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Autore: Kiarachu    07/05/2012    4 recensioni
Questa fiction parte da quando Megamind sconfigge Titan e dovrebbe finire all'apertura del suo Museo.
Roxanne è felice di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, però succederà qualcosa di molto preoccupante per Megamind, ma insieme al fidato Minion, lei risolverà la situazione, e scoprirà qualcosa che le farà credere ancora di più che l'eroe blu era veramente destinato a lei.
Questo nei primi tre capitoli, poi continuerà come una normale fiction, con varie scene tenere, scene divertenti e qualche colpo di scena
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Megamind si fermò davanti alla porta, con le braccia spalancate. “Aspettate!” disse accigliandosi.
 
Entrambi lo guardarono perplessi. “C’è qualcosa che non va, Signore?” chiede Minion. 
 
Lui annuì, puntando la porta; c’era un cartello “CHIUSO PER RESTAURO”.
 
“Andiamo in macchina!” disse, socchiudendo gli occhi.
 
Quando furono nell’auto, lui disse a Minion, “Controlla le telecamere, per favore”, sogghignando e con gli occhi luccicanti.
 
Minion capì velocemente, e col PC installato in macchina, controllò le videocamere dentro la banca.
Megamind e Roxanne erano nel sedile dietro, verso il lato guidatore, che controllavano lo schermo del PC.
 
Roxanne pareva molto interessata. “Oh…molto subdolo…vedo che hai accesso diretto alle videocamere della banca”, lei disse sorridendo, ed alzando un sopracciglio.
 
Megamind fece un sorriso compiaciuto. “Ah, sì…ma solo qui ed in altre succursali della mia banca. Lo sai…per proteggere il MIO denaro”, finì con tono colpevole, come se fosse una cosa sbagliata da fare.
 
Lei ghignò. “Si…certamente…”, disse con tono ironico, facendolo spostare dalla sua posizione, facendo il broncio.
 
“Ok…ok…a dirti la verità, era anche per…ehm…prelevare soldi. Era il MIO denaro! In ogni modo: guarda…ci sono…degli individui non invitati là dentro”, lui finì, indicando i due rapinatori che erano nella banca.
 
C’erano delle persone all’interno, con le braccia alzate. Uno dei banditi era vicino al bancone, con una pistola puntata al cassiere, che gli stava passando molte mazzette, e il ladro le stava mettendo in un sacco nero.
Il suo socio stava puntando la pistola alle persone dentro la banca.
 
Megamind ghignò, riconoscendo i due rapinatori. “Ahahah! Quei due non imparano mai! Dilettanti…e son sicuro che non sanno del mio nuovo ruolo. Minion, codice: controlla le loro attività recenti, per favore!” lui disse al suo acquatico seguace.
 
 Minion annuì. “Codice: farò una ricerca, Signore!” lui disse ghignando, digitando sulla tastiera del PC.
 
Roxanne aveva un’espressione perplessa, chiedendo, “Conosci quei due? Che hai intenzione di fare?”
 
Lui annuì, sospirando. “Sì…si autodefiniscono “Shark”, quello al bancone, e “Wolf”. Sono veramente dei dilettanti di bassissimo livello, e NON IMPARANO mai. Ormai ho perso il conto di quante volte hanno cercato di rapinare la mia banca”, lui finì scuotendo la sua testa blu. 
 
Lei ridacchiò. “Così, presumo che non è la prima volta che li cacci via”, la reporter chiese.
 
Megamind annuì. “Sì…solo che sta volta, invece che farli scappare, li consegnerò alla giustizia! Minion?”
 
Il pesce alieno sogghignò. “Apparentemente erano in un'altra città. Molto lontano da qui, quando lei ha salvato Metro City da Titan. E son arrivati solo oggi, così magari non sanno del suo nuovo ruolo.”
 
Megamind fece un sorriso soddisfatto. “Molto bene! Roxanne, per favore sta qui mentre faccio il mio lavoro. È più sicuro, ok?” le disse con un’espressione preoccupata.
 
