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Autore: Emily27    01/05/2012    1 recensioni
Ian Doyle è tornato e vuole ciò che gli appartiene. Una sfida per la BAU, soprattutto per Emily Prentiss, che dovrà fare di nuovo i conti col suo passato.
(Spoiler sesta stagione)
E' la continuazione della oneshot "Un giorno, a Parigi..." che in questa FF è diventata il prologo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nono capitolo

 

 

La memoria, travestita da ricordo, torna a percuotermi, si fissa lì nello sguardo e più nulla lascia trapelare, se non quegli attimi, quegli attimi che sempre m'apparterranno. (Siddharta-Asia Lomartire)

 

Emily aveva messo al corrente Erin Strauss di ogni dettaglio riguardante la finzione della sua morte e il successivo inserimento nel programma di protezione, completando il breve racconto che Hotch le aveva fornito precedentemente.
Se il fatto che lei ed i suoi superiori siate stati tenuti all'oscuro di tutto dovesse ripercuotersi su qualcuno, quel qualcuno dovrò essere soltanto io” concluse poi Emily assumendosi ogni responsabilità circa l'intero accaduto e pronta ad accettarne le conseguenze.
Dall'altra parte della scrivania Erin Strauss la guardava senza traccia di severità, nello stesso atteggiamento tranquillo con cui aveva ascoltato il suo resoconto, senza quasi mai interromperla.
Emily non seppe giudicare di cosa ciò fosse indice. Quando quella mattina erano andati a prenderla in aeroporto, Hotch e JJ l'avevano informata che era stato designato un suo sostituto, invece di consentire di restare in squadra alla troppo novella Seaver, la quale era stata trasferita in un'altra unità. In seguito tutti i colleghi si erano detti fermamente decisi a non accettare nessun nuovo agente, adesso che lei era tornata, si sarebbero opposti in tutti i modi. Si domandò cosa ne pensasse la caposezione a riguardo, se ritenesse che non fosse il caso di ritornare su quella decisione oppure considerasse l'idea di rivederla, anche se il suo volere contava fino ad un certo punto, l'ultima parola spettava a chi occupava una posizione più alta della sua.
Mentre voi eravate fuori a condurre l'operazione mi sono messa in contatto con i miei diretti superiori, per parlare della sua situazione” disse la Strauss con calma. “Non ci saranno conseguenze né per lei né per gli agenti Hotchner e Jareau.”
La reazione di Emily fu di sorpresa, non si era aspettata che la questione venisse risolta così rapidamente e in modo del tutto positivo. Ne fu felice.
E' una buona notizia.”
I suoi colleghi le avranno detto che un nuovo agente era stato assegnato alla squadra per sostituirla.”
Sì, ne sono al corrente” confermò Prentiss.
Su questo punto ho dovuto insistere, ma alla fine ho ottenuto di poterle dare la possibilità di rientrare alla BAU a tutti gli effetti, ovviamente se lo desidera.”
Emily sospirò di sollievo, ogni cosa sarebbe ritornata ad essere come prima, avrebbe riavuto il suo posto, il suo lavoro, la sua vita.
Sì, lo desidero.” Eccome se lo desiderava.
La caposezione annuì e sulle sue labbra Emily vide la parvenza di un sorriso. La Strauss in passato non era stata un modello di onestà, ma col tempo sembrava essere cambiata e ora, facendo in modo che le cose si sistemassero, aveva dato prova di avere un cuore.
Grazie” si sentì di dire, con sincerità.
Ho fatto quello che ritenevo più giusto. Ora torni dalla sua squadra, la stanno aspettando.”
Prima che Emily se ne andasse la caposezione aggiunse: “Sono contenta che sia di nuovo fra di noi.”
Questa volta sorrise in modo aperto e così fece anche Emily, per poi uscire dall'ufficio e recarsi nell'openspace.
Trovò i suoi compagni riuniti intorno alla scrivania di Reid in un clima scherzoso e capì che l'oggetto delle loro attenzioni era Sergio, notando il suo musetto spuntare oltre la spalla di Rossi. A quanto pareva la sua bestiola si era già conquistata la simpatia della squadra. Vedendola arrivare tutti si voltarono verso di lei, ansiosi di avere notizie circa il suo colloquio con la Strauss. Dapprima Emily assunse un'espressione grave prendendosi gioco dei colleghi, i quali lì per lì credettero portasse cattive nuove, poi le sue labbra si distesero in un sorriso.
Avete davanti a voi il nuovo membro della BAU” annunciò, e sul volto di ognuno si dipinse il sollievo.
Il migliore che potessero assegnarci” sostenne Rossi mentre Sergio sgusciava dalle sue braccia balzando a terra, per andare a strusciarsi contro le gambe della padrona.
Più che d'accordo” affermò Hotch. “E' stata la Strauss ad informare le alte sfere del tuo ritorno?”
Sì e ha fatto di più, li ha anche convinti a farmi ritornare in squadra nonostante vi avessero già assegnato un sostituto, inoltre per noi e JJ non ci saranno conseguenze” disse Emily prendendo in braccio il suo gatto.
Questa volta la dobbiamo ringraziare” ritenne Aaron riconoscente alla caposezione.
Gli altri furono del medesimo parere e intanto che commentavano la buona azione di Erin Strauss Emily fece scivolare uno sguardo carezzevole sulla sua vecchia scrivania vuota, che presto sarebbe tornata ad occupare. Derek, il quale si trovava vicino a lei, se ne accorse e posò una mano su quella con cui Emily tratteneva Sergio, un gesto pieno di calore che valse più di mille parole.
Bentornata...” le sussurrò.
Grazie...”

