Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Wave__    08/05/2012    2 recensioni
Eternal Love è la storia d'amore di un angelo e un demone. Di Elena e Paul. S'incontrano, si amano e si vogliono. Si cercano e si trovano, sempre. Ma c'è Dio, che farà di tutto per ostacolare il suo miglior angelo..
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Paul is back

Aveva letteralmente trascinato Susan fino al taxi, dicendo al tassista il nome del luogo prescelto. La macchina si mise in moto, correndo rapida sull'asfalto e per le ampie strade di Mosca.
Si sentiva l'agitazione di Ever nell'aria.  Come biasimarla, d'altronde erano quasi due mesi che non lo vedeva Pj e sicuramente, pensarlo li con lei, nella sua stessa città, a pochi minuti da loro, la faceva andare in iperventilazione.
Ever chiuse gli occhi, in modo di concentrarsi e mettersi in contatto telepaticamente con il suo demone.
“Paul, amore, sono io, Ever. Tra cinque minuti sarò al Darkness. Ho una sorpresa per te.”
Chiuse il contatto e guardò Susan negli occhi, che la osservava quasi con un'espressione sconvolta. Come biasimarla? Un istante prima erano a casa, e un istante dopo a bordo di un taxi!  
«Oh, va tutto bene Demonietto mio, stai tranquilla!» 
Nonostante le parole, Suz non era per nulla tranquilla. Osservava attentamente la sua amica come se dovesse scoprire chissà quale segreto, ma Ever era brava a nascondere le sue emozioni e tutto quello che le passava per la mente. Per tutta la strada guardò fuori dal finestrino, fino quando il taxi iniziò a frenare e ad entrare nel parcheggio del ristorante.
L’angelo pagò l’autista e, rapidamente, scesero entrambe.
Il taxi ripartì, verso una nuova destinazione. L'angelo si guardò i in giro, in ansia.
Più che ansia sembrava agitazione, eccitazione.
Ever fremette. Si voltò rapidamente, puntando lo sguardo in un angolo oscuro del locale, nel quale vide un’ombra. Un tuffo al cuore. Enorme. Strinse automaticamente la mano di Suz.
«Eccolo.» riuscì a dire solamente. 
Il suo amore era li, a pochissimi passi da lei. Susan si voltò nella direzione in cui guardava la sua amica, accorgendosi solo ora della presenza di un demone.
Lo vide uscire dall'oscurità, avanzando verso la luce. Ever non resistette più. Suz non fece in tempo a domandare nulla, che vide l’amica iniziare a correre verso di lui, anche se con i tacchi non era affatto facile. Paul avanzava verso di lei e non poteva fare altro che sorriderle, era sempre così bella.. Appena fu alla giusta distanza, si lanciò tra le sue braccia, gettandogli le braccia attorno al collo. Quando si era letteralmente lanciata su di lui, Paul non era più riuscito a trattenere l'emozione e l'aveva stretta a sè, baciandole l'incavo del collo.
Susan si voltò dal lato opposto, prendendo dalla borsetta il cellulare, in modo da lasciargli il loro spazio. Sinceramente in quel momento si sentiva di troppo.
I piedi di Ever non toccavano più il suolo: l’aveva letteralmente sollevata da terra.
Stava quasi per piangere, sentiva le lacrime pungerle i bordi degli occhi. 
«Amore, mi sei mancato da morire. Non mi lasciare più sola tutto questo tempo.» 
Lo abbracciò forte a sè. Non voleva più farlo andare via. Paul le prese il viso tra le mani, puntando i suoi occhi in quelli della ragazza.
«Quanto sei bella. Ogni giorno che passa lo diventi sempre di più.», le baciò con dolcezza le labbra, per poi stringerla nuovamente. «Non ti lascerò più sola, neanche per un istante.» 
«Quanto mi sei mancato. Mi sei mancato così tanto che il non averti accanto mi faceva perdere perfino il fiato.»
Un secondo bacio; un bacio talmente dolce che faceva intravedere tutto l'amore che provavano uno per l'altro. «E anche tu sei sempre bellissimo».
Si staccò dal suo abbraccio e lo prese per mano, sorridendo adesso divertita. 
«Vieni, ho una persona da farti conoscere.» 
S'incamminarono verso la sua amica, che era ancora voltata. Ovvio, era nella natura di Susan. Quando sentì dei passi alle sue spalle, si voltò, guardandoli e non potè fare a meno di sorridere. Era imbarazzata a stare lì, con la sua migliore amica e il suo ragazzo che non si vedevano da mesi. Ever sapeva che si sentiva di troppo, ma voleva farglielo conoscere. Non domani, non tra mesi. Adesso. 
