Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken
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Autore: DiKey    06/05/2012    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se lo scontro tra Kenshiro e Raoh avesse avuto un finale differente? Bastano pochi secondi per cambiare la storia, per far andare a vuoto un pugno. Questa storia racconta quello che sarebbe potuto succedere se il conquistatore del cielo non avesse perso la vita nello scontro finale.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Raul
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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What if- 11 Hyoh cadde in ginocchio perdendo sangue dalla bocca non appena Kaioh estrasse le dita dal suo corpo. Sayaka urlò e si gettò su Hyoh cercando di sorreggerlo. Kaioh lo guardò curioso.

"Uh...perchè non esplodi?
Fammi indovinare...la tua tecnica di rifrazione, giusto?"

Si riferiva alla tecnica con cui un maestro riesce ad ingannare gli occhi di chi lo affronta usando la propria aura per falsare la percezione dello spazio intorno al proprio corpo, una tecnica particolarmente utile se il tuo avversario usa tecniche che per fare effetto hanno bisogno di precisione assoluta.
Esattamente come l'Hokuto Ryu Ken.
Kaioh li guardava con un misto di disgusto e compatimento, trovava estremamente patetica la scenetta che aveva davanti: suo fratello privo di sensi a terra e sua sorella che teneva tra le braccia Hyoh che vomitava il suo sangue. Disgustoso, veramente disgustoso.
Adesso lui avrebbe dovuto mettere fine a tutto questo e quando quelli che aveva di fronte sarebbero morti...nessuno lo avrebbe più ostacolato. Avrebbe attraversato il mare e spazzato via tutti coloro che gli avrebbero intralciato la strada. Avrebbe purificato il sangue eretico dell'Hokuto Ryu Ken.
Si.
Sorrise a questo pensiero.
Lui era sicuramente il più grande maestro della storia dell'Hokuto Ryu Ken, ed anche se Jukei non gli aveva ufficialmente passato il titolo di successore lo era de facto. Ed oggi..sarebbe stato il più grande trionfo della scuola che lo Shinken ha sempre guardato dall'alto in basso, della scuola dei reietti, degli eretici.
E questo trionfo sarebbe stato merito suo.

"La vostra morte diventerà il pilastro della mia leggenda!
Morite! Morite per la leggenda di Kaioh!"

Kaioh alzò la mano tenendo il palmo verso il gruppetto. La sua aura cremisi iniziò ad espandersi ed a focalizzarsi sul suo palmo ed era come se bruciasse l'aria perchè i polmoni di Sayaka ed Hyoh sembravano bruciare. Hyoh cercò di tirarsi su, di recuperare un minimo di forza per poter almeno salvare Sayaka.
Doveva guadagnare abbastanza tempo per permettere a Sayaka di salire in groppa a quell'enorme cavallo e scappare; non poteva battere Kaioh normalmente, figurarsi in quelle condizioni.
Strinse i denti e si rialzò, traballando sulle gambe che non lo reggevano. Premette un punto di rottura sul suo collo per stringere i muscoli e rallentare la perdita di sangue.
Kaioh rise

"Cosa stai cercando di fare?"

Hyoh cercò di incrociare lo sguardo di Sayaka, osservando i suoi occhi pieni di lacrime. Chinò leggermente la testa e sussurrò qualcosa alla ragazza che rispose

"Anche io.."

Hyoh colpì Kaioh con un pugno che però venne parato senza sforzo da Kaioh. Sayaka cercò di sollevare Raoh e tirarlo via ma era troppo pesante per lei e riusciva a malapena a trascinarlo. Hyoh aumentò la velocità dei suoi colpi nella speranza che una raffica potesse tenere Kaioh impegnato più a lungo.

"Fermati e lasciati morire Hyoh, sarebbe più dignitoso"

Gli bloccò il pugno destro nel palmo della sua mano e poi strinse...e strinse...e strinse fino a spezzare ogni osso della mano di Hyoh, fino a che le sue dita non passarono da parte a a parte. Hyoh urlò e Kaioh lo afferrò per l'avambraccio..e piegò in modo innaturale, spezzandogli le ossa che uscivano passando attraverso la carne ed i muscoli come degli affilati denti bianchi.

"Dato che stai per morire, questo non ti serve più"

E dopo avergli detto questo tirò ancora quel tanto che bastava per strappargli il braccio.

"Aaaaaaaah!"

