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Autore: more_    25/04/2012    52 recensioni
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

 

«Ciao Mylène» e il mondo mi crollò addosso.
Era lì seduto sul divano tra la donna bionda e mia zia, con un aria impassibile e gli occhi fissi su di me, con qualche ruga di troppo e i capelli più grigi rispetto a quattro anni prima. Rimasi ferma inchiodata al pavimento con gli occhi sgranati e il cuore in gola. La donna bionda mi stava guardando con un sorriso rassicurante sulle labbra mentre stringeva cautamente la mano di mio padre, e tutto un tratto diventai gelosa, gelosa di mio padre. Ero io quella che gli stringeva la mano, io a cucinargli quando tornava a casa stanco dopo il lavoro, io a curarlo quando non si sentiva bene e improvvisamente sentii il bisogno di ritornare indietro a quei giorni, quando il mio unico problema era di andare bene a scuola per non deluderlo.
«Vi lasciamo da soli» annunciò mia zia mandando un’occhiata ad  Harry e a Louis per farli alzare dalla poltrona «su Nathan, vieni qui» disse poi prendendo in braccio mio figlio per portarlo in cucina.
Non volevo rimanere sola con loro due.
«Il ragazzo può rimanere, devo parlare anche con lui» disse serio mio padre, Louis si fermò e ritornò dov’era seduto prima, lo guardai di sottecchi e notai che era visibilmente nervoso. Ignorando il mio piano di non parlare più con Louis, feci qualche passo e velocemente mi ritrovai affianco a lui con una mano attorno al suo braccio.
Mio padre aspettò che zia Anne, Harry e Nathan fossero lontani, prima di rivolgermi un’occhiata incomprensibile. Respirai a fondo per calmarmi e stritolai un po’ il braccio di Louis in silenzio, mi stavo facendo prendere dal panico.
«Che cosa vuole?» chiese Louis a mio padre con tono serio, mentre con movimenti precisi stava facendo finire la mia mano tra la sua. Gli occhi di mio padre si spostarono da me a Louis e poi lo studiò per bene, come per metterlo alla prova.
«Vuole scusarsi» rispose la donna bionda, di cui non ricordavo esattamente il nome, per mio padre.
«Sono passati quasi cinque anni da quando mi hai cacciata da casa, ti sembra l’ora di scusarti?» lo attaccai con furia, ero arrabbiata nera con lui «e mi hai anche ripudiato come figlia, mi chiedo dove tu abbia trovato così tanto coraggio da dirmi in faccia che non hai mai avuto figli!»
«Non lo so» mi rispose secco portandosi una mano sul viso.
La mano di Louis strinse forte la mia mentre la mia testa diceva solo una cosa: “che bastardo!”.
«Allora fallo! Se proprio vuoi chiedermi scusa, fallo!» gridai.
«Devo prima chiarire alcune cose» disse calmo, alzai un sopracciglio e poi mi lasciai andare contro lo schienale del divano incrociando le braccia «so per certo che non mi sono comportato da buon padre, me ero fragile e solo, Mylène, lo sai che dopo la morte di tua madre sono cambiato, l’idea di mandarti da tua zia è stata quella migliore.. e poi ero deluso, deluso da te! Sei sempre stata una ragazzina matura e non mi hai mai dato nessun tipo di problema, quando mi hai dato la notizia sono rimasto totalmente sconvolto.. in questi anni ho cercato di chiudere tutti i ricordi che avevo di te in uno scatolone, sono arrivato al punto di non volerne sapere più niente di te»
«Frequento tuo padre da due anni e ho saputo della tua esistenza solo quel giorno che ti abbiamo incontrata al supermercato» lo interruppe la donna abbassando gli occhi «sono riuscita a farmi dire tutta la verità, e credimi, ho sudato sette camicie per farlo venire qui da te.. quindi, per favore, perdonalo!» mi supplicò dopo con gli occhi visibilmente lucidi.
«Perché hai voluto dimenticarmi?»
«Perché semplicemente non riuscivo a capacitarmi che tu non saresti stata più con me» rispose deglutendo rumorosamente.
«Ma sei stato tu a cacciarmi!» ribattei confusa.
«Ti ho mandata qui da tua zia per aiutarti Mylène, con me non avresti ricevuto nessun tipo di aiuto!»
«Questo non significava tagliare tutti i ponti con me! Se fossi stato più ragionevole, più di buon cuore, mi avresti capita! Ero piccola, dannazione, ed ero indifesa.. quello che mi hai fatto non mi è stato di grande aiuto.. anzi» gli dissi stringendo le labbra alla fine, sentivo già le lacrime sotto gli occhi.
«Mi dispiace, scusami» concluse abbassando il capo.
«No, che non la scusa!» esclamò Louis accanto a me leggermente irritato «Okay, forse non sono nella posizione giusta dato che ho ingravidato io sua figlia, ma cavolo, se l’avessi saputo prima avrei fatto di tutto per rimanerle accanto» continuò con ancora più enfasi. Mi voltai per guardarlo, aveva la mascella contratta e gli occhi fissi su mio padre, sorrisi involontariamente, quelle parole mi fecero stare meglio.
«Invece, se io avessi saputo prima chi era stato a mettere incinta mi figlia lo avrei ammazzato di botte!» fu la risposta di mio padre furioso dalla rabbia, sussultai e mi aggrappai ad un braccio di Louis, per difenderlo, credo.
«Jared!» lo rimproverò la sua compagna trattenendolo per una spalla «il ragazzo ha ragione, e ora come ora non hai nessun diritto per prendertela con lui!»
Sorrisi leggermente alla donna bionda seduta di fronte a me per ringraziarla per quello che aveva detto, il pensiero che lei fosse dalla mia parte mi rincuorava.
«State insieme?» ci chiese dopo sorridendoci gentile.
Sgranai gli occhi e scossi la testa con veemenza, mentre Louis accanto a me rimaneva impassibile.
«No, io frequento un altro ragazzo» la informai «si chiama Zayn»
«Sì, e nella sua vita abbraccerà più un fucile che i suoi figli» continuò Louis mandandomi un’occhiata con un sorrisino strafottente sulle sue labbra. Lasciai subito il suo braccio e mi allontanai da lui, ma come si permetteva?
«Che cosa?» ci chiese mio padre piuttosto confuso.
«Si è arruolato nell’esercito» spiegai in fretta ricambiato l’occhiata di Louis.
Quel ragazzo un momento mi faceva stare bene e l’altro mi metteva in condizioni di strangolarlo.
«Comunque sono Molly, non mi sono presentata» disse porgendomi una mano, che presi con timore. Ero sempre più convinta che quella donna fosse bellissima, nonostante i suoi, sicuramente, quarant’anni.
«Che giochi strani fa il destino» continuò spostando gli occhi da me a Louis e viceversa «vi ha fatti rincontrare… sì questo è proprio destino»
«Lo penso anch’io» disse Louis continuando a sorridermi, giuro che stavo per strozzarlo.
«Ritornando al discorso di prima, papà» iniziai senza badare alla parola che avevo detto, mi accorsi dell’errore che avevo fatto solamente quando notai gli occhi di mio padre accendersi di una luce diversa, speranzosa.. «io accetto le tue scuse ma non ti perdonerò, col tempo forse» conclusi abbassando lo sguardo sulle mie ginocchia.
«Mylène!» ribatté Louis, sicuramente era in contrasto con la decisione che avevo preso.
«Non è affar tuo questo, è una faccenda tra me e mio padre» dissi con decisione.
«Mi basta ciò che stai facendo» constatò mio padre alzandosi dal divano e come fossi un suo riflesso lo feci anche io, piazzandomi davanti a lui «cercherò di chiamarti più frequentemente d’ora in poi.. e mi piacerebbe passare del tempo con Nathan»
Veramente?
«C-certo» balbettai schiarendomi la voce.
Gli occhi di mio padre mi fissarono per qualche secondo e poi si lasciò andare in un ghigno docile «la mia bambina» sussurrò dopo posandomi un bacio sulla fronte, mi scostai di poco da lui e lo fissai con uno sguardo carico di frustrazione, sperando che mi capisse.
«Penso che dovremmo andare» disse dopo voltandosi verso Molly per farle un cenno.
In silenzio li accompagnai alla porta dell’ingresso con un sorriso poco convito sulle labbra.
«Vienici a trovare qualche volta a Doncaster» mi disse Molly baciandomi le guance per salutarmi.
«Ci penserò» risposi per non darle una delusione.
Mio padre era già uscito fuori di casa, mi salutò con solo un cenno del capo e poi, affiancato da Molly, si avvicinò alla sua macchina.
«Mylène!» mi chiamò Louis dietro di me, sobbalzai e chiusi velocemente la porta.
«Cosa c’è?» gli chiesi ingenua voltandomi verso di lui.
«Sicura di aver fatto la scelta giusta?»
«Giusta o meno, mi sono tolta un peso da sopra lo stomaco» dissi secca guardando in basso.
«Ti ricordi del lavoro che ti ho parlato ieri?» annuii curiosa e mi avvicinai di qualche passo a lui «mi faranno fare due settimane di prova»
«Grandioso» esclamai sorridendo per poi sorpassarlo per andare in cucina, dove mi rifugiai nelle braccia di Harry.
 
