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Autore: bethfuckoff    24/04/2012    4 recensioni
«Sono stanca di aspettarti Richard.»
«Io sono stanco di scappare da te Bells.»
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Avere un “buon cuore” al giorno d’oggi è una qualità adatta solo per l’espianto di organi. ─ Serena Cerullo.  

-Alo.

«Alo, segaiolo che non sei altro! Muovi quel culo e alzati.» Gentilezza, finezza, charme tutto in un solo uomo: il padre di Alo. Non lo faceva di proposito, era la sua sveglia personale. In un modo o nell'altro doveva svegliarsi, non che la paglia non fosse d'aiuto eh. Si alzò tutto stordito e cercò di fare mente locale, non ricordava assolutamente niente del giorno prima. Non che fosse una novità eh. Quando era assieme a Liv, Alex, Franks e gli altri perdeva il controllo e diciamola tutta perdeva anche i migliori soldi. In realtà cercava di evitare quei sabati devastanti poiché tutto ciò a cui pensava era una ragazza con i capelli rossi che si aggirava da sola nei pressi di Queen Share, lo aveva incuriosito sin dal primo momento. Okay, forse diciamo non proprio dal 'primo' poiché si era soffermato a fissarla per circa dieci minuti finché la ragazza non le aveva mostrato il medio. Forse anche quello la rendeva differente da Mini, ah..Mini! Quella ragazza l'aveva mandato in paranoia circa 143 volte ed ormai aveva lasciato perdere tutte le speranze di avere un dialogo sensato e civile con la ragazza, piuttosto doveva muoversi e andare a scuola. Si alzò e andò a battere contro lo stipite del letto. «Ma perché cazzo non posso vivere in una camera normale?» Sbuffò e si alzò alla ricerca di qualche abito da indossare, cioè.. qualche abito normale. Indossò le prime cose che trovò e si diresse verso quel luogo oscuro e dannato chiamato scuola. Ad Alo non era mai particolarmente piaciuta, ma se solo si fosse applicato avrebbe ottenuto qualcosa. Ed invece tutto ciò che riusciva a fare era mandare a puttane tutto ciò che la vita gli offriva. Aveva camminato così tanto che non si era accorto di essere arrivato, varcò l'enorme cancello e si ritrovò nella solita giungla. In lontananza intravide Nick e Rich che facevano i coglioni, come loro solito. Poi c'era Franks e una ragazza dal volto conosciuto ma che Nick puntualmente non gli presentava. Ma poi fu tutto d'un tratto che si rese conto di quella chioma rossa accesa a catturare tutta la sua attenzione, quella ragazza frequentava la sua stessa scuola, per una volta nella sua vita aveva avuto una botta di culo esagerata. Lasciò perdere gli altri e si diresse verso di lei che era intenta a fumarsi una sigaretta, doveva usare una scusa. «Scusa, hai da accendere?» Esclamò ad un tratto, non c'era scusa più pessima di quella e lui lo sapeva bene. La ragazza dai capelli color rosso fuoco alzò lo sguardo e Alo con sua grande sorpresa scoprì che c'erano due smeraldi al posto di comuni occhi mortali. Di un verde chiaro e delicato, come del resto il suo volto. La ragazza annuì lentamente e gli passò l'accendino. «Però smettila di fissarmi perché mi inquieti.» La ragazza riposò l'accendino e si diresse verso le aule, solo in quel momento Alo capì di quanto fosse stupido, era rimasto lì a fissarlo senza dire niente e non aveva neanche acceso la canna che si era preparato. Doveva rifarsi e anche in grande stile, dopo scuola l'avrebbe fermata e le avrebbe chiesto di uscire. Due ore, erano passate due ore da quella materia infernale. Doveva evadere così uscì dalla classe e si diresse nei bagni, quando la rivide. Alo non riusciva a capacitarsi dell'idea che ogni volta che la vedeva aveva quella dannata voglia di saltarle addosso. Scosse il capo e deviò strada, appunto verso di lei. «Ma sei ovunque dannaz..» La ragazza non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo la spinse contro un armadietto e la baciò, era pressoché assurdo. La ragazza però, non rinnegò il contatto, anzi. Lo trascinò all'interno di una classe vuota e ormai abbandonata. La chiuse a chiave e cominciò a baciarlo, all'angolo delle labbra, al collo e scese sempre più giù: dire che era una tortura per il ragazzo era riduttivo. Alo strinse i pugni e la trascinò su un banco libero, le tolse prima la maglietta e poi il pantaloncino, e lei fece lo stesso. Era una delle cose più assurde che Alo avesse fatto nella sua vita, ma comunque. Una strana adrenalina prese vita nel suo corpo, quando entrò nella ragazza ritrovò la pace interiore, sentì quel profumo di zucchero a velo impregnarsi sul suo petto e le mani della rossa graffiare la sua schiena, erano sensazioni mai provate prima.
   
 
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