L'urlo di dolore di Hyoh riempì l'intera arena in cui si trovavano e Kaioh gettò il braccio che gli aveva strappato come se fosse spazzatura. Hyoh cadde a terra ma sentitò l'urlo Sayaka si girò

"HYOH!!!""

"Non ti voltare! VATTENE!!"

Kaioh li guardò entrambi e poi puntò il dito verso Sayaka e Raoh

"Non crederai che basti una decina di metri per salvarti, vero?"

Hyoh riuscì appena a vedere l'indice della mano sinistra di Kaioh diventare vermiglio e lucido e si gettò a corpo morto su Kaioh, riuscendo a far andare a vuoto il suo colpo.
Kaioh era divertito ed innervosito allo stesso tempo, per cui decise di finirla.
Hyoh si rimise in piedi assumendo una posizione di guardia mentre Kaioh si preparava a sferrare il pugno che l'avrebbe finito.
Ma la sua aura si annullò, gli sfuggì via come portata via dal vento e l'armatura iniziò a creparsi.

"Perchè?"

Guardò Hyoh e vide cosa c'era dietro di lui.
E per la prima volta ebbe paura.
Raoh era in piedi completamente avvolto nel suo toki che lo faceva apparire rosso come il fuoco, e la sua aura divampava come una fiamma viva. E sopra di lui, incosciente...un demone!
Un demone rabbioso e sogghignante che guardava Kaioh.

"Non riesco a respirare..."

L'aria usciva ma non rientrava nei suoi polmoni. Il suo ki era ancora lì ma non poteva sfruttarlo...
..ed il demone lo guardava.
Kaioh spezzò i pettorali della armatura nella speranza che il maggiore spazio potesse permettere ai polmoni di ricominciare ad accumulare aria. Radunò il suo ki e lo scagliò sotto forma di pilastro d'energia, ma venne deviato da una forza invisibile.
Non poteva essere! Non era possibile che il suo maestoso ki demoniaco esitasse e svanisse al cospetto di un Raoh incosciente!
E perchè quel demone continuava a guardarlo?
Le terra tremava e l'arena del castello iniziò ad andare in pezzi. I pezzi caddero e qualche pietra cadde sulle spalle di Kaioh, mettendolo in ginocchio.
Hyoh rimase sorpreso nel vedere che a mettere in ginocchio Kaioh era bastata solamente qualche pietra.
Con tutta la forza che gli rimaneva caricò Sayaka sull'enorme cavallo nero, subito dopo gettò Raoh di traverso sul dorso dell'animale ed alla fine gli salì in groppa.

"Ti prego, portaci lontano da qui."

Re Nero nitrì ed iniziò a galoppare a piena velocità. Aveva capito esattamente quello che Hyoh gli aveva detto e sapeva benissimo qual era la meta ideale.
Hyoh si sentì mancare e passò le redini a Sayaka..ed a questo punto svenne.

***

L'esercito di Raoh riuscì a resistere un altro giorno, sbarrando ogni entrata e limitandosi a tirare qualche dardo dalle finestre del castello.
Il morale era a terra. Dopo una vita di sofferenze avevano finalmente assaporato la libertà e potevano vedere le loro speranze concretizzarsi...solo per poi svanire nel nulla. Come il supplizio di Tantalo, erano arrivati così vicino al loro obiettivo, lo potevano sfiorare con la punta delle dita...ma non l'avrebbero mai più raggiunto.
Tuttavia, Knife sorrideva.
Appena accennato, ma un sorriso in mezzo a quelle facce cupe e tristi brillava come un diamante. Alla fine Nagato non riuscì a sopportarlo e dovette chiederlo

"Siamo circondati, in inferiorità numerica e senza speranza di uscire vivi da qui. Ora dimmi, cosa diavolo trovi da ridere in tutta questa faccenda?!?"

Knife si avvicinò ad una delle finestre e indicò le truppe scelte di Kaioh

"Guardali, ci hanno in pugno. Ma perchè non ci hanno ancora attaccato? Perchè sembrano più confusi di noi?
Sono senza un capo, senza una guida. Quindi ti domando...dov'è Kaioh?"

Knife alzò il tono della voce in maniera che tutti quelli vicino potessero sentirlo

"Kaioh ha sempre partecipato agli attacchi contro i ribelli. Si è sempre divertito ad assistere ai massacri ed alle torture di chi gli si opponeva. E conosciamo tutti la velocità del suo destriero, Hayabusamaru.
Quindi mi chiedo, perchè non è?"