La reporter si accigliò. “Ah…non se ne parla proprio! Non voglio perdermi questa cosa!” lei disse risolutamente, prendendo una macchina fotografica compatta dalla borsetta, e sogghignando. “Lo registrerò per i posteri.”
 
Il difensore blu roteò gli occhi, sospirando. “Anche quando sei in ferie, Miss Reporter Ficcanaso non ti lascia in pace, mia cara?” lui le chiese.
 
La donna curiosa fece un gran sorriso. “Eh…che posso dire. Son così abituata a fare servizi sui tuoi piani, che penso che sia un riflesso condizionato. E, in ogni caso, son sicura che mi difenderai, dolcezza”, lei finì, baciandolo sulla guancia.
 
Dopo quel gesto, lui si ringalluzzì, facendo un ampio sorriso. “Ma certamente! Minion, lei verrà con noi! Ti chiedo di proteggerla, va bene, mio acquatico amico? Conto su di te!” lui finì con espressione serissima.
 
Minion annuì, sorridendo. “Sarò onorato di proteggere Miss Ritchi! Qual è il piano, Signore?”
 
Lui sorrise malignamente. “Perché lo chiedi? Il solito, ovviamente! Solo che stavolta finiranno in prigione, amico mio!”
 
A questa dichiarazione, Minion sorrise in modo orgoglioso, annuendo.
Roxanne usò la funzione video sulla macchina fotografica, mettendosi dietro a Minion, cominciando a registrare.
Megamind stava davanti alla porta, per poi aprirla drammaticamente, estraendo la de-gun dalla fondina, con un gesto da cowboy, per poi puntala contro Wolf.
 
“Fermi dove siete, vecchi miei! Che poso dire, a parte: voi due non imparate MAI!” disse Megamind con il suo miglior sorriso malvagio, godendosi moltissimo questo momento.
 
 Si girarono entrambi, al suono della sua voce, e Shark parlò, “Ah, Megacretino! È bello rivederti. Ma questa volta non interferrai!” disse con una voce un po’ tremante.
 
L’ex criminale ridacchiò, e poi fece una della sue migliori risate cattive.
 
“Perché non son sorpreso a sentirti dire quelle cose? Mmmh…forse perché LE DICI OGNI VOLTA? In ogni caso, questa volta non vi lascerò andare. E lo sapete perché?” lui disse con un ampio sorriso, sparando a Wolf, riducendolo ad un cubo luccicante.
 
“Perché adesso sono un uomo cambiato. Sono un buono adesso…così porterò te, e il tuo partner disidratato, alla giustizia”, finì, sparando anche ad uno shockato Shark.
 
Megamind sorrise con orgoglio, rimettendo la pistola nella fondina, mani sui fianchi e una posizione eretta.
Quindi raccolse i due felloni disidratati, mettendoli in una tasca della sua cintura multiuso.
Le persone nella banca cominciarono ad applaudire, e altre le seguirono, e Megamind sorrise.
 
“Grazie, grazie! Ho solo fatto il mio dovere di protettore di Metrocity”, disse orgogliosamente.
 
Roxanne gli andò vicino. “Bel lavoro, Mister Eroe! Son orgogliosa di te!” lei affermò, sorridendogli.
 
Lui si grattò la nuca, arrossendo. “Grazie, Roxanne. Lo sai che significa molto per me.”
 
Quindi lui si girò verso il direttore della banca, dicendo, “Adesso…per favore, chiami la polizia, così possono portare via questi malfattori.”
 
L’amministratore della banca gli strinse la mano, ed annuì. “Tutto questo è così strano…in ogni caso, grazie Mister Megamind! Li chiamerò subito”, disse, chiamando la polizia.
 
Nel frattempo, alcune persone si congratulavano con Megamind, e fu scambiata qualche stretta di mano.
Dopo un po’ la polizia arrivò, e Megamind li istruì su come reidratare i due.
 
