Innuendo
-Senti, Yuffie... Per farmi
perdonare... Che ne diresti di vedere Reno per parlare un pò?- chiese Shytry,
tentando di riconciliarsi con la ragazza.
-Peccato non mi voglia
parlare.-
-Ma dai... Sai com’è fatto...
Vedrai che non sarà più arrabbiato...-
La fissò di sbieco:- Certo, in
realtà anche Vincy si strugge d’amore per me! Vero, Vincy?-
Non le rispose, imbarazzato.
-In ogni caso, Sabato ci sarà
la solita cena della ex-Shinra... Potremmo imbucarci, che dici?-
-Come lo sai?-
-Ci và mia sorella...-
Da quando aveva una sorella?
Ma, soprattutto, chi era? Non aveva mai detto nulla di sé...
Però, lo ammetteva, era molto
più brava di Zhukov.
Vinnie era migliorato
parecchio... Il suo rapporto con lui era veramente migliorato...
Non usciva spesso, perlopiù
l’accompagnava all’università e a fare la spesa... Era pur sempre un inizio.
-Perché ti alzi, Vincent?-
chiese la psicanalista, sorpresa.
-Stanno per suonare il
campanello.- rispose lui, aprendo la porta.
-Signora, le ho portato Nikita,
mi dispiace, devo andare!- esclamò una donna anziana, entrando.
Yuffie notò il bambino che si
portava dietro nel momento in cui egli decise di correre verso Shytry ed
abbracciarla.
-Non si preoccupi, vada
pure...-
La porta si richiuse e calò un
silenzio pesante.
Interrotto dalla tosse
insistente del bambino.
Doveva avere cinque, sei
anni... Era piuttosto alto, coperto da ogni indumento possibile...
La dottoressa iniziò a levargli
il cappotto e i due maglioni che indossava.
Il viso del piccolo era
arrossato e aveva gli occhi, di un’intensa tonalità di celeste, umidi.
Febbre.
Bagnò un panno con l’acqua
fredda e lo posò sulla fronte del bambino, che chiuse gli occhi, abbandonandosi
sui cuscini del divano.
-E’ tuo figlio?- azzardò la
minore.
La risposta era davanti ai suoi
occhi.
-Sì... Nikita. Ha preso freddo
tornando a casa da scuola...- rispose Shytry, accarezzando i capelli del
bambino: -Perdonate il disturbo...-
-Non disturbi, figurati...-
-Che cos’ha?- domandò Vincent,
inquieto.
-Niente di grave, solo un pò di
febbre...- lo tranquillizzò la rossa. –Puoi anche avvicinarti, non ha ancora
morso nessuno...-
L’ex Turk si avvicinò e lui e
il bambino si fissarono per qualche istante. Poi Nikita iniziò a piangere.
L’uomo s’irrigidì un momento,
poi uscì dalla stanza, senza una parola.
Lo seguì senza esitare un
secondo, recuperandolo in camera.
-Posso... Posso stare un attimo
da solo?- chiese, facendo un respiro profondo.
-Posso sapere cosa c’è, prima?-
-Quel bambino... Insomma... Mi
ripetete in continuazione che posso rifarmi una vita... Come? Una vita per me
significa: una famiglia, qualcosa di stabile... Un’armonia. Hai visto come ha
reagito? Io... L’ho spaventato...- spiegò lui.
Gli tirò un coppino: -Idiota!
Come fai a demoralizzarti per una cosa del genere? Quando ho la febbre vedo le
aragoste sul soffito cantano estuans iterius ira vehementi! E non
smettono finché non mi passa! Ci credo che il bambino è spaventato! Come
minimo, ti ha visto al contrario!-
-Ma io sono disgustoso!
Guardami!-
-No, tu essere un gran bel figliolo!
Quindi, piantala. E vieni di là...-
-Ma guardalo! Accidenti, vorrei
che guardasse qualche ragazza così!- sussurrò Yuffie, a bassa voce.
-Secondo me sarebbe un buon
padre...- mormorò la donna, sospirando e guardando altrove.
-Scusa la domanda... Chi è il
padre di Nikita?-
Zhukov? Tanto per rimanere in
tema...
-Il mio ex marito...-
-Ah... Immagino che non sia
finita benissimo...- azzardò la minore.
