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Autore: Akisan    04/05/2012    16 recensioni
A volte il destino riserva sorprese mozzafiato, ricche di avventure e compagni formidabili.
A volte, invece, decide semplicemente di prenderti per i fondelli.
Così, senza neanche sapere bene il perché, Alex si ritrova suo malgrado a fare comunella con un Arrancar con seri problemi di gestione della rabbia, una ragazzina logorroica totalmente priva di buonsenso, e un individuo subdolo che, secondo lei, ha buone probabilità di discendere direttamente dal demonio.
Il tutto in un ambiente ricco di Hollow, gatti, sarcasmo allo stato brado e situazioni equivoche.
Mooolto equivoche.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(musichetta usa e getta di sottofondo)
Urahara: << Benvenuta al safari di Las Nochepoli! Qui potrai catturare hollowmon rari a tua discrezione, buona caccia! >>
Aki: << E vorrei vedere, con quello che ho pagato potevo comprarmela direttamente, questa baracca! >>
(passeggia avanti e indietro per un po’)
Aki: << E ora perché diventa tutto nero? >>
 
È APPARSO GRIMMJOW SELVATICO!
 
Grimmjow: << Che diavolo ci fai nel mio territorio, donna? >>
 
LOTTA  
FUGGI FACENDO IL GESTO DELL’OMBRELLO
  > LANCIA POKÈGIGAI 
 
Aki: << Bwhahahahaha, sarai mio! >>
 
OH NO! GRIMMJOW SELVATICO SI È LIBERATO!
 
Grimmjow: << Tutto qui quello che sai fare? Non farmi incazzare! >>
 
  >LOTTA
 
Aki: << E va bene! Liz, scelgo te! >>
Liz: << Evvai! :3 >>
 
LIZ USA CHIACCHIERA INFINITA
È SUPEREFFICACE!
GRIMMJOW SELVATICO È STORDITO
GRIMMJOW SELVATICO FUGGE
 
Aki: << Ma porca di quella… meno male che avevo appena salvato! >>
(spegne e riaccende)
Urahara: << Benvenuta a… >>
Aki: << Sì sì, lo so, taglia corto che ho un gattaccio da catturare! >>
(gira in tondo per un po’)
Grimmjow: << Ancora tu! Questa volta ti distruggo! >>
Aki: << Lo vedremo! Alex, scelgo te! >>
Alex: << Che palle, stavo leggendo… >>
 
To be continued
 

Una scultura di cioccolato fondente (cioccolato *ç*) a orihime02, Ellucch, greenbird, dragon_queen, Strenght e Saeko_san per aver messo questa storia tra le seguite, a Kaileen, Ookami san, British_Girl_Alice, greenbird e Strenght per averla messa tra le preferite, a greenbird, Princessire e Saeko_san per avermi messa tra gli autori preferiti, e a chi legge e basta. Buona Pasqua in ritardo!

 

Capitolo 27: Galeotta fu la scatolina e chi la mise nello zaino
 

A Grimmjow stavano cominciando a girare, e parecchio anche.
 
Quello che voleva fare in quel momento era del puro e sano sesso, non stare a fissare una donna che si era pietrificata dopo che si era limitato ad esprimere a parole un concetto già ovvio di suo.
In fondo che lei lo desiderasse era chiaro come il sole, quindi che problema c’era a dirlo ad alta voce?
Ma perché gli esseri umani dovevano farsi un miliardo di problemi anche per le cose più semplici?
<< Allora? >> la incalzò.
Lei sembrò riscuotersi dallo stato catatonico in cui era precipitata, prese un respiro profondo e parlò lentamente, ma non per rispondergli.
<< Quando tu hai detto che mi vuoi, intendevi dire che vuoi solo questo >> e si indicò il corpo. << O anche questo? >> aggiunse indicandosi la testa.

Grimmjow sbuffò infastidito.

Donne.

