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Autore: MoonClaire    18/05/2012    1 recensioni
Conosciamo Anny e Justin? Ora ecco come tutto è nato tra Sara e Chris
Questa fan fic è ispirata al libro Amo una Rockstar di Sara C. Zuccaro, la sua Coadmin della pagina facebook, ha scritto la prima ff, immaginandosi la nascita del film, vista dal personaggio di Anny. Ho deciso di studiare più a fondo cosa, invece, è successo tra Sara e il dolcissimo Chris Evans.
Per leggere la fic e saperne di più sul libro che l'ha ispirata, cercate Amo Una Rockstar su facebook!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Chris Hemsworth, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PARTE 6
 
Mancava poco alle sei e Chris sarebbe venuto a prendermi. Ero agitata, quella  sera non avrei avuto l’alcool dalla mia parte per sciogliermi dalle mie paure, e così iniziai a messaggiare con Anny, che nel frattempo era tornata a casa sua.
La questione Ian era più o meno risolta, se alla mia amica piaceva il Smolderhalder, non potevo farci nulla, ma mi ripromisi di stare in guardia… Ogni film una fidanzata diversa? La cosa non mi piaceva per nulla… ma… zitta e muta l’avrei accettato.
“Tranquilla e vedrai che andrà tutto bene!”, scrisse lei. Prima di risponderle, però, ritoccai il mascara viola che avevo scelto per la serata. Il cellulare vibrò nuovamente. “Fai in modo che l’altro Chris non ti si accozzi nuovamente. Bel vedere, lo so, ma Evans non credo possa gradire” e subito dopo arrivò il finale “Almeno da quello che mi hai raccontato!”.
“Tranquilla, voglio spupazzarmi per bene Chris, Evans però, e onestamente dopo essere caduta sulle sue labbra, vorrei capire se ha un interesse per me o no…”.
La risposta non tardò ad arrivare. “Sei seria?”.
“Ovvio”.
“Va a cagare”, concluse lei. “A domani” e poi non sentii più nulla dal suo campo.
Peccato, mi serviva a distrarmi e a farmi fare qualche risata.
Prendendo il cellulare, mi avviai verso la scarpiera, prendendo un paio di converse blu senza stringhe, le infilai giusto in tempo per sentire il citofono.
Il cuore in gola… eccolo, ancora una volta…
“Sì?”, chiesi nell’interfono.
“Sono Chris…”, aprendogli e socchiudendo la porta, raccolsi in fretta e furia le mie cose, facendomi così trovare pronta giusto in tempo quando lui varcò la soglia.
Alzò un sopracciglio perplesso nel vedermi così impaziente di uscire.
“Adoro i kart!”, mi giustificai e avvicinandomi, mi alzai in punta di piedi per baciargli la guancia. E poi, prendendolo per un braccio, lo tirai dietro di me.
Amavo davvero i kart e volevo fargli vedere che non ero poi così imbranata come era successo la sera prima.
“Entusiasta?”, domandò lui seguendomi.
“Tantissimo, io ho vantaggio su di te per il semplice fatto che sono più piccola e più leggera!”, lo sfidai.
Aprendomi la porta del taxi che stava ci stava aspettando, sorrise e mi seguì soddisfatto. “Mi stai sfidando?”.
“Sì!”, replicai con nonchalance.
Dando l’indirizzo all’autista, Chris si girò comodamente verso di me, guardandomi. Si schiarì la voce e poi si passò una mano nei capelli.
Abbassai lo sguardo perché volevo evitare di metterlo in imbarazzo.
“Che ne dici se dopodomani vieni con me alla prova dei costumi?”, domandò Chris e, quando lo guardai, arrossì.
Sorrisi, era davvero carino.
“Mi piacerebbe molto!”, esclamai in preda all’euforia. “Cioè… che roba figa… te ne rendi conto?”, chiesi fuori di me dalla gioia.
Ridendo annuì, “Sapevo che non avresti più capito niente!”. Restò a guardare il panorama fuori dal finestrino e poi si girò nuovamente in mia direzione. “Pronta per domani sera?”.
Sapevo che la domanda era riferita alle riprese che Alan aveva organizzato nel locale, riprese alle quali avrei dovuto partecipare.
“Oh sì!”, confermai seria, “Mi nasconderò dietro il bancone del bar… oppure in un angolo… e vedi che sarò prontissima!”.
Alzò ancora quel sopracciglio ballerino e risi. “Ma come fai a farlo?”, domandai tentando di muoverlo ad arte come faceva lui.
“Così!”, replicò, ma ancora una volta, quando tentai di imitarlo, mi venne fuori una stranissima smorfia, che lo fece ridere.
