le sue iridi
color del ghiaccio con quei color caramello di Hermione, naufragando in
esse.
Non
parlarono, i loro sguardi lo facevano in abbondanza,
senza bisogno di proferir parola.
Il
biondo, posò nuovamente le sue labbra, calde e su
quelle rosse della donna senza smettere di guardarla.
La
sentì fremere, al tocco esperto delle sue mani.
Rabbrividire
mente posava baci umidi sul suo collo e
poi ancora più giù sull’incavo del suo
seno.
La
strinse tra le braccia e di peso la portò nella
camera delle ex Grifondoro, poggiandola delicatamente suo letto.
-Amami-
disse ancora guardandola aspettando una
risposta, aspettando il consenso per iniziare a perdersi in lei.
Hermione
si sentiva su una nuvola.
Leggera
e in preda degli eventi.
Il
suo profumo, il suo calore, i suoi baci, la
facevano impazzire. La ragione l’abbandonò.
-Si-
pronunciò piano.
Draco
rise, abbracciandola stretta.
Poteva
sentire il suo battito, poteva essere sua,
finalmente.
Si
sdraiò al suo fianco attento a non far peso sopra
la donna che ora lo guardava con gli occhi colmi di passione.
Con
una mano le accarezzò dolcemente la guancia e
sorrise quando la vide socchiudere gli occhi beandosi di bel delicato
contatto.
-Non
sai quanto sogno questo momento- disse
sussurrandole a fil di labbra Draco, mentre Hermione arrossiva alle sue
parole.
-Dovrei-
disse la Granger cercando di alzarsi
guardando in direzione del bagno.
-Oh,
si scusa- disse Draco alzandosi in piedi
aiutandola ad alzarsi.
Hermione
lo guardò ancora inumidendosi le labbra.
-Draco-
disse poi -mi potresti sganciare la zip-
disse voltando le spalle al biondo che l’aiutò
subito.
Hermione
agguantò la sua vestaglia in seta nera ed entrò
veloce in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Si
appoggiò alla porta riprendendo a respirare, non
volle guardarsi per paura di cambiare idea. Si tolse l’abito,
facendolo
scivolare sul suo corpo snello. Si tolse le scarpe e poi le calze.
Slegò
i capelli lasciandoli ora ricadere morbidi
sulla schiena nuda.
Si
struccò accuratamente e poi lavò il viso.
Prima
di uscire dal bagno prese un lungo respiro.
Uscita
da quella porta, la sua vita sarebbe
inesorabilmente cambiata per sempre.
Aprì
piano e si stranì nel vedere il letto vuoto.
Fece due passi e lo vide davanti alla finestra.
Lo
raggiunse lì e lo abbracciò da dietro, poggiando
la testa sulla schiena del biondo.
Rimasero
fermi in quella posizione per alcuni
minuti, fino a quando Draco non si girò.
Le
accarezzò i capelli, poi le spalle, le mani e
slegò con maestria la vestaglia. Ora era con la sola
biancheria intima davanti
al biondo che la guardava estasiato.
-Mi
vergogno- disse imbarazzata.
-Non
hai nulla di cui vergognarti, sei bellissima-
disse con voce roca, mentre con le mani le prendeva il viso e la
baciava
dolcemente.
I
baci divennero sempre più focosi, le carezze più
ardite fino a quando anche i vestiti di Draco raggiunsero la vestaglia
di
Hermione sul pavimento. I due si spostarono verso il letto nel quale
Draco fece
sdraiare Hermione.
Si
guardarono ancora, perdendosi uno negli occhi
dell’altro.
-Ti
desidero- disse con voce roca.
Hermione
rispose a questa sua richiesta con un bacio
che mozzò il fiato del biondo che da quel momento
iniziò, con la donna che
amava, una lenta e inebriante danza.
Per
la prima volta i loro corpi si sfioravano,
donandosi piacere.
Quando
Draco entrò in Hermione, con una spinta
decisa, la ragazza inarcò la schiena, cercando un contatto
ancora più profondo,
più intimo.
Facendo
impazzire Draco, con quel semplice gesto.
Era
sua era tra le sue braccia, stava finalmente
facendo l’amore con Hermione.
