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Ti devo chiedere scusa
Agli
eterni indecisi…
L’ora
di biologia sembrava non passare mai. Era venerdì, mancavano cinque minuti
all’una, ma la maledetta campanella non si decideva a suonare e la prof
continuava a ciarlare sulla divisione degli esseri viventi in regni.
Denise prendeva svogliatamente appunti e si tratteneva a stento dal non
sbadigliare, ma la campanella la salvò proprio mentre uno sbadiglio le stava
scappando. Scrisse velocemente un appunto sul diario e iniziò a riporre
ordinatamente le sue cose, mentre affianco a lei le sue amiche Lidia e Federica
si affrettavano buttando alla rinfusa i libri nello zaino.
- Vieni a piedi? – le chiese Federica.
- No, viene mia madre a prendermi… - le rispose mentre si infilava il piumino
rosa.
Neanche il tempo di urlare “Buongiorno” e le tre ragazze erano già
nell’atrio.
Denise e Fede uscirono in fretta nel cortile, mentre Lidia restava un po’
indietro a parlare con Enzo, Christian e Marco, ma con un balzo la bionda lasciò
i tre a sghignazzare fra di loro e raggiunse le amiche.
- Che facciamo stasera? – chiese con un sorriso sornione. Sicuramente aveva
qualcosa in mente…
- Non lo so…- le rispose Denise.
Uno squillo di cellulare. Denise infilò la mano in tasca ed estrasse il suo
Motorola, rigorosamente rosa. Guardò il nome che si illuminava sul display, alzò
gli occhi al cielo e rispose.
- Pronto mamma…sì, sono appena uscita…come non puoi venire a prendermi? –
Le due amiche si guardarono negli occhi e nello stesso momento iniziarono a
urlare:
- Signora, se ne viene a piedi! Viene con noi e poi la raggiunge! –
Denise riferì il messaggio alla madre, anche se, con tutto il baccano che le
due ragazze stavano facendo, era impossibile che si fosse sentito nulla.
Fede e Lidia si guardarono e sorrisero maliziosamente, poi Lidia si girò e
raggiunse i tre ragazzi che le seguivano.
- Indovinate un po’? – chiese per prenderli in giro.
- Cosa? – rispose Christian.
- Facciamo la vostra stessa strada! – Lidia sorrise nel vederli sbuffare, o
meglio nel vedere Marco ed Enzo sbruffare, perché Chris rimase serio…come
sempre, d’altronde!
Denise e Federica si erano fermate a parlare davanti a un muretto, ma, appena i
ragazzi e l’amica arrivarono, Denise imboccò la strada per andare a casa.
Sapeva ciò che l’aspettava e per questo voleva tanto che la madre fosse
venuta a prenderla quel giorno…
Da dietro le arrivavano le voci dei compagni.
- Scusa un po’ – la voce di Lidia le arrivava chiara e limpida – ma tu,
Enzo, non dovevi parlare con Fede? –
E la voce profonda di Enzo rispondeva: - Chi, io? Non se ne parla proprio! –
Ma qualcosa, o qualcuno, doveva averlo convinto a fare il contrario perché
Denise venne superata da Lidia che si trascinava dietro Enzo, mentre Fede e
Marco la seguivano, lei un po’ contrariata e lui perché non voleva perdersi
la scena.
Denise era rimasta indietro, ma non era sola…
- Den, aspetta! –
La ragazza continuò a camminare, anche se aveva sentito la voce. Non voleva
girarsi, non doveva girarsi…
- Denise, aspettami! – Christian provò ancora una volta, ma, vedendo che la
ragazza non lo ascoltava, con rapide falcate la superò e, prendendola per un
braccio, la fermò.
- Ascoltami – le sussurrò. Denise abbassò il capo: non aveva coraggio di
guardarlo degli occhi e aveva il tremendo sospetto di essere diventata di colpo
rossissima. Inoltre sentiva il suo cuore martellarle nel petto e non riusciva a
capire più niente, sapeva soltanto che lui le stava vicino, che le voleva
parlare e che, anche se aveva provato a nasconderlo, lei era ancora stracotta di
lui...
La voce le morì in gola quando alzò lo sguardo e lo guardò dritto negli
occhi: due pozze nere con qualche riflesso dorato, dovuto al sole, la fissavano
intensamente.