Poco dopo, interrompendo il nostro discorso a metà, arrivammo alla pista dei kart, e la possente figura del Dio del tuono mi accolse sovrastando le altre. “Non dovevi lasciarlo a casa?”, domandai divertita.
Scuotendo la testa e sospirando drammaticamente, Chris abbassò lo sguardo. “Ho tentato di lasciarlo sul bordo di una strada ieri sera, ma mi sono impietosito pensando a India…”.
Pagando il taxista, scendemmo dalla macchina, avviandoci verso il gruppo di persone che aspettava all’entrata della pista.
La temperatura era l’ideale, l’afa, con il tramontare del sole era leggermente diminuita e il crepuscolo rendeva la sfida più interessante.
“Sara!”, esclamò H, avvicinandosi “C’è mia moglie! Vieni che te la presento!”, esclamò lui passandomi un braccio intorno alle spalle.
Avvicinandomi ad una bella donna con i capelli lunghi e all’apparenza morbidi e profumati, le sorrisi, vedendo la sua espressione rassegnata.
“Piacere Sara, Chris mi ha parlato tanto di te!” esclamò Elsa porgendomi la mano. Ricambiando la sua stretta, la guardai confusa. “Capibile tesoro, è Evans, però, quello che mi ha chiesto di venire a tenere a bada il cucciolo!”, borbottò lei sorridendo. Un metro e novanta di altezza per uno e mezzo di larghezza di spalle, e trovavano il coraggio di chiamarlo cucciolo?
Scambiando qualche altra parola prima di salutare gli altri, ci avviammo verso la pista.
“Corri?”, domandò lei ridendo.
“Certo!”, replicai compilando i moduli, “Mi diverte tantissimo, in più Chris mi crede una schiappa!”.
Vedendo il suo sguardo divertito, cercai di convincerla ad unirsi a noi.
Scuotendo la testa però, si allontanò di qualche passo impaurita. “Sarei d’intralcio a tutti! Quando ero più giovane mi capitava ogni tanto di andarci, ma poi ho iniziato a viaggiare sempre di più…”.
Voltandomi verso H., lo guardai poco convinta. “Iscriviamo la tua donna con noi!”.
Illuminandosi all’idea, Chris mi spostò poco garbatamente e si avvicinò a Elsa, lasciandomi, finalmente, accanto a Chris… al mio Chris insomma.
“Pronto?”, domandai consegnando i fogli e pagando la mia quota.
“Quando vuoi Sara!”, e facendo lo stesso, si avviò verso i box facendomi cenno con le dita che mi avrebbe tenuta d’occhio.
Ridendo lo seguii e uscendo all’aperto mi avvicinai alla zona dove avremmo dovuto indossare i caschi.
Indossando la protezione igienica, cercai la giusta misura e mettendolo saldamente in testa, mi voltai verso Chris che era al mio fianco. Lui aveva già indossato il suo e rise quando mi vide barcollare sotto quel peso improvviso.
Avvicinandosi, mise due mani sulla mia testa rotonda e mi stabilizzò.
“Vieni qui che ti aiuto”, sussurrò e sentii le sue calde dita sfiorarmi il collo per prender i laccetti e allacciarmi il casco nel modo corretto.
Arrossi, perché era così vicino, ma fui grata del fatto che avessi tutta quella plastica a proteggermi dai suoi bellissimi occhi.
“Vinca il migliore!” esclamò seriamente porgendomi la mano. Mentre gli altri ci raggiungevano, si voltò per andare a prendere posizione, ma si bloccò subito. “Ma sei prima!”, esclamò allargando le braccia in segno di sconfitta. “E poi Elsa e poi Hemsworth!”. Voltandosi, la sua espressione sorpresa si notò benissimo dai suoi occhi azzurri.
Ridendo mi girai verso H e facendogli l’occhiolino, lo ringraziai. “Precedenza alla donne, amico!”, esclamò lui guardando Chris, prima di ricambiare l’occhiolino divertito. Tirandosi dietro Elsa, si avvicinò “Non farti battere moscerino!”, minacciò e in quel momento mi sembrò tremendamente perfetto per Thor.
“Tranquillo”, ribattei sicura di me e salutandoli, mi avviai verso il kart, che, già in moto, aspettava impazientemente il mio arrivo.
“Ci vediamo al traguardo, Evans!” e guardandolo, lo oltrepassai.
Salendo, però, iniziai a ridere… qualcosa sui kart sapevo fare, ma mettermi contro un ragazzo proprio non mi avrebbe dato speranza.
“Sei fortunata che Hemsworth farà di tutto per ostacolare me e gli altri!”, urlò Chris sovrastando i motori.
Facendogli cenno positivo con la mano, risi, quando, mi fulminò con lo sguardo.