«Tesoro mio, ecco che finalmente lo conosci.» aveva un sorriso da pesce lesso stampato sul viso. «Susan, lui è Paul. Ma basta che lo chiami Pj.» 
Almeno era un demone ed era già una grande cosa. Inoltre aveva rapito il cuore della sua migliore amica, portandola a fare ciò che soltanto un angelo davvero determinato avrebbe fatto.
«Piacere mio, Susan.» spostò lo sguardo dal ragazzo ad Ever.
«Il piacere è tutto mio.», replicò Paul, stringendo la mano tesa di Susan. Anche se non si erano mai incontrati prima d'allora, sapeva benissimo che poteva permetterle di avvicinarsi alla sua Ever. 
Suz improvvisamente aggiunse: «Mi fa davvero piacere conoscerti, ma ora è arrivato il momento che io me ne vada, lasciandovi soli.» replicò, in tono tranquillo.
Paul emise un sospiro di sollievo quando sentì che la sua amica se ne voleva andare. Non perchè non la volesse li con loro, ma perchè era troppo tempo che non stava assieme a lei, al suo angelo. 
«No no! Prima mangiamo un panino o una pizza assieme, poi sarai liberissima di andartene. Non ti ho fatto vestire così per niente.» si voltò verso Paul e si stampò sul viso un espressione triste –finta triste-.
«A te va bene se resta a mangiare un panino? Non voglio farla andare via così.»  
«Ma no, non...» 
Elena non diede neanche il tempo di rispondere che esclamò un: «Forza entriamo!» 
Trascinò entrambi nel locale, chiedendo al cameriere un tavolo in cui sedersi. Susan e Paul si scambiarono un'occhiata che stava a dire “tanto ha deciso lei”.
Si sedette di fianco a Paul, mentre Susan di fronte a loro due. 
«Non ti dovevi preoccupare, con questo vestito potevo trovarci altro da fare.» esclamò l'amica, sospirando, appoggiando la borsetta sulla sedia affianco.
«Forza Susan, non fare quella faccia. Mangi qualcosa e poi te ne vai. Allora, cosa ordinate?» 
«Per me quello che vuoi tu, è indifferente.» le rispose in tono rassegnato, guardando in giro nel locale alla ricerca di qualche ragazzo carino con cui potersela filare, in modo da lasciare i due piccioncini soli soletti.
«Io a dir la verità, non ho fame.»  affermò Paul, puntando i suoi occhi in quelli di Ever.
«Non mi puoi dire una cosa del genere. Senza fare storie, qualcosa mangiamo tutti.» lo guardò con uno sguardo pieno d'amore. Chiamò il cameriere poco dopo.
«Tre piadine con il prosciutto e la salsa rosa, più tre coca cola. Grazie.» 
Il cameriere prese l'ordinazione e se ne andò, allontanandosi da loro. Susan lo fissò per tutto il tempo, sperando che il cameriere le chiedesse qualcosa, qualsiasi cosa, basta che sparisse da li. Invece.. Niente.
Quando fu sparito e quando non ci fu più nessuno a portata d'orecchio, Ever parò.
«Susan, devo confessarti una cosa.» 
La ragazza dai capelli rossi sbarrò gli occhi, stranita e pronta per il colpo di grazia. 
«Vedi, il tuo stalker, come l'hai chiamato tu..» fece una pausa ad effetto, «Era Pj.»  
Le fece un ampio sorriso prima di scoppiare a ridere. 
«Il dubbio me l'avevi fatto venire quando mi avevi detto che era un demone, ma ancora non ho capito come ho fatto a non sentire mai la tua presenza.» ammise, alzando le spalle. 
Paul non rispose ed Ever non toccò l'argomento. Probabilmente il demone non voleva far sapere in giro i suoi mezzi per non essere notato. Il cameriere tornò poco dopo con le ordinazioni, lasciando anche il conto. Susan e Paul mangiarono controvoglia, lo fecero solo per fare felice la persona che gli aveva portati li.
Mangiarono tutto molto rapidamente e casualmente gli occhi di Elena e di Susan s'incrociarono.
In quelli della ragazza demone si leggeva nettamente il disagio di essere li con loro due, così l'angelo, senza farsi notare, utilizzò i suoi poteri psichici sul cameriere che, poco dopo, arrivò fino al loro tavolo, cercando di non sembrare imbarazzato.
Paul lanciò un'occhiata d'intesa alla sua ragazza, trattenendo una risata.
