Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    18/05/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno!!!! Chissà quanti di voi sono già svegli ad appena le 7 di mattina... XD 
Eccoci giunti ad un punto cruciale, stiamo per finire, mancano 4 capitoli alla parola FINE... Intanto buona lettura e grazie come sempre!!

Capitolo 59

Il campo di battaglia, era un suolo di orchi ed elfi nel mezzo di un lago color rosso porpora, visibile grazie alla luna piena che faceva capolino tra le nuvole, in quella fresca serata di ormai fine estate.
Ayumi, Rei ed Hijiri li accolsero con gioia, ma i tempi per salutarsi furono veramente ristretti, poiché spiegò loro la situazione ed insieme al capo dell’ordine dei cavalieri Genzo (nonché consigliere personale della regina Chigusa), trascorsero le restanti ore della notte per mettere a punto un piano d’azione efficace.
Terminarono il lavoro quando mancavano poco più di due ore al sorgere del sole, così ne approfittarono per andarsi a riposare per il tempo che rimaneva.
Maya però non riuscì a chiudere occhio, così lasciò Masumi riposare nella tenda e fece un piccolo giro del campus di fortuna. Si sedette accanto al fuoco e quando riconobbe il suo vicino, rimase a dir poco stupita.
- Maestro Kuronuma?- lo chiamò alzandosi e sedendosi al suo fianco.
- Maya! Che gioia rivederti!- le disse abbracciandola con affetto – non ci vediamo da parecchio tempo… Ho saputo del tuo folle gesto… A quanto mi hanno detto, alla fine questa rete fognaria esiste realmente…-
- Oh, si che esiste!-
E così raccontò al suo maestro della sua folle impresa, degli attimi vissuti tra le prigioni della perfida regina, per poi narrare della fuga (tralasciando il fatto che Aya fosse la madre di Masumi) e della scoperta del gruppo dei ribelli.
- Caspita Maya! Una serie di eventi eccezionali in un arco di tempo così breve… Complimenti, mia giovane e saggia apprendista…-
- Grazie maestro, siete sempre molto buono con me…- lo fissò negli occhi. Il suo sguardo era così dolce… Si era affezionata tantissimo a quell’elfo all’apparenza burbero e freddo – e ditemi, cosa vi porta da queste parti? Credevo che non avreste mai abbandonato la vostra amata casetta…-
- Ebbene ti sbagli, Maya. In guerra non esiste un luogo dove poter rimanere al sicuro… Le truppe si sono avvicinate ai margini della foresta e così mi sono visto costretto ad abbandonare la mia dimora prima di vederla incendiata con me lì in mezzo. Ho pensato che morire tra le mura domestiche, non fosse poetico come morire in guerra per difendere la libertà della propria patria e così eccomi qui: un vecchio ma sempre accanito sentimentalista che gioca la sua ultima partita prima della Grande Chiamata, quella della morte… E se morirò domani, lo farò con onore ed in virtù di un futuro in cui tu siedi al trono ed il regno vive in pace ed armonia, con o senza il suo colore viola…-
- Oh, maestro…- Maya si sporse in avanti e lo abbracciò stretto, esprimendo tutto l’affetto che nutriva nei suoi confronti – la vostra scelta vi fa onore ed in un certo qual modo, mi sento più serena ad avervi al mio fianco… io…- voleva dirlo: ora o mai più – ecco… Come sapete mio padre è morto molti anni fa, anche nel pianeta Terra non ho avuto un padre e questa mancanza l’ho sentita per parecchio tempo… Ma da quando vi ho conosciuto, questo vuoto è stato in qualche modo colmato, perché…- lo fissò intensamente, mentre le lacrime inumidirono le lunghe ciglia – perché voi siete la figura che più rassomiglia ad un padre, per me… Vi voglio bene come se foste realmente mio padre…-
- Maya, Maya…- lo vide trattenere a stento le lacrime con una mano, singhiozzò parecchio e strinse le gambe in modo protettivo, poi si slanciò in avanti ed abbracciò la principessa accarezzando dolcemente i lunghi capelli castani – è la cosa più bella che potessi dirmi… Perché tu per me sei come una figlia, sei come una figlia…- disse tra i singhiozzi – Ti ringrazio per avermi rivelato questi tuoi sentimenti, significa molto per me…-
- Grazie anche a te, “papà”…- Kuronuma se possibile la strinse ancora più forte ed i singhiozzi aumentarono a dismisura.
- Grazie, grazie…- mormorò piano – “figlia” mia…-
Era bellissimo per Maya sentirsi chiamare a quel modo, il cuore si riscaldò di un affetto immenso.
- Potete chiamarmi ancora in quel modo? Mi fa sentire bene…- chiese imbarazzata. Non voleva sembrare scortese.
- Tutte le volte che ne avrai bisogno, “figlia” mia…-

