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Autore: Pettyfer    15/05/2012    178 recensioni
Karen odiava Zayn Malik, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa e antipatica che avesse mai conosciuto.
Tanto stronzo quanto misterioso.
Ed era il fratello della sua migliore amica.
**
Cinque ragazzi, il divertimento, il sesso e una scommessa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

 
It 'was McCole, tried to rape her.




Posò lo spazzolino vicino al lavandino e alzò lo sguardo fino ad incrociare quello di una ragazza apparentemente distrutta nello specchio.
Le occhiaie profonde e gli occhi arrossati dal pianto erano i suoi.
Era orribile.
Spostò i capelli su una spalla e osservò il lungo graffio che portava sul collo, era bene in evidenzia e se non avesse messo una sciarpa per coprirlo si sarebbe di sicuro visto e questo non doveva succedere.
Nessuno doveva vederlo, né i suoi genitori, né i suoi amici e soprattutto Zayn. Non osò immaginare cosa avrebbe combinato se l’avesse saputo: un vero inferno.
Toccò il graffio con la punta delle dita e anche quella fu una mossa sbagliata.
I lividi presenti intorno ai suoi polsi erano viola e quelli non poteva nasconderli, doveva solo sperare che nessuno ci avrebbe fatto caso.
Prima di uscire dal bagno si alzò la maglia del pigiama fino a sotto al seno e anche lì c’erano alcuni lividi. L’abbassò subito sentendo le lacrime pizzicare agli occhi.
Basta piangere, quello non era il momento, adesso doveva andare avanti e fare finta di niente.
Sorridere e nascondere tutto, come aveva fatto la sera precedente con i suoi genitori.
Aveva finto.
Ed era tutto maledettamente difficile.


-Chi cerchi?- domandò Liam alla sua ragazza vedendola osservare tutti i volti dei ragazzi nel corridoio in cerca di uno in particolare.
-Nessuno…- rispose.
-Non mentirmi, Safaa-.
-Karen, sono preoccupata- ammise abbassando lo sguardo e prendendo il cellulare dalla tasca posteriore del jeans.
-Perché? Le è successo qualcosa?- domandò allarmato il ragazzo davanti a lei.
-…Oh, mi devo allacciare la scarpa, mi mantieni il cellulare, Liam? Grazie- sorrise tirata Safaa per poi abbassarsi e far finta di allacciarsi la scarpa.
-Ma che diavolo ti prende? Come fai ad allacciarti le ballerine?- domandò confuso Liam osservandola con un sopracciglio alzato.
-Leggi quello che sta scritto sul cellulare non pensare a me, porco cazzo- sbraitò Safaa alzandosi.
Liam fece come detto e osservò il cellulare notando che era aperta una pagina dei messaggi salvati in bozza.
Non ci mise molto a leggere il contenuto e quando finì alzò lo sguardo incredulo.
Safaa sospirò.
Finalmente. Adesso lo sapeva qualcun altro e naturalmente lei non aveva detto niente, era stato a Liam a leggere casualmente quel messaggio.
-E’ uno scherzo, Safaa? Se lo è, sappi che non è per niente divertente- il tono di Liam era infastidito.
-Non lo è, Liam. È successo tutto ieri, non potevo dirtelo, l’avevo promesso a Karen… a Zayn glielo dirai dopo, all’ora di algebra-
-Che figlio di puttana, merda…-
-Chi è un figlio di puttana Liam?- domandò una voce alle spalle di Safaa.
Il cuore di Liam si fermò.
-Nessuno, Zayn- cercò di essere convincente.
McCole doveva fare una brutta fine.
-Oh, non ti preoccupare, vado da Karen- Zayn lo sorpassò lasciandogli una pacca sulla spalla e sia lui e che Safaa sgranarono gli occhi.
Merda.



