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Autore: Wany97    27/05/2012    4 recensioni
Questa Fict nasce dal desiderio di dare una storia ai quattro favoriti della settantaquattresima edizione degli Hunger Games. Come è stata l'edizione per Clove, Cato, Marvel e Glimmer? Diciamo che non sono una grande fan di quelle storie in cui si distinguono nettamente buoni e cattivi. Da questo principio, nasce la fict. Spero vi piacerà e sperò mi recensirete. Per criticare o anche dare consigli!!
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

Settaquattresimi Hunger Games.

La piazza del distretto unoè colma di gente, oggi.
I ragazzi si stanno registrando, prima di raggiungere le aree apposite alla loro età. Il solo batte con forza sulle loro teste.
Fa caldo. Molto caldo. E non una brezza fresca ad alleggerire l'afa di questo giorno. << Oh, un tempo maginifico per gli Hunger Games! >> Glimmer si volta. Dietro di lei, sua madre ammira il grande palco della piazza, allestito apposta per l'occasione.
<< Non credi anche tu, Glimmer cara? >> Le chiede, sorridendo apertamente. Agita un ventaglio all'altezza dei suoi boccoli biondi che le incorniciano il volto, oppurtanamente legati in una snella pettinatura. Il verde smeraldo dei suoi occhi scintilla al sole. << Credo proprio che avrai la tua occasione quest'anno,tesoro >> Aggiunge  << Lo spero così tanto >> Glimmer è fatta sul suo stampino. Stessi capelli biondi, stessi occhi verdi.  
Stessa malizia nello sguardo... Eppure si sente diversa da sua madre. Lo spero così tanto. Non è difficile distinguere il cambiamento di tono della madre. Dove lo zucchero in ogni suo singolo comportamento lascia il posto a quella cattiveria di sottofondo che c'è sempre, solo, oppurtanatamente velata.
Ma pronta a riemergere nei momenti cruciali. Come quello. << Si mamma >> Dice Glimmer << Ci vediamo dopo >> Aggiunge, mentre si allontana per andare a registrarsi. Dieci minuti dopo, è nell'area destinata alle sue coetanee, accerchiata da un flusso costante di ragazze. Civettano fastidiosamente. Ma, anche se proprio non sopporta tutte quelle chiacchere, Glimmer si unisce a loro. è la più bella di tutto il distretto, e la più popolare.
Un sacco di ragazzi, aldilà della piazza, le lanciano occhiate maliziose.
O di puro interesse. Per questo è sempre al centro di tutti i discorsi. Anche quando si tratta di mietitura.
Sopratutto se si parla di Hunger Games. Il conduttore arriva poco dopo sul palco. Ha un mascara viola ad ornargli le ciglia ed indossa un abito del medesimo colore, solo, fatto di brillantini. Annuncia felice la nuova edizione degli Hunger Games, e, come sempre, aggiunge che è orgoglioso di essere di nuovo qui, anche quest'anno, a presentare questo magnifico distretto. Tutti sanno che è così. La sua carriera è alle stelle da quando presenta il distretto uno. è fra i più rinomati.
A gareggiare solo il due.
Si avvicina alla boccia trasparente, e Glimmer si ritrova a pensare che, probabilmente, sua madre sta pregando perchè esca il suo nome. Lo spero così tanto. Il conduttore estrae un foglietto bianco. Lo apre lentamente, dando sfogo a tutta la suspense in questo momento cruciale.
Quando chiamano il suo nome, Glimmer pensa che, dopotutto, qualcuno deve aver ascoltato le preghiere di sua madre. Che non è mai stata estratta. Anche se una parte di lei l'avrebbe voluto. Non ha mai avuto il coraggio di farsi avanti, però.
Non aveva il fegato, ed ora, aspetta che ci pensi sua figlia, a rimediare.
Così, Glimmer si fa avanti. L'hanno chiamata, hanno chiamato il suo nome.
Sorride, perchè è così che si fa. Sale sul palco, incantevole, in quel vestito verde preso apposta per l'occasione. Il conduttore le augura buona fortuna, lei in risposta partorisce il sorriso più ampio che le riesce. Da prova di esserne felice, come se avesse appena vinto alla lotteria. Un vero colpo di fortuna, essere estratta. Forse, se ci pensa ripetutamente, riuscirà a convincere anche se stessa. Passano ai maschi. Marvel viene estratto. Impallidisce. Poi sorride, beffardo.
Tutti pensano già che fra i due, non vincerà lui. Pensano che lui non potrebbe mai vincere. Lo ritengono pressapoco una nullità. Non che a scuola non fosse popolare. O non abbia tanti amici, se così si possono chiamare. Ma perchè? Per i soldi. I soldi di papà.
Non per una sua dote. Lui non è ne tanto bello o attraente, ne tanto forte. Certo, rispetto agli altri distretti è comunque avanti, ma non ha fegato. Lo dice suo padre con quegli occhi severi tutte le volte che lo vede. Glielo diceva sua madre quando cinguetta con i suoi compagni che venivano a trovarlo. No, non venivano a trovare lui. Venivano a trovare il figlio dell'uomo più ricco del distretto. Ma lui non si sente una nullità, come sotto sotto tutti pensano. Forse, i suoi sarebbero contenti di vederlo morire alla tv.
Ma non finirà così, si dice.
Lui non è una nullità.
Lui vincerà.
Poi, vengono scorati via.



