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Autore: Giulz95    14/05/2012    1 recensioni
Un piccolo progetto: la storia è totalmente inventata, con qualche accenno ai testi dei Nightwish. I personaggi della storia sono inventati, anche se hanno le sembianze degli originali (per esempio Tuomas si chiamerà Tuomas, avrà il suo volto, ma non sarà il tastierista del gruppo)
La storia è ambientata nel medioevo, e non è ancora ben chiara...
Scopriamola insieme :)
Eva voleva scappare, voleva vedere il mondo. Voleva vivere. E lui l'avrebbe aiutata. Perché per quanto non volesse ammetterlo a se stesso, gli ricordava tremendamente la sua Tarja.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il primo cittadino di Kitee incontrato non sembrava particolarmente pericoloso, ma tanto meno cordiale. All'inizio aveva temuto fosse un brigante, poi osservando il rosario che portava al collo capì che si doveva trattare o di un sacerdote, o di uno stregone. Si ritrovò a sperare che la risposta giusta fosse la prima, mentre entrava nelle porte della città. Guardandosi intorno si accorse che le mura erano alte e percorrevano tutto il perimetro della città, che era posta su due livelli. Al centro di essa si innalzava una rocca, che sembrava però abbandonata a se stessa. Ormai era buio, e per le strade no c'era quasi nessuno, se non per qualche balordo ubriaco, troppo ubriaco per interagire con lei. Quelle strade le mettevano i brividi. Scese da cavallo e legò Tabbi ad una staccionata, prese la sacca che conteneva ancora qualche spicciolo e decise di andare a cercare un posto dove passare la notte. Pessima idea, stabilì poco dopo. Le strade erano un intricato labirinto. Camminava a passo spedito alla luce delle poche torce appese qua e là, ma l'illuminazione era scarsa e anzi, creava numerose e inquietanti ombre. Il panico la colse quando sentì dei passi dietro di lei. Si girò di scatto, con il fiatone.
-Chi c'è?-
Nessuno le rispose, così si girò e cominciò a camminare con passo spedito. Voleva solo trovare riparo, anche se sembrava quasi impossibile. Porte, finestre, staccionate... Tutto chiuso, i alcuni casi addirittura sbarrato. Di nuovo dei passi. Non si voltò, e iniziò a correre. Corse fino a quando, svoltando a destra, si ritrovò di fronte ad un uomo alto più di lei. I capelli biondissimi gli scendevano fino alla vita, e la lunga barba era tagliata in un modo alquanto bizzarro. Non distingueva bene lo sguardo dell'uomo, ma non era comunque tranquilla. Balzò indietro in preda al terrore.
L'uomo continuò ad osservarla insistentemente, con un ghigno poco promettente.
-Buona sera, signorina. Non mi sembra l'ora adatta per una passeggiata, lei non crede?-
Eva rimase a guardarlo, prima di voltarsi e ricominciare a correre. L'uomo non la seguì, ma rimase immobile, fissandola. La ragazza, ormai in lacrime, si fermò e osservò dietro di lei, per assicurarsi di averlo seminato. Quando tornò a guardare avanti, sobbalzò per lo spavento. Di nuovo. Davanti a lei un uomo poco più basso di quello di prima la osservava sorridendo. Aveva il capo coperto da delle bende, e sembrava appena uscito da una cassa di birra. 
-Signorina...- Da dietro di lui comparve di nuovo il biondo. -Ci dispiace averla spaventata.-
-Spaventata?...- Eva era con le spalle al muro, ma non aveva intenzione di mostrarsi debole. -Non mi avete spaventata, ci vuole ben altro.-
I due si guardarono, e scoppiarono a ridere. 
-Comunque sia... Lei è sicura di voler rimanere fuori a Kitee, sola? Non è una buona idea. Potrebbe venire con noi.-
-Grazie, ma no grazie.-
-Non si stupida, Eva. Non le faremo nulla.-
Sapevano il suo nome. Eva si ritrovò incuriosita, impaurita e indecisa, tutti aggettivi che avevano composto la sua intera giornata.
-Come sapete il mio nome.-
Sorrisero insieme.
-Io sono Marko.- Rispose il più alto. -E lui è Jukka. La prego, Eva, venga con noi. Non vorremmo che le accadesse qualcosa di male. Il resto di noi la aspetta.-
-Chi? Cosa? Quale resto di voi? Io non vado da nessuna parte!-
I sorrisi sparirono dai loro volti, e Eva temette per il peggio.
-Ne è sicura?...-
Silenzio.
-O beh, in tal caso... Tuom?- Disse Marko, accennando alla destra della ragazza. Eva si voltò appena in tempo per essere investita da una polvere nera. La vista le si annebbiò, ma riuscì a distinguere il volto dell'uomo nella foresta guardarla con sguardo divertito. Jukka la prese tra le braccia prima di farla cadere a terra.
-Scusami, Eva. Ma è per il tuo bene.- Disse Tuomas, o almeno questo fu quello che sembrò di sentire la ragazza, poco prima di cadere in un sonno improvviso.
 
  
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