3 mesi dopo
«Dai Nathan, il pollo è buono!» dissi con in mano una forchetta con del pollo infilato per Nathan, era più di mezz’ora che stavo cercando di fargli mangiare quella benedetta fettina di pollo!
«No! Non mi piace!» si lamentò stringendo le labbra. Sbuffai e lasciai la forchetta nel piatto, ci rinunciavo. Quel bambino era la copia esatta di suo padre, testardo come un mattone!
«L’hai voluto tu! Questa sera solo le verdure, il pollo lo diamo al gattino di Harry» lo minacciai prendendo il piatto per metterlo nel lavello.
«Sei malefica Mylène!» mi disse Niall sorridendo sotto i baffi come un cretino accompagnato da Harry, che stava accuratamente accarezzando il suo piccolo gatto grigio, Tanya, che nome ridicolo per un gatto!
«Ma mamma!» continuò Nathan mettendo il broncio.
«Niente ma, sai le regole» gli dissi ritornando seduta affianco a lui mentre iniziavo a sbucciargli una mela.
«Non pensi di essere un po’ crudele?» mi chiese Niall mentre faceva dei calcoli sulla calcolatrice, almeno lui stava studiando per gli esami a differenza di Harry.
«Per niente» risposi orgogliosa di me stessa.
«Harry esce anche a te duecentonovan… Harry?!» lo riprese il biondo distraendolo dalle fuse che stava facendo lui al gatto, e non viceversa.
«Scusa, scusa, mi sono distratto!» esclamò prendendo la calcolatrice e lasciando a terra Tanya, ma non riuscì neanche a schiacciare il primo tasto che qualcuno citofonò «Vado io!»
«Lo bocceranno» sospirò Niall scuotendo la testa mentre seguiva con lo sguardo Harry, che correva saltellando accompagnato dal suo gattino.
«Il peggio è suo» dissi facendo le spallucce.
«Sinceramente, non glielo consiglio per niente.. penso che lo minaccerò»
«Tanya ti può essere d’aiuto!» affermai ridendo.
«Mylène, hai visite!» annunciò Harry rientrando in cucina con uno sguardo emozionato e felice «buone visite»
Lo guardai confusa per qualche secondo fin quando non vidi dietro di lui una figura che conoscevo bene, fin troppo.

