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Autore: magixludo    02/05/2012    2 recensioni
Dunque, questa fanfiction è ambientata all'incirca un paio di giorni dopo l'arresto di Clive.
Comincia con Luke che si sta preparando per la partenza verso l'America, con il professor Layton con molti grattacapi per la testa (tanto per cambiare XD) e con una visita dall'Italia per i due che portarà loro un sacco di guai, preoccupazioni ma anche nuovi misteri, enigmi ed avventure...
Storia in revisione!!!
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clive Dove, Hershel Layton, Luke Triton, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, sono tornata! Per prima cosa ringrazio Magic Ally per la recensione che mi ha spinto a continuare (ma dovevi proprio recensirla? ndTutti Tanto sarei andata avanti lo stesso XD ndMe) e poi ringrazio anche coloro che seguono in silenzio senza commentare.
Chiusa questa parentesi torniamo al capitolo.
Non l’ho chiamato capitolo 1 ma bensì continuo del prologo perché mi pare di avervi già detto che andava attaccato all’altro.
E ora, senza ulteriori indugi, vi lascio alla storia...
 
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Continuo del Prologo < Visite dall’Italia >
 
“Co… co… cosa?” fu tutto quello che riuscì a dire Luke.
Non solo quella ragazza era comparsa dal nulla ma adesso si metteva anche a pretendere un’avventura come se niente fosse. Le avventure non vanno e vengono a piacere.
Quasi gli avesse letto nel pensiero il professor Layton le chiese: “Saremmo felici di darle un’avventura coi fiocchi; se solo ne stessimo vivendo una. Secondo lei le avventure vanno e vengono a piacere?”
“Professore” continuò la ragazza imperterrita, come se non avesse sentito niente “per prima cosa la pregherei di non darmi più il lei ma bensì il tu”
Il professore annuì.
“Come seconda cosa, invece, vorrei solo dirle che so benissimo che il mistero non ubbidisce a nessuno; ma non è poi così difficile calcolare quando arriveranno nuovi enigmi…”
Adesso, dire che il professor Layton e Luke erano completamente scioccati non renderebbe loro giustizia.
“Co… co… cosa?” Luke aveva rotto quel silenzio che aveva seguito l’affermazione della ragazza, eppure, per qualche strano motivo, quella parlava sempre e solo con il professore.
“Intendo dire” cercò allora di spiegarsi lei “che voi avete appena fermato un criminale che voleva distruggere Londra e che aveva rapito il primo ministro con l’aiuto di uno scienziato pazzo (ehi! Piano con gli insulti ndDimitri Allen); 2+2 al mio paese fa quattro”.
“Co… co… cosa?” Luke non sapeva che dire o fare.
Il professore, allora, cercò di buttarla sul ridere: “Allora non credo che i conti tornino, in quanto il tuo paese è l’Italia”
“Il mio paese è tanto l’Italia quanto l’Inghilterra, e lei lo sa bene professore”.
Nonostante quella avrebbe dovuto essere una rimpatriata tra vecchi amici la tensione era palpabile nell’aria e si poteva tagliare a fette con il coltello.
“Giusto…” ora anche il professore era in difficoltà. Non si aspettava un’ospite del genere.
Però, nonostante tutto, aveva capito esattamente cosa intendesse con il suo ragionamento.
Poi gli venne un flash.
“Un attimo. Tu come fai a saperlo?”
“Sapere cosa, professore?”
“Fantastico”pensò Luke “ora si diverte anche a fare l’impertinente”.
In realtà Luke ignorava il fatto che anche la ragazza era stata presa in contropiede e non sapeva, realmente, cosa volesse il professore. Anche se, diciamocelo, di certo non le aveva chiesto come faceva a sapere che 2+2 faceva 4.
“L’arresto e tutto il resto” cercò di spiegarle il professore. Non immaginava che la notizia fosse circolata così in fretta. Non se lo aspettava.
“In realtà, professore” cominciò allora lei a spiegare “la notizia è circolata solo un paio di giorni fa…”
I tempi coincidono” pensò il professore.
“E non è che abbiano detto poi chissà che, hanno solo detto che un pazzo folle (pazzo folle a chi? ndClive)  ha cercato di distruggere Londra rapendo il primo ministro, il primo ministro Bill Howks che stava lavorando a vari progetti per rendere Londra una città migliore (questa si che è buona! ndClive). E poi hanno dato tutto il merito a lei ed al suo assistente”.
Il professore, dopo aver ascoltato tutto con aria assorta, commentò: “È strano…”
“Cosa è strano, professore?” chiese Lara.
“I conti tornano ed allo stesso tempo non tornano…”, il professore sospirò.
Ora era Lara a guardare attonita lui.
“Vedi, noi la distruzione di Londra l’abbiamo davvero sventata un paio di giorni fa. Com’è pur vero che il primo ministro era stato rapito però…”
“Però?” chiese Lara incuriosita.
“Però con noi c’era anche Scotland Yard, ed allora perché, se quello che dici è vero, non è stata menzionata? E poi, se non erro, tu non mi hai parlato di un possibile movente, né mi hai detto l’età di Clive”.
“Clive?” Lara era scioccata e si chiedeva chi fosse quel tipo.