<< Se volessi stare con due tette e un culo non sarei certo qui a parlarne con te. Cirucci ne ha un paio che sicuramente il modo per farti passare un po’ di tempo lo trovano… Ti servono altre conferme o puoi  tagliare corto e rispondermi? >>
<< Volevo solo esserne sicura, Grimmjow. Dopotutto noi due apparteniamo a specie diverse, e che ragioniamo in modo diverso non è certo un segreto >>
<< Questo però non era un problema mentre facevamo sesso! >> ringhiò Grimmjow.
Alex aprì la bocca per ribattere, ma lui la precedette: << E non rifilarmi più la cazzata del “non ero in me”, perché lo volevi almeno quanto lo volevo io! E anche adesso lo vuoi. >>
Lei chiuse la bocca, e non disse niente di nuovo per un paio di minuti.
Si fissava le dita incrociate in grembo in assoluto silenzio, e se lui non l’aveva ancora afferrata per le spalle per scrollarla era solo perché sentiva che era vicina alla resa.
“Ma che diavolo ha ancora da pensare? Se sta cercando un modo per negare tutto ricomincio a menarla, lo giuro!” pensò al colmo della frustrazione.
Era una questione di principio, credeva forse che fosse facile per lui ammettere di volersi legare ad un essere umano?
Ad uno che aveva giurato di uccidere, oltretutto?
Credeva che fosse stata una passeggiata ammettere, anche solo con se stesso, di trovare attraenti gli occhi, le labbra, e anche tutto il resto, della sua preda?
Una preda che avrebbe dovuto divorare, non desiderare.
Una preda che ora meno che mai era intenzionato a farsi sfuggire, anche a costo di rimanere lì sotto ancora giorni e giorni.
 
<< Va bene, ho deciso! >> esclamò infine lei sollevando lo sguardo.
 
“Era ora!”

Rimase fermo, osservandola mentre, finalmente, si sporgeva di sua spontanea volontà verso di lui, alzandosi sulle ginocchia per riuscire, con un’esitazione che gli fece saltare i nervi, a raggiungere il suo volto e sfiorargli le labbra.
<< Non sai quanto mi scocci ammetterlo >> sussurrò. << Ma… anche io ti voglio, Grimmjow >>
La pantera rinchiusa dentro di lui esplose in un sonoro ruggito di soddisfazione, mentre, ormai privo di controllo, la stringeva a sé così forte da strapparle un verso di sorpresa.
Ce l’aveva fatta, l’aveva finalmente presa!
“E ora è mia!”
La baciò con violenza, facendosi strada con la lingua nella sua bocca e infilando le mani al di sotto dei suoi vestiti.
Si era trattenuto abbastanza, ora era finalmente arrivato il momento di passare ai fatti.
 

