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Autore: Ornyl    12/05/2012    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stringeva i loro capelli talmente forte da farle urlare,ma poi metteva una mano sulle loro bocche e le paralizzava con i suoi occhi lampeggianti. Le afferrava per il collo e le baciava con foga,tenendole con le sue gambe per evitare che scappassero. Le sue mani alzavano le loro gonne,scioglievano i loro corsetti e accarezzavano quella pelle vergine e rosea. Si ubriacava del loro candore possedendole e strozzandole,sorridendo e ansimando,godendo di quelle ragazze che stava strappando alla vita. Era l'assoluto padrone dei loro corpi,della loro vita e della loro morte:erano fantocci tra le sue mani esperte. Poi,tutto taceva e tacevano loro.
 
Eppure,da circa un mese,quattro occhi lo stavano a osservare.
Davanti allo specchio,davanti se le trovava. Pallide,spogliate,con quel collo morbido segnato da ditate viola. Occhi bianchi per la morte,bianchi e irati;poi i loro fiati pesanti di cadavere,sentiva le loro mani ossute e decomposte sopra la sua testa.
Forse era l'oppio,sì,era l'oppio.
 Le sue vittime erano rimaste zitte per sempre.
Ma le notti si facevano sempre più insonni,tormentate da quegli sguardi biechi e pallidi e scavati per la morte. Sentiva i loro passi,le loro urla femminili rimbombare nelle sue orecchie e nella sua testa. Sentiva la loro pelle morta sfiorarlo.
Una notte le aveva uccise insieme. Due vicine di casa,fanciulle borghesi senza arte nè parte,orfane per giunta. Non avevano nulla da perdere,nè una famiglia che le cercasse. Credeva fossero due prostitute e da tali le trattò,ma con maggior foga e perversione. Erano giovani e dall'aria innocente. Il piacere era stato estremo e quelle urla soffocate lo avevano eccitato di più.
I suoi occhi non erano più i suoi:erano dell'una o dell'altra.
Lo stesso per le labbra.
Lo stesso per il sorriso,per i capelli.
Dietro allo specchio e davanti ai suoi occhi non c'era il suo riflesso o il mondo,ma soltanto loro due.
Vi ho fatto una favore,ripeteva buttando voci alle pareti,non avevate niente,niente da perdere. Eravate una specie di prostitute per me.
Ma ciò con cui intendeva difendersi attirava maggiormente gli occhi bianchi di quegli aliti maledetti.
Si impadronirono di lui,del suo corpo,come lui aveva fatto dei loro.
Arrivarono a controllare i movimenti di braccia e gambe,quando avevano già offuscato la sua mente.
 
Fu una notte che distrusse,anzi distrussero, i suoi strumenti di tortura,poi afferrarono una carabina che brillava poco distante. Era carica e lo sapevano tutti.
Se la puntò alla tempia.
 
Premette il grilletto.
 
Un fiore scarlatto fiorì sulla parete violacea. Gli occhi bianchi si chiusero per sempre.
   
 
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