-In effetti...- replicò
l’altra, esitante. –Conosci il professor Nicholas Hojo, immagino, visto che eri
nell’Avalanche...-
Annuì, confusa. Nikita era un
altro esperimento?
Sembrava un bambino normale.
-E’ lui il mio ex marito...-
-Eh?! Ma è un vecchio schifoso
pervertito bastardo!-
Shytry scoppiò a ridere. –E’
coetaneo di Vincent, ti farei notare...-
-Sì, ma Vinnie non va a sedurre
delle povere e innocenti donzelle!-
Sguardo eloquente della
dottoressa.
Arrossì violentemente: -Ok, ha
uno stuolo di fans che venderebbero l’anima a Hades per portarselo a letto, ma
non è lui che corrompe il loro animo puro! Fanno tutto da sole!- si difese.
-Il fascino del Diavolo.- concluse Vincent, probabilmente approffittando del fatto che era fuori dalla portata di uno dei famosi schiaffi di Yuffie.
Quando era entrato nella
stanza?
E, soprattutto, che blaterava?!
-Diciamo che anche Hojo aveva
un certo fascino... Ed ecco... Ci siamo sposati... Ma poi è impazzito e...
Eccomi qui...- spiegò la rossa. –Insomma, non c’è niente di strano ad essere
sposati con Hojo...-
-Nooooooo... Ormai sono già due
quelle che l’hanno sposato, sta diventando ordinaria amministrazione! La
prossima volta che resuscita e tenta di distruggere il mondo me lo sposo anche
io!- dichiarò la ninja, alzando un sopracciglio.
Meritandosi un’occhiata omicida
da parte dell’ex Turk.
-Hai intenzione di rimanere
sveglia ancora a lungo?-
-Non ho sonno.-
Certo che aveva sonno.
Aveva le palpebre gonfie e
pesanti e gli occhi asciutti a causa della crisi di pianto che aveva avuto più
di due ore prima.
Aveva bisogno di dormire. E non
svegliarsi più...
Di cominciare una nuova vita,
una vita molto meno dolorosa.
Più semplice.
Che disastro.
Non solo aveva visto Rufus
Shinra e Shelke che... Insomma... Le si era alzata la glicemia...
Come poteva Ciuffetto Biondo
essere così sdolcinato?
I due non erano certo conosciuti
per i loro buoni sentimenti...
Ed amoreggiavano in pubblico in
modo disgustoso...
Pazzesco.
Inoltre, era lei, proprio la
signorina chiamo-tutti-per-cognome, la sorella di Shytry.
Era la settimana delle
rivelazioni...
No, tutto ciò non bastava. Aveva
anche incontrato Reno in piena incazzatura che aveva portato il suo livello di
autostima a –430 965.
Non aveva intenzione di
iniziare una relazione con lui di nuovo... Voleva solo... Avere un amico come
lui...
-Che cazzo di Natale!- sbottò,
accendendosi una sigaretta.
Da quanto non fumava? Le
sembravano anni...
Aspirò, chiudendo gli occhi,
sentendo i muscoli rilassarsi... Finché qualcuno non le tolse la sigaretta
dalle labbra, spegnendola.
Aprì di colpo gli occhi,
fissando con astio Vincent. –Ehi! Ti rompo le palle, quando sei depresso?-
-Praticamente sempre.- ribatté
l’uomo, sedendosi accanto a lei. –E, proprio ad essere pignoli, non è ancora
Natale...-
-Perché cazzo non posso avere
un ragazzo?! Perché devo essere sempre la cogliona single?! Shelke che ha la
prima ed è più bassa di me si è trovata il suo maniaco, perché io non trovo il
mio?!-
-Maniaco?-
Lei continuò a divagare,
afferrando una seconda sigaretta e iniziando a disintegrarla.
-Hojo ha avuto due mogli!!!
Dannazione, non una, due!!!! E due belle mogli, oltrettutto! Perché io non
posso avere un bel ragazzo al mio fianco? Anche se non è bello non fa niente,
l’importante è che sia un uomo! Voglio un ragazzo!!! Mi sento dannatamente
sola, porca Jenova!-
Porca Jenova? Da dove le era
uscita?
-Oh, cazzo, Vincent, mi sono
dimenticata di comprarti un regalo!- s’illuminò.