Fu una delle ore più belle ed intense della sua vita, ma presto dovette salutare il maestro per indossare l’armatura.
- E’ meglio che vada- disse separandosi dall’abbraccio paterno dell’uomo – spero tanto di rivedervi a fine giornata…- disse alzandosi.
- Me lo auguro di cuore anch’io… Buona fortuna, Maya-
- Anche a voi…- si strinsero un’ultima volta e presero due direzioni differenti.
Tornata alla tenda non resistette e raccontò ogni cosa a Masumi, che ascoltò sorpreso ed emozionato per lei.
- Oh Maya… Tutto ciò è meraviglioso! Voglio conoscere quest’uomo, colui che ti ha narrato la leggenda di Koku e Seya…- perché Maya aveva raccontato ogni cosa a Masumi, che rimase sorpreso in diversi punti del suo racconto.
- Spero di poterlo fare anch’io… Non ho voluto svegliarti, dormivi così bene…- disse mentre infilava i pantaloni che sarebbero andati sotto l’armatura. Poi si voltò di spalle, invitando Masumi ad allacciarle il corpetto.
- Mi sono riposato parecchio, ma adesso, è giunto il momento di tornare a combattere…-
Masumi strinse forte i lacci del corpetto e li fissò con un nodo ben saldo, poi le ruotò il busto, tornando ad essere faccia a faccia.
- Fai attenzione…- le disse un attimo prima di congiungere le sue labbra.
- Anche tu…-

La stessa scena si ripetè nelle tende di Eragon ed Arya, Chester ed Ayumi, Rey ed Hijiri… Ognuno si augurò che il proprio amato tornasse sano e salvo quella stessa sera, poiché non avrebbero retto alla morte di uno di loro.
Nella tenda di Ciel, lo scenario era leggermente diverso…
- Non stringere così forte!- disse Ciel aggrappandosi disperatamente al palo del baldacchino (gli avevano concesso una delle tende più lussuose) – ti dico che vengono fuori! AH! Mi fai male!!!! Se… Sebast…ian!!- continuò con le lacrime agli occhi.
- Avanti padroncino, a nessuno sono mai venute fuori le viscere…*- strinse più forte i lacci del corpetto.
- Ma perché devo indossare il corpetto? Non riuscirò a duellare!-
- Non credo il duello sia tra i vostri punti di forza, signorino… In questo modo manterrete una certa eleganza anche in sella al vostro cavallo bianco…-
- Ma io volevo l’armatura!- rispose infuriato.
- Boo-chan, siete troppo piccolo per l’armatura, i bambini come voi non vanno certo in guerra e non avevamo tempo per farne realizzare una su misura, quindi accontentatevi di questo!-
- Giuro che me la paghi! E non azzardarti a farmi ferire ancora una volta, è un ordine!-
- Yes, my lord…- diede un colpo secco ai lacci, facendo urlare maggiormente il suo padroncino.
Osservandosi allo specchio, si sentì quasi una ragazza con indosso un corpetto nero, una leggera camicia bianca, aderenti pantaloni in pelle nera ed alti stivali del medesimo colore.
- Preferivo indossare i soliti vestiti!- disse imbronciato.
- Ma bisogna adattarsi agli usi e costumi del popolo che ci ospita, non è bene presentarsi con in dosso gli abiti della nostra tradizione…-
- E perché tu indossi ancora il frac?- chiese fissandolo infuriato. Sebastian incrinò le labbra in un sorriso furbesco.
- Ma io sono solo il vostro maggiordomo!- Ciel divenne rosso di rabbia, ma tentò di trattenere gli istinti omicidi. Afferrò la benda e la lanciò al maggiordomo, che prontamente l’afferrò al volo.
- Allacciami la benda ed usciamo!- ordinò.

