Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: sydney bristow    26/04/2012    1 recensioni
Ambientata dopo "Countdown".
Beckett e Castle sono rimasti intrappolati nel freezer...Beckett è rimasta quasi illesa.
Tuttavia a Castle, avendo ceduto tutto il suo calore corporeo alla detective, non è andata tanto bene: dopo il suo risveglio non è più la stessa persona.
Dice di chiamarsi Jameson Rook e di fare il giornalista. Castle crede di vivere sul serio in Heat Wave, è intrappolato nel suo romanzo ed ha dimenticato la sua vita.
Come reagirà Kate/Nikki ?
Possibili spoiler della terza stagione!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
a


***Per il sacro figlio di Odino, dichiaro questa fanfiction...finalmente finita!***

Grazie a tutte per la pazienza *Grazie Maria Rita per avermi lasciata in vita per tutto questo tempo*

...



-Sei ancora arrabbiata?-
-No.- disse Kate, mantenendo il tono calmo e rilassato.
Castle, però, poteva chiaramente vedere la frase "sei un imbecille nato" venire proiettata in 3D dai suoi occhi.
-E' normale che Gina ci sia, ma non preoccuparti perchè...- le sopracciglia della sua compagna si aggrottarono, ma lui volle continuare a parlare
 -...e sai che non devi essere gelosa, ti sono devoto come Scrat lo è alla sua ghianda!-
La detective lo guardò e gli disse che apprezzava l'analogia, sebbene non fosse cosi contenta di essere appena stata paragonata ad un frutto secco.
A quel punto il cameriere, con un colpo di tosse, li riportò alla civiltà.
-Avete deciso?-
Castle si guardò velocemente il menù.
-Mi mescoli assieme la vellutata alla crema col pot-au-feu. Poi ci metta dentro funghi trifolati, frutti di mare e cinquecento grammi di filetto.
Poi mi porti anche del riso, una pizza atomica e tre, quattro sandwich...-
Il cameriere impallidì quando dovette rigirare il foglio delle ordinazioni, aumentando la velocità nell'annotare.
-Poi...- continuò Castle -...come dessert gelato misto e frappè alle ciliege. Ah, e da bere una cocacola Jumbo-size. Ha scritto tutto?-
Kate non disse una parola, si limitò soltanto a guardare il menù senza interesse e, quando il cameriere le si rivolse per l'ordinazione, si limitò con
-Per me lo stesso...-
-Classico.- bofonchiò lo scrittore.
Il povero uomo-vestito-come-un-pinguino quasi spezzò la matita, pensando "se riuscite a mangiare tutto, mi faccio monaco!"
Inutile anche solo sperarlo: non appena arrivò tutto, osservati con pieno disgusto da tutta la sala (clienti e dipendenti compresi)
lo scrittore e la detective si spazzolarono la vagonata di cibo più  velocemente di un cinese in una gara di "tutti-gli-hamburger-che-ingerisci".
-Ed il dessert?- chiese Kate allo stesso cameriere che aveva preso l'ordinazione.
Il povero uomo diventò quasi verde dalla nausea.
-E' vero!Che aspetta a portarcelo?- chiese Castle.
Dai tavoli vicini, nel frattempo, si alzavano delle voci preoccupanti.
-Che cosa?Vogliono mangiare ancora???-
-Mi viene da vomitare!!!-
-Sono già piena solo a guardarli!Andiamocene!-
-Andiamo anche noi!!-
-Ordinazione cancellata!-
-ASPETTATEEEEEEEEEEEEEEEEH!!!!!- urlarono i camerieri del ristorante, correndo appresso ai clienti in fuga.
Vedendo che nessuno di loro tornava indietro al proprio tavolo, il gestore del ristorante si gettò fra le braccia del cuoco,
che intanto era uscito dalla cucina per vedere da dove provenisse tutto quel trambusto, ed iniziò a piangere.
-Whaaaaaaa!!!!Quei due l'ha sono venuti a rovinarci!!!!!!!- genette, indicando Castle e Beckett che sorseggiavano l'ammazza-caffè.
*****

