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Autore: Amy Dickinson    06/05/2012    3 recensioni
“Don’t you know, blue eyes? You never can win. Use your mentality, wake up to reality”
Mi guarda negli occhi, mi sfida con quel sorriso malizioso sulle labbra.
Mi sfida e mi provoca, dicendomi che no, non posso vincere. Contro di lei, è sottinteso.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Williams, Lee Chaolan
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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One more night

Notte fonda.
Mi aggiro per la città, reduce da una tediosa cena di lavoro, in cerca di svago. Ho lavorato un bel po' per accattivarmi le simpatie di quell'azionario e, visto l'eccellente risultato ottenuto, penso proprio di meritarmi un po' di sano divertimento.
Sono leggermente alticcio, merito del vino italiano che ho ordinato per compiacere il mio ospite, ma sento di non aver ancora perso lucidità, sono pienamente in grado di guidare. Infatti mi trovo a bordo della mia costosa auto sportiva e corro agilmente e senza difficoltà, vagando senza una meta precisa e incurante dei limiti di velocità - sono piuttosto ricco e posso permettermi di prendere multe, non è affatto un problema e di certo non sarebbe la prima volta.
Le vie del centro sono ampie e illuminate da numerosi lampioni, c'è gente in giro ma non è poi molta. I pianterreni dei palazzi, disseminati d’insegne di care boutiques dai nomi altisonanti, chiuse da spesse saracinesche, appaiono bui.
Svolto un paio di angoli, sbuffando, finché non mi salta all'occhio l'insegna di un lussuoso locale. Lo conosco bene ma, a causa dei miei impegni, è da un pezzo che non lo frequento. Così mi viene in mente l'idea di fermarmi a bere un bicchiere e ascoltare un po’ di musica. 
Accosto al marciapiede, gremito di persone che sostano fuori dall'entrata, lascio in moto la macchina e l'affido al parcheggiatore di turno.
Mi faccio largo fra le decine di uomini davanti alle porte del club e mi avvicino al buttafuori. Alto e robusto, mi rivolge un'espressione poco raccomandabile.
“Se non sei sulla lista qui non entri, amico” dice con voce possente.
“Eppure dovresti ricordarti di me, Craig. Ti ho sempre lasciato belle mance” rispondo, per nulla intimorito, sventolandogli una banconota di grosso taglio sotto al naso. Alla vista dei soldi l'uomo cambia espressione e annuisce con la testa, agguantando i verdoni.
“Chiedo scusa. Bentornato, signor Chaolan”
“Così va meglio”
Dopo questo breve scambio di battute, si sposta di un metro abbondante e mi lascia passare nonostante le grida di rabbia degli altri. Essere ricchi ha i suoi vantaggi e questo è un locale per clienti d'
 élite. Tutto qui è migliore, raffinato, ricercato, perché dovrebbe essere diverso con i clienti?
E’ gestito da un tale che siede perennemente a uno dei tavoli della galleria di fronte al palco principale. Sedere a uno di quei tavoli vuol dire godersi la vista migliore, spesso e volentieri ne avevo prenotato uno anch'io in passato. Vado al bancone e pago un importo salato per aggiudicarmi l'unico posto che si è liberato. Ne approfitto anche per ordinarmi un drink, così prendo posto e aspetto che lo spettacolo cominci. 
Dopo pochi minuti il sipario si alza e nella penombra si intravede una sedia. Si accende un faro e un caldo pezzo swing invade la sala. Sono arrivato appena in tempo per godermi la sua esibizione.
“Ecco il suo drink, signore”
Una sensuale cameriera bionda si avvicina al mio tavolo e vi appoggia sopra un bicchiere di whisky con ghiaccio, attirando la mia attenzione per un attimo.
“Grazie Nina” le rispondo cordiale.
Lei, riconoscendomi, scuote leggermente il capo in un cenno di saluto, poi se ne va. Fisso un istante la sua figura mentre si allontana, è indubbiamente attraente ma decisamente troppo fredda e scostante per me.
Mi volto verso il palco e noto che lo spettacolo è già iniziato. Il faro illumina la sedia e la donna che vi è seduta sopra, una splendida visione.     
‘E dopo il ghiaccio, il fuoco’ penso, ammirandola.
Avvicina il microfono alle labbra scarlatte con fare provocatorio e attacca.
I’ve got you under my skin.
I’ve got you deep in the heart of me. So deep in my heart, you’re nearly a part of me