Karen si avvicinò al suo armadietto aprendolo e buttandoci dentro qualche libro a casaccio, chi se ne importava.
Lo chiuse con uno sbuffo e si appoggiò ad esso, stringendosi la borsa al petto e alzò lo sguardo per poi volersi sotterrare.
No, non adesso.
Zayn Malik stava camminando sorridente e a braccia spalancate verso di lei.
Non l’aveva mai visto cosìspensierato.
Perché proprio adesso che lei aveva paura? Perché aveva paura di lui, perché adesso?
-Hei, babe- Zayn le si avvicinò e provò ad abbracciarla, ma Karen si allontanò impaurita e presa da un attacco d’ansia.
E se toccandola le avrebbe fatto del male come Arthur?
No, Zayn non l’avrebbe mai fatto.
-Karen, che succede?- le domandò innervosito.
Ti prego Zayn, non ti arrabbiare.
-N-niente, solo…non toccarmi- sussurrò flebile abbassando lo sguardo.
-Non dirmi che sei ancora arrabbiate per la questione di Hanna?- chiese con un sbuffo il ragazzo davanti a se.
Magari, Zayn.
-N-no- sussurrò ancora.
-E allora che diavolo è successo?- aveva alzato il tono della voce e il cuore di Karen aveva aumentato i battiti.
Zayn non era violento.
-Niente, possiamo parlarne un’altra volta?- domandò fissandolo per la prima volta negli occhi.
L’espressione di Zayn era confusa e quasi arrabbiata.
Non le avrebbe fatto del male.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- domandò ancora, cercando di mantenere un tono calmo, anche se aveva già irrigidito la mandibola, infastidito.
Lei si fidava.
-No, tu…non hai fatto niente- gli rispose.
Zayn chiuse una mano a pugno e sospirò.
Zayn teneva a lei.
-Te lo chiedo un’ultima volta, Karen, mi dici cos’è successo?- le domandò avvicinandosi di un passo.
-Dopo…-
-Dimmi cosa cazzo è successo, Karen, mi sto preoccupando- le afferrò i polsi e glieli strinse tirandola a sé.
La vide fare una smorfia di dolore e gemere e subito la lasciò facendo un passo indietro. Abbassò lo sguardo notando solo adesso dei segni violacei sui polsi di Karen e in quel momento sentì la preoccupazione crescere.
Cosa cazzo era successo?!
Le prese una mano e osservò con attenzione il polso viola.
-Chi te li ha fatti questi?- domandò glaciale.
-Nessuno- Karen si allontanò di scatto da lui avvicinandosi a Safaa.
Eh, no.
La prese per un braccio, cercando di non essere violento e la voltò verso di lui.
-Karen, mi sto incazzando sul serio, ti conviene dirmi chi è stato a combinarti questo o giuro che lo scoprirò da solo- ringhiò a bassa voce, vedendo gli occhi della ragazza riempirsi di lacrime.
La rabbia gli annebbiò la mente.
Adesso doveva saperlo.
Chi poteva averle fatto del male?
Chi aveva osato farle del male?
-Zayn, perché non andiamo in classe, sta per suonare- Liam gli si avvicinò toccandogli con una mano la spalla.
Non lo ascoltò, tornado ad osservare Karen in attesa di una risposta e fu in quel momento che si accorse di un altro particolare.
Che cazzo stava succedendo?! Diamine.
-Perché hai la sciarpa, Karen? Tu non odiavi indossarle?- domandò chiudendo entrambi le mani a pugno.
-Ho solo freddo, Zayn- cercò di sgusciare dalla sua presa, ma il ragazzo la bloccò di nuovo.
Il suono della campanella si fece sentire, facendo scomparire la maggior parte dei ragazzi in quel corridoio.
Erano rimasti solo lui, Karen, Liam e Safaa.
E non se ne sarebbe andato da lì finché non avrebbe scoperto la verità.
-Toglitela- le ordinò con tono fermo.
-E’ suonata la campanella, è meglio se vado…- sussurrò Karen voltando il capo verso Safaa.
Zayn non sarebbe rimasto lì come un cretino ad aspettare che se la togliesse e prese l’iniziativa allungando una mano sulla sciarpa e abbassandola tanto da vedere un graffio.
Non uno qualunque, quello era un graffio orribile.
Lungo e orribile.
Sentì la rabbia aumentare, così come l’adrenalina.
Adesso doveva sapere tutto.
Adesso.
-Karen, guardami negli occhi e dimmi chi cazzo ti ha fatto questo.- urlò non sapendo controllare la rabbia.
-Zayn, basta, la stai spaventando, vai in classe, dopo ne parliamo- Safaa si avvicinò a Karen, le prese una mano e la trascinò via.
Non aveva mai visto quella ragazza così debole.
Era sempre stata combattiva e con la risposta pronta, ma in quel momento non lo era.
Adesso il suo unico pensiero e obbiettivo era quello di sapere chi aveva osato toccarla.
-Ne parliamo dopo, Zayn- disse Liam.
Non gli rispose e lo seguì nell’aula di algebra, ignorando i lamenti della professoressa per il loro ritardo.
Si andarono a sedere al loro solito banco, dietro ad Harry.
Passò una mezz’ora.
Tamburellava nervosamente le dita della mano sul banco, sperando che quello che era successo a Karen era stata una semplice caduta, eppure era sicuro che non lo era stata.
Forse per questo ieri l’aveva evitato e anche sua sorella.
Sua sorella, ma certo.
Di sicuro l’aveva detto a Liam.
Girò di scatto la testa verso Liam speranzoso.
-Liam, tu sai cos’è successo a Karen?- domandò a bassa voce impaziente.
-Ehm…si- ammise il suo amico e il battito del suo cuore aumentò.
-Dimmelo- gli ordinò.
-Perché non ne parliamo dopo?- domandò Liam sorridendo a stento.
Ma che diavolo…
-Ho detto dimmelo, Liam o giuro che ti spacco la faccia-.
Liam sospirò e chiuse gli occhi, come se la cose che gli stava per dire fossero talmente difficili da spiegare e l’ansia in Zayn aumentò.
-E’ stato McCole, ha provato a violentarla-.
La mano smise di tamburellare sul banco, così come Zayn smise di respirare.
E’ stato McCole.
E’ stato McCole.
E’ stato McCole.
Ha provato a violentarla.
Ha provato a violentarla.
