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Autore: Chanel483    05/05/2012    2 recensioni
Ciò che è successo tra la morte di Cato e l'annuncio dei vincitori dal punto di vista di Peeta.
Dalla storia:
Dal giorno della mietitura, un unico pensiero ha guidato le mie azioni e assillato la mia mente: “Katniss deve vivere”. Lei deve tornare a casa dalla sua famiglia, deve continuare a portare gli scoiattoli a mio padre, deve continuare a rischiare la vita andando nei boschi. Deve tornare a casa perché lo ha promesso alla piccola Primrose, perché io mi sono ripromesso che ci sarebbe tornata. Non cambierò idea ora.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Katniss deve vivere

Finita.
Quasi non ci credo. Non mi sembra vero.
È finita.
Ci siamo spinti verso il lago, nell'attesa che vengano a recuperare il corpo di Cato e portino via anche noi.
Da seduto, vedo Katniss che si china per cercare qualcosa che blocchi il laccio emostatico che mi aveva legato attorno alla gamba. È divertente, il sollievo che provo è tale da non farmi sentire quasi il dolore. A dire il vero non sento più neanche la gamba...
D'un tratto la voce di Claudius Templesmith rimbomba nel'arena ormai deserta:<< Un saluto ai concorrenti finali dei settantaquattresimi Hunger Games. La modifica precedente è stata revocata. Un esame più accurato del regolamento ha rivelato che ci può essere soltanto un vincitore. >> fa una lunga pausa, durante la quale la mia mente non riesce neanche a connettere le sue parole:<< Possa la buona sorte essere a vostro favore >> aggiunge ed, in questo momento, se lo avessi tra le mani, ucciderei Claudius Templesmith senza pensarci due volte.
Il silenzio torna padrone nell'arena e, alzando lo sguardo, vedo negli occhi di Katniss la stessa consapevolezza che deve esserci nei miei: ci hanno imbrogliato. Non hanno mai avuto intenzione di lasciarci vivere entrambi, era solo un modo per portarci a questo momento, un modo per divertire gli spettatori di Capitol City.
Gli innamorati sventurati del distretto 12 che si uccidono a vicenda, cosa può esserci di più divertente?
<< Se ci pensi, non è poi tanto sorprendente >> dico in tono sommesso, sforzandomi per rimettermi in piedi. Il dolore causatomi dalle varie ferite torna a colpirmi tutto insieme, per un attimo penso di cadere, ma mi faccio forza e muovo un passo verso di lei.
Haymitch aveva detto che la storia degli innamorati avrebbe potuto aiutarci, avrebbe potuto salvarla. Beh, che non si dica che quell'ubriacone non è un uomo di parola.
Mi avvicino estraendo il coltello e la vedo, quasi automaticamente, armare l'arco e puntarmi la freccia contro. Inarco le sapracciglia, mentre il mio coltello ha già preso il volo e cade con un tonfo sordo nell'acqua del lago.
Katniss segue con lo sguardo la traiettoria del coltello e, mentre le sue guance arrossiscono, probabilmente per la vergogna, abbassa le armi:<< No. >> dico per fermarla:<< Fallo. >> mi avvicino ulteriormente e le rimetto l'arco in mano.
<< Non posso, >> protesta:<< non lo farò >>.
<< Fallo! >> ripeto:<< Prima che rimandino indietro quegli ibridi o qualcos'altro. Non voglio morire come Cato. >> ed è la verità. Ho sempre saputo che era lei a dover vincere, a dover vivere, e, di conseguenza, io non uscirò da quest'arena. Ma, se devo morire, voglio essere trafitto da una delle sue frecce, non sbranato da dei mostri assetati di sangue.
<< Allora uccidimi! >> mi urla contro lei:<< Mi uccidi, vai a casa e te ne fai una ragione! >> aggiunge gettandomi contro le sue armi.
So bene – e penso che lo sappiamo entrambi – che la morte in questo momento sarebbe la scelta più facile. Ma non per lei, non con me che la guardo.
Dal giorno della mietitura un unico pensiero ha guidato le mie azioni e assillato la mia mente: “Katniss deve vivere”. Lei deve tornare a casa dalla sua famiglia, deve continuare a portare gli scoiattoli a mio padre, deve continuare a rischiare la vita andando nei boschi. Deve tornare a casa perchè lo ha promesso alla piccola Primrose, perchè io mi sono ripromesso che ci sarebbe tornata. Non cambierò idea ora.
<< Sai che non posso. >> dico, lasciando cadere arco e freccia. La osservo e la vedo decisa, impuntata sulle sue idee, di coccio come sempre:<< Bene >> dico allora, chinandomi a slegare la fasciatura che impedisce alla ferita sulla mia gamba di lasciarmi morire dissanguato:<< me ne andrò comunque per primo >>.
Si lancia verso di me, afferrando i lembi della fasciatura e cercando di rimetterla insieme:<< No, non puoi ucciderti >>.