Canta con una voce calda e sensuale, non riuscendo a nascondere del tutto l’accento irlandese, accarezzandosi le gambe con finta aria di innocenza. Il vestito che indossa stasera è rosso, di stile orientale, e lascia intravedere un’ampia porzione delle sue gambe e un generoso accenno al suo decolleté. Decisamente il mio preferito.
Eccola mentre si alza in piedi, elevandosi sui suoi tacchi vertiginosi – Dio solo sa come fa a camminarci senza perdere l’equilibrio – , facendosi più avanti verso il pubblico sotto il palco e camminando lentamente, trascinando una gamba davanti all’altra, mostrando le cosce con estenuante, morbida sensualità. Sa che tutti la stanno guardando, che la desiderano follemente. E se ne compiace.
I would sacrifice anything come what might for the sake of holding you near, in spite of a warning voice that comes in the night, It repeats and shouts in my hear
Sfiora i fianchi con la punta delle unghie smaltate di rosso, salendo sempre più su. Poi si volta verso la galleria, scruta i volti con una rapida occhiata e, appena trova il mio, prosegue con la strofa successiva.
Don’t you know, blue eyes? You never can win. Use your mentality, wake up to reality 
Mi guarda negli occhi, mi sfida con quel sorriso malizioso sulle labbra. Mi sfida e mi provoca, dicendomi che no, non posso vincere. Contro di lei, è sottinteso.
Sorrido e sorseggio il mio drink mentre continuo a guardarla, incapace di volgere lo sguardo altrove, e ad ascoltarla far sua quella canzone e l’attenzione degli spettatori, accendendo in loro una passione viva come il fuoco.
And I love you when you’re under my skin” canta qualche minuto dopo, ringraziando il pubblico con un profondo inchino che manda i presenti in visibilio alla vista della scollatura. Si allontana, cala il sipario, uno scroscio di applausi accompagna la fine della canzone.
Lo spettacolo successivo non si fa attendere e un quartetto di procaci ballerine sale sul palco, alla fine dell’applauso di rito saranno pronte a mostrare le proprie grazie in uno striptease. Abbandono il bicchiere vuoto sulla tovaglia, prendo il cappotto e mi allontano. Lo spettacolo per me è finito ma non la sua magia. Scendo dalla scala, scivolo fra i tavoli della platea e sguscio dietro un piccolo e lungo corridoio, raggiungendo i camerini. Li scorro uno ad uno e mi fermo solo davanti alla porta che reca il cartello Anna Williams. Mi schiarisco la voce e busso.
“Chi è?” domanda dall’interno.
“Prova un po’ a indovinare?” le chiedo, aprendo la porta e guardando dentro.
E’ seduta alla specchiera, l’abito orientale le avvolge ancora le curve. Non si volta neppure, mi osserva dallo specchio, lasciandosi scappare un sorriso. Entro e chiudo la porta.
“Qual buon vento, Lee? E’ un po’ che non ti si vede da queste parti” fa, civettuola.
“Sono stato impegnato” rispondo vago, avvicinandomi alle sue spalle.
“Ti è piaciuta la mia esibizione di stasera?”
“Eccellente, direi”
A quella risposta scoppia a ridere, come se si aspettasse di sentirmelo dire.
“Strano però, credevo che potesse essere definita eccellente solo quella di New York New York  
“Anche” le appoggio entrambe le mani sui fianchi. “Ma sai bene che la parola è riferita a te, non soltanto alle tue esibizioni”
Volta la testa verso di me ed è un attimo. Lambisco quelle labbra scarlatte con le mie, l’attiro nella morsa delle mie braccia, lei non mi respinge. Il suo profumo, così misterioso e invitante, mi investe e mi fa letteralmente impazzire. La spingo sul divanetto di vellutino bluette nell’angolo, sono subito su di lei. Affonda le dita nei miei capelli mentre le bacio il collo e le spalle nude, bramoso di averla tutta per me, ancora una volta. Le sfilo l’abito di dosso, lasciando frusciare il raso sul pavimento, scoprendo l’intimo di pizzo nero e bianco.
Ma lei è una predatrice, non si lascia ammaliare con troppa facilità, anche a lei piace condurre il gioco e io, a volte, glielo lascio fare, per niente dispiaciuto. Mi costringe a stendermi sul divano e mi intrappola i fianchi fra le sue cosce, come in una lotta, ma poi si china su di me e mi bacia, togliendomi prima la giacca e poi la cravatta, infine mi sbottona la camicia con mani esperte. Scorre le unghie sui muscoli del torace, delle braccia e dell’addome saggiandone il volume. Sorride e si sdraia di fianco a me ma, noto, solo per togliermi i pantaloni. Non è una che perde tempo, va dritta al bersaglio. L’afferro per i polsi e mi riposiziono prepotentemente sopra di lei, anch’io la desidero e non voglio più attendere.