Il gruppo fu schierato nella prima fila dell’esercito delle rose e dei ribelli, proprio quando le luci dell’alba iniziarono ad illuminare il terreno fangoso sotto ai loro piedi.
Anche stavolta Maya non sapeva come iniziare il suo discorso, ma aveva pregato i suoi amici di unirsi a lei, per portare un messaggio di speranza tra le file dell’esercito. Così, uno ad uno presero parola, avanzando leggermente rispetto al gruppo e voltandosi a parlare direttamente verso il popolo.
- Ci siamo…- iniziò Maya – spero che questa sia l’ultima volta che combatteremo contro la Regina. Farò del mio meglio per raggiungere il nostro obiettivo di pace e spero che alla fine di tutto, ci ritroveremo nuovamente qui a discutere dell’assurdità di questa guerra…-
- Io mi auguro che questo regno non subisca lo stesso destino dei Girasoli – continuò Arya – mi auguro che dalle ceneri possano risorgere i paesi un tempo liberi del pianeta Flowers e se continuerò ad essere la Regina dei Girasoli, vi prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per mantenere la pace tra i popoli…-
- In qualità di principe-ribelle del regno delle Orchidee…- prese parola il Principe Soma – mi auguro di poter mettere fine all’impero della Regina, che per me non può essere appellata come tale. Una regina non può e non deve permettere al suo regno di cadere nell’ombra. Prego gli Dei di concedermi la facoltà di portare i miei sudditi alla pace ed alla libertà ed a voi di trovare la forza di resistere fino alla fine, per il raggiungimento del fine comune –
- Come ultimo cavaliere di Drago – continuò Eragon – giuro di difendere le sue maestà e voi tutti anche a costo della vita, ma giuro anche di recuperare le uova di drago perdute e non lasciare che la razza della mia draghessa Saphira si estingua per sempre. Prometto che se le uova di drago ed i cavalieri di drago torneranno a vivere, addestrerò io stesso ognuno di loro, affinchè il mondo oggi conosciuto, possa contare sul sostegno delle creature più forti ed antiche del mondo…-
- Io, Ayumi, principessa del regno delle rose, giuro sull’amore che ci lega, di essere sempre una spalla ed un supporto per la regina Chigusa e per la futura regina Maya. Prometto di combattere fino allo stremo delle forze, affinchè il nostro regno non cada vittima della regina…-
- E noi, cavalieri del regno delle rose – prese parola Masumi - giuriamo sui nostri valori di cavalieri di servire le sue maestà finchè la morte non ci accolga. Le nostre braccia, i nostri cuori, la nostra spada è al servizio del popolo delle rose e combatteremo per la libertà di esso e dei popoli amici…-
- Padroncino, volete dire qualcosa anche voi?- sussurrò Sebastian a Ciel, che ascoltava il saluto finale degli elfi. Ciel lo fissò e notò uno strano sorrisino dipingerne le labbra. Lo stava sfidando e lui amava le sfide… Tirò le redini del cavallo bianco e prese il posto di Masumi.
- Io, Ciel Phantomhive, in qualità di vice presidente del gruppo dei ribelli, mi auguro che le atrocità patite in ogni angolo di questo mondo, possano trasformarsi in sentimenti positivi, affinchè le nuove generazioni non conoscano in età prematura il significato delle parole “odio”, “vendetta”, “tristezza”, “solitudine”. Mi auguro che il sorriso non scompaia mai dal volto del bambino e che esso possa rimanere puro ed innocente finchè l’età non lo porti a maturare… Mi auguro questo…-
- Siete stato bravo…- lo accolse Sebastian.
- Taci, demone-
- Estraete le spade!- gridò Maya, serrando le redini di Estele fino a farla impennare – combatteremo per il valore dell’amore, dell’amicizia, ma soprattutto per il diritto di libertà che ci accomuna. Ribelli e popolo delle Rose, oggi uniti dallo stesso sentimento di giustizia, combattete per ciò che vi rende ancorato a questo mondo, combattiamo per i sentimenti giusti che ci hanno uniti nel passato, COMBATTIAMO!-
E sotto un urlo disumano, l’esercito degli alleati cavalcò verso lo schieramento nemico, dove la maschera argento della regina, fece brillare un pallido raggio di sole, un raggio che andò a specchiarsi tra le iridi infuocate della principessa Maya.
Stavolta non vi fu spazio per il veleno verde di prendere il sopravvento. Combattere nelle loro terre, permise alle rose di eliminare ogni impurità dal terreno nel giro di poche ore.
La regina delle Orchidee, cavalcava in prima linea: alla mano destra brillava una lunga spada argento, mentre l’armatura decorata ne copriva quasi interamente il corpo.
Maya abbassò l’elmetto e brandendo la spada fieramente, si affiancò alla regina delle Orchidee ed intraprese con lei un duello all’ultimo sangue.
Dalla sella di estele, la punta della lama strideva a contatto con i colpi secchi della donna mascherata. I lunghi capelli di entrambe, fluttuavano indomati al soffio del vento. Maya si tolse l’elmo con una mano, poiché il calore corporeo, aveva iniziato a farla sudare.
- Sei un mostro!- le gridò con tutta la rabbia che aveva in corpo. Tirò un colpo secco in avanti, mancando la regina proprio per un soffio, poiché con un’abile mossa, la regina fece un salto mortale, smontando dal cavallo alato ed atterrando sicura tra il terriccio ricco di fango, sangue e cadaveri. Maya accolse la sfida e con un abile movimento, smontò da Estele e con passo sicuro, si avvicinò alla regina continuando a tenere ferma la spada davanti al volto.
- Io un mostro? Ahahahhahah- rise malvagia – andiamo, piccola principessa… La rabbia che hai in corpo è velenosa tanto quanto quella che risiede in me…- Maya si scagliò in avanti, cercando di ferirla dritta al cuore, ma la spada di lei fu altrettanto rapida e con un movimento rotatorio del polso, la parò con maestria – dimmi, principessa, cos’è che ci rende diverse? Entrambe ci troviamo qui e stiamo duellando. Un osservatore esterno non può giudicare chi di noi due abbia ragione e chi torto… Siamo solamente due donne, che combattono per ideali diversi…- la regina fece un passo in avanti, colpendo la spada di Maya con un movimento deciso. Per un attimo Maya sentì la presa vacillare, tanto da essere costretta ad afferrare l’impugnatura con entrambe le mani – cos’è giusto e cos’è sbagliato? Sono solo punti di vista, nulla di più…- ruotò il busto e la colpì di lato, ma stavolta anche lei fu veloce, fece un passo in diagonale e ruotando il polso parò il fendente.
- Potete dire quello che volete – ribattè lei, tonando a colpirla frontalmente – ma continuo a pensare che siate un mostro! Perché nessuno, NESSUNO può uccidere dei bambini innocenti e dire che il giusto e lo sbagliato sia una questione di punti di vista… Chi sei tu per decidere della vita degli altri? MA CHI SEI TU?- le urlò colpendola con ferocia al fianco destro e stavolta nemmeno lei riuscì a parare il colpo – sei la persona più subdola che abbia mai conosciuto!- estrasse la lama dal punto colpito e fece brillare la punta insanguinata al cielo, per poi scagliare un potente fendente contro la spalla. La regina riuscì con fatica a mancare il colpo, s’inginocchiò e sputò sangue.
- Ahhahah, si, continua ad esternare il tuo odio…- la incitò guardandola con lo sguardo più diabolico che avesse mai visto. Asciugò il rivolo di sangue che usciva dalla bocca e tornò a brandire la spada determinata a vincere.