“Ho paura!”, gridò Elsa ridendo. “Tranquilla, con il dio del tuono dalla tua parte, dubito che qualcuno ti verrà addosso!”, replicai più che convinta che l’armadio di H era una valida guardia del corpo.
Dopo pochi minuti, tutti si posizionarono sui loro kart. Il cuore iniziò a battere… chi me lo aveva fatto fare di mettermi per prima? Tutto questo testosterone mi avrebbe buttato fuori strada in meno di dieci secondi.
Stringendo il volante forte tra le mani, respirai a fondo e aspettai che il semaforo diventasse verde...
E quando scattò, i motori iniziarono a rombare.
 
Ridendo, scesi dal kart, e subito dietro mi raggiunse Chris.
Non era andata poi così male, mi ero piazzata quart’ultima e lui mi aveva seguito a ruota. Però, c’è da ammettere che quello che volevo fare, mi era riuscito bene. Lo avevo battuto. Quando i più veloci avevano iniziato a superarci, ero stata pazientemente dietro con Elsa e Hemsworth, che, a mio parere non voleva usare il pieno delle sue abilità e visto che non l’avevo visto superarmi, immaginai che con noi c’era anche Chris.
E infatti, la nostra lotta all’ultimo sangue non tardò arrivare e fu proprio lui a lanciare la sfida, venendomi addosso e lanciandomi in avanti di un metro. Affiancandosi, mi fece segno di vittoria e poi mi passò avanti.
Così, superandoci a vicenda, tamponandoci, ridendo e divertendoci, ci ritrovammo a compiere tutti i giri della gara.
“Schiappa!”, esclamò lui togliendosi il casco e avvicinandosi tutto sudato, rise divertito.
Ridendo, provai a fargli una linguaccia, ma non riuscendo a togliere il casco, iniziai a ridere. “E imbranata!”, aggiunse quando notò come litigavo con l’allacciatura. Cacciando via le mie mani, lo slacciò con disinvoltura e mi aiutò a toglierlo. Levandomi anche la mascherina di cotone, risi ancora di più notando che io non ero minimamente sudata mentre lui grondava di goccioline ovunque.
“Com’è che io sono fresca come…”, ma le sue labbra si abbassarono sulle mie, cogliendomi totalmente di sorpresa. Chiusi gli occhi e mi persi in lui.
Chris mi stava baciando, e un bacio più perfetto non avrei potuto trovarlo. Era spontaneo, era semplice, era… un bacio che avrei ricordato per tutta la vita.
La mano che aveva libera dal casco, si posò sul mio viso, tirandomi ancora di più verso di lui mentre il suo bacio, prima dall’apparenza così insicuro e timido, prese più sicurezza con il passare dei secondi. E le sue labbra si muovevano perfettamente sulle mie, morbide, in perfetta sincronia.
Mettendogli le mani sulle spalle, risalii lentamente fino al collo. Stringendomi a lui, mi posai completamente addosso al suo corpo e anche il suo braccio mi circondò la vita, mentre quel bacio sembrava non finire mai.
Il suo sapore era dolcissimo e fresco e onestamente non mi interessava se tutti stavano guardandoci. Lì, a bordo pista, Chris mi stava baciando.
Quando si allontanò da me, continuò ad accarezzarmi il viso. “Sappi che continuerò a baciarti…”, sussurrò lui abbozzando un sorriso. Guardandomi dritta negli occhi, notai come non arrossì e sentii la delicatezza delle sue carezze.
Prima che potessi rispondergli, H, si intromise, dandogli una sonora pacca sulla spalla. “Era ora che ti muovessi amico! Ancora un po’ e vi avrei appicciato io le bocche una contro l’altra!”.
Ridendo, Chris mi lasciò andare e si avvicinò allo scaffale per mettere il mio casco a posto. “Vieni…” mormorò poi prendendomi timidamente la mano.
E per quella sera mi calmai. Io e Chris diventammo entrambi taciturni. Eravamo sereni, eravamo imbarazzati, timidi.
E non vedevo l’ora di tornare a casa per poterlo baciare ancora.
Captavo nell’aria qualcosa di diverso. Non avevo mai perso la testa così velocemente per qualcuno, non mi ero mai lasciata guidare così follemente dagli istinti.
Chris Evans era completamente nuovo, e la cosa mi piaceva.
Adorai i suoi lunghi baci fuori dalla porta di casa.
La buonanotte, quella sera, fu tremendamente dolce e lunga. “Ti penserò…”, sussurrò lui tornando verso il taxi che lo stava aspettando.
E pensai anche io a lui, per tutta la notte.
Chris poteva essere il ragazzo giusto che mi avrebbe nuovamente fatto innamorare follemente e senza limiti…
   
 
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