Mizu
no Chikai
001. Alba. | 002. Pomeriggio. | 003. Tramonto. | 004. Sera. | 005. Notte. |
006. Bene. | 007. Male. | 008. Luce. | 009. Oscurità. | 010. Opposti. |
011. Vista. | 012. Udito. | 013. Tatto. | 014. Gusto. | 015. Olfatto. |
016. Sole. | 017. Pioggia | 018. Neve. | 019. Nuvole. | 020. Tempesta. |
021. Giallo. | 022. Arancione. | 023. Rosso. | 024. Marrone. | 025. Verde. |
026. Blu. | 027. Viola. | 028. Nero. | 029. Grigio. | 030. Bianco. |
031. Sole. | 032. Stelle. | 033. Luna. | 034. Pianeta. | 035. Universo. |
036. Autunno. | 037. Inverno. | 038. Primavera. | 039. Estate. | 040. Nessuna Stagione. |
041. Temperatura. | 042. Freddo. | 043. Caldo. | 044. Gelo. | 045. Piacevole. |
046. Cuore. | 047. Emozioni. | 048. Sensazioni. | 049. Apatia. | 050. Empatia. |
051. Caos. | 052. Anarchia. | 053. Disordine. | 054. Ordine. | 055. Libertà. |
056. Passato. | 057. Presente. | 058. Futuro. | 059. Tempo. | 060. Senza Tempo. |
061. Origine. | 062. Nascita. | 063. Crescita. | 064. Vita. | 065. Morte. |
066. Acqua. | 067. Fuoco. | 068. Terra. | 069. Aria. | 070. Fulmine. |
071. Orgoglio. | 072. Insensibilità. | 073. Gelosia. | 074. Timidezza. | 075. Impulsività. |
076. Pigrizia. | 077. Collera. | 078. Vanità. | 079. Invidia. | 080. Insaziabilità. |
081. Addio. | 082. Bugie. | 083. Errore. | 084. Rimpianto. | 085. Vendetta. |
086. Sorte. | 087. Destino. | 088. Desiderio. | 089. Sogno. | 090. Incubo. |
091. Grazie. | 092. Scusa. | 093. Giustificazioni. | 094. Perdono. | 095. Scelte. |
096. Tema libero. | 097. Tema libero. | 098. Tema libero. | 099. Tema libero. | 100. Tema libero. |
The One Hundred
Prompt Project © BlackIceCrystal |
006
– Bene.
{Vl° Promessa.}
{Vl° Promessa.}
Conosceva quel posto abbastanza dettagliatamente per non perdersi tra la fitta boscaglia rischiarata dal bagliore notturno; non era la prima volta che si ritrovava a vagare per i dintorni del regno di sua zia. Era una delle rare volte, però, in cui se ne usciva da solo nel pieno della notte, approfittando del cambio di guardia per sgusciare tra le ombre come un ladro.
Sentiva un vago senso di colpa per quell'azione che lo stava spingendo ad andare nei pressi del lago, le gambe che si muovevano autonome.
Era completamente da solo, uscito segretamente senza avvertire nessuno: se fosse successo qualcosa, la colpa sarebbe stata sua.
Scacciò i pensieri su un possibile attacco, sfiorando l'elsa della spada e gonfiando il petto orgoglioso. Era un comandante, un regnante, un capitano: se qualcuno avesse provato ad attaccarlo, avrebbe assaggiato la lama della sua spada.
Sentì dei fruscii, qualcosa che smuoveva la superficie dello specchio d'acqua ormai prossimo alla sua vista. Erano fini rumori, ma le sue orecchie troppo attente ed allenate perché non se ne accorgesse. Sorrise inconsciamente, osservando due occhioni guardarlo spaventati da sotto le lunghe ciglia scure quando s'accorsero della sua presenza.
Dopotutto aveva fatto davvero bene, a trasgredire per quella notte.
Sesto capitolo, sesta flash.
Ho pensato di soffermarmi su Wales, ho voluto provare a calarmi in quello che può aver pensato quando è uscito dal castello di notte. Per quel che io credo, per come vedo la monarchia, dei regnanti hanno doveri per primo verso il loro popolo. Sono nati ed istruiti per comandare, combattere, fare strategie che possano dar profitti, tutte le loro mosse sono calcolate, devono stare attenti al pensiero delle persone.
Insomma, è una vita un po' dura, poveri loro, sempre sotto costanti attenzioni. E Wales, da monarca, non fa eccezione, per come vedo lui ed Henrietta dediti al loro ruolo.
Quindi il “bene” va visto come una cosa positiva che accade in tutto il “male” che, da Re, Wales non dovrebbe fare – non ho nominato comunque regno, popolo, paese, ecc... perché altrimenti sarei stata ripetitiva, credo. Spero d'esser stata chiara.
Ringrazio per le letture ed i commenti. :)
Alla prossima,
D.