Ha provato a violentarla.
Irrigidì la mascella incapace di dire niente, l’unica cosa che era capace di fare era odiare.
Un odio profondo crebbe dentro di lui.
Così come crebbe la rabbia, l’adrenalina e la voglia di spaccare tutto.
Arpionò le mani sul banco e con uno sforzo delle braccia si alzò, rimanendo in piedi per qualche secondo, dopodiché si diresse verso la porta.
-Zayn!-
-Zayn!-provarono a chiamarlo Harry e Liam.
Aprì la porta.
-Malik, dove diavolo sta andando?- urlò quella cosa dietro alla cattedra.
-A spaccare il culo ad uno stronzo- rispose freddo uscendo dall’aula.
Incominciò a camminare per il corridoio quando le braccia di Harry e di Liam lo bloccarono.
Con uno strattone li allontanò da se e li guardò serio con gli occhi piedi di rabbia.
-Non mettetevi in mezzo e fatemi andare a fare il culo a quello stronzo-.
-Ma che cazzo è successo?- sbraitò Harry non capendo niente.
-McCole ha provato a violentare Karen- spiegò Liam.
-Cosa?- urlò Harry sgranando gli occhi.
-Andiamo Zayn, io vengo con te- Zayn bloccò il riccio per un braccio riportandolo al suo posto.
-No, devo farlo io, da solo- ringhiò.
-Credi che usare le mani sia la soluzione migliore?- gli domandò Liam e Zayn lo fissò quasi sofferente.
-No, non lo credo, ma è quello che si merita e questa volta non ci sarà nessuno a fermarmi, nessuno- si girò e camminò per il corridoio in cerca della classe di quel figlio di puttana.
Doveva pagarla.
Eccome se la doveva pagare.
Arrivò davanti alla classe di McCole e l’aprì senza bussare, trovandosi puntato addosso 30 paia di occhi.
Tutti tranne quelli di Arthur.
-Desidera?- domandò il professore confuso.
-Dov’è McCole?-
-Perché lo cerchi?- ridomandò il vecchio.
Ma vaffanculo.
-Ho chiesto dove cazzo è Arthur McCole- ringhiò per risposta.
-E’ negli spogliatoi della squadra di basket- rispose una ragazza ai primi posti.
Chiuse la porta e camminò verso gli spogliatoi.
Era arrivato il momento di spaccare il culo a quel fottuto bastardo.
Aprì la porta ed entrò chiudendosela bruscamente alle spalle.
Camminò a passo di marcia verso McCole, quest’ultimo era appena uscito dalla doccia e indossava solo un asciugamano in vita.
-McCole- lo chiamò a gran voce e questo si girò beccandosi un pugno sul naso.
Cadde per terra urtando la testa sulle mattonelle e gemendo dal dolore. Zayn lo prese per il collo e lo buttò contro il muro facendogli scappare un altro gemito.
Solo quello doveva provare in quel momento:
dolore.
-Brutto stronzo- ringhiò mollandogli un pugno nello stomaco.
Dal naso di McCole uscì del sangue e prese a tossire.
-Come cazzo…-
Pugno.
-Ti sei permesso…-
Pugno.
-… di TOCCARLA-
Ennesimo pugno.
Si allontanò di poco dal corpo di McCole e questo gli tirò un pugno in pieno viso. Grugnii dalla rabbia e lo prese di nuovo per il collo buttandolo conto uno scaffale facendogli cadere addosso alcune palle di basket.
Gli spogliatoi si erano riempiti di vapore a causa dell’acqua bollente che continuava a scorrere da una doccia, mentre Zayn continuava a riempirlo di pugni e calci in pieno petto.
Si sentivano soltanto i gemiti del ragazzo disteso per terra e l’affanno di Zayn.
Non era pentito.
Non gli faceva pena.
Non gli provocava niente, solo odio.
E la soddisfazione di vederlo per terra con il naso sanguinante, e il resto del corpo contratto dal dolore, era tanta.
Stava avendo quello che si meritava.
Niente di più, niente di meno.
-Non avvicinarti mai più alla mia ragazza, McCole… Ah! E non ti azzardare a raccontare quello che è successo a qualcuno, perché saprò ricoprirti di merda-.
Lo lasciò sul pavimento con il naso sanguinante e il resto del corpo livido e uscì dagli spogliatoi.
Aveva avuto quello che aveva.
L’aveva sfidato.
Era stato avvisato.
Ed ecco la fine che si meritava.
Si appoggiò al muro appoggiando le mani sulle ginocchia. Doveva calmarsi, aveva avuto quello che voleva, ma la rabbia non accennava a diminuire. Prese una lunga boccata d’aria e si fissò le mani. Erano livide anche loro, alcune nocche erano spaccate, ma non aveva importanza, adesso doveva fare un’ultima cosa.
Riprese a camminare lungo il corridoio fermandosi davanti ad una classe, prese un lungo respiro e bussò. Sentì urlare un ‘avanti’ e così aprì la porta.
Si affacciò nella classe e fece saettare gli occhi per l’aula in cerca dello sguardo di Karen e quando lo incrociò il suo cuore prese a battere forte.
Cosa ti sta succedendo Malik?
Vide Karen trattenere il respiro e sgranare gli occhi.
-Può uscire Karen Morrison?- domandò senza staccare gli occhi dalla ragazza.
-Perché…?- domandò il professore alludendo a voler sapere il suo nome.
-Malik- rispose con tranquillità Zayn portando lo sguardo sul professore.
-Che hai fatto alle mani, ragazzo?- domandò ancora il vecchio.
Ma che palle.
-Niente, può uscire Karen?- richiese innervosito.
-Vada Morrison, ma solo dieci minuti-.
Karen si alzò titubante dal banco e gli si avvicinò con sguardo basso, seguendolo fuori dalla classe.
-Perché non me l’hai detto, Karen?-.
-Non potevo…- sussurrò lei.
Zayn non osò domandarle nient’altro, ma si limitò a rinchiuderla in un abbraccio.
Un abbraccio pieno di timore.
Un abbraccio di conforto.
La sentì singhiozzare contro il suo petto e fu allora che la rabbia ritornò nuovamente.
-Non ti preoccupare, Karen, adesso ci sono io- le baciò la fronte per poi non staccare le labbra.
La ragazza lo strinse forte a se e Zayn si rilassò.
Non aveva paura di lui.
-Ci sono io…- sussurrò di nuovo, più a se stesso che a Karen.

