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Autore: micia95    23/05/2012    2 recensioni
Hayami Li ha quattordici anni e vive con il padre perché la madre, Sakura Kinomoto, è sparita dopo un viaggio all’estero quando la figlia aveva solo due anni. Ma un compito di scuola cambierà la vita di Hayami e dei suoi amici che la seguiranno in questa pazzesca storia.
Questa fan fiction riprende un po’ l’altra che ho fatto (Card Captor Sakura), ma non ne è il continuo e può essere letta senza che aver letto quest’ultima. Spero che anche questa piaccia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Nuovo personaggio, Sakura Kinomoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Card Captor Sakura, la storia non è finita'
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SAKURA, LA SIGNORA DELLE CARTE, MIA MADRE
Un momento, io non li ho ancora presentati

Vedo Sakura fare un passo in avanti incerta, poi un altro più veloce e più sicura. Ci corre incontro. Quando è vicina noto che ha le lacrime agli occhi. Non l’ho mai vista piangere ma sento una stretta a la cuore alla vista di quelle lacrime sul suo bel volto.
Si ferma a pochi passi da mio padre e lo chiama ancora una volta per nome. “Shaoran”
Mio padre allunga una mano e gliela appoggia sulla guancia. Sakura continua a piangere, ma solo dopo capisco che piange di felicità. Fanno un passo l’uno verso l’altra e si trovano vicinissimi con i nasi che si sfiorano. Da un lato vorrei dividerli, perché non voglio che mio padre si risposi: non sono pronta (eh, sì penso già al matrimonio!), ma dall’altra parte sarei felice di avere lei come madre. Non faccio niente, rimango immobile. Rimango immobile anche quando li vedo baciarsi anche se vorrei urlare tutto il mio dolore nel vedere mio padre baciare un’altra donna che non sia mia madre. Quando si scostarono le lacrime di Sakura erano più copiose di prima.
“Mi dispiace…mi dispiace..” sussurra stringendosi di più a mio padre
 “Non hai idea di quanto mi sei mancata...eri così vicina” le dice mio padre mentre la stringe con amore. Con amore, sì.
“Togligli le mai di dosso!” urlo verso Sakura. Tutto il bene che le ho voluto è scomparso nell’esatto istante in cui ha baciato mio padre. Non avrebbe mai dovuto farlo, lei NON E’ mia madre. Non ne ha il diritto e mai glielo riconoscerò (in caso di matrimonio, cosa che impedirò con tutte le mie forze).
Lei si scosta da lui (finalmente!) e si avvicina a me abbassandosi alla mia altezza. Adesso ha smesso di piangere e mi sorride allungando una mano per accarezzarmi il viso. Questa volta non mi faccio fregare, scosto la sua mano con la mia e la guardo diritto negli occhi.
“Stai lontana da lui” le dico indicando mio padre. Lei non smette di sorridere mentre io la minaccio, sì la stavo minacciando. Non so niente sulle Carte di mia madre, non so usarle, ma sento una misteriosa forza che mi dice cosa fare: chimare le Carte per allontanare per sempre quella donna dalla mia vita. Mi concetro per richiamare le Crate, per far sì che Sakura se ne vada, si spaventi. Non ci riesco, non le sento più. Perchè? Accidenti! Perche?!
“Hayami! Smettila di cercare di attaccare tua madre con le Carte!” mi redarguisce mio padre.
Mia…mia MADRE!? E’ come se un velo che è sempre stato davanti ai miei occhi mi venisse strappato. Inizio a piangere. La mia mamma…sì, la riconosco, riconosco quel profumo, quella voce, quella forza magica. Ora capisco anche il perché non riesco ad usare le Carte, è lei la loro padrona, obbediscono solo a lei, ora che ha ritrovato la memoria (è l’unica spiegazione anche se non ho la minima idea di come abbia fatto) e sè stessa ha ritrovato tutti i ricordi, la forza magica che era sopita in lei e anche le Carte.
“Mamma!” grido buttandomi tra le sue braccia aperte, piangendo come una bambina. Ma io sono una bambina, una bambina con la sua mamma. Sento un altro paio di braccia circondarci:è mio padre, mi sento felice e sollevata come non mai, adesso siamo al completo, siamo una vera famiglia.
“Come sei cresciuta bambina mia, sei una bellissima ragazza adesso...” dice la mia mamma. La mia mamma, ci credete?
“SAKURAAAA!!” Sento Mei-Ling e Tomoyo chiamare la loro migliore amica dai tempi della scuola elementare. La mia mamma si alza lasciandomi la mano e si dirige dalle sue amiche per abbracciarle.
“Come siete cresciuti!” dice rivolta ai miei amici che la guardano come se fosse un alieno, ma alla fine sorridono tutti. Mia mamma lancia uno sguardo intenso a Makoto, poi gli scompiglia i capelli con una mano.
“Comportati bene” gli dice. Accindenti! Sono bordeaux e mi stanno fissando tutti. Mi sa che dovrò dire a Makoto che ho parlato di lui alla mamma.
Una nuvola oscura improvvisamente il sole. La mamma, il papà, Eriol e Makoto iniziano a guardarsi intorno.