*

 
Alex non avrebbe mai creduto che fare chiarezza in quel modo nei suoi sentimenti l’avrebbe rasserenata a tal punto.
Soprattutto se tali sentimenti riguardavano Grimmjow.
Incredibile ma vero, si sentiva talmente bene che non protestò neanche di fronte alla sua totale mancanza di gentilezza, tanto nulla poteva essere peggio degli orrori di quella famigerata prima volta.
Quello che però nessuno dei due aveva messo in conto era che si sarebbero trovati a discutere (tanto per cambiare) anche su questioni più… tecniche
Il fatto era che, nel deserto, Alex si era ritrovata ad affrontare un evento nuovo, di cui aveva esperienza nulla e che non era neanche tanto sicura di voler sperimentare; mentre di quando si era ubriacata, e quello che aveva combinato subito dopo, non ricordava assolutamente nulla.
Ora invece era diverso; era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, sapeva quello che stava per fare e di conseguenza era assolutamente certa di una questione fondamentale: lei sotto non voleva starci.
Non che fosse diventata improvvisamente affamata di sesso estremo: semplicemente già doveva sopportare che lui la considerasse in termini di “preda”, “proprietà” e simili abomini, che però potesse anche vantarsi di averla “sottomessa” e\o “domata” era davvero troppo!
Non era mica un animale!
Il problema era che Grimmjow, piuttosto che concederle una cosa del genere, forse avrebbe addirittura preferito rimanere in astinenza; perciò era così che appassionate e ancora ragionevoli effusioni si erano di colpo trasformate in un vero e proprio incontro di lotta greco romana.
L’unico elemento che li differenziava da due lottatori dell’antica Grecia era che loro due non erano nudi, non del tutto almeno, anche se Grimmjow sembrava voler porre al più presto rimedio a questo fatto, dato il pochissimo riguardo che mostrava nei confronti del suo innocente vestiario.
Infatti approfittò del fatto di essere riuscito ad immobilizzarla con la pancia premuta a terra per strapparle praticamente via di dosso la felpa e baciarle il collo, mentre la mano che non era impegnata a tenerle fermo un polso le accarezzava la schiena nuda.
Alex gli afferrò i capelli con la mano libera, mentre cercava di liberare l’altra dalla sua morsa.
<< Porca miseria, pesi! Non ci si sdraia sulla spina dorsale della gente come se niente fosse! >>
<< Ti arrendi? >>
<< Mai! >>
La mossa successiva di Grimmjow fu afferrarle la mano che cercava di estirpargli il ciuffo alla radice e, dopo una lotta estenuante, bloccargliela dietro la schiena, tra i loro corpi.
Poi la sua bocca le si posò di nuovo sul collo, e prese a fare qualcosa di inconfondibile.
<< Ehi, no! Niente succhiotti! Fermo! >> esclamò Alex, cercando di liberarsi.
Sentì le labbra di Grimmjow deformarsi in un ghigno contro la sua pelle.
<< Non ci siamo, non è così che si chiede un favore a qualcuno >> le mormorò nell’orecchio.
Alex strinse i denti.
Lo sforzo di mantenere tutti i muscoli tesi per cercare di liberarsi ed evitare al tempo stesso che lui la schiacciasse con il suo corpo cominciava a stremarla, senza contare che, in quella posizione, era completamente (e quando diceva completamente, intendeva completamente) a contatto con lui, con solo più i loro pantaloni a fare da barriera; e questo bastava a farle girare la testa, anche senza che le sussurrasse a un millimetro dall’orecchio.
Tuttavia, anche se sapeva bene che fare a gara con Grimmjow su chi avesse la testa più dura sarebbe servito solo a fomentarlo, l’idea di arrendersi e accettare la sconfitta le sembrava insopportabile, quindi mormorò: << Fottiti >>
<< Risposta sbagliata. Ma il consiglio mi piace, vuoi farmi compagnia? >>
Con uno sforzo estremo Alex riuscì a liberare il polso che non era incastrato tra di loro e a tirargli una gomitata nelle costole.
Poi, approfittando del fatto che Grimmjow, imprecando per il dolore, avesse allentato la presa, sgusciò da sotto di lui e lo spinse con la schiena a terra, cercando di bloccargli meglio che poteva i polsi.  
<< Volentieri, maledetta pantera in calore, ma solo se mi fai il favore di rimanertene tranquillo per una volta, se no giuro che ti arrangi da solo >> rispose cercando di metterci tutta la convinzione possibile, mentre i suoi capelli sciolti ricadevano sul petto di Grimmjow.
C’era da dire che lui aveva tutta l’aria di uno a cui l’intera situazione non dispiacesse poi così tanto, considerando il ghigno con cui la guardava.
 

*

 
Più Grimmjow osservava quello sguardo deciso, quasi feroce, più sentiva quei muscoli flettersi nel tentativo di non lasciarsi sottomettere, e quelle mani strette attorno ai suoi polsi, più si sentiva scoppiare dall’orgoglio, oltre che dal desiderio.
 
Quella era la sua donna!
 
Lo aveva sempre saputo che dietro a quella facciata di apatia si nascondeva uno spirito che di apatico non aveva proprio nulla, bisognava solo scavare e dargli gli stimoli giusti per emergere.
Ora che finalmente era riuscito a tirarle fuori la grinta, doveva solo mettersi lì e insegnarle a seguire di più il suo istinto, a ragionare come una vera combattente, a usare in modo decente una spada, e altre cose ancora.
E poi c’era il rilascio di Pantera: fino a quel momento non era mai riuscito a mostrarglielo, appena possibile anche questa era una cosa da fare assolutamente…
Tuttavia queste erano tutte lezioni che potevano aspettare; ce n’era una che Alex, che sembrava già parecchio stanca, avrebbe sperimentato entro poco, e che lui aveva tutta l’intenzione di gustarsi.
Dopo tutto chi stava sopra dominava l’altro, certo, ma faceva anche un sacco di fatica in più.
 