Fanculo la scommessa.
Adesso si faceva sul serio.

















Prima di passare alle monotone cose voglio ringraziarvi.
Mi avete scritto cose bellissime, non solo nelle recensioni,
ma anche su twitter.
Io davvero non so come ringraziarvi se non scrivendo del mio meglio e
un capitolo più lungo.
E vorrei anche ringraziarvi per aver avuto
127recensioni.
GRAZIE.
Sono felice di non avervi deluse, e per me questo vale più di ogni
altra cosa.
Quindi GRAZIE.
Tanti ‘grazie’ :P
Passando a today:
Ecco il tanto atteso capitolo,
(CAPITOLO CRUCIALE PER LA STORIA)
ZAYN HA SPACCATO IL CULO A QUEL BASTARDO.
E L’HA FATTO NA VERA MERDA.
#fuckyeah.
Siete soddisfatte? Io molto..
Dovevate vedermi mentre scrivevo quella scena *Q*
Come avete visto Zayn ha detto ‘bye bye’ alla scommessa.
Quindi qualsiasi cosa farà per Karen, la farà solo perché VUOLE farla, non per secondi fini.
Dal prossimo capitolo in poi, vi avviso, vedremo un Zayn meno stronzo.
Ma non perderà il suo lato bad-boy.
Anche se ci sarà da divertirsi per i prossimi capitolo, mettiamo un po’ di allegria.
Anticipo solo che dal next capitolo (?) in poi, ci staranno un po’ tutti :P
Niall, Louis, Sarah, Alice (non è morta), Safaa e Liam, e naturalmente la coppia Zaren.
Il nome l’ho preso dalle recensioni e scusatemi se non ricordo chi l’abbia detto, ricordatemelo voi cwc
Anyway:
So’ che sono un sacco di recensioni, ma io risponderò a tutte.
Un bacio e alla prossima,

All the same mistakes
I don't need you tonight.
I wish that was me
Everything about you.YOU.

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xx
Pettyfer.


 

   
 
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