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Autore: Angele87    05/12/2006    21 recensioni
Due amanti, una foresta e la pioggia a far loro compagnia. L'acqua enfatizza i colori ma anche le sensazioni. Dedicato a tutti coloro che amano Ron ed Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Piove

E piove sui nostri volti

silvani,

piove sulle nostre mani

ignude,

su i nostri vestimenti

leggieri,

sui freschi pensieri che l’anima schiude

novella,

su la favola bella

che ieri

m’illuse, che oggi t’illude,

oh, Ermione.

“La pioggia nel pineto”

(libro III:<>)

G.D’Annunzio

Avviso:

I personaggi di questa storia appartengono tutti all’autrice J.K. Rowling. Io li ho utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo lavoro. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.

Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.

Buona lettura

Angèle

 

Corri, in silenzio.

La pioggia scroscia intorno a noi.

La sento sul mio volto, la vedo sulle tue ciglia brune.

Piccole perle di acqua rimangono imprigionate nei tuo capelli, come fossero ornamenti naturali della tua chioma silvana.

Il profumo della terra bagnata invade i nostri pensieri, cancellando per un attimo l’odore delizioso della tua pelle.

Ti fermi, senza preavviso. La tua mano stretta nella mia, le tue ginocchia nude vicinissime ai miei pantaloni bagnati.

Un brivido nasce lento dallo stomaco, per risalire sulla schiena fino al mio collo.

 

-Hermione?-

 

Ti volti, mi sorridi.

I tuoi denti bianchi, regolari imperlano le  labbra morbide.

Alzi il dito indice, intimandomi il silenzio. Vuoi che io ascolti qualcosa di speciale.

Ti guardo con dubbio. Non riesco a capire. Non riesco a seguirti.

 

Che novità...

 

-Senti questa sinfonia?-

 

Mi aspetto di udire una musica, qualcosa di davvero eccezionale.

Al mio orecchio, però, nulla arriva.

-Non sento niente, Hermione. Tranne lo scroscio della pioggia...-

Fai uno dei tuoi sorrisi più aperti. Uno di quelli per cui vado matto.

Così, non resisto. Ti attiro a me: le tue forme mi si appiccicano addosso, il tuo respiro s’infrange sulla mia pelle e la pioggia continua a cadere.

Mi chino, cercando con voglia infinita un contatto con le tue labbra.

Lo trovo un attimo dopo, caldo e piacevole come l’avevo lasciato, prima che la pioggia ci sorprendesse amanti.

 

-Le dita della pioggia suonano per noi, Ron...- mi dici, distaccando la tua bocca dalla mia ma mantenendoti nelle vicinanze. –Non senti le ginestre come cantano? E le foglie?-

 

Ti guardo di nuovo senza riuscire a capire. –Cantano?-

 

Ridi e il tuo riso, allegro e contagioso, diventa un'altra nota di questa sinfonia magica che percepisci solo tu. Allunghi una mano, afferri la mia ed inizi a correre, trascinandomi.

Insieme, ci confondiamo tra i colori della foresta, resi ancora più vivi dalla patina di acqua che li ricopre. I nostri affanni s’inseguono, l’un l’altro, le nostre dita s’intrecciano e si cercano, i nostri corpi si avvicinano per poi respingersi in un gioco sensuale.

 

-Hermione...- ti richiamo, un momento.

 

Non fai in tempo a girarti  che le mie mani sono sulla tua vita e le mie labbra sulle tue.

Nel frattempo, la pioggia continua a cadere e non si ferma.

Non rispetta nemmeno la nostra intimità. E’ lì che percorre i nostri corpi senza pudore, senza timore di poterci disturbare.

Noi, d’altra parte, non le diamo molto peso.

 

Ci ritroviamo sdraiati sull’erba, legati in un abbraccio che ci confonde, ci unisce, ci delizia.

Le mie mani scivolano sulla tua pelle bagnata ed il profumo dell’erba mi stordisce.

Le tue gambe si allacciano intorno alla mia vita come fossero radici: mi si serrano attorno, senza lasciarmi via di fuga, possibilità di salvezza.

Siamo io, te e lo scroscio.

 

La pioggia purificatrice, la pioggia enfatizzante, la pioggia che cade.” Questi sono i pensieri che mi sussurri in un orecchio, mentre affondo il mio naso nel tuo collo.

 

Ti sorrido, fissandoti brevemente.

Ormai siamo così bagnati, che i nostri capelli hanno cambiato colori e forme.

