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Autore: Emily27    17/05/2012    1 recensioni
Ian Doyle è tornato e vuole ciò che gli appartiene. Una sfida per la BAU, soprattutto per Emily Prentiss, che dovrà fare di nuovo i conti col suo passato.
(Spoiler sesta stagione)
E' la continuazione della oneshot "Un giorno, a Parigi..." che in questa FF è diventata il prologo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Decimo capitolo

 

 

La gente crede più ad una grossa menzogna che ad una piccola, e se viene ripetuta abbastanza spesso la gente prima o poi ci crede. (Walter Langer)

 

Nella spaziosa sala d'attesa dell'aeroporto Washington Dulles numerose persone sostavano aspettando l'ora della partenza. Clyde era seduto sulla prima poltroncina di una lunga fila, con un borsone da viaggio ai suoi piedi e lo sguardo che vagava tutto intorno. Sapeva che Emily sarebbe andata a salutarlo e infatti la vide avanzare attraverso la sala con la sua camminata elegante. Indossava un giubbotto nero di pelle e un paio di jeans sui quali portava degli stivali che slanciavano la sua figura, già longilinea e armoniosa di per sé. Aveva sempre pensato che Emily fosse una bella donna e la trovava attraente anche per il suo carattere forte, soltanto il fatto che avessero lavorato insieme lo aveva frenato dal prendere qualche tipo di iniziativa.
Le fece un cenno con la mano e lei proseguì nella sua direzione. Una volta che fu arrivata Clyde le sorrise e domandò: “Come si sta nei panni di Emily Prentiss?”
Benissimo” rispose lei sedendosi nella poltroncina accanto all'amico.
Easter notò come apparisse turbata, le sue labbra sorridevano ma i suoi occhi non mentivano.
Che succede?”
Doyle è morto.”
Quella frase lo lasciò sbigottito.
Cosa?!”
Mi ha appena chiamato Hotch, c'è stato un incidente mentre veniva trasferito al carcere di massima sicurezza, un frontale con un tir. E' scoppiato un incendio e sono tutti morti carbonizzati.”
Clyde non credette alle proprie orecchie. Aveva sempre affermato che l'unico modo di liberarsi definitivamente di Ian Doyle fosse ucciderlo, l'avrebbe fatto con le sue stesse mani, ma purtroppo non era stato possibile. Ci aveva pensato il destino. Si sentì sollevato, il cerchio si era chiuso, sapere che Doyle fosse finito all'altro mondo gli provocò un sentimento liberatorio. Adesso poteva giudicare quella faccenda chiusa a tutti gli effetti.
Mi dispiace per le altre vittime dell'incidente, ma questa è la notizia più bella che potessi ricevere.”
Emily annuì, ma non sembrava particolarmente entusiasta dell'accaduto.
Tu non ne sei felice?” domandò Clyde, intuendo subito dopo quali potessero essere i suoi pensieri.
Lo avevamo arrestato, per me era sufficiente” rispose lei tirandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, quasi infastidita.
E' morto Ian Doyle ma non Lauren Reynolds vero?”
Che lo vogliamo o no il passato non può morire” affermò Emily con un'intensità tale da confermare a Clyde quello che aveva sempre sospettato: aveva provato dei sentimenti nei confronti di quell'uomo. Non volle però affrontare quell'argomento, non essendo sua intenzione toccare la parte più intima e segreta del suo cuore.
Sai una cosa, mi mancherà andare a fare visita a Cèline a Parigi” disse cambiando i toni alla conversazione.
Potrai sempre venire a trovare Emily a Washington” fece lei sorridendo anche con gli occhi.
Contaci.”
Una voce all'altoparlante annunciò che erano iniziate le procedure d'imbarco per il volo di Clyde e quest'ultimo si alzò mettendosi il borsone in spalla.
Cosa farai a Londra?” domandò Emily levandosi anch'ella in piedi.
E' top secret” rispose lui facendole l'occhiolino. “Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti.”
Dimenticavo.”
Se un giorno ti venisse voglia di tornare al tuo vecchio lavoro fammi un fischio.”
Ho smesso con le missioni sotto copertura.”
Entrambi risero, poi si abbracciarono con affetto.
Fai buon viaggio.”
Grazie, a presto.”
Clyde si incamminò per raggiungere la scala mobile che scendendo lo avrebbe condotto al suo imbarco. In quel momento in una parte recondita della sua mente si fece strada un pensiero, un piccolo pensiero dai contorni sfumati che si insinuò in lui trasmettendogli un vago senso di inquietudine.
Prima di prendere la scala si voltò indietro e vide Emily in lontananza che tranquillamente procedeva verso l'uscita , incontro alla sua vita ritrovata. Restò a guardarla finchè scomparve alla sua vista, poi si sistemò meglio il borsone sulla spalla e si unì alle persone sulla scala mobile.