 
Cato guarda la ragazza del distretto due estratta.
Si chiama Clove, ha quattordici anni. Sale sul palco con movimenti fluidi, sciolti.
Non è goffa e non da segni di esitazione. è minuta, più piccola di lui. Eppure ha un che di furbesco, malizioso, che le conferisce un' aria minacciosa. Sorride, con aria felina. è chiaro che essere stata estratta non le dispiace poi tanto. Anzi, ne sembra quasi orgogliosa.
Cato deve averla già vista, un paio di volte. Al lancio coi coltelli, durante gli allenamenti. Ma certo, ecco dove l'ha vista. è brava, si ritrova a pensare. Non manca un bersaglio. Cosa di cui lei va fiera. In questo momento, si sente la persona più libera del mondo. Eccola, la mia occasione. Pensa.
Andrò lontana da qui, lontana dal distretto, lontana dalle chiacchere della gente, lontana da papà. Tutto sembra aver preso finalmente uno scopo, nella sua vita. Certo, forse essere stata estratta a quattordici anni non è proprio il massimo, ma tanto si sarebbe offerta, più avanti, nel caso la sorte non l'avesse scelta.
Abbassa lo sguardo, ragazzina. Non la volevo una figlia, tanto più una piccola bastarda come te.
La voce di suo padre risuona nella sua testa. Probabilmente, fra tutti, lui è quello che più apprezza il fatto che se ne vada. Perchè lei è la bambina che non doveva avere. Che non aveva in programma di avere.
Lo sanno tutti, nel distretto. La gente mormora alle sue spalle. Dicono che lui era ubriaco, quando mise incinta sua madre. Dicono che è stato uno scherzo del destino. Per questo, dicono, lei è cresciuta così. Per questo è diventata così strana, così diversa.
Per questo non ha amici.
Per questo va tutti i giorni in cerca di insetti, lucertole o piccoli animali da uccidere.
No, non uccidere.
Torturare. La gente del distretto due le ha dato dell'indemoniata.
Della piccola bastarda. L'hanno chiamata in tanti modi, lei non ha mai potuto fare niente contro di loro. O contro suo padre che la picchiava. In compenso, le lucertole e le rane sapevano sempre come dimostrare di provare dolore. Ma ora sta andando agli Hunger Games. Sarà tutto diverso, si dice, quando tornerà vincitrice. Ne è certa. Totalmente. Nel distretto due si riceve la miglior preparazione per i giochi. E nessuno è bravo quanto lei ai coltelli.
Eppure, quando Cato si fa avanti, la sua sicurezza vacilla, anche solo per un istante. Perchè lui è il ragazzo nato per gli Hunger Games. L'orgoglio del distretto. Fatto su misura per l'Arena. Tutti vanno orgogliosi di lui. Tutti saranno orgogliosi di vederlo ritornare vincitore. è una macchina di morte. è la macchina di morte. Suo padre starà senz'altro appluadendo, ora. Mentre il conduttore lo presenta sul palco. C'è un grande applauso, per Cato. Lui alza il braccio trionfante, come se avesse già vinto.
E allora la gente grida e strepita. << Vai Cato! >> Grida una ragazza da qualche parte.
Amy Win. La più sexy di tutto il distretto, naturale che stesse con Cato. Clove la odia. E odia anche lui. Perchè è l'unico vero pericolo, ne è certa. Perchè le ha rubato la scena. Perchè ha il consenso popolare. Perchè non si deve permettere di farla sfigurare nell'Arena.
Si stringono la mano. Si guardano dritti negli occhi. Un istante, basta a far vacillare entrambi.
Che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inzio.

Angolo della squinternata:
Buondì^^^ Allora, qusta fict è un esperimento. Quindi, verrà completata solo se ne varrà la pena. 
Spero di ricever qualche consiglio, o anche critica, perchè credo proprio che mi servano. Giusto per capire dove sbaglio e poter migliorare!! è la prima fict su Hunger Games, o almeno la prima che mi azzardo a pubblicare.
Spero possa piacere
Wany
  
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