-Riappacificarsi-
[...]
"Perchè io?" chiese con molta fatica il biondo,
"Perchè
sei l'alchimista d'acciaio e le tue capacità sono conosciute addirittura nella
mia dimensione" tutti rimasero allibiti alle sue parole, ma disgustati da
quelle che ne seguirono,
"Inoltre
ho in mente tanti bei modi per farti passare il tempo nel mio mondo e tutti
comprendono me e te insieme" Edward non ribatté a causa del forte
giramento di testa e dell'acuto dolore al petto, ma anche Roy aveva sentito
quelle parole e con rabbia corse contro l'uomo che secondo lui si trovava
troppo vicino al suo fagiolino.
"Lascialo
andare bastardo depravato" caricò un pugno che venne evitato prontamente,
"Ve lo
lascio in custodia" detto questo sparì, tutti sapevano che non dovevano
perdere tempo e si avvicinarono velocemente al corpo di Edward che era stato
preso al volo dal comandante supremo.
Velocemente
si diressero verso il più vicino ospedale, pregando di riuscire a fare in
tempo.[...]
Quando il
più grande dei fratelli Elric riaprì gli occhi vide delle pareti bianche,
soffitti bianchi e candide lenzuola bianche... Non gli fu difficile comprendere
che si trovava in un ospedale e se era in quell'orribile posto che odorava di
disinfettante era sicuro che era presente anche il suo peggior nemico.
Lentamente
voltò il viso verso il comodino alla sua destra ed un urlo straziante uscì
dalla sua bocca,
"Toglietelo
dalla mia vista!!!!" tutti quelli che lo avevano portato con urgenza
all'ospedale e che stavano ancora aspettando che si risvegliasse nella
sala di attesa capirono una cosa fondamentale,
"Si è
svegliato" disse per tutti Mustang avviandosi insieme agli altri verso la
stanza del biondo.
"Acciaio,
ti sei per caso svegliato?" esordì sarcastico il moro per poi notare che
il letto era vuoto. L'ansia iniziò ad impadronirsi di lui e se il nuovo nemico
fosse tornato e l'avesse preso? Ma poi la voce della ragazza bionda al suo
fianco lo fece rinsavire,
"Edward!
Dove hai intenzione di fuggire?" gridò Winry, al suo urlo tutti portarono
la loro attenzione verso la finestra e videro che il biondino stava cercando di
calarsi dalla finestra con una corda improvvisata fatta con delle lenzuola.
Edward si
voltò spaventato verso la meccanica,
"Winry!
Che bello veder" non riuscì a terminare la frase che una chiave inglese
gli arrivò dritta sulla testa,
"Che
accidenti pensavi di fare acciaio?!" lo sgridò il comandante supremo
mentre la bionda lo riportava nel letto,
"Allontanarmi
da quel... Quel... Quell'affare!" rispose piccato indicando il nemico che
per tutto il tempo era rimasto ad osservarlo dal comodino,
"Giusto!
Me ne stavo dimenticando!" si disse la piccola Rockbell avvicinandosi al
comò e afferrando la bottiglia di latte,
"Forza!
Devi berlo tutto in un sorso!"
"Non ci
penso neanche! Tieni lontano da me quel coso!"
"Nii-san
smettila di fare il bambino!"
"Forza
fagiolino così cresci!"
"Brutto
colonnello di merda se non se n'è già accorto sono cresciuto molto dall'ultima
volta che ci siamo visti!" replicò continuando ad evitare quella brodaglia
bianca,
"Già e
se non ricordo male è passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti,
poi mi piacerebbe sapere perchè sei sparito così all'improvviso" questa
velata minaccia lo fece bloccare all'istante e mentre i ricordi gli annebbiavano
la mente Winry ne approfittò e con l'aiuto di Alphonse gli fece trangugiare
tutto il latte,
"Bastardi!"
urlò alla fine cercando di recuperare aria,
"Per
poco non mi uccidevate" all'improvviso entrò nella stanza Riza,
"Edward!
Meno male che ti sei ripreso!"
"L'avevo
detto ce era un taglietto da nulla" disse spavaldo,
"Da
nulla? Sei rimasto incosciente per tre giorni!" gli urlò contro Mustang
per poi continuare,
"Cos'hanno
detto di Fury e Breda?"
"Li
rilasceranno nel pomeriggio, Armstrong e Havoc sono rimasti con loro"
"Bene,
ora però vi chiederei di lasciarci da soli... Ho un discorsetto da fare al
nostro piccolo alchimista"
"Non
sono piccolo!" queste furono le ultime parole che sentirono tutti prima di
uscire dalla stanza e lasciare da soli i due colleghi.
