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Autore: Honest    13/05/2012    2 recensioni
"Torno a osservare Gale, che ora si è ammutolito e mi asciuga le lacrime dal viso con dei gesti lenti ma decisi, ed è come se avessi l'occasione di potergli dire quello che mi è rimasto in gola il giorno della mietitura dell'Edizione della Memoria, quando mi hanno trascinata via senza lasciarmi salutare i miei cari." 
[Katniss/Gale]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La storia si ambienta dopo la fine del secondo libro della saga, "La ragazza di Fuoco".
Un missing-moment sugli istanti successivi alla notizia che Gale da a Katniss, e con la quale si conclude il racconto.
Recensioni e suggerimenti di qualsiasi tipo sono assai graditi.


Buona Lettura.
Honest

 



I Am this Revolution
 


Gale mi abbraccia, con una delicatezza che non gli è mai stata propria.
Rispondo al contatto felice che lui sia qui, e all'improvviso fra le sue braccia mi sento meno sola.
Mi sento a casa, perchè l'odore dolciastro della sua pelle mi ricorda i boschi, le miniere e la selvaggina, anche se la mia casa ormai non esiste più. Il Distretto 12 è stato distrutto, una parte di me forse la più grande ha smesso di riempirmi il cuore, perfino il simbolo della ghiandaia imitatrice sembra avere meno valore. E mi chiedo se Madge sia ancora viva, lei che mi ha indirettamente reso una ghiandaia.

Mi libero dalla stretta di Gale decisa a non piangere, ma le lacrime mi hanno già rigato il volto senza che io me ne sia accorta.
- Catnip ... - comincia con un sussurro, cercando di calmarmi e costringendomi a guardarlo negli occhi scintillanti. Quello che dice mi scivola semplicemente addosso. Non voglio ascoltarlo e non voglio essere compatita, ma non voglio neanche lasciarlo andare. Così intreccio le mie dita con le sue nella speranza che quel gesto nasconda la mia disattenzione. Ciò che capto del suo breve discorso è solo un "
tutti stanno bene", e d'improvviso sento un brivido scuotermi.
Come può dire una cosa dele genere ?

Penso a Cinna e al suo volto insanguinato, terrorizzata dall'idea che possano averlo ucciso.
E Peeta prigioniero per colpa mia. La luce nei suoi occhi chiari un istante prima che mi salutasse con un bacio leggero, resta nella mia mente per qualche istante, prima che le lacrime tornino a fluire. Sono vuota, distrutta senza di lui. Mi torna alla mente il nostro ultimo discorso, la determinazione che illuminava il suo sguardo, l'ammettere che nessuno avrebbe sofferto per la sua morte. Realizzo con lucidità solo adesso che ho bisogno di lui. Non solo per le sue parole, ma per i suoi abbracci rassicuranti, per sentire di nuovo il battito del suo cuore nel buio di una stanza, per lasciare che mi accarezzi i capelli come quel mattino sul tetto. Mi rifiuto di dirgli addio come ho fatto con Rue.
Odio Haymitch per il modo in cui mi ha ingannato, anche se in fondo sapevo che non avrei potuto proteggere Peeta da tutto e da tutti.
Credevo che Johanna mi stesse facendo del male ma non era così, mi stava solo strappando il chip rilevazione e se ora è con Peeta forse posso fidarmi di lei, come facevo con Finnick, nonostante la minaccia del presidente Snow sia incombente su di loro.

Torno a osservare Gale, che ora si è ammutolito e mi asciuga le lacrime dal viso con dei gesti lenti ma decisi, ed è come se avessi l'occasione di potergli dire quello che mi è rimasto in gola il giorno della mietitura dell'Edizione della Memoria, quando mi hanno trascinata via senza lasciarmi salutare i miei cari. Gli poso una mano sul volto, e sento sotto la pelle la barba leggera che mi solletica le dita.
Mi osserva interrogativo e tutte le parole che avevo in testa svaniscono.
E lo bacio, perchè è l'unica risposta che posso dargli. Sento di nuovo quel calore che mi invade il corpo, le labbra di lui lievemente screpolate premute contro le mie, le sue mani attorno ai miei fianchi.

Quando mi separo da lui lo vedo sorridere.
In quel bacio c'è anche la risposta alla domanda più grande : "Cosa devo fare ora ?".
E ad un tratto lo so.
Non lascerò che il Distretto 12 sia sparito invano.
Io sono questa rivoluzione.
Lotterò per gli altri tributi, per Peeta, per Prim, per Rue, per i distretti, per tutti i miei cari e per un futuro migliore.
Io sono la ragazza di fuoco, la ghiandaia imitatrice di Panem.
 

   
 
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