 
Quella sera Emily tornò nel suo appartamento apprezzando come non mai la rassicurante familiarità della sua casa, in ogni angolo ed oggetto, in ogni gesto compiuto.
Si preparò per andare a dormire nella ritrovata normalità, mentre anche Sergio si riappriopriava dei suoi spazi, annusando e strusciandosi qua e là. Da quel momento in poi Emily avrebbe ripreso la sua vita lasciandosi alle spalle gli avvenimenti degli ultimi mesi, ma senza cancellarne il ricordo, perchè non erano accaduti invano, ne era uscita più forte, come rafforzati sentiva i legami con le persone che amava. Quel periodo difficile e doloroso aveva portato con sé anche attimi che sarebbero per sempre rimasti impressi nella sua memoria e nel suo cuore. Non avrebbe mai dimenticato il messaggio in segreteria di Garcia che aveva ascoltato poco prima di affrontare Doyle a Boston, l'incontro con JJ quando lei le aveva consegnato la busta con le sue nuove identità, la parole che Derek le aveva detto in quel magazzino, il momento in cui lui aveva suonato alla sua porta a Parigi, il calore degli abbracci con cui quella mattina era stata accolta dalla sua squadra. L'affetto, l'amore, la bellezza di un momento in ogni caso non dovevano essere dimenticati, non voleva dimenticarli.
Emily entrò in camera lasciando la porta socchiusa nel caso Sergio avesse voluto raggiungerla, si sedette sul bordo del letto e aprì il primo cassetto del comodino, da cui tirò fuori una busta che recava un timbro postale non appartenente allo stato della Virginia. La aprì e ne estrasse l'ultima lettera che Declan le aveva scritto. Comunicavano così, come lui aveva scelto di fare. Due o tre volte l'anno Emily andava a trovarlo durante il weekend, era opportuno che non si vedessero più spesso per la sicurezza del giovane, non potevano correre il rischio che le conoscenze di Doyle, o ancora peggio i suoi nemici, venissero a sapere dove si trovava. Quando si era messa in scena la morte di Emily a Declan era stato detto che si era reso necessario interrompere ogni contatto fra loro due, senza dargli nessuna spiegazione. Lo avrebbe fatto lei al più presto.
Emily rilesse la lettera in cui Declan le raccontava della scuola e gli amici, di come aveva vinto un torneo di basket e della prima cotta per una compagna di classe. La vita tranquilla e felice di un adolescente, che grazie a lei poteva vivere. Si soffermò sulle parole scritte in calce al foglio. Ti voglio bene.
Ti voglio bene anch'io Declan” disse in un sussurro, che il suo cuore immaginò arrivare fino al ragazzo.
Rimise la lettera nel cassetto e si sdraiò sotto alle coperte. Prima di spegnere la luce vide Sergio comparire sulla porta.
Vieni qui” lo chiamò.
La bestiola entrò miagolando e balzò sul letto, dove Emily lo riempì di carezze affettuose che il gatto ricambiò allungandosi a strusciare il musetto sul suo viso, per poi accoccolarsi raggomitolato vicino a lei.
Buona notte” disse Emily spegnendo la luce e sorridendo nell'udire le sue fusa.