Il silenzio
scese nella piccola stanza chi si perdeva nei ricordi di una vita passata e chi
cercava di decidere da che parte iniziare la predica,
"Edward"
la voce profonda del suo presunto superiore riscosse Edward dai ricordi ma nel
momento che i due occhi si incrociarono la bocca del più grande ricoprì quella
di acciaio.
Il biondo
rimase pietrificato dall'azione di Mustang e quindi non si rese nemmeno
conto quando inconsciamente iniziò a rispondere a quel bacio, uno scontro
di lingue e sapori che sembrava fossero fatti apposta per mescolarsi.
Ad un tratto
Edward rinsavì e allontanò Roy con un movimento secco,
"Smettila!"
ma il moro come se non l'avesse sentito gli immobilizzò i polsi ai lati del
viso e lo sovrastò,
"Levati
immediatamente! Sono ancora in convalescenza, stupido colonnello di
merda!" gli inveì contro cercando di toglierselo di dosso,
"Ma
come? Fino a pochi minuti fa eri nel pieno della salute, acciaio" poi si
avvicinò all'orecchio destro del biondo,
"Mi
piacerebbe riprendere il discorso di due anni fa" il biondo sussultò e il
viso si colorò di una strana colorazione rossa,
"Allora
acciaio?"
"Allora
niente colonnello di merda!" gli urlò contro stanco e mollandogli una
ginocchiata allo stomaco che fece cadere il mal capitato sul pavimento,
"Quella
volta mi eri sembrato molto più collaborativo"
Edward si
alzò dal letto e si diresse alla finestra, osservò per diverso tempo il cielo
blu e le bianche nuvole che venivano trasportate dal vento,
"In
compenso era lei quello che si è allontanato da me e mi ha buttato fuori dal
suo ufficio, o sbaglio?" la voce dell'alchimista d'acciaio aveva assunta
una strana nota tagliente ed ironica che colpì nel vivo il comandante supremo.
"Accidenti,
acciaio! Te l'ho già spiegato il perchè!" gli disse arrabbiato
avvicinandosi al corpo del biondo e voltandolo con forza bloccandolo per le
spalle.
Gli occhi
color dell'onice si trovarono a fissare quelli color del sole al tramonto
dell'alchimista,
"Certo,
me l'ha spiegato. A quanto pare interferivo con la sua carriera da 'comandante
supremo' "
"Lo sai
acciaio che per me era molto importante" lo sguardo del moro sembrava
addolorato ed era un'espressione che Edward non gli aveva mai visto fare ma non
per questo si addolcì e testardo come sempre continuò con la sua idea.
"Congratulazioni
allora, finalmente ci sei riuscito." gli disse con menefreghismo e
allontanandosi dal corpo del superiore che nonostante tutto gli provocava
sempre i soliti brividi di piacere,
"Smettila
di essere così distante!" ma il biondo non sembrava prestargli ascolto,
anzi si rimise sul letto della stanza,
"Non
sei più tornato a trovarmi dopo quella volta" continuò Roy,
"Non
credevo che ti interessasse e poi anche tu non ti sei più fatto vedere"
continuò osservandolo con gli occhi severi,
"Non
potevo allontanarmi da Central City lo sai!"
"Ma
certo, d'altronde la carriera prima di tutto no?"
"Adesso
smettila!" il moro aveva perso seriamente le staffe,
"Tu sei
sicuramente molto più importante della mia carriera Edward!" l'alchimista
d'acciaio non sembrava molto convinto della veridicità di quelle parole,
"Se
pensi che il problema sia la mia carica allora darò le dimissioni. Perchè di
certo non voglio rinunciare a te" detto questo si avviò verso la porta
della stanza, deciso fino all'ultimo a lasciare la carica ma qualcosa lo fermò.
Edward si
era alzato dal letto e lo aveva afferrato per la divisa,
"Era
questo quello che volevo sentire" gli disse sorridendo, non il sorriso che
gli rivolgeva di solito ma quello che fino a quel momento aveva rivolto solo e
solamente a suo fratello,
"Non ti
farò rinunciare a quella carica per me, comandante supremo" le ultime
parole le aveva pronunciate con una strana ironia ma Roy non ci fece molto caso
e con un rapido movimento lo abbracciò contento di essere riuscito ad
appacificarsi con il suo fagiolino.
Ovviamente
nessuno dei due sapeva che tutti quelli che precedentemente erano nella stanza
stavano aspettando nel corridoio e avevano sentito tutto.
A presto!!