Mi sdraiai sul letto con lei e cantai per circa venti minuti, ma proprio non voleva dormire, cosí decisi di portarla al parco a giocare. Ero ancora un po' fiacca ma mi feci forza e presi la borsa con il cellulare e le chiavi. 

A Beth non andava di camminare, era strana, così la presi in braccio.
Uscimmo e camminammo per circa dieci minuti. La portai sull'altalena, si divertiva, adoravo vederla ridere; la sua era una risata contagiosa. 

Ad un certo punto una signora si avvicinó con un bambino di circa l'età di Beth. Lo mise sull'altalena accanto a quella dove era lei e spinse il bambino svogliatamente. -È tua sorella?- mi chiese.

-Veramente è mia figlia...- risposi indifferente

-Scusa, ma quanti anni hai?- mi disse con aria superiore

-Diciassette- le risposi

Lei guardó prima me poi Beth e poi di nuovo me.

-Che schifo...- disse sottovoce ma io la sentii.

-Vieni Beth, andiamo via- dissi a Beth mentre la prendevo in braccio per portarla sullo scivolo.
Ormai ci avevo fatto l'abitudine, non ci rimanevo più male quando la gente mi giudicava, mi ero abituata quando mi fissavano schifati mentre camminavo per strada con la pancia: mi guardavano, spalancavano gli occhi e cominciavano a sparlare con la persona che gli stava vicino.

Vidi Beth che si divertiva, questo era l'importante: lei era felice, era l'unica cosa che volevo; non mi importava essere felice, volevo solo il meglio per lei, non mi interessava se la gente mi giudicava...
La vidi osservare una bimba che chiamava il papà per giocare con lei, dopo poco tornó a fare su e giù per lo scivolo.

-Mamma casa!- mi disse il mio angioletto correndomi incontro.
Capii che si era stancata e la presi in braccio sorridendogli.
Tornammo a casa e le feci il bagnetto, dopo un po' vidi che non si sentiva bene, aveva cominciato a piangere e mi abbracciava.
Mi preoccupai, così andai a chiedere un termometro alla signora Brown.
Le misurai la febbre e mi venne un colpo; aveva quasi 39... Stava male e io non sapevo che cosa fare, andai in farmacia insieme a lei e comprai uno sciroppo che mi aveva consigliato il farmacista, corsi a casa per non farla peggiorare e le diedi lo sciroppo...
Non voleva mangiare, così non insistei. Vedevo che stava male, non faceva altro che piangere; mi sentivo impotente, stavo male anch'io... 

Mi misi sul letto e la cullai mentre la stringevo forte fra le mie braccia, mi piaceva coccolarla e vidi che smise di piangere, così le raccontai una favola, mi piaceva raccontarle Cenerentola, perchè il suo sogno è diventato realtà e volevo che anche i sogni di Beth un giorno diventassero realtà. 

Se c'è qualcosa che ho imparato è che non bisogna mollare, mai, bisogna essere forti, per se stessi e per chi ci vuole bene. Io dovevo essere forte per lei, perchè lei aveva solo me, proprio come io avevo solo lei.

Mi mise una manina sul petto, come per chiamarmi; smisi di parlare e la guardai.

-Mamma, io papà?- mi chiese pensierosa.

Mi crolló il mondo addosso. Non mi aveva mai fatto una domanda simile, ma non potevo farle vedere che quell'argomento mi faceva soffrire o ci avrebbe sofferto anche lei...

Mi guardava; aspettava una risposta.

-Sí amore, tu cel'hai un papà, ma è stato cattivo e la mamma è dovuta andare via insieme a te.- mi sembrava la cosa più giusta da dire... 

Continuava a guardarmi con aria interrogativa come se aspettasse altre risposte. Ma non potevo dirle altro, era,troppo piccola, non avrebbe capito. 

-Su tesoro, ora prova a dormire.- le dissi sorridendo. Iniziai a canticchiare qualcosa... Non so bene cosa ma avevo quella melodia in mente, come se la avessi già sentita, ma non sapevo dove né quando... Continuai a canticchiare quella melodia e mi addormentai insieme a lei.

 

Suonó la sveglia e mi accorsi che avevo dormito tutta la notte abbracciata al mio angioletto così la misi nel suo lettino.
Le misurai la febbre, era ancora alta; non me la sentivo di lasciarla quella mattina così avvisai la signora Brown che non sarei andata a scuola. 