Si rimisero tutti in piedi, la voce iniziò a spargersi e sempre più persone iniziarono a radunarsi intorno a Knife.

"Kaioh ha avuto tutto il tempo necessario, forse anche di più, per raggiungerci. E loro lo aspettavano, altrimenti non sarebbero così confusi e titubanti.
C'è una sola spiegazione, un unico motivo che giustifica l'assenza del Grande Re e di Kaioh.
Raoh ha deciso di affrontare da solo il maledetto demone Kaioh."

Silenzio, un silenzio frenetico, carico di significati e di attesa. Knife era sceso in quella che era la sala grande del castello di Han, adesso infermeria dell'esercito di Raoh, radunando tutti intorno a sè.

"Kaioh non è arrivato. Per quale motivo?
Quale forza può trattenere il primo demone dal venire qui a godere delle nostre sofferenze?
Solo una forza, quella a cui nessun uomo può sfuggire.
KAIOH E' MORTO!"

Reina si chiese cosa stesse dicendo Knife e Nagato guardò prima lei e poi il suo amico nella speranza di capire cosa diavolo stesse facendo. Ma tutti gli altri invece lo guardavano come se fosse il profeta che annuncia l'arrivo del messia, un misto di adorazione e gioia.
Solo uno chiese

"E come fai ad esserne sicuro?"

"Spiegami tu allora perchè Kaioh non c'è."

"Forse non aveva voglia di venire.."

"Lo stesso Kaioh che ha attraversato il continente solo per aver il piacere di assistere ad un rogo? Non è da lui.
La verità è una, ed è che Kaioh non è più una minaccia!
E noi adesso cosa faremo?
Sprecheremo questa possibilità? Ci lasceremo ammazzare senza sfruttare l'occasione?"

"NO!"

"No! Esatto! Contrattaccheremo! E' il momento di decidere.
Raoh ci ha dato la possibilità di essere liberi, vogliamo farci ammazzare proprio ora?"

"NO!"

"Ed allora domani mattina attaccheremo!
E vinceremo!"

"SIII!"

L'entusiasmo e la gioia riempiva l'aria, i soldati ritrovarono la voglia di vivere.
Reina si avvicinò a Knife, non tollerava quello che aveva fatto. Prendere così in giro ed illudere quei soldati che avevano deciso spontaneamente di unirsi al re di hokuto solo perchè credevano in lui. Prenderli in giro semplicemente non era giusto.
Ma lui aveva la risposta pronta

"Questi uomini sono condannati. Vuoi lasciare che muoiano nella disperazione?
Da come la vedo io, gli ho regalato un sogno.
Moriranno convinti che la loro morte sia servita a qualcosa."

***

Da quanto tempo era che non veniva ferito così? Forse neanche il suo maestro Jukei era arrivato a tanto.
Kaioh era rimasto stupito da quello che Raoh era riuscito a fare, stupito dal potenziale nascosto nel suo sangue.
E se questo potenziale era nel sangue di Raoh...allora era anche nel suo. Ma come sfruttarlo?
Un modo c'era.
Avrebbe raggiunto quel posto..quella strana statua di donna da cui Jukei lo teneva lontano, a viva forza se necessario.

***

Il sole non era ancora sorto, ma l'alba era ormai vicina. I demoni accampati fuori dal castello che una volta apparteneva al terzo demonio Han non sapevano cosa fare, si guardavano in volto in cerca di una risposta, risposta che nessuno aveva.
Potevano dare l'assalto finale, ma se il primo demonio era semplicemente in ritardo allora li avrebbe puniti.
Potevano trattenersi, ma se non era nei piani del primo demonio arrivare allora sarebbero stati puniti in ogni caso per aver tardato.
Uno dei più grossi si alzò impugnando l'enorme ascia.

"Che stai facendo?" gli chiesero

"Sappiamo tutti che se il Primo Demonio vuole ammazzarci lo farà comunque. Quindi è inutile starci a pensare: voglio divertirmi!"

"Concordo!" disse un altro impugnando un grosso bastone chiodato "ma vi avviso: la femmina è mia!"