- Scusami. Ti devo chiedere scusa, e non solo per quello che è successo al
cinema, quando ti ho offesa con le mie parole, ma...-
I pensieri di Denise vorticarono per un attimo e poi si fermarono alla fine
dell’estate, quando lui l’aveva illusa con il suo comportamento. Si
fermarono a quella sera orrenda, quando aveva scoperto la verità, alle lacrime,
alle canzoni ascoltate nel buio del suo letto, a quelle parole che aveva
imparato a memoria a furia di sentirle, ma adesso le comprendeva appieno…“Sono
piccoli problemi di cuore nati da un’amicizia che profuma d’amore” * E
tutto solo perché lui si era fidanzato…già, ma non con lei, come tutti
credevano, ma con Angela, una sua amica…
Un sorriso s’impossessò delle labbra di Denise quando vide Christian che le
porgeva il mignolo, in modo quasi infantile, ma incredibilmente dolce.
- Ti perdono – sussurrò rispondendo al gesto.
Chris la guardò per un attimo, poi si chinò e la baciò dolcemente su una
guancia, a poca distanza dalle labbra.
- Ti sto chiedendo scusa – le sussurrò puntando gli occhi in quelli di lei
– perché tu sei speciale per me. –
- Non sono state Lidia e Feder…- provò a rispondergli lei, ma lui la
interruppe.
- No, loro non centrano nulla. Avevo intenzione di dirtelo già da tempo… Lo
sai che non sono uno da chiedere scusa, ma se ho deciso di farlo con te è solo
perché io ti vedo come qualcosa in più di un’amica…-
Denise si sforzò di non crollare, anche se le gambe le stavano tremando
incredibilmente. Di certo non è l’idea più brillante quella di svenire
davanti a un ragazzo, no?! Per questo si limitò a sorridergli, e a camminare
affianco a lui.
Restarono in silenzio per parecchio tempo: lui ogni tanto provava a romperlo con
qualche battuta, ma entrambi stavano bene insieme anche se zitti. Certo, un
po’ imbarazzati, ma stavano lo stesso bene…
Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci a
nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero
speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e
condividere il silenzio in santa pace!
(Tarantino,
Pulp Fiction)
Nel frattempo all’orecchio dei due ragazzi
arrivavano i discorsi senza senso dei quattro d’avanti.
- Ma come! Ti sei incazzato solo perché lei ti ha cancellato la scritta
“Cuore Bianconero”?- urlava Lidia rivolgendosi a Enzo.
- E certo! Lei mi ha scritto “Cuore Nerazzurro”! – rispondeva lui cercando
di difendere le sue ragioni.
- Ma era molto più bella la mia scritta: “Nerazzurro”! L’avevo scritto in
grande e a caratteri cubitali…- provava a difendersi Fede.
Denise non poté trattenere un sorriso nel vedere la faccia sconvolta di Lidia
che, da brava juventina, era perfettamente d’accordo con il ragazzo, ma al
tempo stesso non voleva contraddire l’amica. Alla fine esplose!
- Ma Feeeeeddeee!! Come hai potuto cancellare la sua scritta per sostituirla con
quell’obbrobrio? E tu, Enzzooo!!! Come hai potuto litigare per questo? –
Mentre i tre continuavano a litigare (e pensare che dovevano fare pace!), Chris
e Marco dovettero andare via. Christian guardò Denise e si allontanò con un
semplice “ciao!” e un sorriso. Lei gli rispose, per poi raggiungere gli
amici.
- Adesso o fai pace con lei – continuava a urlare Lidia – oppure io e Den
diventeremo le numero 15 e 16 nella lista delle persone con cui non parli.
- Ah, bene! – ripose quel bastardo di Enzo – a quando il lieto giorno? –
Lidia gli diede uno spintone e lo lasciò a bisticciare con Fede. Andò dietro,
prese Denise sottobraccio e le chiese:
- Come è andata? –
- Bene!-
- E cosa ti ha detto? –
- Ti devo chiedere scusa… -
N.d.Fanny Premetto che non è la mia migliore storia. E' un piccolo esperimento.
Se vi va di lasciarmi un commentino ne sarei felicissima! J Anzi, se qualcuno volesse criticare il racconto mi farebbe ancora più piacere visto che non sono molto sicura di come ho reso la scena…(è troppo melensa? La scena comica fa schifo? Ditemelo voi)