Il
suo profumo, inebriava l’aria. Le sue mani
accarezzavano la sua schiena. Le sue gambe erano strette nel suo
bacino, mentre
spingeva con forza il suo membro dentro la femminilità della
ragazza, che da
molto tempo ormai, aveva stregato il suo cuore.
Una
spinta, due, tre, sempre più decise e intense.
I respiri si
fecero più corti, le mani sempre più vogliose, i
baci languidi fino a quando
non raggiunsero entrambi l'apice del piacere.
Draco
rimase fermo, mentre il suo respiro piano
piano si rasserenava, poi si staccò da Hermione e
scivolò di lato,
abbracciandola stretta.
-Ti
amo- le sussurrò ancora baciandole i capelli,
sentendola rabbrividire.
Hermione
rimase zitta, cercando di calmare il suo
cuore che non la smetteva di battere.
Sua,
era stata sua e ora sapeva cosa voleva dire
fare l'amore con l'uomo che si ama.
Si
addormentarono abbracciati, cullati da una
pallida luna che annunciava un caldo e splendente sole. Quella notte,
anche le
mille paure che da mesi affollavano le loro menti sparirono e morfeo li
accompagnò felici al nuovo giorno.
***
Una
leggera e fastidiosa luce penetrava dalle persiane
della finestra, Hermione sbuffò scocciata per questo,
rigirandosi nel letto.
Agguantò
il primo cuscino e se lo butto sul viso.
Una
stilettata al cuore la colpì, allungò la gamba
nell’altra
estremità del letto e si maledì.
Se
n’era andato, quella consapevolezza la disarmò.
Lo
sapevi, si ripeteva nella sua testa. Lo sapevi
che fa così, illude tutte per averle e poi il giorno dopo
sparisce.
Tu
non sei certo meglio delle altre, tu non sei
nulla per lui.
Stupida,
stupida Hermione .
Ripeteva
la riccia mentre si prendeva a cuscinate.
-Cosa
è un’usanza babbana nel giorno del Santo
Natale?- chiese una voce, la sua voce.
Hermione
si sedette di scatto nel letto, guardandolo
a bocca aperta.
-Cosa
c’è sembra che hai visto un fantasma?-Chiese
ancora Draco sulla porta .
-Sei
qui?- disse sconvolta.
Draco
s’irrigidì sentendo quelle parole, lei aveva
messo in dubbio che lui ci fosse ancora.
Lei
non credeva a un futuro insieme.
Non
si fidava di lui.
Sapeva
che sarebbe stata dura, che nonostante
avessero fatto l’amore non tutto era appianato. Quella non
era una donna
qualsiasi, la sua Hermione era differente e proprio per questo
l’amava.
-Già,
sono qua- rispose secco, poggiando la
colazione sul letto.
Hermione
lo guardò di sfuggita, l’aveva offeso e lo
sapeva.
-Tu
non mangi?- chiese mentre afferrava il croissant
con la crema, che amava da impazzire.
-No.
Mi è passata la fame. Vado a fare una doccia-
disse – pranziamo fuori, ho già prenotato-
aggiunse mentre si richiudeva la
porta alle spalle.
-Cavolino,
si è incazzato- disse in un sussurro, -
ma è qui- aggiunse tra se sorridendo ributtandosi con ardore
sul suo dolce
preferito.
***
Quella
mattina di Natale, Parigi sembrava ancora più
magica.
Un
sole straordinariamente caldo baciava i due ragazzi
che passeggiavano lungo le strade, eccezionalmente colme di gente.
Draco
mise un braccio intorno al collo di Hermione e
indifferente la condusse per delle vie tipiche della capitale Francese.
-Non
abbiamo sbagliato strada? -Chiese scettica
Hermione cullandosi però di quel dolce abbraccio.
Si
sentiva fantasticamente bene quella mattina e
aver fatto l’amore con lui la notte prima era solo uno dei
motivi il secondo
era che era ancora con lei.
-Françoise,
mi pare sia dall’altra parte della
strada- disse con il suo solito cipiglio saccente.
-Non
stiamo andando da Françoise- rispose secco il
biondo guardando attentamente ogni cancello.
-Ah
no- disse Hermione guardandolo scettica- e dove
si mangia?- chiese ancora.
-Voglio
mostrarti una cosa- disse ancora Draco, baciandole
la guancia cosa che la fece fremere.
