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Autore: telesette    17/05/2012    4 recensioni
Libero adattamento della favola di "Cenerentola"...
Ramenentolo è un giovane genin orfano, costantemente maltrattato dalla matrigna Tsunade e dalle sorellastre, ciononostante sogna di diventare un ninja bravissimo.
Nel seguire e sperare lungo il suo sogno, grazie all'aiuto dei suoi amici ninja-topolini e con un pizzico di magia, Ramenentolo troverà anche l'amore del bellissimo Principe Sasuke...
Genere: Comico, Parodia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sasu/Naru in Musica!'
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Tsunade si era distratta nel fare uno dei suoi solitari ( anche qui, con scarso successo ), quando le sue due figliolette le si avvicinarono agitatissime per riferirle l'accadauto. La donna si grattò la nuca nervosamente, dal momento che le carte giuste non uscivano mai, e si lasciò scappare qualche imprecazione sottovoce.

- Ma questa è iella nera - esclamò Tsunade, buttando le carte a terra con stizza. - Possibile che non...
- MAMMINA - fecero Sakura e Ino, piagnucolando disperate.

La donna inarcò il sopracciglio severa, fulminandole entrambe con lo sguardo, tuttavia si trattenne dallo sfogare la propria collera su di loro.

- Che cosa avete da frignare, voi due? - sbraitò Tsunade.
- Mamma, devi fare qualcosa - rispose Sakura, con gli occhi lucidi di lacrime.
- Si tratta di un'emergenza - fece eco Ino. - Il Principe Sasuke ha appena deciso di combattere contro un misterioso Shinobi Azzurro!
- Uno "Shinobi Azzurro" - ripeté Tsunade perplessa.

Le due annuirono col capo, allorché Tsunade pensò che fossero cadute vittime di chissà quale tecnica illusoria. Sia Ino che Sakura infatti cominciarono a parlare del misterioso shinobi, della sua stupenda uniforme, dei suoi accessori in argento e del suo coprifronte di cristallo lucente.

- Dite un po' - esclamò Tsunade. - Siete sicure di non aver bevuto nulla, prima di uscire di casa?
- Ma no, mammina - risposero in coro. - E' la pura verità!

Dal momento che insistevano, Tsunade pensò bene di alzarsi e dare un'occhiata. In quello stesso momento però, un leggero colpo di tosse alle sue spalle la fece voltare di scatto.

- Posso avere l'onore, madame?

Tsunade e le figlie rimasero sbalordite, alla vista del loro nuovo interlocutore: un uomo sorridente, dai lunghi capelli bianchi, vestito con una sgargiante veste rossa. Costui rivolse un rispettoso inchino alla bionda matrigna e ripeté il suo invito.
Prima che Tsunade potesse mandarlo a quel paese, l'uomo fece schioccare le dita e due enormi rospi comparvero dal nulla per invitare le due sorellastre a ballare con loro.

- Gamakichi, Gamatatsu - esclamò il vecchio, rivolgendosi ai due rospi. - Occupatevi delle signorine, mi raccomando!
- Con molto piacere - risposero i rospi, cingendo galantemente le due fanciulle semiparalizzate dal senso di repulsione e disgusto.

Subito il salone si riempì completamente di rane e ranocchi di varie dimensioni, tutti vestiti elegantemente ( con tanto di smoking su misura e cravattino a farfalla ) e costoro si sostituirono all'orchestra per suonare un bellissimo valzer. Tanto Tsunade quanto le sue figlie rimasero completamente spiazzate e, quasi senza accorgersene, si ritrovarono a ballare al ritmo di quel gracidànte concerto.

***

Frattanto, mentre Jiraya e i suoi rospi tenevano occupate la matrigna e le sorellastre, Ramenentolo seguì il Principe Sasuke fuori nel giardino e si concentrò al massimo per mettere alla prova il potentissimo chakra che sentiva scorrere dentro di sé.
Sasuke era un avversario di tutto rispetto, in possesso dell'Abilità Innata dello Sharingan, ma grazie alla magia dei rospi Ramenentolo era diventato molto più forte di qualunque altro ninja. L'idea di affrontare un valido avversario, chiunque egli fosse, era un'occasione troppo allettante per Sasuke; il principe infatti, conscio di essere il migliore shinobi di Konoha e dintorni, non aveva mai avuto occasione di cimentarsi con una vera sfida... Ma dopo aver percepito il chakra straordinario dello splendido sconosciuto, un forte brivido di eccitazione fece fremere tutto il suo corpo.

- Molto bene, caro il mio Ninja Senza Nome - esclamò ad un tratto Sasuke, mettendosi in guardia di fronte al suo avversario. - Mostrami dunque di cosa sei capace!

Ramenentolo non si fece certo pregare e, giungendo le dita davanti a sé, cominciò a tracciare i gesti necessari. Sasuke focalizzò lo Sharingan sui suoi movimenti, riproducendoli alla perfezione, tuttavia non poteva certo sapere che il chakra del suo avversario era qualcosa di... magico!
I contendenti smisero improvvisamente di tracciare gesti nell'aria e, correndo velocemente, cercarono di disorientarsi a vicenda. Sasuke impugnò lesto alcuni stiletti sottili e li scagliò contro l'avversario, infilzandolo in pieno petto, tuttavia riuscì solo a colpire nient'altro che una copia illusoria; le punte metalliche caddero al suolo, saldamente conficcate in un grosso ceppo di legno, e Sasuke si rese conto di aver perso di vista il suo vero obiettivo...

- Tecnica della Moltiplicazione!

