Il maglione blu

La ragazza entrò dal fiorista e si guardò intorno, con calma, per qualche minuto. L'ambiente era confortevole: i fiori erano freschi e piacevoli da guardare, diffondevano un profumo gradevole in tutto il locale.
La commessa, diligente, le chiese se avesse bisogno di aiuto.
«Sì, la ringrazio. Vorrei una rosa.»
Dopo aver indossato dei guanti bianchi, la donna le mostrò la grande varietà di rose che il negozio offriva. Ce n'erano veramente tantissime, di tutti i colori e le sfumature, ed erano ordinate in modo da fondersi in un arcobaleno profumato.
Ma la ragazza sapeva cosa desiderava: scelse un unico bocciolo, color rosso vivo, che profumava già intensamente e prometteva di diventare uno splendido fiore.
«Dev'essere per una persona speciale.»
E la ragazza, sorridendo, rispose che sì, era così.
«Anche se ai miei tempi» aggiunse la commessa, tagliando al fiore parte del gambo e delle foglie. «Erano i ragazzi a regalare fiori alle belle ragazze!»
La cliente rise con lei.
Tornate al bancone, le chiese se volesse una confezione regalo, magari con un bel biglietto.
La ragazza guardò l'orologio. Aveva un po' di tempo, ma preferì comunque di no.
Dopo aver pagato e salutato, si avviò a piedi.
Percorse la strada lentamente, osservando la vita della città che la circondava. Di tanto in tanto, annusava la rosa e sorrideva.
Arrivò a un vialetto di ghiaia e salì tre scalini. Raggiunse un cancello, entrò. Finalmente, eccolo.
Quel maglione blu gli era sempre stato divinamente. Lo faceva splendere ancora anche in quella foto, scattata appena due mesi prima dell'incidente.