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Autore: CaTCheshirE    26/04/2012    1 recensioni
Un giovanissimo, affascinantissimo, bellissimo, coraggiosissimo, audacissimo, fighissimo Capitano.
Una bellissima, innocente ed inesperta fanciulla.
Una ciurma di manigoldi con seri problemi mentali.
Tutto questo sullo sfondo di una barriera corallina intatta, su una nave meravigliosa, e come antipasto una zuppa marcia di patate.
ALL' ARREMBAGGIO, MIEI PRODI!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Devo ammettere che in questo capitolo sono stata piuttosto brava a descrivere i personaggi ma al tempo stesso non descriverli. Voi non avete idea di che razza di quantità di follia si annidia nella nave Silent XD Comunque sia, mi sto davvero impegnando per rendere l' idea del periodo storico, e mi sto impegnando anche per rendere Seth Young il più cattivo possibile. Ma non ci riesco! Per quanto ci provo, non riesco a farlo diventare rude e volgare come vorrei. Spero che andando avanti con la storia si capisca meglio quanto sudbolo sia.
Grazie mille per la lettura!


Capitolo 2 – Un inizio di…qualcosa


«Ian è nato in una famiglia di pescatori, e si è imbarcato con noi quattro anni fa. Seth lo ha preso apposta per fare il mozzo e per temperare il caratteraccio di Miss. Ian è una brava persona, troppo brava per essere un pirata. Fra lui e Seth c’è un accordo. Ian tiene Miss il più lontano possibile dal Capitano, e in cambio lui lo protegge da chi vorrebbe fregarlo, perché Ian ha ancora l’ innocenza di un bambino.»
«Ho capito. Per questo ha preso a bordo due mozzi che sono uno il contrario dell’ altro.»
«Esattamente.»
«Carbonella invece? E’ il vicecapitano, giusto?»
«Esattamente. Beh, Carbonella è sempre stato con Seth. Lo ha visto nascere, ed era già nella ciurma del padre del nostro Capitano.»
«Nella ciurma del padre di Seth?»
«Suo padre è il Capitano Nero. Ne avrai sicuramente sentito parlare.»
Lily sussultò. «Certo che ne ho sentito parlare.»
« Era un uomo molto temuto e a dir poco crudele, ma sorprendentemente è stato un buon padre. Ha insegnato a Seth tutto ciò che sapeva e gli ha dato la sua ammiraglia, La Silent, cioè questa nave. Ma facendo questo ha escluso il suo primogenito, Owen, che ora odia Seth con tutte le sue forze.»
«Capisco.» Lily rimase un attimo in silenzio, pensando alle informazioni che Sbobba le aveva detto. «Da quanto tempo Seth Young ha questa nave? Mi è sembrato molto giovane, per essere un capitano così conosciuto.»
«Ha ricevuto questa nave e un equipaggio quando aveva diciassette anni, sei anni fa. Io sono qui da allora.»
Lily rimase a bocca aperta, con una patata mezza sbucciata in mano. «Diciassette anni?»
«Già. Fanno tutti quella faccia.»
«Ho finito con le patate, adesso cosa faccio?»
«Adesso ci penso io, bisogna cucinarle nel brodo.»
Lily esitò, e guardò in alto, dove attraverso una grata entravano la luce e le voci dei marinai.
Sbobba afferrò al volo la situazione. «Resta qui se vuoi. Potresti pulire qualche pentola.»
Lily sorrise. «Grazie di nuovo.»
«E poi è da tanto che non ho qualcuno con qui parlare degli affari degli altri, quindi mi sei utile.»
Lily fece un inchino, e ridacchiarono entrambi. Poi lei prese una spugna e cominciò a scrostare le pentole. «Parlami di qualcuno. Chi è il più strano a bordo?»
Sbobba alzò gli occhi al cielo. «Ci facciamo concorrenza uno con l’ altro. Ma credo che Flash ci batta tutti.»
«Flash?»
«Solitamente se ne sta di vedetta, il Capitano lo ha relegato li. Ci sta giorno e notte, scende solo per mangiare o per cercare un'altra bottiglia di rum, e nessuno gli ha mai sentito dire una parola. Ma quando c’è bisogno di combattere lui arriva, fa un massacro in pochi secondi, e poi ritorna al suo posticino come se nulla fosse successo.»
«Ecco perché non me lo ricordavo. Non l’ avevo mai visto.»
«Un altro tipo strano è Phantom. Ti arriva alle spalle silenzioso come uno spirito. E poi di tanto in tanto se ne esce con profezie di sventura che non si sa da dove tiri fuori.»
«Un personaggio vitale.»
«Già.»
Calò un silenzio rotto dal grattare della spugna sulla pentola e dal bollire della zuppa. Fuori stava cominciando a fare buio, quindi Sbobba accese un paio di lanterne.
«SBOBBA!! E’ PRONTA LA ZUPPA?!» si sentì urlare dall’ esterno.
«Dammi ancora un poco di tempo, Sputasangue!» urlò lui di rimando. Mescolò la zuppa ancora un paio di minuti e poi disse: «E’ pronta.»
 
