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Autore: Kiki34    16/11/2006    3 recensioni
Basato sulla fiction "I Cesaroni", vuole raccontare la storia dei due ragazzi innamorati, Marco ed Eva, ma anche di tutte le avventure della strana famiglia della Garbatella.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quarto Capitolo - Equazioni d'amore

In bottiglieria, Cesare, ancora visibilmente arrabbiato, stava raccontando a suo fratello Giulio, e all'immancabile, grande lavoratore (...), Ezio, la discussione con 'la vecchia pazza', come disse lui.
"Nun se po' più vive' in quella casa, da quanno je sta lei! Me sembra de esse' diventato n'estraneo nella casa mia..."
Giulio lo fermò " Ma casa tua de che, aho?"
" Senti Giulio, nun te ce mette' pure tu, eh... "
Ezio, come al come al solito la prese a ridere, ma poi chiese " E sentiamo, come sarebbe cominciato 'sto litigio con Gabriella?"
" E io che kakkio ne so, so solo com'è finito..'Nsomma, te spiego: stavo ad entra' in cucina, e je stava la vecchia che stava a parla' con Alice, e sento di' da lei che quarche 'mpiastro l'ha baciata... Poi, come er solito, anvedi te che me doveva capitare? La vecchia inizia a macina' le palle con quella cosa chese ritrova ar posto della bocca!"
Giulio chiese: "Impiastro? Quale 'mpiastro, aho?"
" Boh! Senti Giulio, io nun me voglio più 'mpiccia', visto quello che è successo oggi! ....Che amarezza..." Cesare se ne andò nel suo studio chiudendosi la porta alle spalle.
"Aho, io nun ho proprio capito ando' sta il problema, c'ha sempre litigato con Gabriella, no?"
" Sì, infatti.. E' proprio strano in questi giorni.."
" Solo strano? Lui è sempre strano...Diciamo che da 'n po' e più 'ncomprensibbile, che solo strano, eh..."
"Vabbè, vabbè..." Giulio chiuse la questione. Aveva altro per la testa....

Mimmo: A casa Cesaroni, è arrivata l'ora di pranzo, e tanti sembrano avevano qualcosa da chiarire con qualcun altro..
Rudi non è sceso per pranzo, ed Alice sembra che stia proprio sulle nuvole..
Eva e Marco, invece, continuano a guardarsi, sorridere e diventare rossi: chi sa perchè?
Papà stava cercando di parlare con Lucia, ma poi ha detto che si era dimenticato cosa doveva dirle...
Lucia invece sembra felice, ha sistemato un po' la casa, ma papà le ha detto di non esagerare, che se no succedeva la stessa cosa di due settimane fa.
Insomma, qui a casa siamo tutti con i nostri pensieri...Li avrà portati l'estate?
Ma allora, perchè tutti dicono che quando finisce la scuola non abbiamo più nulla a cui pensare? Non capisco proprio, ma io sono solo un bambino...

"E' solo Rudi, Ali! Perchè ti preoccupi?" Alice stava raccontando per telefono alla sua amica Jolanda, ciò che era successo quella mattina.
" Appunto, è proprio quel 'solo' che mi preoccupa! Cioè, è solo Rudi, e allora perchè mi sono sentita le farfalle nello stomaco?"
"Beh, forse ti aveva messo ancora il ketchup nel maritozzo?" azzardò ironica la sua amica.
"Senti, non sono proprio in vena di battute, eh! Mi servirebbe un consiglio, più che altro!"
" E io che ti posso dire? Lo sai com'è Rudi, dai..Non saprei dirti più di questo!"
" Ed è proprio questo il problema! Non so più com'è veramente..Ultimamente sembra..sembra sempre meno alieno, ecco..."
" Ali, proprio non so...Tocca a te conoscere meglio quella particolare sottospecie..A me basta, e avanza il mio, di fratello!"
"Vabbè, Ola, fa niente...Ciao" la ragazza riattaccò, rimanendo sola a pensare ai suoi problemi esistenziali...

E' proprio una bella giornata, e Marco, dopo l'imprevisto di quella mattina, non aveva nessuna voglia di doversi sorbire casa o, peggio ancora, Walter!
Aveva un'idea per Eva...La sua Eva? Poteva dirlo?
Scese le scale ed uscì dalla porta. La ragazza era seduta sulla panchina, e sembrava essere completamente persa nei suoi pensieri.
"Ehi, a che pensi?" Marco si sedette accanto a lei.
"Cosa, scusa..?" la ragazza si girò verso di lui.
"Chiedevo a che pensavi.."
"Beh, mettiamola così..Pensavo a come risolvere l'equazione di un compito per le vacanze..." Marco rimase un po' deluso, ma Eva lo guardò sarcastica,
e poi continuò... "Pensavo a te, scemo! E a chi, se no?"
"Anch'io pensavo la stessa cosa..Cioè, a te, non a me, hai capito, no?" Marco, timido come al solito, si era impappinato.. Ma la ragazza era proprio per
quello che lo amava: non sarebbe riuscita ad immaginarlo in un altro modo.
"E pensavo che, forse, potevamo andare a fare un giro, io e te, da soli...Che ne dici, ti va?"
"No, ma sai, ti avevo detto che c'era quell'equaz.."
"Su andiamo! Marco l'aveva presa per mano, e sullo scooter, insieme erano andati al parco: il parco dei sogni di Eva, per correre, felici, su quel prato,
fino a cadere l'uno sopra l'altro, innamorati...E finalmente insieme. Senza segreti, senza problemi...
"Sai, quando me l'hai detto non l'avevo mica capito, io, che il ragazzo in questione fossi io..."
Eva spostò una ciocca dalla fronte di Marco, avvicinandosi di più.
" Beh, ti dirò una cosa per esperienza: spesso non vediamo mai quello che abbiamo sotto gli occhi..."
"Oh, io invece ciò che ho sotto gli occhi in questo momento lo vedo benissimo, e mi piace, mi piace da impazzire..."

I due ragazzi stavano vivendo il loro amore liberi, in quel momento... Ma avrebbero dovuto fare i conti con problemi più o meno gravi: il primo aveva già
svoltato l'angolo. E rispondeva al nome di Walter, che aveva visto tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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