“Hayami, vieni qui” mi chiama mia madre continuando a guardasi intorno.
“Tomoyo, Mei-Ling, Eriol, portate i ragazzi lontano da qui”
“Hayami, stai con tuo padre” aggiunge rivolta a me.
“Sakura non ci penso neanche!” sbotta mio padre afferrandole il braccio.
“Shaoran, devi pensare a nostra figlia” gli dice lei. Papà fa per protestare, ma lei gli si avvicina e gli sussurra “Andrà tutto bene, te lo prometto” poi lo bacia delicatamente e ci da le spalle.
“Non devi fare tutto da sola! Ricordi la promessa?!” cerca ancora di fermarla mio padre. Lei si gira.
“E ricordi quando abbiamo giurato di proteggierla? Adesso è lei più importante” Dice indicandomi. Vedo la rassegnazione passare sul volto di mio padre. So con certezza che se la mamma se ne andasse un’altra volta ( e questa sarà per sempre) non lo sopporterebbe.
Nessuno di noi, però, si sposta di un centimetro mentre la guardiamo avanzare verso il lago. La mamma inizia a camminare sull’acqua del lago dirigendosi verso il centro. Al suo fianco appaiono i Guardiani Kerberos e Yue. Sono bellissimi, specie la mamma: è un concentrato di bellezza, forza e grazia.
Pian piano che si avvicina al centro del lago e delle figure fluttuanti le sia affiancarono. Mio padre mi spiega che sono le cinquantadue Carte di Sakura.
La mamma si ferma esattamente al centro e solo a quel punto mi accorgo che ha in mano lo scettro con la stella. Faccio mente locale e ricordo che la collana che chiama lo scettro ce l’ha sempre avuta al collo e io non me ne sono mai resa conto.
“Mostrati e combatti! So che sei qui!” urla mia madre al vento. Istintivamente cerco la protezione delle braccia di mio padre: ho sentito nel tono di voce della mamma la forza della sua ira.
“Ah, ah, ah…pensavo di averti sconfitto mia piccola cattura-carte. Bah, non ha molta importanza questa volta ti distruggerò per sempre” dice una voce dal suo gutturale.
Allora, allora capisco. Capisco perché non l’abbiamo mai trovata in dodici anni, perché non ricordava niente, perché non era venuta a cercarci; è stato lui. Lui ha tolto la memoria di mia madre, lui ha fatto sì che non la riconoscessimo; lo ha fatto ma non aveva previsto che l’amore è più forte più forte di tutto, dell’odio, dell’ira, del rimpianto, del dolore, della tristezza, più forte anche di lui. Appena mia madre e mio padre si sono visti, il malvagio incantesimo è scomparso, sparito. Ecco cos’è stata quella sensazione che ho provato guardandola dopo le parole di mio padre. In corpo mi monta la rabbia, vorrei fare qualcosa, ma non servirbbe, dovo lasciare fare a mia madre, la Cattura-Carte.
Vedo le carte della mamma scontrarsi con un essere mostruoso che non sono in grado di descrivere: è la cosa peggiore che abbia mai visto e perciò chiudo gli occhi spaventata. Quando li riapro noto un dardo di fuoco arrivare verso di me e lancio un urlo, ma prima che anche solo superi l’acqua del lago, un enorme pesce (quello della carta del ghiaccio) ingoia il dardo tuffandosi poi nell’acqua che diviene ghiacciata. Vedo combattere la mamma per molto tempo e più di una volta penso che non ce la faccia.
Ma so quanto è determinata a vincere per proteggere le persone che ama. Per tutta la durata dello scontro il suo viso resta duro, immutato dalla concentrazione e dalla precisione degli attacchi. Alla fine sconfigge quell’orrendo mostro e, livido di rabbia, compare un giovane biondo ed atletico che si pone davanti alla mia mamma con l’intenzione di sconfiggerla, questa volta per sempre. I due ingaggiano una lotta a colpi di magia.
La mamma alza una mano e la Carta dell’acqua si abbatte con tutta la sua forza sul giovane, ma lui si è protetto e scaglia contro mia madre delle bolle d’acqua contenenti una strana mela che sono sicura sia molto pericolosa. Colpisce la mamma! Ma è solo un’illusione fortunatamente. La Carta della Terra e quella del Fuoco si scagliano sull’uomo. Quello ride.
“E’ tutto qui quello che sai fare? Clo Reed era davvero un dobole o uno sprovveduto per scegliere te come suo successore!”
“Lo sprovveduto qui sei tu” dice invece pacata mia madre. Il tizio, infatti, non si è accorto che l’attacco combinato delle due carte era solo un diversivo per lasciare il tempo alla freccia scoccata da dalla Carta del Bersaglio di arrivare a destinazione: lui. E’ troppo tradi quando se ne accorge e viene colpito. A questo punto interviene Eriol che sigilla il giovane perchè non possa più fare del male a nessuno.
Quando finalmente la mamma vince, sentiamo dire da Kerberos e Yue “Lei non è la Cattura-Carte, lei è  la Signora delle Carte”.
Finalmente tutto è finito ed io, mamma e papà torniamo a casa per goderci il primo di una lunga serie di giorni in famiglia.