Lily prese la sua parte di zuppa, e fece per allontanarsi, verso l’ angolino della nave dove di solito mangiava.
«Dove stai andando?» domandò Sbobba.
Lei rimase immobile, gli lanciò uno sguardo e poi andò nel suo angolino, senza rispondere. Si rannicchiò lì, ma in quel momento la zuppa non le faceva molta voglia. Davanti agli occhi le passavano le immagini della muffa che non aveva potuto togliere.
«Lily, oh, che fai in quell’ angolino?!» sbraitò Sbobba, da una parte all’ altra della nave.
Lily sollevò lo sguardo su Sbobba, circondato da tutto il resto della ciurma, tutti girati verso di lei.
«Hem…mangio?» Sembrava una domanda.
«Vieni qui, no?»
«No.»
Sbobba le lanciò un occhiataccia fulminante, ma tornò alla sua zuppa, come tutti.
«Non ti farai mai accettare dall’ equipaggio se non ci provi nemmeno.» sussurrò una voce roca alle sua spalle.
Lily si voltò di scatto, ritrovandosi la faccia rugosa e affilata di Phantom a due centimetri. «Cosa?»
«Ho detto che se non cerchi di farti accettare dall’ equipaggio non riuscirai mai a stare bene qui a bordo.» I suoi occhi di un azzurro chiarissimo si voltarono verso di lei. «Buona cena.»
Lily rimase al suo posto qualche secondo, rimuginando sul fatto di essere l’ unica mentalmente sana a bordo di quella nave. Poi si trascinò vicino a Sbobba. «Anche se ci provassi, non credo che a questi signori piacerebbe la compagnia dalla merce.»
«Dipenda da che merce è.» dispose il Capitano, comparso da chissà dove, sedendosi affianco a lei, con la zuppa in mano. Fece ruotare il contenuto della ciotola con un espressione piuttosto schifata in faccia. «Sbobba, hai superato te stesso. Che cosa dovrebbe essere questa roba?» lanciò un occhiata a Lily. «Ti avevo detto di aiutarlo.»
«Non guardarmi così!» rispose lei. «Io volevo togliere la muffa, è stato lui a impedirmelo!»
Andò a tutti quanti il boccone di traverso.
«Non dovevi dirlo, Lily.» disse Sbobba, l’ unico che continuava a mangiare la sua porzione, imperturbabile.
«Lily, d’ ora in poi impedirai a Sbobba di cercare di avvelenarci.» disse il Capitano Young, buttando la zuppa fuori dalla barca. «E ora, visto che sei qui…» si appoggiò con la schiena al parapetto. «Intrattienici.» Incrociò le braccia dietro alla testa.
Lily si voltò verso di lui. «Intrattieniti da solo.»
«Non ho voglia.»
«Io non ho tempo.»
«E cosa dovresti fare?»
«Devo impedire che Sbobba ti avveleni.»
«Puoi farlo do…ugh!» Lily aveva preso una cucchiaiata di zuppa e gliela aveva infilata in bocca mentre parlava. Quando tolse il cucchiaio Seth Young quasi si strozzò. «Che…coff coff…pazza!»
Lily fece un sorriso velocissimo, appena un accenno con le punte delle labbra. Poi tornò a fissare la sua zuppa. «In effetti mangiare questa roba sarebbe un tentato suicidio. Ma se la buttassi in mare poi qualche pesce potrebbe ingoiarla al posto mio e morire.»
«Puoi sempre usarla per farti un bagno.» rispose Seth Young, ancora con la voce strozzata.
Lily lo guardò. «Credo che abbia più bisogno tu.»
Sentì Sbobba ridacchiare a mezza voce.
«Hai una bella faccia tosta quando serve.» rise Young, sorridendo. Le tirò un pugno al fianco «Con un po’ di addestr…»
Lily cadde di lato, tenendosi il fianco, i denti serrati. La sua faccia si era fatta improvvisamente pallida.
«Hey, non ti ho colpito così forte!» disse lui.
«No, no, tranquillo non sei stato tu.» piagnucolò lei. Scoprì un istante il fianco, alzando la camicia. Un grosso, violaceo, profondo livido le copriva un bel pezzo di pelle. Si ricoprì in fretta, e si rimise seduta.
«Non mi sarei preoccupato comunque.» rispose lui. «Ma quello…»
«Mutt.»
«Carbonella!» abbaiò Seth Young. «Aggiungi alla lista di cose da fare: uccidere Mutt. Pare che si diverta a rovinare la mia merce.»
«Me ne ricorderò, Capitano.»
«Hey, sei ancora viva?»
Lily sorrise. «Sto bene.»
«Fantastico, perché cadendo hai rovesciato la tua zuppa. Va a prendere uno straccio e pulisci.»
Lily storse il naso di fronte a tanta insensibilità. «Si.»
«Si, cosa
Lily si alzò, chiudendo gli occhi un istante. «Si, Capitano»
E detto questo scese di sotto, in cerca dello straccio. 
  
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