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Autore: misflawless    02/05/2012    1 recensioni
Edward NON è un vampiro. Basta questa frase a sconvolgere completamente la storia di Twilight. Ma al suo posto Bella, affascinante quanto insicura il giorno del suo diciottesimo compleanno è stata morsa da un vampiro quando si trovava a Londra per una vacanza studio.
Ora toccherà solo a loro decidere della loro relazione e ma soprattutto da Bella, cosa sarà capace di fare per salvare la loro "Love story"?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renèe | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Dopo una notte passata fra incubi e insonnia, il giorno dopo la mia vita sembrò andare peggio. Mi svegliai alle 7:33 e nonostante mia madre stesse ancora dormendo beatamente
sotto il soffice piumone
andai in cucina per farle vedere che avevo mangiato qualcosa o si sarebbe sicuramente insospettita. Imburrai due toast e li farcii con della marmellata.
Almeno avevo imparato a fare bene qualcosa durante la mia sosta a Londra.
Molto velocemente preparai anche delle uova strapazzate e ad un certo punto sentii dei passi avvicinarsi; con la mia innata velocità sistamai le uova nel piatto e diedi due morsi al 
pane imburrato. Proprio mentre stavo dando il terzo morso alla mia "colazione" vidi comparire la faccia ancora addormentata di mia madre sulla soglia.
Lei mi rivolse uno sguardo interrogativo e io le dissi solo :<< Vieni, ti ho preparato la colazione!>> sorrisi. Ancora più incredula lei si avvicinò al tavolo e si sedette proprio di fronte a me;
assaggiò piano le uova accompagnandole con un morso di pane tostato, io in attesa del suo giudizio rimasi in piedi ad osservarla.
<< Allora? >> Chiesi curiosa della sua risposta. Mi guardò per un istante e poi disse :<< Bhe, tesoro, se c'è una cosa che hai imparato bene grazie a  me è cucinare.>> Fece un
sorriso soddisfatto e ancora con il boccone in bocca chiese sarcastica :<< Come mai questo gesto d'affetto?! Ieri non eri arrabbiata con me per qualche strana ragione? >>
Mi strinsi nelle spalle :<< Scusa mamma, ma sai a volte mi capita di essere un po' così. Non ero affatto in collera con te. >> Le feci la faccia che facevo sempre quando ero piccola 
quando la facevo arrabbiare per perdonarmi, ma tanto della tenerezza lei mi abbracciava sempre e il nostro litigio finiva lì.
Mi fece un sguardo dolcissimo :<< Oh. Belle, ma come si fa ad arrabbiarsi con te! >> Scoppiammo a ridere entrambe, forse non provavamo quel sentimento di complicità
da tempo, e devo ammettere che sotto sotto mi mancava.
Diedi uno sguardo veloce all'orologio : quasi le otto. Bhe potevo ancora prendermela comoda, la scuola sarebbe iniziata alle otto e quarantacinque; dissi a mia madre che andavo 
a prepararmi di sopra e scattai su per le scale. Nonostante non mi andasse affatto a genio l'idea di tornare a scuola volevo prepararmi in fretta, forse solo per sfuggire a quella 
che era la mia vita o meglio a quella casa, troppo piena di ricordi di papà. Dopo la sua morte "misteriosa" non mi sono mai data pace e in un modo o nell'altro avrei
scoperto la causa del suo decesso. 
Mi lavai frettolosamente i denti e mi misi la prima cosa che pescai nell'armadio : ero pronta, ed in perfetto orario.
Calzai le scarpe da ginnastica nuove e scendendo giù per le scale per poco non inciampai nelle mie stesse gambe; mi rimproverai di fare più attenzione e diedi un bacio
sulla guancia a mia madre che stava finendo di lavare i piatti. Lei mi rivolse uno sguardo un po' malinconico e io la salutai dicendole :<< Buon lavoro mammina, tornerò presto, non 
preoccuparti.>> Lentamente aprii la porta e misi in moto la vecchia Jeep di mio padre. 
La starda era deserta, nessuna anima viva, "meglio per me!" pensai. Parcheggiai proprio di lato ad una BMW argentata vicino alla quale chicchieravano animatamente dei ragazzi.
Spinsi con aria riluttante la portiera della macchina e a passo spedito mi avviai verso la porta; ma durante il mio tragitto qualcosa mi bloccò il braccio
cercai di contenere la mia forza e con un piccolo strattone mi liberai della "presa". Mi girai e vidi un ragazzo, non più alto di me che mi squadrava con occhi curiosi poi
tese verso di me la mano destra e finalmente parlò :<< Hey ciao, sono Eric Yorkie e scrivo per il giornale della scuola. Vorrei farti delle domande, so che tu sei 
Isabella Swan, la nuova arrivata>> quanto detestavo quel nome << ora dimmi da dove vieni, perchè hai scelto questa scuola e...>> Prese una macchina fotografica
<< Sorridi!  Questa andrà in prima pagina piccola! >> Il flash della macchina fotogriafica mi abbagliò e riuscii a mormorare solo :<< Eric, Eric aspetta, hai capito male io non ho 
voglia di rispondere a domande ne tantomeno voglio la mia foto in prima pagina. Desidero solo essere lasciata in pace, mi sono spiegata? Grazie.  >>
Mi voltai e contiuai imperterrita il mio percorso poi mi sentii circondare il collo da un braccio. Cosa voleva ancora?!
Girai la testa verso di lui e mi disse: << Ok, ho capito niente articolo.>>
Sollevata sospirai :<< Grazie. >> <<Bhe, >> disse lui <<ora ti faccio vedere dov'è la tua classe oggi. Cosa hai ora? Fammi vedere... Mhh.. filosofia, perfetto
siamo nella stesso corso>> Sorrise incoraggiante. In quel momento io mi sentii persa;  ok dovevo solo sopportarlo per un' ora, che sarà mai!
Entrammo nella classe e anche se io lo trovai inopportuno il professore mi chiese di esporre brevemente alla classe una piccola descrizione del mio carattere e della mia vita.
Di malavoglia lo feci e Mr Williamson ne fu felice dopo il mio "espluà" la lezione tornò alla normalità ma avevo sempre la sensazione di essere osservata da 
tutti. Mi ero seduta vicino ad una ragazza per non sentirmi obbligata a parlare con Eric se si fosse seduto accanto a me, mi è sembrato che però lui non l'abbia
presa bene, bhe, se ne farà una ragione! Chinai il capo sul libro, mi mici dietro l'orecchio una ciocca di capelli e decisi di seguire la lezione.
  
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