Mentre le due forze portanti dell’esercito duellavano senza sosta, il resto dell’esercito combattè contro gli strani mostri del regno delle Orchidee.
Oltre agli orchi ed alle aquile sputa fuoco (ben gestite da Eragon e Saphira), fecero il loro ingresso creature dal manto lungo e peloso, con bocca larga e barba folta e crespa, naso lungo ed appuntito, gli occhi neri e profondi.
Ciel e Soma li conoscevano bene, poiché per parecchio tempo avevano assistito alla cattura di queste creature tra la rete delle più oscure foreste del pianeta.
- Il punto debole degli Opyt** è il tallone, colpite nel tallone!- gridò Soma agli arcieri, che risposero colpendo il punto indicato.
Chester, Ayumi ed Arya combattevano contro gli orchi, mentre Hijiri andò a sostegno degli arcieri. Hijiri amava molto usare l’arco come mezzo di combattimento, visto che supportato da una vista acuta, molto simile a quella dei falchi.
- Mirate!- gridò guidando un gruppo di ribelli – colpite!- disse un attimo dopo. E come burattini, gli Opyt caddero al suolo come marionette inermi.
Singolarmente, le tre razze erano facilmente gestibili, ma dovendoli affrontare in massa, era quasi impossibile dividersi in gruppi… Ciò significava dover combattere ammassati ed ostacolandosi a vicenda. “L’unione fa la forza”, diceva l’antico detto, ma la forza è data dall’equilibrio di più fattori ed in quel momento, nel loro esercito, non vi era un equilibrio.
- Sono in tanti, TROPPI per noi…- disse Ayumi a Chester ed Arya, intenti a colpire gli ennesimi orchi.
- Non riusciamo a venirne a capo…- confermò Chester – dobbiamo tentare di dividere orchi ed Opyt. Insieme costituiscono una minaccia troppo forte…-
- E come ci riusciamo?- chiese Arya, sfilando la spada dal cranio dell’orco appena abbattuto.
- Ho io la risposta…- i tre si voltarono, fissando il corpo minuto di Ciel, ricco di diversi tagli e ferite nel corpetto e nelle maniche della maglia – Sebastian!- gridò mentre l’occhio con inciso il marchio si illuminò di un viola intenso. Il maggiordomo atterrò accanto a lui (sotto lo stupore generale, poiché aveva letteralmente “volato” per arrivare fin lì).
- Mi avete chiamato, mio signore?- chiese inchinandosi di poco. Un orco si avvicinò piano e, prenderlo alla sprovvista, lo colpì ferocemente al braccio destro, incastrando la lama nel muscolo – ah, che seccatura…- disse solamente. Si voltò con sguardo diabolico, diede un calcio rapidissimo all’orco nelle parti intime ed afferrando un pezzo di lama rimasta fuori dal taglio, la estrasse con un colpo secco – ecco fatto! dicevate?- chiese a Ciel, mentre conficcò la spada nel braccio destro dell’orco.
- Sebastian, cerca di dividere Orchi da Opyt, è un caos combattere in questo modo!-
- Yes, my lord…- rispose. Poi si voltò con un sorriso diabolico dipinto in volto. Si leccò le labbra e diede inizio alla danza.