"Questo è tutto da vedere"

Poi, un fischio.
Ed una freccia si conficcò nell'occhio di un demone che urlò di dolore. Gli altri saltarono in piedi ed altre frecce si abbatterono su di loro, ma questa volta erano preparati e sapevano cosa aspettarsi.
Una salva di frecce..e non una carica.
Knife guidava la carica correndo in testa all'esercito di Raoh. Scagliò tre pugnali con la mano sinistra mentre la destra impugnava la sua spada-serpente che roteò vigorosamente in aria e poi si abbattè sui demoni che aveva davanti.
Al suo fianco destro c'era Nagato che si preoccupava di proteggere il fianco del suo amico; sapeva bene quali fossero le debolezze del suo stile e sapeva anche che Knife era il più forte tra loro, quindi se volevano abbatterne il più possibile occorreva tenere vivo Knife il più a lungo possibile.

"Pioggia d'acciaio del Monte Taizan!"

Knife saltò sulla testa di un demone che aveva di fronte e usò quella forza per prendere ulteriore slancio, saltando più in alto che poteva..ed una volta arrivato al massimo dello slancio tirò tutti i Kunai che gli erano rimasti. Atterrò nuovamente sulla testa del demone che aveva usato come trampolino, fece una capriola in avanti e tirò fuori la spada che usò per tagliare a metà quello che aveva di fronte.
Ma un forte dolore gli fece quasi cadere la spada dalle mani: un demone gli aveva conficcato una lama rotta nel fianco sinistro.
Strinse i denti e colpì il demone al fianco con un movimento poco elegante, ma decisamente violento che gli tagliò di netto la gola. Si poggiò la mano sul fianco per controllare l'uscita di sangue, e vide che in fondo non era una ferita grave.
Roteò ancora una volta la sua spada e colpì chi aveva di fronte, ma questo demone portava un'armatura pesante e la spada rimbalzò sulle piastre d'acciaio. Riprese il controllo dell'arma prima che quello potesse caricarlo e con una torsione riuscì a fare in modo che colpisse dietro il collo il suo nemico; tuttavia quello continuò a correre verso di lui...finchè le due lame argentate di Reina non tagliarono in tre pezzi il nemico.
Knife gettò la spada, ormai scheggiata ed inutilizzabile, e raccolse due spade da terra.
L'avanzata iniziale era stata fermata; adesso i demoni stavano facendo valere la propria superiorità numerica, accerchiando i soldati al comando di Reina e costringendoli ad indietreggiare.

"Stringere i ranghi! Spalla contro spalla!" urlò Reina

"Se proprio dovete crepare allora portatevene d'appresso quanti più possibile!"

La pressione era insostenibile, la loro linea difensiva arretrava...e per ogni passo indietro la linea si stringeva.
Perchè qualcuno cadeva a terra privo di vita.
Gli abili al combattimento ormai erano meno di una quarantina, i demoni erano pronti a finirli.
Ma improvvisamente si fermarono, perchè videro comparire da lontano un folto gruppo di cavalieri.
I demoni si rincuorarono, pensando che fosse finalmente arrivato il loro capo, il Primo Demonio, insieme alla sua guardia scelta. Ma la loro euforia durò poco quando videro che gli stendardi che sventolavano fieri nel vento non erano quelli del loro signore.
Ed in prima fila, a cavallo, c'erano Akashachi e Balga.

"Sembra che siamo arrivati appena in tempo, Akashachi."

"E' un peccato non aver trovato Barran."

"Non potevamo perdere altro tempo. Anche così non si può dire che siamo arrivati presto."

Balga estrasse la spada puntando la punta verso il cielo

"Esercito del Grande Re! CARICA!"

Partirono al passo per poi accelerare, e galoppando così raggiunsero le forze dei demoni.
Loro non erano popolani liberati dal gioco dei demoni, loro erano soldati. Erano quelli che avevano seguito Raoh non per paura o per mero desiderio di spargere sangue, ma perchè credevano nel sogno di Raoh. No, perchè credevano in Raoh.
Ed adesso che sapevano che il loro Grande Re e condottiero era vivo e proseguiva la sua missione, loro avevano deciso di tornare al suo fianco.
La comparsa delle bandiere del Ken-Oh aveva dato nuova forza ai difensori, che erano tornati alla carica.

Meno di dieci minuti dopo, i demoni erano in rotta.
E loro avevano vinto.

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Angolo dell'autore: mi dispiace per questo immenso ritardo, ma purtroppo è stato un mese intenso e molto pesante. Detto questo, vi invito a commentare, in bene o male, questo capitolo.
Vi prometto che il prossimo sarà migliore.



   
 
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