“Quando li ho disidratati, avevano delle pistole, così dovreste reidratarli in una piscina o qualcosa del genere. Così le pistole saranno inutilizzabili, ok?”
 
Annuirono e lo ringraziarono, e poi cominciarono ad interrogare la gente nella banca.
Roxanne diede loro il file del video, come una delle prove; avevano una postazione PC in una delle macchine, e salvarono il file.
 
Il direttore della banca ringraziò di nuovo Megamind, dandogli delle carte di credito e assegni, e Megamind gli parlò a proposito dei pagamenti.
 
Andarono all’esterno della banca, per parlare al capo della polizia di come aveva fermato i due rapinatori.
“Spero che non sia un problema, se ho un collegamento diretto con le telecamere della banca?”
 
Il capo scosse la testa. “Per nulla, Megamind! Penso che sia un’ottima idea. Ti chiederò di piazzare questo sistema anche in altri punti sensibili, se non è un problema per te, ovviamente!”
 
Il difensore scosse la testa. “Oh no! Nessunissimo problema! Darò istruzione ai robocervelli di farlo. Per favore, m’invii una lista dei posti, e sarebbe meglio informarli, così non saranno spaventati dai robocervelli, ok?” lui finì sorridendo, e il capo annuì.
 
Fuori dalla banca c’era anche il sindaco, che si avvicinò a Megamind.
 
“Ah…la stavo cercando! Prima di tutto: i miei complimenti per quello che ha fatto tre giorni fa. Ehm…son rimasto sorpreso quando ho guardato il servizio della situazione fatto da lei, Miss Ritchi. Penso che sappia già che ci riuniremo per discutere i tuoi indulti uno di questi giorni.”
 
“In ogni caso, le lascio sapere che, dopo aver visto anche questo, l’appoggerò in quella discussione. Lei ha fatto un ottimo lavoro qui, e nessuno si è fatto male. Bel lavoro! Ah…e se mi vuole chiedere qualcosa, si senta libero di telefonarmi. Questo è il mio numero diretto”, lui finì, porgendogli un biglietto da visita.
 
Prese il biglietto e strinse le mani col sindaco. “Ehm…grazie, mi sento molto orgoglioso di me stesso in questo momento. E grazie per l’offerta. Penso che la chiamerò uno di questi giorni per qualche…faccenda. Grazie mille!
 
Quindi andarono tutti e tre in macchina, e Megamind aveva un sorrisino sciocco dipinto in faccia.
 
“Wow…sono veramente felice in questo momento. Mi sento soddisfatto…mi piace vincere, invece che perdere”, lui disse sorridendo lietamente.
 
Roxanne sorrise a sua volta. “Son contenta di sentirtelo dire!” lei affermò, baciandolo sulla guancia.
 
Lui s’illuminò, e disse, “Grazie. Adesso…dove vuoi andare, mia cara?” chiese galantemente.
 
La brunetta sorrise. “Vorrei andare al Metro Mall, o altri quartieri commerciali, per comprare vestiti e scarpe.”
 
Megamind socchiuse gli occhi, e fece un’espressione maliziosa. “Ah, sì. E ti accompagnerò! Io…voglio aiutarti con lo shopping, ok?”
 
Lei rimase sorpresa. “Wow! Che decisione coraggiosa! E non sono ironica…veramente vuoi venire con me? Ti avviso che uno dei miei soprannomi è “Regina dello Shopping”, perché compro TANTE cose, in TANTI posti. Riesci ad affrontare quest’impresa?” lei finì, agitando le sopracciglia in maniera provocativa.
 
Megamind le sorrise. “Ma certamente! Ahem…Minion? Posso chiederti di venire con noi? Lo sai…due braccia robotiche possono essere molto utili in questa situazione”, chiese in maniera imbarazzata.
 
Il pesce roboticamente attrezzato ghignò, e rise. “Ma certamente, Signore! Sarei felice di aiutare lei e Miss Ritchi.” 
 