FINE HAYAMI LI

 

 

Allora, allora, allora. Questa era ufficilamente l'ultimo capitolo. Il prossimo aggiornamento sarà l'epigolo ed è un epilogo molto, ma molto breve, perchè tutto quello che volevo dire l'ho detto. L'idea iniziale era pubblicarlo il 22 maggio (cioè ieri) ma poi per mancanza di tempo la pubblicazione è stat rinviata ad oggi. Ho notanto che molte di voi mi hanno chiesto la storia del nome "Sakura". L'idea, che a questo punto non mi pare di aver scritto in maniera poco chiara, era che Sakura ad un certo punto si ricordasse il proprio nome e lo dicesse ad Hayami. Non è Haymai a decidere il nome della "Signora", semplicemente lei se lo ricorda e questo processo di reminescenza (adoro questa parola da quando ho studiato Platone...) non è stato spiegato. Il motivo è molto semplice: non ho idea di come possa essere avvenuto e la storia è raccontata dal punto di vista di Hayami e quindi non ci è dato di sapere molto sulla "Signora".

Detto questo, sono immensamente felice di poter ringraziare tutti quanti: Alys93, Caskett96, FedericaWesley, HarryPotter98, KuroCyou, Milagros, ScheggiaRossa, Tomoyochan e ovvimante tutti quelli che leggono, hanno letto o leggeranno.

Al prossimo capitlo!

  
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