Black aveva il volto arrossato dall’ira; le labbra piene - dischiuse in un atteggiamento davvero simile a quello di un grosso cane pronto a ringhiare - scoprivano denti ancora sorprendentemente sani e bianchi, nonostante la lunga permanenza ad Azkaban e la faticosa e debilitante latitanza.
Se non avesse avuto le guance scavate dalle privazioni, anche ora che tornava ad essere un po’ più in carne, e diverse rughe troppo profonde per la sua età a segnargli il viso, in quel momento avrebbe avuto esattamente l’aspetto di un’appetitosa e lucida mela rossa.
Era esattamente questo che Black aveva sempre ricordato a Severus ai tempi di scuola: la mela scarlatta di quella fiaba babbana; Biancaneve.
Rossa, perfetta, bellissima, al punto che chiunque al mondo avrebbe voluto assaggiarla, e, ciò nonostante, assolutamente letale.
Il racconto è slash (yaoi) e contiene scene di sesso esplicito, nonchè a volte un linguaggio che potrebbe non piacere a tutti. Siete avvisati.