 
La mattina seguente Emily non si dovette recare al lavoro, in quanto Hotch aveva concesso al team un giorno libero, così ne approfittò per andare a trovare Will in ospedale.
Bussò leggermente alla porta della sua stanza e mise dentro la testa.
E' permesso?”
Vide JJ e Reid accanto al letto del malato e fu lieta che quest'ultimo avesse avuto la sua stessa idea.
Vieni Emily” la invitò Will e lei entrò.
Prentiss constatò con piacere che lui avesse una bella cera nonostante l'operazione subita il giorno prima.
Ehi, ti trovo in perfetta forma.”
Sono indistruttibile, pronto a tornare in pista.”
Temo che tenerlo a bada durante le tre settimane di convalescenza sarà un'impresa ardua” considerò JJ sospirando.
Potresti legarlo al divano” suggerì Spencer facendoli sorridere.
Emily consegnò a Will un pacchetto regalo delle dimensioni di un libro.
Mentre sarai immobilizzato farai passare il tempo con questo.”
L'agente LaMontagne curioso scartò il dono, mentre il suo sguardo si illuminava.
Calliphora, di Patricia Cornwell, adoro i thriller.”
Racconta di come la protagonista ritrova il suo compagno che credeva morto, quando in realtà si trovava in un programma di protezione perchè doveva nascondersi da...”
Spence!” lo ammonì JJ. “Non glielo devi raccontare.”
Will rise e spostò lo sguardo su Emily.
Mi ricorda la storia di qualcuno...”
Non l'ho scelto a caso” disse Emily con aria furbesca, facendosi poi seria. “Mi dispiace Will, è successo tutto a causa mia.”
No, l'unico responsabile è Doyle” sostenne lui fermamente. “Quell'uomo è stato arrestato, io guarirò e tutto andrà a posto.”
JJ annuì, condividendo il pensiero del compagno, il quale aggiunse: “E sono felice che tu sia di nuovo qui, non te lo avevo ancora detto.”
Emily guardò i loro sorrisi e quello di Spencer, non potendo fare altro che aggiungervi il suo.
Restò ancora un po' con loro in quell'atmosfera serena, poi li salutò, in quanto intendeva recarsi in aeroporto a salutare Clyde il quale avrebbe lasciato Washington di lì a poco.
Uscì dall'ospedale e si diresse verso il parcheggio dove aveva lasciato il suv, incamminandosi allegra lungo il giardino in cui alcuni malati erano stati accompagnati dalle infermiere a prendere una boccata d'aria, vista la bella giornata. Il cellulare vibrò nella tasca della sua giacca ed Emily lo prese per rispondere, leggendo sul display il nome di Hotch.
Ciao.”
Ciao, devo comunicarti una notizia.”
Il suo tono lasciava trapelare che si trattasse di qualcosa di serio e Prentiss ne fu allarmata.
Cos'è successo?”
Mi ha appena chiamato il capo della polizia penitenziaria, il furgone che stava trasportando Doyle ad un carcere di massima sicurezza ha avuto un incidente, un frontale con un tir, il conducente ha perso il controllo del mezzo. E' scoppiato un incendio e gli occupanti del furgone sono morti carbonizzati. Quattro agenti e Doyle.”
E Doyle. Emily si immobilizzò, senza parole, senza una direzione precisa da dare ai suoi pensieri. Frastornata.
E' davvero finita Emily.”
Sì... Il destino ha deciso così...”
Hotch percepì esitazione nella sua voce e non volle prolungare la telefonata, capendo che in quel momento lei non volesse parlarne oltre.
Riposati. Ci vediamo domani.”
Va bene, grazie Hotch.”
Muovendosi con lentezza Emily andò a sedersi su di una panchina all'ombra di un tiglio.
Ian Doyle era morto. La fine che Clyde aveva sperato, e forse anche la sua squadra. Lei no.
Con lui non se n'era andato soltanto il terrorista irlandese, spietato e capace di uccidere, ma anche l'uomo che l'aveva tenuta fra le braccia accarezzandola teneramente, che le aveva regalato sguardi dolci e intensi, con il quale aveva fatto l'amore perdendosi completamente in lui. L'uomo che le aveva donato il suo cuore.
...Hai intenzione di pensare tu a me?
Sì, e lo farò.
Bene...
...C'è una cosa che voglio dirti.
Ti ascolto.
Volevo darti un anello ma hai detto che non sei tipo da matrimonio.
E' bellissimo.
Guardami. Sono io Valhalla. Non ho idea di che tipo di vita faremo ma voglio che tu ne faccia parte...
...Louise cresce Declan perchè nessuno possa usarlo contro di me, ma è mio e gli serve una madre.
Questo non posso farlo, non qui.
Allora vi porto via.
Oppure posso portarti via io, ho abbastanza risorse, contatti, sarebbe più al sicuro, e avrebbe un padre...
Una parte del suo cuore si colmò di un'infinita tristezza e un nodo le strinse la gola fino a farle male, mentre i ricordi si affacciavano alla sua mente uno dopo l'altro, attimi che le sarebbero appartenuti per sempre. Non avrebbe mai dimenticato la sua vita come Lauren Reynolds, la donna che aveva provato un sentimento autentico per quell'uomo di nome Ian, semplicemente Ian.

 

 

 

 

 

  
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