Le ciocche di castano scuro ti si appiccicano al viso pallido; morbide onde decorano il collo della tua camicia.

 

-Sei bella sotto la pioggia...- ti dico.

 

Sorridi e mi baci di nuovo. Non aspetti che io risponda al tuo gesto, per passarmi le braccia attorno al collo ed attirarmi a te. 

Mi sento sprofondare nel più bel sogno della mia vita: mi lascio guidare, mi fido, m’appassiono a te e al tuo modo di fare.

 

-Resteresti con me anche sotto la pioggia, Ron?- mi chiedi mentre le tue mani non mi danno pace. Le tue dita si rincorrono e giocano sulla pelle della mia schiena; i tuoi polpacci nudi accarezzano le mie gambe.

 

-Sì...- ti rispondo con semplicità. –Ogni luogo in cui tu sarai, per me sarà perfetto...-

Annuisci e poi mi baci.

Ed io credo di non avere mai amato la pioggia così tanto.

Una tua mano mi accarezza il petto, lo stomaco.

Trattengo il respiro e la pioggia per un attimo sembra svanire.

Ma resta il suo suono allegro ed i nostri respiri affannosi.

Ora, la sinfonia di cui parlavi la percepisco anch’io: le foglie e le ginestre cantano.

Avevi ragione.

 

Ti bacio, ti assaggio, mi perdo in te, nel tuo profumo, nel tuo scroscio.

Siamo noi uniti indissolubilmente, legati da questa pioggia benedetta che ci rende ancora di più l’uno parte dell’altra.

Mi chino su di te e, quando trattieni un gemito, una goccia ti cade proprio sulle labbra che stai mordendo.

Goccia di vita, di purezza, d’amore.

E’ tua, Hermione.

E’ nostra, perché la rubo dalle tue labbra, geloso.

Nessuno, tranne me, può averle.

 

-Ti amo...- un sussurro, bisbigliato alla pioggia, alle sue dita finissime che ci accarezzano, ci penetrano, c’impregnano.

 

Riemergiamo ansanti dal nostro donarci, sotto l’acqua che cade dal cielo plumbeo.

Occhi negli occhi, mani nelle mani.

Sorridiamo.

L’imbarazzo è inesistente. Non ha motivo di sfiorarci. L’amore non gli concede vita.

 

-La pioggia mi è sempre piaciuta...- dici, ed io non posso fare altro che baciarti, con dolcezza.

 

Ci tiriamo in piedi, aiutandoci l’un l’altro.

Il suono del gracidio delle rane è lontano ma tu riesci a sentirlo.

 

-La figlia del fango sfida quella dell’aria...- mi dici mentre riprendiamo a camminare, abbracciati, stretti, stretti.

Alcune volte non riesco a capire le tue parole. So che dietro di loro c’è sempre un significato più profondo che, per quanto mi sforzi, mai riuscirò a comprendere completamente.

 

-Cosa?-

 

Sorridi.

Scuoti la testa.

 

-Nulla, amore mio...-

 

Mi prendi la mano e ricominci a correre, sotto la pioggia.

Ti seguo e nella foga, a stento riesco a percepire quella sinfonia di cui parlavi. So, però, che c’è e, per una volta, ha suonato anche per noi.

 

-E piove sui nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, sui freschi pensieri che l’anima schiude novella, su la favola bella che ieri

m’illuse, che oggi t’illude, oh, Ermione.- 

 

-Hermione?-

 

E sorridi, mentre ci dirigiamo velocemente verso il castello.

La pioggia cade e noi sappiamo di aver goduto della sua miglior compagnia.

 

La pioggia purificatrice, la pioggia enfatizzante, la pioggia che cade.”

 

Fine

Salve, bella gente. Stavo studiando “Pioggia nel pineto” di D’Annunzio e mi è venuta questa mezza ideuzza. Quindi, se vi ha fatto schifo la colpa è di Gabriele, non la mia. ^________________-!

Scherzavo.

Lo so, lo so. Dovrei ancora aggiornare la mia storia.

Non vi preoccupate, però, bimbi miei, anche il nuovo chap è in cantiere.

Non vi prometto che arriverà prima di Natale, però, l’ho iniziato.

Vi do, nel frattempo, appuntamento per una nuova storiella “Red Passion” che sarà un  mio regalino natalizio...

Spero, però, che questo breve frammento della mia fantasia vi sia piaciuto.

Se sì sapete cosa fare.

Clicchiamo sulla scritta in blue, su.

Baci,

Angèle ^_^

  

 

   
 
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