La maledizione azteca è finalmente spezzata, la Perla Nera è svanita nella notte e i nostri tre eroi, Jack, Will ed Elizabeth, dopo tante battaglie, si ritrovano tutti sulla stessa nave, dovendo fare i conti con il futuro incerto che li attende una volta tornati a Port Royal.
In questa breve storia in 5 capitoli ho provato ad immaginare come sia potuta andare la loro navigazione.

[modificata in una longfic!]
Sparrabeth in due atti. Elizabeth e Jack, ognuno a modo suo, ripensano l'uno all'altra, in quegli interminabili 10 anni in mare che tengono lontano Will.
"I looked at you and you looked at me/I thought of the past, you thought of what could be"

− Madre… Perché? Perché non avete lottato? − domanda, la voce flebile. Il disonore di suo padre ha condannato anche la sua innocente consorte.
Ne è sicuro, la splendida Amanda Salazar si è consumata di dolore.
(a quanto ho scoperto, nei romanzi su Pirati dei Caraibi, il padre di Armando Salazar era un ammiraglio corrotto e la madre è morta in un ospizio di mendicità, perché doveva rispondere anche lei delle colpe del marito, secondo la legge spagnola. Ho provato a reinterpretare queste tracce)

[Partecipante alla challenge "Un prompt al giorno" indetta sul gruppo "Fondi di caffé: il tuo scrittoio multifandom". Il prompt scelto è "Grandine".]
Nessuna colpa macchia l'anima di sua madre, se non il suo amore per quell'uomo corrotto.
E un simile sentimento non può essere condannato.
Il rimbombo di un tuono echeggia nella strada.

Abbandono la presa delle dita sulla catena, poi precipito nell'abisso.
Comprendo. E' stato Barbossa.
Lui mi ha impedito di portare a termine la mia missione di purificazione.
Ha preferito la sua morte a quella della sua squallida figlia.
La rabbia, impotente, divora la mia mente, mentre le lacrime bagnano il mio viso. Ci ero quasi riuscito.
Ero vicino al compimento della mia missione.
E ora precipito verso il fallimento.

‒ Chi sono io per te? ‒ la voce di Carina, ferma, risuona nel vuoto. Forse, ha trovato la prova del suo legame con Barbossa.
‒ Un tesoro. ‒ risponde lui. Una tale tenerezza nella sua voce è sorprendente.
Ad un tratto, vedo salire sulla catena Armando Salazar.
Comprendo. L’obiettivo è lei!
Prendo la spada di Henry. Non gli permetterò di versare altro sangue!

Hector è morto.
Jack, a modo suo, saluta il rivale.
Ho preso ispirazione dalla storia "Passero sofferente" di Milady_Silvia e, per correttezza, ho parlato con lei e le ho fatto leggere la fic.
La sua storia è questa: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3770054&i=1

Premetto che questa storia è di Diomache e che questo è il seguito degli avvenimenti narrati nella sua storia.
Molti si chiedono se Jack abbia mai amato.
Parliamo dell'amore vero, quello che sconvolge ed annienta, l'amore che affanna, che ossessiona, non un'avvenuta di una notte. Certo, se lo chiedete a Jack, lui vi risponderà che l'unica cosa che ami è il mare.
Ma non è sempre stato così.
La verità è che prima delle disavventure legate a Davy Jones, prima di tutto quello che conosciamo è avvenuto ben altro.
Prima di tutto Jack ha amato. Non solo il mare.
Ha amato Lei.

Mi pare di vedere la luce dell'intelligenza nelle tue iridi.
Addio, figlia mia.
Segui la tua strada e... dimenticati di me.

I pensieri di Jack Sparrow quando deve pugnalare il cuore di Davy Jones

Jack riflette sulla sua vita da pirata e tutti i tentativi falliti di raggiungere l’immortalità. Quando comincia a valutare se ritirarsi, l’avventura bussa di nuovo alla sua porta.

Il bambino davanti a lui aveva i capelli scuri e sembrava non avere più di sette anni.
- Che cosa stai facendo? – gli chiese, avvicinandosi lentamente.

L’altro giorno l’ha vista, con le sue mani fatte di spuma d’onda, le dita di madreperla, carezzare distrattamente una vecchia camicia bianca trovata in fondo all’armadio.
«Era di papà?»
Sua madre non si volta. C’è sul suo volto un’immobilità fatiscente, un sorriso arcaico, sembra avere labbra di marmo e occhi di pasta vitrea, mentre ripiega con cura la stoffa e la seppellisce di nuovo sotto strati di polvere e ricordi.
«No» dice soltanto.
Henry non fa domande.
[Era mia]
-
«E tua mamma chiede mai di me?»
[Sparrabeth]

Quattro ragazze trovano, per caso, un passaggio che collega il loro mondo a quello di certi pirati di nostra conoscenza e, ben presto, si renderanno conto che, forse, la Disney non ha raccontato proprio tutto... Metto il rating arancione per sicurezza, ma nella maggior parte della storia è da considerarsi verde.
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Tratto dalla storia:
"Allora è tutto a posto? Posso tornare nella mia epoca?"
"Certamente"
"Oh, grazie infinite! L'ho sempre detto che lei è una persona ragionevole!"
"Ma ad una condizione: Mr. Mercer verrà con te"
"Cosa?!"
"Ti seguirà ovunque, sarà la tua ombra e i miei occhi." quelle parole, unite alla velata minaccia nel suo sguardo, furono l'ultima cosa che udì, prima di essere trascinata via dall'uomo che l'aveva pestata nelle tre settimane precedenti.