Film > Pirati dei caraibi
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Autore: _Frency_    25/04/2012    0 recensioni
Provate a immaginare una Elizabeth stanca di aspettare il suo amato, un capitan Jack Sparrow in cerca di avventure e una fonte che non aspetta altro che essere trovata. Aggiungete un Will Turner che vive da tempo in una tormentata conflittualità interiore. Immaginate un gioco di complicati equilibri, che si muovono a tempo con la marea. E se i loro destini si scontrassero una volta ancora? Ma si sa, il gioco è bello finché corto, quindi saranno in grado di mettere la parola “Fine” alla loro comune avventura?
Buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Will Turner
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Prologo

Il mantello nero della notte l'avvolgeva, freddo, misterioso e silenzioso; il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli era l'unico suono in quella stranamente fresca sera di agosto.La luna splendeva alta, un disco luminoso perfetto, come solo poche cose al mondo. Strisciava lungo le pareti delle piccole casette del porto, l'una addossata all'altra, cercando di muoversi silenziosamente e di non farsi scorgere dalle guardie che sorvegliavano con aria assente la baia. Aveva poco tempo e lo sapeva, di li a poche ore avrebbero notato la sua assenza e avrebbero inviato subito degli uomini a cercarla...se poi l'avessero trovata...beh, meglio non pensarci per ora, si disse. Aumentò ancora di più il passo finché non fu costretta a lasciare la protezione dei muri delle case per imboccare la strada dritta che conduceva sino alla passerella del porto, la stessa passerella su cui...no, meglio non rivangare antichi ricordi. Arrivò fin sotto la prua di una gigantesca nave, un raggio di luna illuminò la fiancata e le permise di leggere il nome inciso sopra: “White Queen”. La ragazza sorrise.

 “Ecco quanto mi avete chiesto” disse la ragazza, lasciando cadere nelle mani del capitano un sacchetto logoro. L'uomo ne rovesciò il contenuto sul tavolo dove erano spiegate varie carte nautiche: 7 monete d'oro ne uscirono tintinnando e il capitano sorrise compiaciuto. “Benvenuto a bordo, ragazzo. Arriveremo a destinazione entro un paio di giorni.” La giovane donna fece un breve cenno col capo e si recò a passo svelto nella stiva, dove si addormentò in un'amaca sgualcita. Il suo unico pensiero prima di addormentarsi fu che dopotutto, gli antichi stratagemmi funzionavano sempre.

“Milady? Posso entrare? Sono le 8 e oggi avete la cerimonia a casa di Miss. Evelina, ricordate? Milady?!” la domestica, un po' seccata per l'ostinato silenzio, prese a picchiare con più insistenza i pugni sulla porta. Quando si rese conto che non c'era nessuno all'interno della stanza si precipitò in cucina a chiedere alla cuoca se aveva visto la milady scendere prima per la colazione, cosa alquanto improbabile. Il secco no della robusta donna mise in allarme la domestica, che con passo svelto si diresse nella biblioteca: all'interno di essa vi era, oltre ad una quantità enorme di libri, un piccolo comò con un cassetto. Al suo interno c'era una scatolina contenete un passe-partout che permetteva di aprire ogni stanza della villa. La donna afferrò la chiave e corse fino alla camera della giovane, con mani tremanti l'aprì e ciò che vide al suo interno la lasciò senza fiato: la finestra spalancata, il letto sfatto e un lenzuolo che penzolava giù dalla finestra, sino a sfiorare la ghiaia del viale. 
Emise un urlo strozzato e, sconvolta, corse di nuovo lungo la scalinata, aprì la porta della villa e, sempre correndo, si recò fin nel centro di Port Royal, alla sede della Compagnia delle Indie Orientali. La poveretta chiese di poter essere ricevuta urgentemente da Lord Seamus Beckett, figlio primogenito di Lord Cutler Beckett, che si era guadagnato il titolo dopo la morte del padre nella lotta con la Fratellanza.

“Vi prego, è questione di massima urgenza, la governatrice è scomparsa, forse rapita!” disse tra le lacrime Ara, la domestica. Le guardie, anche se non troppo impressionate o sconvolte dalla notizia l'accompagnarono sin nello studio del Lord.

Il giovane, che non doveva avere più di vent'anni, era seduto ad una scrivania di mogano scuro, e stava consultando alcuni libri. Quando aprirono la porta alzò gli occhi svogliato, per soffermarsi sulla figura della piccola Ara. “Vi prego aiutatemi, la governatrice, Miss Turner, è scomparsa!” pronunciò tutto d'un fiato.

“ Cosa?! La governatrice, scomparsa? Spero per voi che non mi stiate prendendo in giro!” disse il Lord, alterato. “No, vi giuro, è la verità, questa mattina non era nei suoi alloggi, c'era solo un lenzuolo spiegato fuori dalla finestra.”

“Alt, ferma! Ciò significa che non è stata rapita o che è scomparsa, ma che è fuggita! Presto, ditemi, perché avrebbe avuto motivo di fuggire? Parlate!” aggiunse. “Io...io...non lo so...però...so che da tempo se ne stava a consultare libri e mappe, facendo calcoli e se qualcuno poneva domande rimaneva vaga....diceva che...che...non poteva più aspettare...non so a cosa si riferisse...però una cosa la ricordo...un giorno ho sbirciato tra le carte con la scusa di riordinare” confessò, “e le ho viste spiegate sulla zona vicino a Cuba...nulla di più...”

Lord Seamus Beckett la guardò un istante, poi prese a rimuginare ad alta voce: “Allora, vediamo...Miss Turner è sposata, se non erro...ha molte conoscenze tra i pirati, essendo anche Regina del Consiglio della Fratellanza, in più suo padre è morto e lei è governatrice. Ora, tu mi dici che lei consultava delle carte, che indicavano zone nei pressi di Cuba, nel Mar dei Caraibi...Pensa, Seamus, pensa, perché...?” Aveva cominciato a camminare avanti e indietro, finché ad un certo punto si voltò verso le guardie e Ara, un'espressione strana in volto.

“Signori...qual è il più grande porto di pirati della zona?” chiese con voce soffocata “Ehm...Tortuga, signore?” rispose la più anziana delle guardie.

“Esatto” disse con voce stridula Lord Beckett junior “E...dove si trova?” chiese ancora con voce al limite dell'isterico.

“Vicino a Cuba, signore.” rispose sempre la stessa guardia.

“T-tortuga...?” domandò con voce tremante Ara

“Beh, milady, le coincidenze sono veramente tante...quindi, dovendo noi iniziare le ricerche per ritrovare la nostra adorata governatrice...inizieremo da lì, dopotutto...è un po' che non facciamo visita ai nostri amati amici pirati!” sentenziò con voce a metà tra il sarcastico e il preoccupato. Poi disse, rivolgendosi alle guardie: “Preparate la “Interceptor II”, si parte domani con la marea. La ritroveremo.” Ara volse uno sguardo preoccupato fuori dalla finestra...chissà dov'era in quel momento la sua adorata padrona.

   
 
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