-Dici che ci faranno causa?-
-Per cosa, ingozzarsi fino ad esaurimento scorte?- chiese Beckett, prendendo il braccio che lo scrittore le aveva offerto.
-Non penso che esista una possibile denuncia per questo...-
Nel frattempo South Street Seaport si era riempita di turisti che volevano ammirare quella meraviglia di New York non apprezzata da tutti.
-E' rimasta libera una panchina vicino al pontile, ci sediamo?- domandò Castle.
Lui sapeva benissimo che Kate era ancora preoccupata per la sua ex-moglie e non smetteva di ricordarle che Gina non contava nulla.
Tuttavia, vedere la gran detective gelosa...era uno spettacolo, lo amava.
-Io mi fido di te-  precisò lei  -è da lei che mi devo guardare...da lei come un po' da tutte le fans- disse, fulminando con lo sguardo una barbie che,
mentre passeggiava mano nella mano con il suo Ken, stava lanciando occhiate fraintendibili al suo uomo.
Sicuramente lo aveva riconosciuto.
-Bau, non c'è bisogno di marcare il territorio: sono il vostro fedele cucciolo!- disse Castle, prendendole la mano e baciandole le nocche.
Beckett ridacchiò, divertita come sempre dalle sue strambe uscite.
-E da donde proviene questo vostro parlare forbito?-
-Proviene dalla sua bellezza, mia signora...- rispose lui, mentre prendeva a baciarla dolcemente.
Passarono dieci minuti cosi, ma alla fine scoppiarono inesorabilmente a ridere come due scimmie ubriache.


******** Kate’s Pov********

-Beh?- disse Kate, indicando la serratura della porta del loft ancora da aprire.
Castle stava rovistando nelle sue tasche alla ricerca delle chiavi.Alla fine, dopo aver visto anche in quelle interne della giacca, sembrò arrendersi.  
-Ah!- sussultò –le ho messe nella tua borsa.-                                             
Kate sogghignò per le amnesie temporanee di breve durata del partner: si scordava anche le cose che, fino a un secondo prima, aveva in mano.
Non che si lamentasse…l’amnesia vera l’avevano già vissuta mesi prima, i piccoli difetti mnemonici attuali erano normali, blandissimi.     
Fece per consegnargli le chiavi, ma lui declinò con un gesto della mano.        
–Apri tu, no?- disse, guardandola con una strana luce negli occhi.                         
Strano…già. Strano come il fatto di non essersi presentato al distretto e strano come il non averle dato spiegazioni.      
Ovviamente non ci badò: congetturare troppo sulle cose le faceva perdere di vista l’obbiettivo principale.                                                   
Acquietata, in assoluta tranquillità, aprì la porta e…                                                                                                       
-Eeeeeeeee Puff!!!- esclamò Castle, accompagnando il suono di qualcosa che andava a planare sulla sua testa.                                                 
Un qualcosa di leggero che, a sua volta, lasciava cadere un mucchio di…polvere?
No. Era più pesante e corposa, sembrava quasi…                                 
-Castle!!!!!!!Farina??Seriamente???!- tuonò Kate, scuotendo la testa come un cane per liberarsi di quel mucchio di roba.                                     
Il suo…devoto e carino…no.
Il suo “brioso” partner faceva le spallucce, offrendole quel sorriso che sfoggiava sempre per chiederle scusa o muoverla a pietà.
Sembrò sinceramente pentito per un solo secondo, poi –da inguaribile cretino com’era- sbottò a ridere come una iena.                                         
–Pesce d’Aprile a scoppio ritardato?- chiese crudelmente la detective, irritata dai suoi continui sberleffi.                                                 
Avendo ricevuto un’altra risata sommessa, Kate scattò in avanti per acchiapparlo. Voleva vendetta.
Lo voleva vedere pieno di farina. Anche tra le dita dei piedi.
Tuttavia Castle non era uno sprovveduto: la evitò con uno scatto da runninback, scappò di corsa in bagno per rifugiarsi dalla sicura ritorsione.          
Allora la detective decise di serbarsi la vendetta per un secondo momento: inaspettata ed efficiente, cosi voleva che avvenisse.                         
Ormai da due mesi di relazione, pieni di scherzi come quello precedente, aveva appreso che le ripicche fulminee non erano anti-sgamo.
Cosi si recò nella stanza di Castle per prendere una tuta ed una maglietta: doveva assolutamente liberarsi dalla farina.                                     
–Io vado a farmi una doccia, esci!Ah, ho preso un cambio dall'armadio!- tuonò lei per farsi sentire dal pollo fifo che aveva scelto come partner.