Sentendo quel grido, Sasuke si voltò appena in tempo per far fronte ad almeno cento copie dello Shinobi Azzurro che gli si avventarono addosso contemporaneamente. Il Principe/Ninja reagì per istinto, sottraendosi all'attacco delle copie e scomparendo in una nuvola di fumo, dopodiché ricomparve alle loro spalle e cominciò ad eliminarle una ad una. Nel momento in cui il suo kunai fece esplodere l'ultima però, il vero Ramenentolo ricomparve sollevato in aria con la mano carica di chakra...

- Rasengan!

La massa di energia sferica color azzurro intenso, concentrata nel palmo della sua mano, prese forma davanti agli occhi del principe sbigottito. Sasuke si ritrovò colpito in pieno petto, con un impatto a dir poco devastante, e finì scaraventato all'indietro per un buon paio di metri.
Ramenentolo fece per esultare della sua vittoria ma, pensandoci meglio, si preoccupò di correre ad assicurarsi che l'altro non si fosse fatto male sul serio.
Sasuke impiegò un attimo a rendersi conto della propria sconfitta, anche se gli era difficile ammetterlo, tuttavia lui stesso si sorprese della stranissima sensazione che stava provando.
Aveva perso ma, in un certo senso, era quasi felice.
Il misterioso Shinobi Azzurro sopra di lui lo stava guardando preoccupato, attraverso i suoi bellissimi occhi color blu intenso, e Sasuke si rialzò in preda ad un leggero sussulto. Era la prima volta che, guardando qualcuno negli occhi, sentiva il suo cuore battere e palpitare più in fretta del solito.
Chi era mai costui, che era riuscito a batterlo?
Chi era mai costui, capace di suscitare questo stranissimo calore dentro al suo petto?
La mente del Principe/Ninja si riempì dunque di domande, scandite al suono di una musica dolcissima...

IL CHAKRA E' AMOR ( parodia di: "Questo è l'Amor" )

E' questo allor
quel rosso ardor
del chakra che si chiama AMOR

Io non lo so
con gli occhi può
bruciare e infiammare il mio CUOR

Ma tu chi sei ?
Sogno o realtà?
Sei un ninja oppure forse, CHISSA'

Shinobi o miracolo?
Negli occhi tuoi c'è il blu
Il chakra... è AMOR !!!

Sasuke e Ramenentolo rimasero in silenzio a guardarsi negli occhi per alcuni istanti, quasi potessero leggervi ognuno i pensieri dell'altro, ma ad interrompere l'incanto risuonarono impietosi i dodici rintocchi dell'orologio della torre che annunciava l'imminente scoccare della mezzanotte.

- Oh no - esclamò Ramenentolo, sgranando gli occhi terrorizzato.
- Qualcosa non va? - domandò Sasuke, non potendo ovviamente immaginare la situazione.
- Io... Io devo andare... Addio!
- Un momento, aspettate - provò a fermarlo il principe. - Mi avete sconfitto: avrò pur diritto a conoscere il vostro nome!

Ramenentolo esitò.
Acquattati sulle sue spalle, Konohamaru e gli altri topolini/ninja gli sussurravano di scappare via il prima possibile; tuttavia gli sembrava quasi impossibile staccarsi dai rossi occhi di Sasuke, così belli e carichi di virile passione. D'istinto Ramenentolo fece per scappare ma, allungando la mano nel tentativo di fermarlo, Sasuke strappò via il suo cappuccio assieme al prezioso coprifronte... Nel momento in cui Ramenentolo si ritrovò a viso scoperto, Sasuke rimase colpito dai suoi capelli color del grano e dal suo sguardo innocente. Tuttavia Ramenentolo spiccò un agile balzo verso l'alto e, ricorrendo alle più avanzate tecniche di sparizione, scomparve in una nuvola di azzurro fumo sottile.

***

Purtroppo anche Jiraya si ritrovò in netta difficoltà.
Già ai primi rintocchi, i rospi/concertisti cominciarono a sparire uno dopo l'altro. Gamakichi e Gamatatsu erano impegnati a far ballare Sakura e Ino quando, scomparendo proprio mentre le stavano facendo volteggiare, le due fanciulle andarono inevitabilmente a sbattere l'una contro l'altra. Il rumore fu sufficiente a svegliare anche la matrigna che, vittima di chissà quale jutsu ipnotico, non si era resa conto quasi di niente. Prima di scomparire anche lui assieme ai rospi, Jiraya afferrò il volto della donna con entrambe le mani e la baciò appassionatamente sulle labbra. Tsunade reagì violentemente, pronta a stampargli addosso uno schiaffo poderoso, ma Jiraya era già svanito nel nulla.

- Razza di pervertito - imprecò la donna furibonda. - Se solo mi capita nuovamente a tiro, io lo...
- Mamma, mammina - gemettero Sakura e Ino, rialzandosi in piedi a fatica. - Che cosa è successo?
- Siete due incapaci, ecco cos'è successo - rispose Tsunade. - Tanta fatica per nulla, accidenti a voi... Ne riparleremo a casa!

Così dicendo afferrò le due ragazze per le orecchie e, dopo averle sollevate energicamente da terra, lasciò il palazzo incurante delle loro proteste e delle grida di dolore.

***

Sasuke corse disperatamente, nell'inutile tentativo di seguire le tracce dello shinobi misterioso, ma non c'era traccia né di lui né del suo chakra. Il biondo e affascinante ninja dagli occhi blu era semplicemente scomparso nel nulla, lasciando di sé solo il coprifronte di cristallo lucido che pendeva ora dalla mano del principe. Sasuke osservò prima il riflesso sulla superficie dell'oggetto luccicante, poi sollevò lo sguardo verso il cielo ed elevò una muta preghiera al dolce astro che splendeva sopra di lui.

- O luna, che mi hai concesso di vederlo - esclamò solenne. - Fa sì che io possa vederlo di nuovo... Ti prego!

( continua )

   
 
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