 

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SEXYFACE MODE ON!
Okay, sono le undici di sera e io sono tipo mezza addormenata.. D:
Non so per quale miracono sono riuscita a scrivere, tutto in un giorno poi! Cioè #proudofme
Il capitolo non è uno dei migliori, infatti non mi piace molto, ma ho fatto del mio meglio e quindi accontentatevi u.u
Mi scuso se eventualmente c'è qualche errore, ma non mi va per niente di rileggerlo #js Li correggerò domani :)
Comuqnue... 32 RECENSIONI PER UN CAPITOLO? VOLETE FARMI PIANGERE? DITELO EH!
IO VI AMO! SIETE MAGNIFICHE!
Facciamo un giochino? :3
TU CHE STAI LEGGENDO QUESTO "COSO", MI PROMETTI CHE LASCERAI UNA RECENSIONE PER FARTI NOTARE? PER DIRMI "EHI SONO QUI, RINGRAZIAMI, STO LEGGENDO LA TUA FF"?
Lo fate? PERCHE' IO DEVO RINGRAZIARE CHIUNQUE LEGGA QUESTA STORIA, SERIAMENTE. 
Siete in più di duecento che seguite questa storia, mi farebbe molto piacere :)
Se non lo fate, beh, fa niente c:
Vi posso chiedere un altro favore?
Il banner qui sotto è della FF che prenderà il posto di questa qui, quindi vi chiedo gentilmente di passare (vi lasco anche l'introduzione sotto):



"«Ma non vedi quando cammini?» le sbraitò contro il ragazzo alzando gli occhi su di lei, Liam fece una smorfia di disgusto: Styles.
«Non solo quando cammino» sussurrò Bridget disegnando sul suo volto un sorrisino strafottente, le piaceva fare delle battutine scherzose.
«Ma che cazzo stai dicendo?» le chiese il ragazzo riccio più scontroso di prima.
«Hei!» intervenne subito Liam «lascia stare mia sorella, si è anche scusata porca miseria! Abbi un po’ di decenza, Styles!» 
«Senti Payne, non ho voglia di litigare già dal primo giorno, quindi vai a fatti fottere tu e tua sorella!» concluse in fretta il ragazzo incominciando a camminare dalla parte opposta alla loro, chinando nuovamente il capo. 
Liam era quasi sul punto di inseguirlo e prenderlo a pugni, ma Bridget lo trattenne per la maglia. 
«E’ tutto okay» gli disse incoraggiandolo a camminare di nuovo per raggiungere le loro stanze."
 

Adesso mi dileguo *puff*


 

   
 
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