“Ed, inoltre, non è stato menzionato il suo nome… Volete sapere perché? Perché altrimenti la gente avrebbe potuto fare i collegamenti ed allora addio primo ministro. Tutti avrebbero capito e Bill Howks sarebbe stato in guai seri…”
Lara era sconcertata, non tanto dalle rivelazione del professore, ma dal fatto che, avrebbe giurato di aver visto, qualcosa luccicare vicino agli occhi del professore, scivolargli sulla guancia e poi cadere per terra sparendo; e non sapeva perché.
“Comunque” Lara decise di riprendere in mano la situazione “non ho capito molto di quello che ha detto, ma so che si può tutto riassumere in una parola, in una semplice, minuscola ed insignificante parolina: mistero. Ed io sono sicura di volerlo. So anche che vi state per imbattere nella più grande avventura di tutti i tempi. Ed io sono sicura di volerne fare parte”.
Lara si tolse gli occhiali da sole e guardò negli occhi prima Layton, poi Luke, poi tornò a Layton.
Luke rimase completamente rapito dall’intensità di quello sguardo, dalla sua luce, dal suo colore.
Infatti gli occhi di Lara erano azzurro ghiaccio, gelidi come questo ed impenetrabili come questo.
Ricordavano molto il colore di quelli di Clive, solo che quelli di lui assomigliavano di più all’azzurro cielo. Quelli della ragazza tendevano quasi all’acquamarina.
C’era un’altra cosa che accomunava gli occhi di quei due che non si erano mai conosciuti: la scintilla che gli brillava dentro.
Luke in quel momento ebbe paura. Sentì un brivido gelido percorrergli la schiena e gli venne la pelle d’oca al ricordo della scintilla di follia che brillava negli occhi di Clive che stava per distruggere Londra sul suo macchinario gigante.
Eppure, guardando meglio quegli occhi, Luke sentì una strana sensazione dentro di lui. Poi capì.
La scintilla negli occhi di quella ragazza, negli occhi di Lara, non era follia; era determinazione.
Era la determinazione di chi sa quel che vuole e quando lo vuole, ma sa anche come raggiungerlo.
Clive sapeva di volere vendetta e di volerla subito; ma non sapeva esattamente come ottenerla nel migliore dei modi. Era per questo che ora si trovava in prigione a Scotland Yard; ma lei no. Lei avrebbe ottenuto quello che voleva, e ne era cosciente.
Lo sapeva lei così come lo sapeva lui; e, a giudicare da quello che disse, lo sapeva anche il professor Layton.
“D’accordo. Visto che le cose stanno così credo sia il momento di una visita a Scotland Yard, o, per meglio dire, al carcere di Scotland Yard. Venite!”
“Co… co… cosa?” Luke non poteva credere alle sue orecchie, avrebbe voluto visitare Clive, ma da solo con il professore. Non con una come quella. Chissà come l’avrebbe presa Clive…
Ma era tardi per esporre le sue riflessioni perché, ormai, i due si erano incamminati verso la fermata dell’autobus e, visto il passo deciso con cui marciavano, non avrebbero accettato opzioni.
Luke sorrise, non sapeva perché, ma, tutto considerato, era felice. Anche se non l’avrebbe mai ammesso una bella avventura conclusiva prima della sua partenza verso l’America era quello che voleva.
Vide il bus che si avvicinava in lontananza; così corse, corse a perdifiato, corse per non perdere l’autobus che segnava l’inizio di qualcosa di nuovo.
Corse incontro ad una nuova avventura.
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Potevo fare di meglio, lo so. Scusate! (Non è vero, tutto considerato mi piace com’è venuto il capitolo).
Per prima cosa però mi scuso per le interruzioni di Dimitri Allen e Clive; ma si sa è meglio assecondare i pazzi. (Come scusa? Nd Dimitri e Clive). Niente, niente.
Poi volevo dirvi (anche se so che non ve ne frega niente) che inizialmente questo capitolo doveva venire diverso; doveva venire molto più allegro.
Del nuovo personaggio doveva uscire la parte allegra, simpatica, solare ed estroversa; non quella… bhè non quella… non quella che avete visto (o, per meglio dire, letto) in questo capitolo.
Però, tutto considerato, mi piace di più così. Comunque vi posso assicurare che prima o poi (forse, però, più poi che prima) la sua parte allegra (e tutto il resto delle cose che ho detto prima e che ora mi scoccio di riscrivere XD) farà capolino.
Detto questo vi lascio.
Luke: E no! Un attimo! Prima ti devo chiedere una cosa! Perché mi hai fatto fare la parte dello scemo in questo capitolo?
Giusto! Grazie Luke, mi hai fatto ricordare un’altra differenza tra questo capitolo ed il mio progetto originale.
Nel progetto originale Luke avrebbe dovuto commentare di più e fare commenti più salienti e capire più cose al volo. Ma poi, scrivendo, è uscito questo e mi sono chiesta: perché cambiarlo?
Luke: Autrice io… io… io…
Calmati! Fino a prova contraria è il tuo nel futuro fuori di testa, non tu!
Clive: Quindi se io ti uccido sono giustificato? Eh eh…
Non ti far venire strane idee in mente. E ora, mi permettete di salutare tutti, chiudere ed inviare? Grazie!
Comunque, dicevo, nel prossimo capitolo vedrò di fare ancora meglio. Per ora vi lascio dicendovi, però, commentate!!!

  
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