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Autore: SalazarSerpeverde    10/05/2012    13 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – Nei bagni si può sperdere la propria anima 
 
Fortunatamente al compito avevo preso tre, così sul registro, bastava fare un altro tre al contrario attaccato all’altro e veniva fuori un otto.
 
Si, sono geniale, lo so.
Autore: “Devo toglierti un poco di autostima.”
Io: “Basta che non mi fai arrivare al punto di gettarmi da un ponte.”
Autore: “Bé, m...”
Io: “Senti, terminiamo la discussione prima che arrivano quei rompipalle della F.P.F.F. che ti portano via perché togli troppo spazio al capitolo.”
Autore: “Hai ragione. Cosa? Hai ragione? Dove hai preso tutta questa saggezza?”
Io: “Ho fatto colazione con i magnifici Cereali Piccolo Genio. Una colazione da leoni. In tutti i centri commerciali a solo 2 euro e 90 (SPONSOR *_*)”
 
Ok, torniamo a noi. L’ora di italiano era finita ed ora c’era l’ora di Religione, il che significa giocare con l’I Phone.
Autore: “Non hai un I Phone.”
Io: “Ma dai, continui a spezzare i capitoli. Questa volta potevi risparmiarti di intervenire e farmi comparire magicamente un I Phone nella tasca.”
Autore: “Oh, scusami tanto se voglio rendere questa storia il più realistica possibile.”
Io: “Mi hai stancato. Ciao.”
 
Avrete capito che non ho un I Phone, quindi mi tocca ascoltare la lezione.
...
...
...
Ma chi prendo in giro. Me ne vado in bagno per tutta l’ora. Osservare le croste di pipi sui muri è certamente più interessante di sentire Giovanni pagina 54 versetto 34 eccetera eccetera.
 
Autore: “Però, sta migliorando. È rimasto con la convinzione di comportarsi da bravo studente per ben 4 secondi.”
 
Prof. Cristiana Nazarena:  “Claudio, almeno chiedimelo di andare in bagno. Sono pur sempre una professoressa e pretendo rispetto dagli alunni.”
Io: “Sta zitta sgualdrina.”
 
Era la prima volta che andavo in bagno dall’inizio della scuola. E questo era strano per me.
 
Autore: “Ma sono passati solo un giorno e mezzo.”
Io: “Si vede che non mi conosci.”
 
Mi sentivo emozionato. Stavo per visitare un nuovo luogo di quella scuola. Mi piaceva vedere i bagni delle scuole. Ognuno è diverso. Ognuno NON è pulito. Sinceramente adoro i bagni delle scuole. Ci ho fatto molte esperienze e ci ho addirittura perso la...
 
Autore: “Cosa? Non mi dire che l’ha già fatto! E in un bagno della scuola!?”
Io: “Cazzo, fammi finire.”
Allora, come dicevo. È anche il luogo dove ho perso la mia v...
 
Autore: “ *si mangia le unghie di mani, piedi e visto che ha finito le cose da mangiucchiare, si strappa i calli sui piedi a morsi*”
 
È anche il luogo in cui ho perso la mia voglia di studiare.
 
Autore: “Cosa? Tutto qui? Ma quella non c’è l’hai mai avuta!”
Io: “Allora sei un distrattone. I primi due giorni delle elementari ero il preferito della prof di italiano. Poi sfortunatamente sono andato in bagno, dove ho appreso il vero significato della scuola. Cessi sporchi, piscio sui muri e bidello che non diceva niente pure se gli urinavi addosso.”
Autore: “Ah vabbé, sai quanto se ne fregano i bidelli. Si mettono seduti e aspettano le due del pomeriggio e riscuotono il salario a fine mese. Sono così inutili nella scuola che a volte mettono una loro sagoma di cartone sulla sedia e se ne vanno a giocare d’azzardo allo spaccio illegale dietro la scuola.”
Io: “Cosa?”
Autore: “Eh già. Sconcertante vero?”
Io: “No, dicevo Cosa perché non sapevo ci fosse uno spaccio dietro la scuola. Perché sono ancora qui?”
Autore: “O Dio. Che delusione questo ragazzo.”
Mamma: “Non dirlo a me.”
Autore: “Cosa? Lei sente tutto quello che diciamo io e suo figlio?”
Mamma: “Certo. Le mamme sanno sempre tutto.”
Autore: “Ci ha sentiti anche quella volta, l’anno scorso, in cui Claudio l’ha chiamata vecchia baldracchia spilorcia?”
Mamma: “Ovviamente! Secondo te perché il giorno dopo è arrivato a scuola con un braccio fasciato?”
Autore: “Che enorme figlio di puttana, senza offesa, mi aveva detto che aveva salvato un cucciolo che stava per finire sotto un camion. E io che l’ho creduto e gli ho fatto prendere un otto nel compito di matematica.”
Mamma: “Ah, sei stato tu a fargli prendere il bel voto. Pensavo che era cambiato e che si era messo in testa di iniziare a studiare seriamente.”
 
...
...
...
...
...
...
Autore: “Haha”
Mamma: “Hahaha”
Autore: “Hahahahaha”
Mamma: “Hahahahahahaha”
Autore: “Hahahahahahahahahaha”
Io: “Cazzo, ho capito, mi odiate dal profondo tutti e due. Ora possiamo continuare il capitolo?”
Autore: “Oh, scusa. Ho riso così forte, haha, che mi è passata la voglia, haha, di scrivere. Quindi vai a cagare e finisci anche questa giornata di scuola da solo.”

P.S. Una piccola recensione non sarebbe affatto sgradita. Con affetto... mettetevi a SCRIVERE!
  
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