Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: LaMicheCoria    13/05/2012    1 recensioni
[Una Raccolta di Drabble, Flash Fic e One Shot legate alle canzoni contenute nel primo Disco-Raccolta dei Beatles, dal 1962 al 1966.]
[Pairing Shonen-Ai, Het e presenza di personaggi in versione Nyo!]
Love, love me do / You know I love you, / I’ll always be true, / So please, love me do.
[01. SpAus - Love Me Do] [02. GerIta - Please Please Me] [03. FrUk - From Me To You] [04. HREXChibitalia - She Loves You]
[05. SpaMano - I Want To Hold Your Hand] [06. PruAus - All My Loving] [07. AusLiech - Can't Buy Me Love] [08. SuFin - A Hard Days' Night]
[09. FranciaxMadre Egitto - And I Love Her] [10. SeborgaxNyo!Svezia - Eight Days A Week] [11. FrancisxJeanne - I Feel Fine]
[12. Antica RomaxMadre Egitto - Ticket to Ride] [13. RusAme - Yesterday]
[13 Capitoli] [CONCLUSA]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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Disclaimer: I personaggi di Hetalia: Axis Powers non mi appartengono,
ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Se così non fosse, io che me starei qui a fare?
Non mi appartengono nemmeno le canzoni dei Beatles
Che vanno a chi detiene ancora oggi i loro
Copyright ©
Se fosse il contrario, me ne andrei nel cielo con Lucy e i diamanti
Su un sottomarino giallo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.: Yesterday :.

 

America non era tipo da guardare il passato: non per strafottenza, non per paura, non per poca considerazione verso le proprie radici, ma per non correre il rischio di essere intrappolato da ricordi limacciosi di tempi ormai irrecuperabili. Sapeva bene che se si fosse concesso il lusso di immergersi nel passato, non avrebbe mai più fatto ritorno.
Perché c’era un bel sole nel passato, un disco perfetto contro un cielo azzurro patinato d’ambra. C’era un campo infinito che brulicava di gocce di luce appena cadute, e una linea d’orizzonte che sfumava di lontano. C’era il profumo cristallizzato di girasoli dai petali gonfi di vento eternamente immobile, come vele spiegate nella bonaccia del tempo.
C’era una camera intessuta di profumi e sospiri, lenzuola increspate d’ombra e pieghe sopra il materasso bianco, e una finestra socchiusa, che nascondeva il volto di vetro dietro il lieve cadere delle tende. C’era un grande armadio dalla cui anta si intravedeva appena la manica d’una pelliccia e il luccichio metallico di un moschetto che ancora profumava di liquore, sangue e calumet. C’erano addirittura un vecchio accendino ed una sigaretta accartocciata dagli anni, lasciati a riposo sul comodino coperto da un centrino di pizzo.
E c’era un taglio di luce, sì, una lama che cancellava ogni ombra e si scioglieva come pioggia dorata sul grande letto e sfrigolava ed esplodeva sui corpi e sulle labbra, sbocciando tra dita intrecciate e bocche schiuse, seguendo il profilo di schiene inarcate e colli tesi nello spasmo estatico d’un roco sospiro.
No, America non era tipo da guardare al passato. Non l’avrebbe mai fatto. Non se lo sarebbe mai permesso.
Che importava se non c’era più il sole, ma la notte perenne? Non un cielo patinato d’ambra, ma soffocato da una cortina di ferro? Non un campo infinito, ma terra bruciata e un orizzonte livido di fumo? Che importava se dei girasoli non era rimasta che cenere torta?
Perché rimpiangere una camera ora impregnata dell’amaro lezzo della muffa, gravida di un letto solitario e sfatto, con una finestra sporca a marciare di polvere di fianco ad un armadio vuoto e cadente?
Ad America non interessava più. Ad America non importava più.
Non la solitudine, non la sigaretta che gli moriva lenta tra le labbra, non l’accendino scarico e malamente buttato sul pavimento.
Non gli importava di uno ieri dilatatosi in anni che parevano promettere solo domani.

 

Non gli importava di Russia, che dietro di sé aveva lasciato solo l’ombra d’un passato rimpianto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

{ Yesterday, all my troubles seemed so far away.
Now it looks as though they're here to stay.
Oh, I believe in yesterday }.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note finali.

Bhé, che dire? Siamo alla fine, gente. Questo era l’ultimo capitolo e non potevo certo non scriverlo sulla mia OTP, ovvero la RusAme. Non riesco a dilungarmi troppo, anche perché ammetto che il mio umore è già incrinato per…bhè, per una leggenda che oggi ha smesso dopo vent’anni la maglia bianco-nera. Eh. EH.
Ma non vi tedio su ‘ste cose, che è meglio!
Bhè..direi. No, niente. Tranne che la pelliccia è un riferimento alla compagnia russo-americana in Alaska e il fucile che sa di vodka, sangue e calumet alla guerra di Crimea, così come l’accendino e la sigaretta sono un riferimento alla Seconda Guerra Mondiale. Secondo me Alfred fuma. Meno di Ivan, ma secondo me…Oh, ma questi son dettagli e paranoie che non interessano nessuno!
Oh, Dei. Non ce la faccio a salutarvi! Mi viene male, mi sale la tristezza! Okay, un respiro profondo..Uno, due, tre..
FORZA!
Ringrazio Rota, Harinezumi, la Jo-san, Julia, _Chiaki, Memento Mori e Marguerite_ per le loro recensioni!

Chaska, la Jo-san, Himeisalittlepanda, Ilovestar e Jaqueline per aver messo la storia tra le preferite!
Color__by e Chiaki per aver messo la storia tra le ricordate!
Carol_97, Harinezumi, Lollyware99, sasuchan7, _Chiaki e _Lenalee_ per aver messi questa storia tra le seguite!
Lo sapete, vero, che senza di voi a quest’ultimo non ci saremmo mai arrivati, sì? Avete l’idea del bene che vi voglio, della forza che mi avete dato?
Grazie.
Grazie a tutti voi.
Alla prossima!

 

Nemeryal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fin.

   
 
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