*******

Uscì dalla doccia, finalmente, tutta linda e pinta.                                                                                    
La maglietta che indossava era decisamente larga, le arrivava alle ginocchia.
Dovette anche stringere a morte la tuta per non perdersela camminando.        
Andò subito in cucina e, non notando alcun segno di Castle, si munì del proprio strumento di vendetta e lo occultò nel tascone della felpa.   
–Rick?- lo chiamò a voce alta.
–Sono nello studio, mi raggiungi?-    
Ok…pensò mefistofelicamente la detective prima di prendere un bicchiere d’acqua, per poi recarsi dalla sua vittima –fischiettando.
Lo scenario che le si presentò davanti le parve provenire da una di quelle  pubblicità di San Valentino oppure da una festa di compleanno:
uno “stormo” di palloncini rosa a forma di cuoricini lievitavano per tutta la stanza. Ma quanti ce ne erano in giro?               
Rick si trovava davanti alla sua scrivania e, vedendolo con il suo solito ghigno e pensando all’appena passato Pesce d’Aprile, percepì tutto come uno scherzo.  
Persino l’orsetto di peluche che Castle teneva in mano, anche quello munito di palloncini, la faceva pensare ad uno…no.
Le stava facendo sciogliere le ginocchia.                                     
–Ma cosa…- iniziò lei, fermandosi prima che potesse continuare la sua frase.                           
Aveva problemi di vista, oppure quella scatolina nella zampa dell’orsetto era un…? Nah, impossibile.
Allora era sotto effetto di droghe strane? Un’indigestione!No, era tutto cosi surreale che forse…                                                            
-Beh, intanto questo…- iniziò lui, prendendosi la scatolina nera e tendendole il peluche -…puoi averlo subito.-                    
Kate fece per dire qualcosa ma restò improvvisamente senza parole quando vide Castle inginocchiarsi.

 