Nel retro dell’auto, Megamind fece una posa orgogliosa. “Minion! Codice: al Metro Mall!”
 
Minion sogghignò. “Codice: al Metro Mall, allora!” e guidò la macchina in quella direzione.
 
Il Mall era un po’ fuori della città, così sperarono che fosse ancora intatto. Non furono delusi, ed entrarono tutti e tre.
Dentro al centro commerciale c’era un po’ di gente, che li guardarono curiosamente per un po’.
 
Megamind era nervoso all’inizio, ma si ricordò il suo comportamento alla banca, così sorrise e si drizzò, guardando le persone intorno a se.
Roxanne sorrise dolcemente, vedendolo così, e gli afferrò la mano.
 
L’alieno blu fu sorpreso, e arrossì un poco, guardandola negli occhi con espressione sognante.
Qualche persona ridacchiò a quella vista, e si rilassarono un pochino.
Entrarono nei vari negozi, e Megamind, qualche volta, era nervoso per via delle occhiate della gente.
Ma la maggior parte delle volte non gli importava, perché era con Roxanne, e stava imparando, lentamente, ad essere felice in quella maniera.
 
Dopo un lungo tempo, furono pieni di borse con compere, sia Megamind sia Minion, e Roxanne era soddisfatta.
 
“Beh…penso che sia abbastanza, per ora…”, lei dichiarò con un sorriso astuto. “Magari potremmo venire qua un’altra volta, quest’autunno…”
 
Megamind gemette. “Sul serio? Mi prendi in giro? Questo è stato stressante E stancante…di più che sconfiggere Titan! Senza offesa, ma ti chiederei di dirmelo qualche giorno prima, la prossima volta, ok?” lui finì, accasciandosi su una panchina nella piazza del Mall. 
 
Lei rise di gusto, e fece una smorfia. “Oh davvero? Vuoi dire che ti è piaciuto di più battere quel viscidone, piuttosto che andare a far compere con me? Son veramente delusa, Mister Eroe…un vero gentiluomo non si comporta così!” lei finì con tono ironico, sorridendo maliziosamente. 
 
Lui la guardò, con un luccichio in quegli incredibili occhi verdi, facendo uno dei suoi sorrisi malvagi.
 
“Oh…Miss Ritchi, ma certo che no! Mi…è piaciuto andare a fare shopping con te. MA non son abituato a cose di questo genere, così ho fatto quel paragone per spiegare i miei sentimenti.”
 
La brunetta annuì ironicamente. “Si…si…questa è una buona scusa…ma sono una donna molto buona, così perdonerò la tua maleducazione”, lei finì ridendo, e lasciandosi cadere vicino al suo ragazzo, allacciando il suo braccio con quello di lui, e appoggiando la testa sulla sua spalla.
 
“Beh…devo ammettere che andare a far shopping con me è un affare molto stancante. Sono orgogliosa di te! E ti ringrazio per aver pagato tutte le mie cose…non era necessario.”
 
L’alieno fece un’espressione gentile. “Ma non è nulla! Sul serio! È il minimo che potessi fare! Dopo tutto, è stata colpa mia la creazione di Titan.”
 
A quell’affermazione lei si accigliò un pochino, e roteò gli occhi. “Abbiamo già discusso questo, vero? Non è tutta colpa tua, lo sai?”
 
Il genio annuì. “Lo so, lo so…ma che razza di…ragazzo sarei, se non pago qualcosina per la mia ragazza?” lui finì arrossendo e guardandola dolcemente.
 
La reporter sorrise gentilmente. “Awww…grazie dolcezza! Sei veramente un ragazzo perfetto. Ah…e grazie anche a te, Minion. Penso che anche tu sia stanco?”
 
Il pescioide guardò la coppia, sorridendo gentilmente. “Oh…grazie, Miss Ritchi! Sono un po’ stanco, ma non troppo. È uno dei vantaggi di avere un corpo robotico”, disse orgogliosamente.
 