– Ecco il
numero 10- disse sorridendo Draco, mentre estraeva dal bavero della
giacca un
piccolo sacchetto in raso.
Hermione
osservò ogni gesto del biondo e si stupì
quando vide cosa conteneva il sacchetto.
Draco
non disse nulla, estrasse la chiave e aprì il
cancello.
-Prego,
prima le signore-disse spostandosi di lato
per far entrare Hermione.
Quello che la
ragazza vide superando il cancello la paralizzò.
Un
grandissimo giardino, attorniato da alcuni alberi
e numerose aiuole ricche di variopinti fiori, facevano da cornice a una
splendida
villa rinascimentale.
-Su,
entriamo- la incitò Draco prendendo Hermione
per mano, attraversando così il giardino.
-Draco
se ci scoprono ...-
-Ho
le chiavi, sanno che sono qui- disse il biondo
senza indugiare oltre.
Giunto
davanti al grande portone, spinse un poco e
questo si aprì. Il biondo Malfoy, sorrise divertito,
soprattutto per l’espressione
preoccupata della Granger.
Entrò
in casa guardandosi intorno, puntando infine i
suoi occhi sulla ragazza che guardava rapita la volta affrescata.
-Andiamo
su, dovrebbero esserci le camere- disse
afferrando ancora una volta il braccio di Hermione.
Salirono
velocemente due rampe di scale e guardarono
le stanze: erano tutte molto grandi ma altrettanto vuote tranne una
dove vi era
un grande letto a baldacchino.
Anche
in quella stanza vi era un affresco bucolico,
molto bello, che lasciò senza parole Hermione.
-Quello
dovrebbe essere il bagno- disse il biondo
indicando una piccola porta, mentre quell’altra deve essere,
la stanza
guardaroba- enunciò, scoccando uno sguardo divertito alla
ragazza che appena
sentì questo, si fiondò nella stanza.
-E’
immensa- disse urlando la Granger e Draco rise.
-Dai,
andiamo a vedere cosa c’è giù- la
riprese il
biondo uscendo dalla stanza da letto.
Hermione
lo seguì subito dopo, giunti nuovamente al
piano terra, visitarono due ampie sale: Una da the, più
piccola. Due da pranzo
decisamente vaste e bellissime e un’altra che poteva
tranquillamente essere
utilizzata per delle feste danzanti.
-Ottimo!-
disse Draco.
Hermione
si guardò intono fino a giungere davanti ad
una porta lontana dalle grandi sale. L’aprì piano
e rimase come estasiata , davanti
a se c’era una vera e propria biblioteca.
-Meraviglioso!-
disse entrando nella stanza.
-Stupenda-
aggiunse girandosi verso Draco che era
entrato in quel momento nella stanza.
-Già,
immaginavo che questa stanza ti avrebbe
conquistata- enunciò.
-Tu
sapevi che questa casa era cosi...cosi... waw- Disse
ancora Hermione.
-Beh,
se non era waw, non ti ci avrei portato-
rispose.
Hermione
si girò per guardarlo, non aveva ben capito
quello che Draco le aveva appena detto ma sorvolò,
osservando ancora i grossi
tomi che arrivavano fino al soffitto.
-Vuoi
vedere la cucina?- Chiese infine Draco,
distogliendola dalla trans in cui la riccia era caduta non appena aveva
visto
tutti quei libri.
-Cucina?-
ripeté atona.
-Si
il luogo dove si magia- enunciò divertito
Malfoy.
-Scemo
lo so cosa è una cucina-rispose la Granger.
Draco,
quindi s’incamminò ancora una volta
nell’andito
raggiungendo una porta, tutta intarsiata. Lì ad attendervi
vi erano un cuoco e
due cameriere che sorrisero radiosi.
Illustrando
ai due, cosa sapeva cucinare. Hermione
annuiva confusa, mentre Draco faceva letteralmente il terzo grado al
cuoco.
-Oltre
alla cucina francese cosa sa fare?- chiese
con il suo solito tono arrogante che Hermione detestava
perché ricordava troppo
il vecchio Draco, quello di Hogwarts.
-Tutto
signore: Italiana, Inglese, Spagnola e
Giapponese-enunciò soddisfatto il cuoco, un uomo grassoccio
con due lunghi
baffi neri.