Era stata fin troppo occupata a
pensare al suo futuro incontro con Reno per ricordarsi di fare un regalo alla
persona che... L’unica che fosse veramente importante per lei...
-Non fa niente... I tuoi
monologhi farciti del vocabolario personale di Cid sono sempre... Utili...-
replicò, soffocando un sorriso.
-Nonono!!! Devo trovare un
regalo!- esclamò la ragazza, pensosa. –Non c’è niente che tu voglia?-
-Niente.-
-Ma dai, non è possibile! Non
so, un libro, un nuovo robot da cucina, un letto nuovo?-
-Vuoi un letto nuovo?-
Arrossì violentemente. Certo!
Le stava venendo un mal di schiena cronico su quel divano! Ma... Come
dirglielo? Insomma, stava OCCUPANDO casa sua da mesi... Non poteva pretendere
un letto!
-Cosa te lo fa pensare?- gli
chiese, facendo finta di niente.
-Il fatto che la tua schiena
emetta dei rumori inquietanti al mattino? Il fatto che sei sempre di cattivo
umore? Il fatto che ti abbia sorpresa più volte a prendere a calci il divano?
Oppure il semplice fatto che me lo stai chiedendo in modo indiretto da...
Cinque giorni? Scegli tu...-
-Ehm... Davvero?- balbettò,
vergognandosi profondamente di sé stessa.
-Le soluzioni sono due... O
cambiamo appartamento... O...-
-Sloggio da casa tua?-
Abbassò la testa. Forse era
giunto il momento di andarsene...
-Veramente intendevo proporti
di fare cambio.-
Fare cambio? Neanche ci stava,
su quel divano striminzito!
-E magari la terza opzione era:
potresti dormire con me.- si lasciò sfuggire, pentendosene immediatamente.
Perché l’aveva detto?! Non
intendeva dirlo in quel modo!
Dormire con Vincent?! Nello
stesso letto?! Come una coppia?!
Che orrore!
..... Insomma.....
Non “che orrore”... Al massimo
“sono la ragazza più felice del mondo”...
Cercò di scacciare dalla mente
il pensiero, ma vi rimase stabilmente.
-Perché no?-
-Vincent! Dovresti dire
“cosa?!” non “perché... Scusa, puoi ripetere?-
-Ora che il problema del letto
è risolto, di cos’altro hai bisogno?- le chiese.
-Ho bisogno di un ragazzo... E
tu? Hai bisogno di affetto?-
Scosse la testa: -Ne ho
abbastanza...-
-Oh, bè, peggio per te, è
l’unica cosa che ho sotto mano, al momento...-
-E se invece andassimo a
dormire? Sono le undici pasate... E’ stata una giornata pesante...- propose,
alzandosi in piedi e tendendole la mano.
-Non ho sonno, ti ho detto...-
Non voglio più vederti... Non
voglio più rivedere ciò che sei diventata!
Che cos’era diventata?
Aveva fatto tutto ciò che era
umanamente possibile per non cambiare, per rimanere sempre la solita...
Ma, in cinque anni era
cambiata.
Aveva capito che non poteva
essere sempre la rompipalle di turno, l’ipercinetica Yuffie, la ladra di
Materia. Era semplicemente stufa di essere una bambina. Di fingere di esserlo.
-Sei cresciuta, fattene una
ragione... E’ un bene, dopotutto... Non credi?- sussurrò Vincent, quasi potesse
leggerle il pensiero.
Lo era?
Sospirò, affranta.
-Yuffie, hai intenzione di
farmi rimanere così a lungo?-
Lo osservò: aveva la mano
sinistra tesa verso di lei... Non aveva desistito.
Perché proprio quella mano?
Fino a poco prima se ne
vergognava al punto di nasconderla sotto qualche strato di pelle animale e
metallo... Non l’aveva più rivisto, quel guanto metallico...
Sbuffò. Come glielo doveva dire
che aveva bisogno di starsene un pò da sola a pensare?
Si sentì sollevare dal divano e
tornò alla realtà, bruscamente.
L’aveva presa in braccio, senza
alcuno sforzo apparente... La portò in camera, posandola sul letto.
Si distese, sentendo la propria
colonna vertebrale sospirare di sollievo.