«Ehm, scusami..» disse il ragazzo rivolto a Susan, «Ti andrebbe di fare un giro con me in città, appena finisco il turno? Mancano solo dieci minuti, poi sono libero.»
Susan si girò, guardandolo con espressione stranita. 
“Adesso ci provavano anche sul posto di lavoro? Sempre meglio di niente. Ottimo diversivo per andarmene e lasciare i due amanti soli soletti”, pensò la ragazza, accettando immediatamente l’invito, senza stare li a rifletterci. Ogni scusa era buona per alzarsi ed uscire da quel locale.
«Magari mi ci scappa anche qualcosa con il cameriere, che ne sai!» sussurrò Suz tra sè, ridendo.
Ever la fulminò con lo sguardo. Aveva sentito ogni singola parola.
«Ok, non faccio niente», promise a denti stretti. Più che una promessa sembrava una frase buttata li tanto per dire qualcosa e tenere l'amica buona.
Paul osservò Susan alzarsi e annuì con il capo, in riferimento al fattore “cameriere”.
Tra demoni si capivano, capivano i loro istinti. Purtroppo l'occhiata tra i due venne intercettata, com’era prevedibile. Diede una gomitata a Paul.
«Hey, vuoi due! Vi siete coalizzati adesso?» sbuffò.
Diede un bacio sulla guancia a Susan, che ricambiò, per poi allontanarsi rapida.
Così le urlò: «ci sentiamo più tardi tesoro!» 
Si fermò di colpo, girandosi di nuovo verso il tavolo, alzando il cellulare in alto e indicando la schiena del cameriere, che aveva ormai finito il turno. 
«Uhm, penso sia più sicuro domani, Angioletta.», le fece l’occhiolino divertita e, detto questo, si dileguò, uscendo dal locale. 
“Finalmente soli!”, esclamò dentro di sè Paul, appena Susan uscì.
Aspettava il momento di restare con lei in solitudine da quando era arrivato li.
Si voltò verso Elena, accarezzandole i capelli. Lei lo fissò con intensità, perdendosi nei suoi occhi scuri.
«Amore mio, sei qui.. Ancora non ci credo.», gli accarezzò la guancia con la punta delle dita. 
«Mi sei mancata così tanto..» sorrise, avvicinandosi a lei fino a baciarla. 
«Tu mi sei mancato da morire proprio..» 
«Devi raccontarmi tutto quello che è successo.»  disse tra un bacio e l'altro.
Le sue labbra cercavano quelle di lei, come due calamite che sono troppo vicine per non attrarsi. Tutto il suo corpo cercava quello di lei. Ora che potevano stare di nuovo insieme non l'avrebbe lasciata andare nemmeno per un momento. 
Ever spostò le sue labbra vicino al suo orecchio, sussurrando delle parole che fecero fremere Pj.
«Se andassimo a casa mia?» fece una  breve pausa, «Ho voglia di te.» 
«E questo un angioletto come te lo può fare?» la guardò divertito, mordendosi il labbro inferiore, prima di andare a posare le sue labbra all’incavo del collo, baciandolo.
«Oh si.. Posso fare anche di più.», sussurrò dolcemente, con una punta di malizia nella voce. Da quando c'era lui, la sua vita era cambiata in così poco tempo che ancora non riusciva a spiegarselo. Sapeva soltanto che lo amava con tutta se stessa.
«Non vorrei mai portarti sulla cattiva strada...»  
Trattenne una risata; sapeva già la sua reazione. L'amava da impazzire. Era l'unica che in tutta la sua vita era riuscita a darle un senso e fargli battere quel cuore che da troppo tempo s'era ormai fermato.
«Mah, sai.. Io sono già sulla cattiva strada. Da qualche mese non sono più sotto il controllo di Dio. Sono Caduta. E l'ho fatto per stare con te. Per sempre.» 
Pj sorrise dolcemente. Sapeva quanto ad Elena fosse costato tutto quello. Il dolore che aveva dovuto sopportare da sola durante la Caduta. Gli dispiaceva per quello ch’era successo, ma al tempo stesso era orgoglioso di lei.
Aveva sacrificato tutto, per lui. Per loro due. Per il loro amore.
Pagarono e, prima d’uscire, strinse lui la mano.
«Andiamo nel posto più buio che c'è qui vicino. Devo farti vedere una cosa.»
«Uuuuh, nel posto più buio..», si avvicinò e la abbracciò da dietro.