*

 
<< Vuoi fare cambio? >> le chiese maliziosamente ad un certo punto.
Alex ingoiò una rispostaccia e lo baciò per chiudergli la bocca.

E va bene, l’aveva fregata alla grande.

All’interno del suo ingegnoso piano si era dimenticata come una deficiente di includere un elemento per nulla secondario, errore del quale ora stava pagando le conseguenze: il famigerato testosterone arrancar.
Come aveva potuto dimenticarsi del fatto che, sempre quella famosa volta nel deserto, Grimmjow non si era accontentato di una partita a due tempi, ma aveva anche preteso i supplementari?
D’altra parte, dopo tutto quello che aveva fatto per ottenere quella situazione, non poteva, non doveva cedere!
Era questione di poco ormai: aveva il corpo in fiamme, per il piacere e per lo sforzo, e sentiva di essere vicina al limite.
Fu a quel punto che Grimmjow, che per tutto il tempo non le era andato incontro di tanto così, le afferrò i fianchi per imporle un cambio di velocità.
Poi interruppe il loro bacio ed inaspettatamente le ringhiò nell’orecchio: << Il mio nome. Dillo! >>
Alex rimase di stucco, poi gemette, ed infine lo accontentò.
 
<< Grimmjow >>
 

**

 
<< Dimmi tutto, tesoro >>

I pensieri della cliente di fronte al bancone si fecero leggermente incoerenti, mentre gli porgeva un oggetto che aveva preso da uno scaffale.
Era carina, aveva il volto incorniciato da lunghi boccoli neri e teneva timidamente gli occhi bassi. Arrossì lievemente quando Aramis, per prendere l’oggetto in questione, le sfiorò la mano.

“Deliziosa”

Non fosse stato in quel negozio  – sotto la guardia di Urahara, che aveva la maledetta abitudine di spuntare sempre alle spalle nei momenti meno opportuni –  si sarebbe divertito a farle abbassare la guardia, mettendola a suo agio con qualche frase, e poi a sedurla. Invece dovette accontentarsi di farle l’occhiolino, a cui lei rispose arrossendo ancora di più, e guardarla uscire.
Pochi secondi dopo comunque si era già dimenticato il suo volto.
Anche quella che veniva dopo non era male: aveva i capelli biondi, ma l’azzurro dei suoi occhi dava troppo sul verde, nulla a che vedere con il celeste di…
Le sue mani smisero di colpo di impacchettare, e la ragazza lo guardò interrogativa.
La verità era che quella mattina si era infuriato.
Stava spiando nella mente di Liz, lo faceva spesso in realtà, e quando aveva sentito l’innaturale tristezza che la pervadeva si era incazzato come una bestia.
Forse era la mente di Alex, sempre così protettiva nei suoi confronti, ad averlo influenzato.
Anzi, sicuramente era così, perché non era assolutamente da lui comportarsi in quel modo.
Solo quando lei lo aveva ringraziato si era reso pienamente conto di quello che aveva fatto.
Lui, Aramis, si era comportato come un fidanzato geloso.
Lui, che seduceva le ragazze solo per riempire il vuoto che caratterizzava la sua natura da hollow.
Non andava affatto bene: doveva stroncare sul nascere qualsiasi malsana influenza avessero su di lui quella ragazza chiamata Liz e la sua mente bizzarra.
 

**

 
La tragedia ebbe luogo quella sera.
 
Locazione: camera di Alex, alias camera di Liz, alias camera un po’ di chi voleva, alias camera tassativamente riservata a Liz e Alex quella sera, pena rimozione immediata della virilità maschile.
 