Mi feci una doccia e, visto che avevo dormito vestita, mi misi il pigiama, che consisteva in una canottiera viola e dei pantaloncini azzurri.

Mi ricordai che quel giorno alcuni professori avrebbero dato degli appunti importanti; come avrei fatto? Cominciai a pensare, ma niente...
Mi stavo innervosendo, così cominciai a mettere in ordine, lo facevo quando ero nervosa...
Cambiai le lenzuola del letto e avviai la lavatrice, poi passai a riordinare il comodino, misi a posto il libro che c'era appoggiato e notai un bigliettino, il bigliettino che mi aveva dato ieri Justin; era ripiegato, lo aprii e lessi il suo numero. Colpo di genio! Presi il cellulare e pensai a quello che avrei potuto scrivergli... 

-Ciao! Non posso venire oggi a scuola, potresti prendere appunti visto che abbiamo le stesse lezioni? PS grazie ancora per ieri :) Mia- 

Dopo averlo letto e riletto per cinque minuti lo inviai. 

Dopo pochi secondi mi risponde: 

-Buongiorno! Che succede? comunque dopo scuola ti porto gli appunti :)- 

entrai nel panico... Ti porto?!?!?!?!?! Justin??? A casa mia??? No! Non poteva venire qui!!! Avrebbe visto Beth...

E ora che gli dico? Ok, ci sono...

-Non preoccuparti, è tutto apposto, gli appunti li prendo quando torno a scuola :)- gli risposi. 

-Come vuoi :)- mi rispose. 

 

 

 

 

Era venerdì mattina; erano passati tre giorni, e Beth aveva ancora la febbre... Mi stavo iniziando a preoccupare...  

andai dalla signora Brown a chiederle se sapeva dove fosse un pediatra da cui portare Beth.
Mi diede l'indirizzo e uscii insieme a Beth. Arrivammo dopo aver preso l'autobus e lessi che il venerdì il medico non c'era...
Tornai a casa; ero disperata, non  sapevo più che fare; era ora di pranzo e Beth non mangiava da tre giorni... Stava male e stavo male anch'io.
Decisi di aspettare fino al pomeriggio, se poi non le sarebbe passata la febbre sarei andata dai medici al pronto soccorso.
Si addormentó, io mi feci l'ennesima doccia perchè sudavo dal nervoso.
Uscii dalla doccia e mi rimisi il pigiama. Controllai il telefono e vidi che Justin mi aveva mandato altri 7 messaggi... 

-Mia, oggi vieni?- 

-Mi vuoi dire che succede??- 

-Dai, Mia, dimmi che è successo!- 

-Non vieni per colpa mia?- 

-Cel'hai con me?- 

-Ho fatto qualcosa di male?-

-Perchè non rispondi? Mi stai facendo preoccupare, di nuovo...- 

Ma perchè si preoccupava così tanto per me? Mi dispiaceva farlo preoccupare ma non potevo dirgli la verità.

Uscii dal bagno e Beth ancora dormiva.

Sentii bussare alla porta ed era la signora Brown. Beth si svegliò e ricominciò a piangere... 

-Scusami tanto tesoro, ero solo venuta a portarti il latte che mi avevi chiesto- mi disse mortificata. 

-Non si preoccupi, grazie mille- le risposi. 

-Se hai bisogno d'altro chiamami- mi sorrise, ricambiai il sorriso e se ne andò. Chiusi la porta e corsi da Beth che piangeva e si teneva una manina sulla testa come per farmi capire che le faceva male... Non sapevo che cosa fare, la presi in braccio e la cullai, iniziai a piangere anch'io; sentirla piangere mi spezzava il cuore. Sentii di nuovo bussare alla porta; andai ad aprire pensando che fosse ancora la signora Brown. 

Il mio cuore perse qualche battito. Non era la signora Brown.
Beth smise di piangere e mi disse -mamma?- come se aspettasse che le dissi chi fosse.

 

 

 

 

 

 

 

Questa è Mia 

Questa è Beth

 

 

 

 

Lo so che è corto e sono in ritardo, ma ho avuto qualche problema con le foto... :3
 CON IL PROSSIMO MI FARÓ PERDONARE!!! Vi voglio bene :*

Me le fate altre 2 recensioni??? :) <3