Le metto una mano sulla spalla, trasmettendo più serenità possibile al mio tono di voce:<< Katniss, >> le dico:<< è quello che voglio >>.
Come ovvio, lei non si arrende:<< Non mi lascerai qui da sola >>.
Lascio perdere il tentativo di convincerla con dolcezza e la tiro in piedi, cercando di essere diretto ma non troppo brusco:<< Senti >> dico:<< sappiamo entrambi che devono avere un vincitore. Può essere solo uno di noi. Ti prego, accettalo. Per me >>.
Non la vedo ancora convinta, così chiudo un secondo gli occhi e faccio ciò che mi ero ripromesso di fare quella notte sul tetto. Rimango ciò che sono, non permetto a nessuno di usarmi come una stupida pedina:<< Katniss >> sussurro con il cuore in mano, fingendo che ci siamo solo io e lei, cancellando dalla mia mente tutte le persone che in questo momento ci stanno fissando, avidi di conoscere il nostro prossimo passo:<< ti amo Katniss. Per me è già tanto che tu sappia questo. Questi giorni con te sono stati... sono il massimo che potessi mai desiderare. Ti amo e non potrei mai, mai tornare al distretto senza di te, non avrebbe senso andarmene da questo posto senza di te. Perchè se tu morissi ed io vivessi, non ci sarebbe nessun vincitore, saremmo morti tutti e ventiquattro in questa arena, perchè il mio cuore... io morirei con te. Non mi importa di quello che succederà a me, va bene così. Lo so da quando il mio nome è stato estratto da Effie, so che non tornerò più a casa ma va bene, va bene perchè morirò con la consapevolezza di aver, almeno in parte, contribuito alla tua vittoria >>.
So che potrei andare avanti per ore, fino al punto di convincerla, dopotutto sono sempre stato bravo con le parole... ma d'un tratto la vedo ignorarmi completamente e trafficare con la cintura.
<< No, non te lo permetterò >> esclamo afferrando il suo polso, appena comprendo che quelle che ha in mano, sono bacche, le stesse bacche che hanno ucciso Faccia di Volpe, sono i Morsi della Notte.
<< Fidati di me >> mi dice fissandomi negli occhi, mentre mi lascia scivolare qualche bacca nel palmo della mano, prendendone una manciata per sè.
Finalmente capisco:<< Al tre? >> mi domanda.
Non me lo faccio ripetere due volte. Non ho bisogno di spiegazioni nè di altre parole. Annuisco e mi chino per baciarla, per concedermi un ultimo bacio:<< Al tre >>.
Ci mettiamo ben dritti, con le schiene l'una contro l'altra e le mani libere intrecciate:<< Mostrale >> le dico sollevando per primo la mano con le bacche, che ora, scure, brillano alla luce del sole:<< voglio che tutti vedano >>.
Non mi volto per controllare che lo faccia, so che lo farà. Sento che mi stringe più forte la mano ed inziamo a contare insieme.
<< Uno >> non mi importa realmente di morire in questo momento, la sua mano è stretta alla mia e poi sono così stanco... vorrei solo dormire.
<< Due >> ed in ogni caso non ho perso me stesso, ho mantenuto la promessa.
Chissà che penserà mamma, vedendo che “quella tosta”, la ragazza che dava per vincitrice, sta morendo insieme a suo figlio:<< Tre! >>.
Ormai è troppo tardi per qualsiasi ripensamento. Con gli occhi fissi al cielo apro la bocca e vi infilo la manciata di bacche.
Non faccio in tempo ad inghiottire che la trombe squillano, facendo vibrare tutta l'arena:<< Fermi! Fermi! >> urla la voce di Claudius Templesmith e dire che è agitato è un eufemismo:<< Signori e signore, sono lieto di presentarvi i vincitori dei Settantaquattresimi Hunger Games, Katniss Everdeen e Peeta Mellark! Ecco a voi... i tributi del distretto 12 >>.
Ancora prima di sputare le bacche, un pensiero mi attraversa la mente e adesso, giuro, potrei davvero morire in pace.
Katniss ha vinto. Katniss è viva.

Buongiorno :D
Allora, inizierei dicendo che buona parte di questa fanfiction (i dialoghi, i movimenti ed anche alcuni dei pensieri) non sono farina del mio sacco, ma nascono, ovviamente, dalla penna di Suzanne Collins, quindi a dire il vero non ci ho messo molto di mio xD Mi sono permessa però, di dare voce alle parole di Peeta, poichè Katniss non dice le parole del ragazzo, ma solo il contenuto del suo discorso quindi... beh, spero che sia credibile(:
è la prima storia che scrivo su The Hunger Games e non so se mi sia venuto granchè bene, ma spero comunque in un vostro parere.
Ringrazio in anticipo chi leggerà e chi perderà due minuti del suo tempo per lasciarmi una recensione.
Un bacio,
Chanel 
  
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