 
Emily stava per salire sul suv nel parcheggio dell'aeroporto quando il cellulare le fece udire la sua suoneria. Era Rossi.
Ciao Dave.”
Ciao, disturbo?”
Figurati, sto lasciando l'aeroporto dove ho appena salutato Clyde.”
Se non hai altri impegni cosa ne diresti di pranzare insieme?”
Che è una splendida idea.”
Il ristorante italiano sulla Constitution Avenue?”
Perfetto. Ci vediamo là tra mezz'ora?”
Va bene, a dopo.”
Emily chiuse la chiamata, salì sul suv e partì per raggiungere il locale.
Le faceva piacere l'idea di trascorrere del tempo con Rossi, ritrovare quell'amico che poteva considerare alla stregua di un padre.
Giunta a destinazione parcheggiò e si incamminò verso il ristorante. Amy's era un piccolo e accogliente locale in cui spesso si era recata con la squadra, il cibo era ottimo ed il personale cortese e affabile.
Non appena entrò scorse David seduto ad un tavolo d'angolo e lo raggiunse.
E' bello ritornare qui” disse levandosi il giubbotto e appendendolo alla sedia sulla quale poi si accomodò.
Come ai vecchi tempi.”
Vecchi tempi, vecchio lavoro, vecchi amici, quanto mi sono mancati...”
Lo so” fece lui in tono dolcemente paterno.
Arrivò un cameriere a portare loro i menu e Rossi ordinò una bottiglia di Chardonnay.
Hai saputo di Doyle?” domandò Emily.
Mi ha chiamato Hotch. E' finita così.”
Nel modo in cui doveva finire?”
Dipende, ognuno può vedere le cose dalla propria prospettiva” affermò David guardandola così intensamente che per Emily fu come se le stesse leggendo dentro.
Rossi aprì il menu e fece scorrere lo sguardo sulla lista dei piatti corrugando la fronte.
Uhm... Spaghetti alla carbonara o brasato al Barolo?”
Emily lo osservò, pensando a come Dave avesse il potere e la saggezza di comprendere i sentimenti altrui, senza giudicare, ma donando consigli e dicendo sempre le parole giuste, poche ma efficaci, come in quel caso.
Fammi dare un'occhiata” disse prendendo il suo menu per consultarlo a sua volta. “Arrosto di vitello con funghi trifolati?”
Aggiudicato.”
Il cameriere tornò con la bottiglia di Chardonnay che stappò versando poi il vino nei loro bicchieri, mentre Rossi ordinava l'arrosto per entrambi. Quando il cameriere se ne fu andato sollevò il calice dicendo: “Al tuo ritorno.”
Alla mia famiglia.”
Brindarono e bevvero un sorso di quel fresco e ottimo vino.
Pranzarono conversando piacevolmente. Emily gli disse che era stata a trovare Will il quale stava bene e gli raccontò qualche simpatico aneddoto riguardante monsieur Jacques, il portinaio del suo palazzo a Parigi. David la ascoltò divertito parlandole di alcuni battibecchi fra Morgan e Reid che la fecero sorridere e di come aveva avuto la meglio sulla Strauss in un paio di occasioni.
Hotch dovrebbe concederci più spesso un giorno libero” sostenne Rossi al termine del pranzo.
Prova a suggerirglielo” disse Emily bevendo poi il vino che aveva ancora nel bicchiere.
Temo non sarebbe d'accordo” considerò lui, rivolgendosi quindi a Prentiss con maggiore serietà. “Ho con me una cosa che vorrei darti.”
Cos'è?” domandò lei incuriosita.
Rossi prese un sacchettino di velluto blu dalla tasca della giacca e lo pose sul tavolo dinanzi ad Emily.
Lei lo riconobbe ed ebbe un tuffo al cuore. Guardò David, poi lo aprì tirando fuori l'anello che le aveva donato Ian. Il ricordo si affacciò di nuovo alla sua mente mentre teneva la collana fra le mani.
Lo abbiamo trovato a casa tua e mi sembrava giusto che lo riavessi.”
Emily guardava l'anello, quell'oggetto che si trovava nuovamente ad avere, come un'emozione che si cerca di ignorare torna prepotentemente a galla, sfuggendo al nostro controllo, e ci si rassegna dolcemente a tenerla nel cuore.
Provare dei sentimenti è umano, sempre, fa parte di ciascuno di noi” affermò Rossi, il sorriso del quale fu per Emily come una paterna carezza.
Grazie Dave.”