******** Castle’s Pov********

Era cosciente del fatto che a prima vista il suo gesto potesse essere facilmente fraintendibile, ma doveva rifarsi di una giornata di scherzi arretrati.     
Si poteva dire che non sarebbe partito senza il suo scherzo-regalo o regalo-scherzoso:                                                                       
per colpa di uno dei tour promozionali di Heat Rises si sarebbe perso il loro secondo mesiversario e rodeva dentro, per questo.
Quindi quale miglior regalo per Kate e quale miglior scherzo per me?  
Tempo fa aveva visto un braccialetto molto carino in un negozietto anonimo, vicino al distretto. Semplice, d’oro bianco…decisamente carino.
Modesto, soprattutto –cosi Kate non si sarebbe lamentata del suo continuo sperpero di denaro per cose opulente.                                              
La cosa che gli piaceva di più?La forma che si andava a creare nella parte superiore: un otto rovesciato, il simbolo matematico dell’infinito.
Guardando l’espressione  della sua detective, basita e sul punto di dire qualcosa o di svenire, gli venne un’improvvisa voglia di ridere.   
Doveva assolutamente contenersi…o lo scherzo non sarebbe riuscito. Il regalo, avrebbe scommesso, le sarebbe piaciuto lo stesso.                              
Nella scatola di Eddie, l’orsacchiotto che gli aveva regalato sua madre quando era molto piccolo, non c’era altro che una caramella al gusto di caffè.       
Il vero regalo –il braccialetto d’oro bianco- lo teneva in tasca e l’avrebbe fatto spuntare fuori al momento più opportuno.                                  
Kate cambiò colore quando trovò la caramella, a poco a poco stava diventando rossa come un peperone dalla vergogna.                
–Ma?Ma??Ma???Una caramella?! - balbettò lei, puntandogli il dito contro.                                                                                     
–E come ci è finita lì dentro?- chiese, simulando da cani una faccia confusa e sorpresa.                                                                     
–Castle…-                                                            
-Allucinazione collettiva. Chiudi gli occhi, magari dopo potresti vedere meglio…-
La detective sbuffò -probabilmente spazientita- ed accontentò parzialmente la sua richiesta. La malfidata lo stava spiando tra le ciglia.
-Non barare!-
-Ok,ok,ok!Non sbircio più!- si lamentò lei, chiudendo seriamente gli occhi dopo l'ennesimo sbuffo.
Se Kate si dimostrava sempre diffidente, quando si trattava di scherzi o regali,  lo scrittore diventava ancora più scrupoloso ed attento.
Dovette controllare almeno due volte prima di tirar fuori il regalo tanto penato.
Ma perché non posa quel maledetto bicchiere d'acqua? pensò Così mi rende più difficile il lavoro...uffa...
Quel bicchiere doveva sparire.
Allora lo prese e lo posò semplicemente sul tavolino accanto a loro.
-Ha!Ancora no, tienili chiusi!- le chiese, prevedendo le sue intenzioni.
Ed ora il diversivo...
Le fermò le mani con le sue e, con il puro intento di distrarla mentre le metteva il braccialetto al polso, la baciò.
Click!Missione compiuta, il gancetto per chiudere l'accrocco era scattato senza destare sospetti.
Meno male pensò, ora era libero di poterle rivolgere tutta la sua attenzione: le cinse il collo per avvicinarla ancora di più e poi la divorò.
Metaforicamente scrivendo.
Troppo presto, per la sua opinione, il bisogno d'aria incominciò a farsi sentire e furono costretti a dividersi per un attimo.
-Uh, beh...wow...- biascicò lui.
Ogni bacio della sua musa sembrava sempre il primo: alla fine si ritrovava senza fiato e con la faccia paonazza.
-Sempre disponibile a sorprenderti...- lo stuzzicò lei, passandosi maliziosamente la punta della lingua sul labbro superiore.
Oh, amava quando faceva quel gesto!Lo faceva impazzire!
Aprì bocca per parlare, ricordarle di notare qualcosa di strano, ma fu preceduto: lo sguardo della sua musa era già sul braccialetto.
-Awwwww Castle...-
-Ti piac..-  nell'istante in cui le labbra di Kate si poggiarono sulle sue, il resto del discorso fu fermato sul nascere -Lo prendo per un si!-
Sarebbe rimasto appolipato a lei per molto tempo se non avesse distolto lo sguardo per un attimo, notando qualcosa sul pavimento.
Era un mucchio di polvere bianca? La striscia iniziava, o finiva, dalla felpa e...Ahhhhhh!!!!
Se il suo viso lasciava spazio all'interpretazione, mostrando solo un sorriso, nella sua mente rimbombò il suono di un'immaginaria risata.
Aveva capito tutto.
-Kate, perdi farina dal tascone della felpa...- disse, indicandole con il dito la piccola cascata che piano piano s'ammucchiava sul parquet.
-Ehm...- mugugnò la volpe in distintivo, ormai scoperta prima di poter attuare il fattaccio.
Cosi, l'arma del delitto -mezzo sacchetto di farina- venne presentata sul tavolo degli imputati.
-Fammi indovinare...il bicchiere d'acqua doveva aiutare a fissare la farina sulla mia bellissima camicia?-
Ecco perché non se ne voleva liberare!
-No comment.Ringrazia Eddie, i palloncini, la caramella al caffè ed il braccialetto.E' grazie a loro se non mi sto vendicando per prima...-

*****

-Alex Conrad?Seriamente?- disse, accoccolandosi sul petto della sua musa, a mo' di gatto, per attirarne l'interesse.
Kate roteò gli occhi e posò il libro sul suo comodino, prestandogli attenzione solo dopo.
-Sai, Rick, stavo pensando di raccontare del tuo scherzo a Lanie...- incominciò lei, giocando con i suoi capelli
-Eh?- bofonchiò, alzando lievemente la testa per poterla guardare meglio.
-Se sapesse quanti soldi avrebbe potuto incassare con la vincita della scommessa...-
-Oh, non tanti...-  abbassò la testa e si riaccucciò come prima -...considerando che tutto il distretto ha puntato su di noi-
Passarono qualche secondo nel silenzio.
-Sai...- incominciò la detective, approfittando del non essere vista per arrossire  -...per un momento ho pensato che tu stessi...-
-Per chiederti di sposarmi?- rialzò lo sguardo e la vide annuire, con le guance rosse dall'imbarazzo
-Oh, Nikki cara, quando te lo chiederò te ne accorgerai...-
Le regalò uno dei suoi sorrisi più scioglienti che potesse farle, con gli occhi felici e liquidi come quelli di un cucciolo devoto.
-Nikki???- trasalì, sbarrando gli occhi e spalancando la bocca.
-Ho detto Nikki?- l'incalzò lui, beandosi nella sua gloria di tiratore scelto di scherzi.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: sydney bristow