Decimo Capitolo - Affidarli al vento?
Giulio,
sentendo quei due nomi accostati, andò subito sul chi va là.
Lucia fece un
pausa e cominciò: "Si sono...."
In quel momento, erano giusto tornati a casa
i due ragazzi, che erano entrati in cucina.
"....stavo proprio parlando con
Giulio, ma adesso potrete confermarglielo voi, vero, ragazzi?" Lucia fece
l'occhiolino alla figlia, che, una volta afferrate
le intenzioni della madre,
aveva iniziato dicendo:
"Sì, Giulio, insomma, io e Marco vorremmo rimanere
qui a Roma questa settimana...Nulla in contrario..?"
"Beh, in effetti..."
Giulio era visibilmente contrariato, invece (appunto! n.d.a.).
"Oh, amore,
non ti preoccupare, io il permesso gliel'ho già dato!"
"Ma dai, mica ve
divertite a stare qui da soli ..." Giulio dentro di sè era
rabbrividito al solo suono di quelle due parole.
"Ti prego, ti prego, ti
prego!" Eva e il suo bellissimo sorriso non avevano mai ricevuto un
no.
"Anvedi te che me tocca fa'...Vabbè, ce penserò" Mr Cesaroni si alzò ed
uscì di casa. Se fosse stato suo fratello avrebbe sicuramente esclamato 'Che
amarezza', ma Giulio voleva solo trovare un modo per impedire che ciò che
accadesse.
Intanto, in cucina Cesaroni, la complicità di Lucia era costata ai
ragazzi...Ma la loro personale vacanza valeva più di qualsiasi
prezzo.
"Rudi,
ridammi il cellulare!" Alice stava rincorrendo il disastro ambulante per tutto
il piano superiore.
"Vediamo, vediamo...Ti mandi dei messaggini d'amore con
quello della 3a C, forse?"
Correndo, erano entrati in bagno, cominciando a
farsi gavettoni, e stranamente, a ridere come pazzi...
'Da quant'è che non mi
diverto più così? Si chiese il ragazzino, e non voleva credere che quel pensiero
fosse nato giocando con la sua non-più-insopportabile
sorella...
'Sorellastra!' urlò dentro di sè, come Marco aveva più volte fatto molto tempo
prima.
Successe tutto in un attimo, o meglio, poteva succedere: Alice aveva
rischiato di cadere per terra scivolando, ma Rudi si era prontamente lanciato in
suo
soccorso, afferrandola con le braccia prima che la ragazza potesse
cadere. Ora i loro visi distavano di una manciata di centimetri, e i loro occhi
si erano
inchiodati...Si vedevano per davvero, finalmente...Ad infrangere la
magia di quel momento, ci pensò il piccolo Mimmo, che entrò in bagno.
I due
ragazzi interruppero il contatto e si squadrarono, dicendo entrambi "Vado in
camera mia"
Ma prima di entrare nelle loro stanza, tutti e due si erano
voltati, nel medesimo attimo.
"Grazie, per prima"
Rudi sfoderò un sorriso
totalmente nuovo, poi si girò ed entrò nella sua stanza. Ma prima che la porta
si chiudesse, aveva esclamato:
"Ma non te ce abitua', Sardina"
Alice,
nonostante quello, sorrise. In fondo, non le piaceva che le persona cambiassero.
'Non troppo, almeno' si disse, pensando a quel furbo di Rudi.
A casa
Cesaroni, serata e nottata passaroni 'senza alcun evento particolare', direte
voi. Niente di più sbagliato! Perchè dove c'è amore, nulla è dato
per
scontato.
In quel
preciso momento, Eva, stava seduta sul suo letto, con la testa altrove. Pensava
a tutti quei sorrisi, a quegli squardi, ai pezzi aggiunti ad una canzone,
che
non l'aveva voluto capire, erano per lei. 'La gente spesso non nota ciò che ha
sotto gli occhi...'
In ogni istante di solitudine, temeva che tutti quei
momenti passati con Marco svanissero tutto ad un tratto, come se fossero stati
solo un bellissimo sogno.
Ma lo sapeva, era realtà, perchè...
'...E'
troppo bello per essere un sogno' anche Marco stava annegando in quei pensieri,
era malato d'amore, e si rendeva conto che ogni momento senza di
lei era un
lento ed inesorabile togliere aria ai suoi respiri. 'Sei troppo romantico, ti
ridurrai come uno di quei disperati ed innamorati ragazzi, che regalano
pezzi
di canzoni al vento...' Ma in fondo il vento a volte sa portare bene le parole,
fino a superare oceani di distanza....
Nel loro caso, però, non ce n'era
bisogno: erano vicini come non mai, innamorati come non mai. Bastava affidare le
parole al proprio cuore, ed anche
in un momento di calma piatta, il resto
sarebbe venuto da sè.