-Evviva i letti
matrimoniali...-
Percepì chiaramente che le
rimboccava le coperte. –Perché sei così gentile?-
-Perché lo sei, tu?-
-Perché, in realtà... Io
sono... Tua MADRE!- annunciò la ninja, assonata, tentando di essere teatrale ma
riuscendo solo a sbadigliare.
-Wow, mamma, te li porti bene i
tuoi novant’anni...- replicò lui, fingendosi impressionato.
Novant’anni?! E lui? Di sicuro
più di 50... Continuava a dimostrarne venti...
-Vincent?- sussurrò,
scoprendolo dall’altra parte del letto. Silenzioso come sempre... Non a caso
era stato nei Turk...
Si accontentò di fissarla,
incuriosito.
Aveva ragione ad esserlo, non
era da lei chiamarlo Vincent...
Cosa chiedergli? Quanto anni
aveva? Perché non invecchiava? Se era come gli elfi, che morivano solo in
battaglia o con il cuore spezzato?
Perché rovinare tutto? Perché
doveva essere sempre così stupida?
-Perché, se stavi male, non ti
sei confidato con nessuno?- azzardò.
Che domanda del cazzo...
-Probabilmente perché ero
completamente solo...-
Chiuse gli occhi e non disse
più nulla.
Forse si era addormentato.
O faceva finta perché ce
l’aveva a morte con lei...
In entrambi i casi, si sentiva
un’idiota.
Stava andando abbastanza bene,
tra loro... E lei aveva dovuto distruggere tutto...
Forse era veramente cambiata.
Ma, in fondo, era sempre la
sedicenne cleptomane e casinista di sempre.
Mocciosa rompicoglioni
cleptomane per citare Cid...
Cid... Da quanto tempo non lo
vedeva? Due anni?
E Reeve? E... Tutti gli altri?
Nessuno l’aveva mai cercata.
E lei, invece, era sempre stata
colei che si faceva carico di tutti i problemi e cercava di aiutare tutti...
-Sì, è così... Non mi fidavo di
nessuno... Nessuno mi avrebbe mai capito, pensavo... Avrebbero tutti pensato
che fossi solo un vigliacco... Chi si uccide più per amore? E’ decisamente
anacronistico... E stupido.
Era sveglio?
-Ma che dici?! L’unico tuo
problema è che ti ci vuole tempo per cambiare idea sulle persone! Quando vedi
in modo positivo qualcuno sei cieco davanti ai suoi errori e i suoi difetti! Se
si ama qualcuno veramente, si deve cercare di non idolatrarlo...Se riconosci i
suoi difetti e i suoi pregi... Allora puoi dire di amarlo veramente... Se
quella persona insiste nel farti del male vuol dire che non merita nulla da
parte tua...- gli spiegò.
-Io idealizzo le persone?- si
stupì l’uomo.
-Com’è Cloud? Due parole.-
-Coraggioso e leale, direi...-
-Pavone antipatico.- replicò la
ragazza, con un sorriso mellifluo.
-Tu hai il problema
contrario...- ne dedusse l’ex Turk, alzando un sopracciglio. –Tu le persone le
distruggi.-
-Ma no, mi succede solo con
Cloud! Un giorno ho trovato un lato positivo alla Crescent.-
-Crescent?-
Sbuffò, alzando gli occhi al
cielo: -La tua ex, Vinnie, ricordi? Quella con cui ce l’hai menata per tutto il
viaggio verso il Cratere e oltre? Quella miope e un pò tarda?-
-Non era miope.-
Ma tarda sì? Lo ammetteva?
Lo guardò di sbieco:- Come ti
spieghi, allora, il fatto che la Crescent abbia scelto lui al posto di un certo
bel figliolo che la corteggia come un disperato?!-
-Come, scusa?- le chiese,
imbarazzato.
Lo fulminò nuovamente con lo
sguardo, poi fece un respiro profondo e sfoggiò un magnifico sorriso imparato
da Bree Van de Camp.
-Caro, mi chiedevo soltanto
come, se non era veramente molto miope, l’illustrissima signorina Crescent
potesse aver sposato Hojo se poteva scegliere te...- tradusse la ninja,
sbattento le ciglia –Vincino, hai l’autostima di un adolescente in crisi
ormonale davanti allo specchio.- si arrese, sbuffando.
Perchè non capiva niente?!
Perché non riusciva a capire che lei... Bè... Che lo aveva sempre considerato
come qualcosa di più di un amico...