«Mi piace il buio...» le baciò la guancia questa volta, respirando il suo profumo. «Ma non mi piace doverti portare in un luogo oscuro. Questa città è piena di demoni che, come me, preferiscono restare nell'ombra.» replicò in tono serio. Se le fosse successo qualcosa, anche se si fosse trattato solo di un graffio, non se lo sarebbe mai perdonato. Il buio non faceva per Elena.
Era comunque un ex-angelo ed era meglio per lei restare alla luce.
Si voltò e lo bacio dolcemente, come solo un angelo sa fare. 
«Non mi succederà nulla. Ci sei tu con me.»
Chiuse gli occhi e toccò di nuovo le sue labbra. Si diressero verso il retro del locale, dove nessuno li avrebbe potuti vedere. 
«Torneremo a casa..» fece una pausa, lasciando uscire le ali, spiegandole di fronte a lui. Erano bianchissime, nonostante quelle striature nerastre che adesso le dipingevano, segno che lei non era più un “vero” angelo.
Nonostante le venature scure, le sue ali erano candide e rispecchiavano appieno la sua anima.
Paul le accarezzò il viso con le dita. Ever sapeva benissimo che n’era rimasto stupito. Non aveva mai visto le ali di un angelo, nè tanto meno quelle del suo amore.
«Torneremo a casa volando.», sorrise dolcemente, avvicinandosi a lui, per poterlo abbracciare, circondando il su corpo con le ali.
«Sono bellissime, Ever.» rispose con tono dolce e profondo. Sapeva quanto fossero preziose per lei. Simboleggiavano ciò che aveva fatto, ciò che avrebbe ripetuto, se il tempo fosse tornato indietro.
«Ma se dobbiamo tornare a casa in questo modo, permettimi di usare anche le mie, di ali.» 
Paul non ricordava se Elena le avesse già viste, ma dalla sua espressione si capì subito che quella sarebbe stata la prima volta. Era totalmente stupita. Non era da Pj spiegare così le ali, come se niente fosse. Si confusero con l’oscurità della notte.
Grandi ali spigolose e nere, nere come il catrame, come le tenebre più fitte. Come i meandri dell’Inferno stesso. Totalmente l'opposto di quelle dell'angelo. Le ali di Paul si nascondevano in tutta quell'oscurità. La baciò, permettendo alla sua lingua di accarezzare quella di lei.
Le loro ali erano totalmente in contrasto. 
Erano così diversi, eppure così uguali. Ma cosa più importante.. Si amavano da morire.
Incrociò la mano alla sua.
«Forza, andiamo.» sbattè le ali, alzandosi pochi centimetri da terra, aspettando che lui facesse lo stesso. Diede anch'egli un colpo d'ali, arrivandole di fronte.
Elena era tutto per Pj e avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla, anche da sè stesso se ce ne sarebbe stato bisogno. 
Canalizzò la sua energia intorno a loro, creando una barriera che li rendesse invisibili all'occhio umano. Era meglio per entrambi. Non potevano rischiare di dare nell’occhio.
«Ora possiamo andare per davvero.»  
Si capiva lontano un miglio che gli ultimi mesi che avevano passato lontani, li aveva devastati entrambi, anche se c’era d’ammettere che Pj era riuscito a rafforzare i suoi poteri ulteriormente, diventando più forte di prima. Elena lo vide utilizzare le sue nuove potenzialità e restò di stucco. Non avrebbe mai pensato ad una cosa del genere.
«E da quando ti sai rendere anche invisibile?» replicai, ridendo. Si avvicinò a lui di nuovo.
Gli posò le braccia attorno al collo e si sollevarono assieme ancora di più. Arrivarono nel punto più alto, proprio al centro della grande luna. La luce lli illuminava totalmente.
Appoggiò la fronte a quella del suo ragazzo, facendo il sorriso più dolce e puro che si fosse mai visto. Ancora una volta le sue labbra furono su quelle di Pj, ottenendo così un bacio morbido, delicato ma allo stesso tempo voglioso e passionale.
«Te l'ho mai detto?» 
Notò che la stava guardando con un espressione strana.
Sapeva c’era arrivato il momento. Quel momento magico che aspettava da quattro anni. Quelle parole che avevano sempre premuto per uscire, ma che non aveva mai potuto realmente dire, se non a sé stessa.
«Ti Amo, Paul John Watson. Ti Amo come non ho mai amato nessuno in tutta la mia lunga vita. Sarò Tua, per sempre.»  
Lo baciò nuovamente, questa volta con molta più passione.
Il suo corpo vibrava sotto quelle carezze e sotto quei baci.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Wave__