 
Sergio dormiva acciambellato sul divano e quando sentì la padrona rientrare a casa sollevò stancamente la testa. Emily si levò il giubbotto e lo sistemò sull'appendiabiti nell'ingresso, quindi andò a sedersi accanto al gatto e lo accarezzò.
Ciao micione, hai fame?”
Sergio si sollevò sulle zampe anteriori mettendosi a sedere e miagolò forte.
Presumo sia un sì.”
Prentiss, seguita dal gatto, si diresse in cucina dove gli versò una buona dose di croccantini nella ciotola, poi, mentre lui li divorava, andò a prendere il sacchettino con la collana nella borsa e si recò in camera da letto. Tirò fuori l'anello dalla sua custodia e lo guardò ancora una volta, poi lo ritirò e lo mise nel comodino accanto alle lettere di Declan, dopodichè chiuse il cassetto, lasciandovi il passato e il futuro che ancora doveva venire.
Stava uscendo dalla stanza quando sentì suonare alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti Derek , il quale vedendola sgranò gli occhi.
Emily, sei davvero tu? Non posso crederci...”
Mi sembra di avere già visto questa scena” disse lei ridendo. “Dai, entra.”
Lo fece accomodare sul divano e si sedette accanto a lui.
Immagino che tu abbia saputo di Doyle.”
Sì e non mi dispiace affatto che se ne sia andato per sempre, ti ha quasi uccisa.”
Emily non disse nulla, come aveva affermato David ognuno vedeva le cose dalla propria prospettiva.
Se penso che sei stata con quell'uomo e che molto probabilmente hai provato dei sentimenti per lui... Beh, ciò mi... mi sconvolge. Mi disturba.”
Il modo in cui Derek lo disse ebbe un che di buffo ed Emily non riuscì a trattenere un largo sorriso.
Allora non pensarci.”
Ci proverò. Quello che non potrò dimenticare è il momento in cui ti ho trovata in quel magazzino. Mi si è gelato il sangue nelle vene a vederti là distesa con quel paletto conficcato nell'addome. Non volevo perderti, dovevi restare con me, ho preso le tue mani per trattenerti, perchè la tua vita non scivolasse via. Avevo tanta paura...”
Sul viso di Derek passò tutta l'angoscia provata in quei terribili attimi, come se li stesse rivivendo in quelle parole che a Parigi non era riuscito a dirle.
Non sai quante volte ho pensato che mi sarebbe bastato arrivare un minuto prima, solo un minuto...”
Emily gli prese una mano e gliela strinse forte.
Ma ora sono qui. Io non voglio dimenticare quei momenti, perchè c'eri tu, perchè sentivo il calore delle tue mani, perchè ciò che mi hai detto è entrato nel mio cuore e lì è rimasto.”
Emily...”
Nel silenzio che seguì furono i loro sguardi a parlare, artefici di mute ed inequivocabili parole.
Sergio arrivò dalla cucina leccandosi i baffi e andò a strusciarsi sulle gambe di Derek, per poi saltargli in braccio.
Piccolo, preferisci me alla tua padrona?” disse lui facendogli una carezza.
Pura solidarietà maschile” giustificò il fatto Emily.
Derek prese una cosa dalla tasca dei pantaloni e gliela porse.
Questa è tua.”
Era la tessera della metropolitana di Cèline Gauthier.
Giusto, alla fine non me l'avevi restituita” disse lei rigirandosela tra le mani. “Ho dovuto farne un'altra” si lamentò scherzando.
Ti rimborserò il prezzo.”
Emily rise. Si sentiva leggera, come da tanto non le accadeva.
Sono felice.”
Appoggiò la testa sulla spalla di Morgan, il quale la strinse a sé accarezzandole i capelli, mentre lei chiudeva gli occhi e si lasciava cullare dalle dolci sensazioni che i suoi gesti le procuravano.
Emily...”
Lei sollevò la testa e lo guardò.
Sei la mia amica, la mia partner, e molto di più...” disse Derek. Poi si ritrovò le labbra di Emily sulle sue, che dolci e morbide lo trascinarono in un bacio pieno di promesse.
Sergio li osservò con gli occhi gialli attenti e curiosi, le fusa che emise furono la sua felina approvazione.

 

 

**

 

 

Aeroporto di Copenaghen, Danimarca

 

Il jet privato toccò terra sulla pista tracciata da una serie di luci blu, era in perfetto orario. L'aereo diminuì gradualmente la velocità fino ad arrestare la sua corsa , poi i motori si spensero e si aprì il portellone. Venne calata una scaletta alla cui sommità comparve un uomo, il quale investito dall'aria piuttosto fredda della notte si tirò su il bavero del cappotto. Scese i pochi gradini mentre una berlina nera con i vetri oscurati già lo attendeva a bordo pista.
Ben arrivato signor O'Connel” lo accolse l'autista aprendogli la portiera posteriore.
Grazie” disse l'uomo salendo in macchina.
La porta venne richiusa e dopo qualche istante l'auto partì per uscire dall'area riservata ai voli privati, dopodichè si immise sulla strada che conduceva alla città. L'autista sapeva dove dirigersi.
Sul volto dell'uomo nel sedile posteriore affiorò un sorriso. Era di pura soddisfazione.
Non avrò fretta, nessuno mi cercherà, nessuno vorrà arrestarmi, mi prenderò il tempo che mi servirà. E' più semplice quando tutti credono che il corpo carbonizzato di un senza tetto sia il tuo.
Avevo messo in conto che avresti cercato di prendermi con la tua squadra nonostante io avessi un ostaggio, così mi sono organizzato usando il tuo stesso giochetto, per avere le spalle coperte comunque fossero andate le cose. Non lascio mai nulla al caso, dovresti saperlo.
Mentre tu dormirai sonni tranquilli sapendo Declan finalmente al sicuro da ogni minaccia io lo cercherò. E lo troverò. Verrà il giorno in cui io e lui saremo di nuovo insieme, come ogni padre deve stare insieme al proprio figlio.
E noi, Emily, ci rincontreremo? Forse, un giorno.

 

FINE

  
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