-Bene,
poiché siamo qui. Può darci una
dimostrazione. Oggi, giacché è Natale gradirei
una cucina tradizionale
Italiana- disse Draco.
Il
cuoco sorrise sornione.
-Annie,
Lola- disse rivolgendosi alle due
cameriere,- accompagnate i signori in sala-.
Le
due scattarono al comando del cuoco e Draco e Hermione
furono condotti in una piccola sala, dove un piccolo tavolo tondo
impreziosito con
candele e fiori stava al centro.
Lì, furono
fatti accomodare i due.
-Mi
dici cosa sta succedendo?- chiese Hermione.
-Nulla-
rispose secco Draco. –Tastiamo il cuoco-
rispose in seguito.
Hermione
fu interrotta dalle due cameriere che portarono
le prime due pietanze: Pasta con astice e pomodorini e ravioloni al
sugo di
lepre.
I
due iniziarono a mangiare gustando silenziosamente
le pietanze.
Dopo
che ebbero finito con il primo le due cameriere
portarono via i piatti sporchi e presentarono ai due ragazzi il
secondo. Fino ad
arrivare al dessert che fu portato dal cuoco in persona, che ricevette
i
complimenti di Draco. Quando il cuoco si ritirò nuovamente
in cucina, Hermione non
riuscì più trattenersi:
-Questo
è convinto che tu sia il padrone-disse
abbassando la voce affinché solo Draco riuscisse a sentirla.
Draco
alzò gli occhi verso Hermione, distendendo le
labbra in un semplice e bellissimo sorriso.
Un
brivido d’eccitazione scese lungo la schiena di
Hermione.
-Oh,
non è proprio esatto- disse. – Io sono il nuovo
padrone e se tu, lo vorrai sarai la mia signora-enuncio il biondo
mentre gli
occhi gli brillavano.
Hermione
sbiancò all’improvviso quando lo vide
alzarsi dalla sedia e porgerle una piccola scatolina di velluto blu.
-Aprilo-
la incitò Draco e Hermione non si fece
pregare.
Un
piccolo clap, fece aprire la scatolina e improvvisamente
le parole le vennero meno.
Rimase
incredula davanti a quell’opera d’arte fatta
dai folletti.
Infatti,
non vi erano altre parole per spiegare
quanto fosse bello l’anello in oro bianco con diamante al
centro a forma di
stella.
Stella
come era Hermione per Draco, una stella che
illuminava la sua vita dal giorno che l’aveva incontrata.
Draco
aspettò invano che lei dicesse qualcosa poi
prese l’iniziativa.
-Hermione-
disse il biondo prendendole la mano, - so
che forse sto correndo-. Enunciò mentre gli occhi color
cioccolato che tanto amava
lo guardavano.
-So
anche che se aspetto ancora, impazzisco- disse
prendendo fiato, mentre la ragazza osserva incredula i gesti misurati
che Draco
stava facendo. Lo vide sfilare il nastrino che legava
l’anello, lo vide
prenderlo tra l’indice e il pollice e infine lo
guardò negli occhi e non seppe
per quale motivo ma una lacrima di gioia le scivolò sul viso.
-Hermione
Jane Granger, vuoi rendermi l’uomo più felice di
questa terra diventando mia
moglie?-chiese Draco con voce roca e visibilmente emozionata.
Hermione
respirò sonoramente prima di sorridere
radiosa e pronunciando
-Si-.
Draco
le infilò delicatamente l’anello
nell’anulare
prima di prendersi il meritato bacio.
-Ti
amo- le disse quando si staccò dalle sue labbra
carnose, quando respirare divenne una necessita.
-Anche io ti amo, ti amo tantissimo Draco- rispose stringendosi al petto del biondo che da quel momento non la lasciò mai più.
***
SPAZIO AUTRICE.
BUONA SERA CARE FAN, ANCHE QUESTA FF VOLGE AL TERMINE.
ANCHE SE BREVE SPERO CHE NEL SUO PICCOLO VI ABBIA EMOZIONATO E COINVOLTO, REGALANDOVI UN SORRISO.
GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE HANNO: RECENSITO, LETTO , MESSO LA STORIA TRA LE SEGUIRE, LE AMATE E RICORDATE.
GRAZIE ALLA PROSSIMA
***