Attori: Alex e Liz.
 
Atti: uno solo, terrificante.
 
Fulcro: la maledetta scatolina.
 
Azione!
 
<< E questo che diavolo è? >>
 
Lo aveva chiesto con voce sepolcrale, mentre sentiva ogni fibra del suo corpo pietrificarsi lentamente.
Lei e Liz si erano messe in pigiama a svuotare lo zaino obeso che Alex, o meglio, Grimmjow, aveva riportato su nel negozio (era meglio tacere le scene che c’erano volute per convincerla a risalire quella stramaledettissima scala a pioli), quando improvvisamente si era ritrovata in mano, pescandola dal fondo, quella cosa.
Liz si era messa a ridacchiare.
<< Come sarebbe, “che diavolo è”? A me sembra piuttosto ovvio! >>
Poi, vedendo l’espressione di assoluto orrore che si era dipinta sul volto di Alex, si era fatta seria a sua volta.
<< Mooney? Tutto bene? >>
Alex si era sforzata di mantenere fermo il tono della voce, mentre chiedeva: << È possibile? Voglio dire, un gigai è un corpo finto… >>
E Liz aveva risposto con un filo di voce: << Aramis dice, e Urahara lo ha confermato, che anche se è finto è fedele in tutto e per tutto ad un vero corpo umano… >>
La scatola di preservativi cadde a terra con un tonfo.
<< A-Alex, ma tanto ti sono venute la settimana scorsa, quindi non stai ancora ovulando… >>
<< Liz, vorrei ricordarti che tu sei figlia della frase “tanto non sto ancora ovulando” >> le aveva risposto in un sussurro.
L’amica allora l’aveva baciata sulla guancia.
<< Dai, non fare quella faccia, domani per sicurezza mandiamo qualcuno a comprare la pillola del giorno dopo e non ci pensiamo più, ok? >>
Alex aveva annuito con aria assente.

Neanche un mese prima era entrata in crisi solo perché Grimmjow le aveva appoggiato un braccio attorno alle spalle, e ora stava discutendo di pillole, preservativi e ovulazione.

C’era qualcosa di profondamente sbagliato nella sua vita.
 

 
                                                   
Angolo delirazioni
 
GRIMMJOW SELVATICO USA VOLO
È SUPEREFFICACE!
ALEX VOMITA
  >ZAINO
  >DAI BIGNÈ ALLA CREMA AD ALEX
ALEX È DI NUOVO IN FORZE
GRIMMJOW SELVATICO USA TORPILOQUIO
ALEX USA INDIFFERENZA
GRIMMJOW SELVATICO È INFURIATO!
GRIMMJOW SELVATICO CARICA ENERGIA PER USARE CERO!
ALEX USA CALCIO NEI GIOIELLI
BRUTTO COLPO
  >LANCIA POKÈGIGAI
HAI CATTURATO GRIMMJOW SELVATICO!
VUOI DARGLI UN NOME?
 
Aki: << Hu hu hu, benvenuto nella mia schiera di schiavi, Grimmicio… >>   
 
Postilla  
 
Aki: << Orbene gente, minchiate a parte, so che questo capitolo è indegnamente corto, ma piuttosto che farvi aspettare di nuovo due mesi ho preferito pubblicare quanto la mia testa bacata è riuscita a produrre in un raro momento di ispirazione, spero non vogliate linciarmi per questo. Inoltre nel prossimo capitolo ho intenzione di fare il secondo round delle interviste, quindi se avete domande su Liz e\o Aramis fatele ora o tacete per sempre! >>
Alex: << Hai finito di dire scemenze? Se hanno domande te le fanno quando vogliono, ci mancherebbe altro. Piuttosto, vedi di tirare fuori un capitolo più decente, la prossima volta.  >>
Aki (fugge via in lacrime): << Ulquioooorraaa! La nostra bambina è nell’età della ribellioneeee! >>
Alex (voltandosi verso la telecamera): << E sappiate, nel caso ve lo stiate pure chiedendo, che non sono assolutamente rimasta incinta, chiaro?! >>
 
  
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