Maya iniziava a percepire i segni della stanchezza. I suoi movimenti si erano fatti più lenti, il fiato corto la portò ad un senso di affanno inverosimile. Iniziò a tossire per un forte dolore al petto, le ferite in corpo dolevano e bruciavano come se fossero state per ore sotto un sole cocente. Vedeva tutto sfocato e sentiva i capelli appiccicarsi in più punti del volto e delle spalle.
La regina, al contrario, sembrava ancora in piene forze e questo le fece paura… Maya, ebbe per la prima volta una forte paura di perdere contro di lei…
All’ennesimo colpo andato a segno, Maya sentì le gambe tremare e d’istinto indietreggiò, mossa sbagliata, poiché andò ad inciampare contro un orco e cadde a terra.
Adesso era alla sua mercè, ma non voleva arrendersi… Tentò con fatica ad alzarsi, ma la spada della regina era ad un passo dal suo cuore, adesso ben esposto poiché le braccia erano intente a sorreggerle il busto.
E poi vide tutto a rallentatore. La spada era vicina, molto vicina… Ma ad un tratto, sentì una mano afferrarla saldamente per un braccio. La forza sconosciuta, l’aiutò a spostare il peso corporeo verso un altro punto ed il suo corpo, venne sostituito da quello dello sconosciuto… Ma la lama aimè continuò imperterrita il suo percorso ed al suo atterraggio, non trovò il corpo di Maya, ma quello di un uomo più forte e robusto. Maya si voltò sentendo un urlo disumano, gli occhi si spalancarono dallo stupore, mentre una mano andò d’istinto contro il corpo dell’uomo. E la voce, che risuonava come un eco lontano dentro la sua mente, non potè far altro che gridare uno straziato:
- Noooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Continua…

*tratto dal volume 2 di Black Butler, quando Ciel si è dovuto travestire da donna per camuffarsi ed ha patito le pene dell'inferno per infilarsi il corpetto XD

** nome inventato... Anche le creature sono inventate, non so dire a cosa somiglino perchè non lo so... XD immaginatevi delle cose pelose che camminano ed avete risolto il problema.

Okkkkkk, vi ho lasciati nel meglio (ehm, peggio), ma non ci avrei trovato gusto a dirvi tutto subito... No?

Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
  
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