Poco dopo tutti gli indumenti sono finiti in terra, Anna comincia ad ansimare, stringendosi sempre di più a me, facendomi capire in ogni modo possibile che gradisce quel contatto. Il suo corpo mi accoglie, mi si avvinghia addosso come se non desiderasse altro che essere un tutt’uno con me, la pelle candida e vellutata è rovente, ho quasi la sensazione che la passionalità di questa donna possa bruciarmi davvero.
Geme più forte, un piacere d’incredibile intensità ci invade, mentre mi spingo più in profondità dentro di lei e, contemporaneamente, stuzzico il suo seno con la bocca, quasi schiacciandola sotto il peso del mio corpo da lottatore.
Alla fine ci rivestiamo, stanchi e accaldati. E’ solo ora che la magia ha un epilogo. Le sollevo la chiusura del vestito, lei riannoda la cravatta intorno al mio collo. Ironicamente, finge di strozzarmi premendo forte sulla gola, poi si china a baciare il tessuto, lasciando una macchia di quel poco di rossetto che le è rimasto sulle labbra. Ignoro la cosa, non mi sono mai soffermato a decifrare i suoi bizzarri comportamenti da primadonna, sono semplicemente giunto alla conclusione che non la capirò mai.  La guardo un momento, le accarezzo i capelli di seta, poi le sfioro il mento con le dita. Non mi abituerò mai alla sua conturbante bellezza.
“Buonanotte” le sussurro.
Ci scambiamo un sorriso complice, poi usciamo dal locale e ognuno percorre la propria strada. La osservo attraversare il marciapiede nel senso opposto al mio, poi, appena svolta l’angolo, mi allontano a mia volta.
Volevo solo un’ultima notte insieme prima della mia partenza per il Giappone – dove parteciperò allo storico torneo di arti marziali –, un addio, perché non so se, al mio ritorno, ci rincontreremo. Incredibile, persino il suo corpo sembrava volermi dire addio, come se ne fosse a conoscenza.
I’ve got you under my skin…” mi ritrovo a canticchiare mentre mi avvicino al parcheggiatore. “You never can win…
Solo ora, sulla strada per tornamene a casa, capisco il senso di quel pezzo, cosa aveva voluto dire. Ha ragione, non potrò mai vincere contro di lei, l’ho fatta mia molte volte ma non lo sarà mai davvero. E’ uno spirito libero, non la mia anima gemella, non siamo fatti l’uno per l’altra. Posso avere tutte le donne che voglio ai miei piedi ma non posso avere lei. Non che l’avessi mai sperato, non che l’avessi mai voluta come compagna. Tuttavia, devo ammetterlo, solo con lei partono scintille. Le altre donne si lasciano adulare e poi sono mie e, quando mi stanco, le butto via senza rimorsi. Anna è diversa, mi tiene testa, lotta con me, non mi lascia vincere tanto facilmente. Mi dimostra che ama sedurre ed essere sedotta, ma rimarca che non è di nessuno, appartiene solo a se stessa. Con lei, alla fine, c'è gusto, anche se finisco per perdere, sfinito dalle sue voglie, come stanotte. 
Sì, ha decisamente vinto.
Wake up to reality

 

 

L’angolo di Amy
Ciao gente,
primissima storia su questo pairing e seconda nel fandom, cosa ne pensate? Volevo scrivere una storia breve ma che, comunque, superasse i limiti di flashfics e drabble. Non so se ne sia uscito qualcosa di decente, spero di sì ^^ Questa coppia mi piace molto, anche se non staranno mai insieme perché sembra che nella trama i sentimenti siano banditi (T^T), io li trovo perfetti. Ditemi se devo modificare il rating e inserire l’OOC.
La canzone utilizzata, per chi non la conoscesse, è “I’ve got you under my skin” di Frank Sinatra e Bono, il testo mi sembrava in qualche modo attinente alla situazione e così mi sono lasciata ispirare. Non uccidetemi.
Un ringraziamento speciale va alla mia Lory che l’ha letta in anteprima ^^ (o almeno un pezzettino XD).
Grazie in anticipo a chi leggerà e/o recensirà,

Amy      

 

  

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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