E poi, com’era possibile che
nessuno gli avesse mai fatto complimenti?
-L’ha fatto per salvarlo...-
Salvarlo da che? Da una vita di
self service? Condannando così Vinci all’Inferno?
-Ti prego... So che tutto
questo è stupido... Non farmi sentire ancora più stupido...- la pregò,
distogliendo lo sguardo dal suo.
-Scusa...-
Lo osservò fissare il soffitto,
con aria assorta e depressa. L’orologio segnava mezzanotte, ormai...
Perché non provare? In fondo...
In fondo cosa? Era un amico. L’unico, fino a quel momento, il più importante...
Non voleva perderlo, però...
Chiuse gli occhi e li riaprì,
cercando di schiarirsi le idee.
E lo baciò. In modo quasi
materno, dolce. Sulle labbra.
Pochi secondi, poi si staccò e
sorrise.
-Buon Natale.... Mi dispiace ma
questo è tutto ciò che ho da offrirti...- si giustificò, rannicchiandosi contro
di lui, pienamente soddisfatta.
-Questo è perfetto...- le
sembrò di sentire, prima di addormentarsi.
L’ANGOLO
DEI MALATI DI MENTE
La strategia: il fumo fa male
e, quindi, per tranquillizzarmi, distruggo le sigarette, non funziona tanto...
Però dà una certa soddisfazione! ^_^
Il mio povero blocco è scritto
da tutte le parti! Vi lascio immaginare il casino per ritrovare quello che
scrivo! Sopratutto lo sguardo assassino del prof di Diritto quando non so che
scrivere e gli propongo le varie versioni della storia... Ma prof, secondo lei,
Yuffie e Vincent...? Non proprio così ma più o meno... Non cito i nomi,
insomma... Anche se adesso facciamo il divorzio, per cui, non c’entra molto...
Bene, bene, come state? Vi
piace? E, soprattutto, perché se 26 persone hanno letto, solo 4 hanno
commentato? Non va bene!!!
Innuendo significa: affermazione diffamatoria. Bello, vero? Stranamente
c’entra anche con il capitolo... Ho smesso di ascoltare canzoni frivole e ho
iniziato ad ascoltarmi di nuovo i Queen... Molto meglio...
Perché Reno fa così? Esigenze
di copione!
No... Insomma, lui è solo
spaventato da QUESTA Yuffie, che è molto più matura del solito, e molto
Vincent-like. E, poi, all’inizio, doveva morire, per cui, ritenetelo
fortunato...
Hojo e le due mogli!!! Ormai
gli occhiali costano... Non è colpa loro... ^_^
Non capirò mai perché Lu abbia
scelto Hojie e non Vincent...
Nikita... E’ un nome da donna?
No... Credo... Il presidente russo si chiamava così... (Krushev) Ed era un
uomo... All’Onu si è levato una scarpa e l’ha sbattuta sul leggìo per far fare
silenzio... Ha fatto bene! Doveva lanciarla...
Comunque... A me sembra
tenerissimo, nonostante il padre sia il Pazzo Furioso... Meno male che ha preso
dalla mamma... Omg, che coraggio, fare un figlio con Hojo...
Bè... Magari non quando usa il
corpo di Weiß...
Finalmente ho quasi finito!!!
Mi mancano solo due capitoli! (si sono ridotti dall’ultima volta) Vi prometto
che faranno sempre più schifo!
Vorrei finire prima del 23...
Probabilmente non finirò, per cui, per circa un mese non pubblicherò un bel
niente... Mi raccomando, commentate, perché vado in un posto lontano dalla
civiltà, senza pc o internet, con la neve alta tre metri che non spalano manco
a morire ecc ecc... quando tornerò voglio potermi rallegrare un pochino...
Già che mi infliggerò due mesi
di .... Vuoto siderale? solo perché mi gira di andare per fiere in Francia...
Che pirla, lo so...
Dunque, la settimana prossima
il penultimo capitolo, direi... E poi mi concentrerò un attimo su tutte le
altre storie che attendono di essere trascritte a computer e pubblicate...
Anche se, alla fine, saranno tre, penso...
Commentate!!! Commentate!!!
Almeno in... Sei! No, sette! Vediamo un pò se riesco a convincere qualche
lettore dei 22 che non hanno commentato il capitolo 8! ;-P