Quarto Capitolo - Equazioni d'amore
In bottiglieria, Cesare, ancora visibilmente
arrabbiato, stava raccontando a suo fratello Giulio, e all'immancabile, grande
lavoratore (...), Ezio, la discussione con 'la vecchia pazza', come disse
lui.
"Nun se po' più vive' in quella casa, da quanno je sta lei! Me sembra de
esse' diventato n'estraneo nella casa mia..."
Giulio lo fermò " Ma casa tua
de che, aho?"
" Senti Giulio, nun te ce mette' pure tu, eh... "
Ezio, come
al come al solito la prese a ridere, ma poi chiese " E sentiamo, come sarebbe
cominciato 'sto litigio con Gabriella?"
" E io che kakkio ne so, so solo
com'è finito..'Nsomma, te spiego: stavo ad entra' in cucina, e je stava la
vecchia che stava a parla' con Alice, e sento di' da lei che quarche 'mpiastro
l'ha baciata... Poi, come er solito, anvedi te che me doveva capitare? La
vecchia inizia a macina' le palle con quella cosa chese ritrova ar posto della
bocca!"
Giulio chiese: "Impiastro? Quale 'mpiastro, aho?"
" Boh! Senti
Giulio, io nun me voglio più 'mpiccia', visto quello che è successo oggi!
....Che amarezza..." Cesare se ne andò nel suo studio chiudendosi la porta alle
spalle.
"Aho, io nun ho proprio capito ando' sta il problema, c'ha sempre
litigato con Gabriella, no?"
" Sì, infatti.. E' proprio strano in questi
giorni.."
" Solo strano? Lui è sempre strano...Diciamo che da 'n po' e più
'ncomprensibbile, che solo strano, eh..."
"Vabbè, vabbè..." Giulio chiuse la
questione. Aveva altro per la testa....
Mimmo: A casa Cesaroni, è arrivata l'ora di pranzo, e
tanti sembrano avevano qualcosa da chiarire con qualcun altro..
Rudi non è
sceso per pranzo, ed Alice sembra che stia proprio sulle nuvole..
Eva e
Marco, invece, continuano a guardarsi, sorridere e diventare rossi: chi sa
perchè?
Papà stava cercando di parlare con Lucia, ma poi ha detto che si era
dimenticato cosa doveva dirle...
Lucia invece sembra felice, ha sistemato un
po' la casa, ma papà le ha detto di non esagerare, che se no succedeva la stessa
cosa di due settimane fa.
Insomma, qui a casa siamo tutti con i nostri
pensieri...Li avrà portati l'estate?
Ma allora, perchè tutti dicono che
quando finisce la scuola non abbiamo più nulla a cui pensare? Non capisco
proprio, ma io sono solo un bambino...
"E' solo Rudi, Ali! Perchè ti preoccupi?" Alice stava
raccontando per telefono alla sua amica Jolanda, ciò che era successo quella
mattina.
" Appunto, è proprio quel 'solo' che mi preoccupa! Cioè, è solo
Rudi, e allora perchè mi sono sentita le farfalle nello stomaco?"
"Beh, forse
ti aveva messo ancora il ketchup nel maritozzo?" azzardò ironica la sua
amica.
"Senti, non sono proprio in vena di battute, eh! Mi servirebbe un
consiglio, più che altro!"
" E io che ti posso dire? Lo sai com'è Rudi,
dai..Non saprei dirti più di questo!"
" Ed è proprio questo il problema! Non
so più com'è veramente..Ultimamente sembra..sembra sempre meno alieno,
ecco..."
" Ali, proprio non so...Tocca a te conoscere meglio quella
particolare sottospecie..A me basta, e avanza il mio, di fratello!"
"Vabbè,
Ola, fa niente...Ciao" la ragazza riattaccò, rimanendo sola a pensare ai suoi
problemi esistenziali...
E' proprio una bella giornata, e Marco, dopo
l'imprevisto di quella mattina, non aveva nessuna voglia di doversi sorbire casa
o, peggio ancora, Walter!
Aveva un'idea per Eva...La sua Eva? Poteva dirlo?
Scese le scale ed uscì dalla porta. La ragazza era seduta sulla panchina, e
sembrava essere completamente persa nei suoi pensieri.
"Ehi, a che pensi?"
Marco si sedette accanto a lei.
"Cosa, scusa..?" la ragazza si girò verso di
lui.
"Chiedevo a che pensavi.."
"Beh, mettiamola così..Pensavo a come
risolvere l'equazione di un compito per le vacanze..." Marco rimase un po'
deluso, ma Eva lo guardò sarcastica,
e poi continuò... "Pensavo a te, scemo!
E a chi, se no?"
"Anch'io pensavo la stessa cosa..Cioè, a te, non a me, hai
capito, no?" Marco, timido come al solito, si era impappinato.. Ma la ragazza
era proprio per
quello che lo amava: non sarebbe riuscita ad immaginarlo in
un altro modo.
"E pensavo che, forse, potevamo andare a fare un giro, io e
te, da soli...Che ne dici, ti va?"
"No, ma sai, ti avevo detto che c'era
quell'equaz.."
"Su andiamo! Marco l'aveva presa per mano, e sullo scooter,
insieme erano andati al parco: il parco dei sogni di Eva, per correre, felici,
su quel prato,
fino a cadere l'uno sopra l'altro, innamorati...E finalmente
insieme. Senza segreti, senza problemi...
"Sai, quando me l'hai detto non
l'avevo mica capito, io, che il ragazzo in questione fossi io..."
Eva spostò
una ciocca dalla fronte di Marco, avvicinandosi di più.
" Beh, ti dirò una
cosa per esperienza: spesso non vediamo mai quello che abbiamo sotto gli
occhi..."
"Oh, io invece ciò che ho sotto gli occhi in questo momento lo
vedo benissimo, e mi piace, mi piace da impazzire..."
I due ragazzi stavano vivendo il loro amore liberi,
in quel momento... Ma avrebbero dovuto fare i conti con problemi più o meno
gravi: il primo aveva già
svoltato l'angolo. E rispondeva al nome di Walter,
che aveva visto tutto.