Se ne stettero seduto per un po’ sulla panchina, e qualche persona li guardò, qualcuno sorridendo, qualcuno alzando le sopracciglia, ed altri accigliandosi, ma non gli importava.
 
“Sono un po’ affamata. Potremmo mangiare qualcosa qui, o tornare al Covo?” chiese Roxanne.
 
“Per me è uguale…seguirò la decisione di Signore”, Minion disse sorridendo.
 
Megamind si lisciò il mento. “Mmmh…anch’io son molto affamato. Meglio stare qui e cercare qualche ristorante. Qualche volta è un bene che Minion possa riposarsi un poco”, finì facendo l’occhiolino.
 
Minion e Roxanne sorrisero. “Grazie, Signore! Lo apprezzo molto. Cerchiamo qualche ristorante, allora!”
E i due annuirono.
 
Guardarono la mappa del centro, e scelsero un piccolo ristorante, che era al secondo piano.
Si sedettero ad un tavolo fuori dal ristorante, aspettando il cameriere, guardando il menù.
Dopo un po’, il cameriere arrivò, e guardò il trio un po’ sorpreso; ma si ricompose velocemente e chiese loro cosa volevano ordinare
 
Megamind prese una cotoletta di pollo, con patatine fritte, Roxanne una scaloppina con verdure grigliate e Minion dello stufato.
Il cameriere scrisse i loro ordini, annuì, e lasciò il tavolo.
 
Seduti ad un altro tavolino c’era una coppia d’anziani, e la moglie guardò con curiosità il trio.
Megamind notò questo, e con un’audacia che stupì perfino lui, sorrise alla vecchietta, e agitò la sua mano blu.
 
Roxanne fece un’espressione sorpresa, alzando un sopracciglio. “Chi stai salutando?” lei chiese, e l’alieno indicò la coppia d’anziani.
 
La brunetta si girò in quella direzione, e vide la vecchina che sorrideva a loro, e anche il vecchietto.
Lei fece spallucce, e sorridendo agitò la mano in saluto anche lei. Quindi si girò verso Megamind e accarezzò le sue mani, che erano sul tavolo.
 
“Come mai quest’improvvisa audacia, Mister Tipo Timido?” lei chiese con un sorrisetto compiaciuto.
 
L’alieno arrossì leggermente. “Beh…mi parevano amichevoli, ed ho pensato che sarebbe stato carino.”
 
A quell’affermazione, lei fece uno dei suoi sorrisi luminosi. “Molto bene! Mi piace!”
E si sporse in avanti, attraverso il tavolo, per dargli un bacio sulla guancia.
 
Minion all’inizio sorrise, e poi fece un’espressione sorpresa, vedendo quella scena.
 
Megamind spalancò gli occhi, e arrossì, diventando lillà. “Roxanne! Sei sicura che non sia una cattiva idea? Voglio dire…mi piacciono queste cose romantiche…ma ho paura di quello che la gente potrebbe pensare, vedendoti con me”, lui affermò, con la sua solita espressione da cucciolo bastonato.
 
La donna roteò gli occhi. “NON. MI. IMPORTA! Te l’ho detto che ti amo, e dico sul serio! Quindi, non preoccuparti, dolcezza. Mi chiedo come tu possa essere così timido e preoccupato per cose come questa, e allo stesso tempo così ardito ed esagerato! È un mistero anche per una reporter esperta come me! Ma mi piaci perché sei così”, lei finì con un dolce sorriso, e Minion sorrise a sua volta.
 
L’alieno sospirò. “Awww…grazie Roxanne. Significa molto per me, lo sai…e non sarò mai stanco di dirlo. »
 
Poi il cameriere arrivò con i loro piatti, mangiarono, e Megamind pagò per tutti e tre, poi andarono verso il parcheggio, per tornare al Covo.
Il nuovo difensore di Metro City voleva fare delle cose importanti là.
  
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