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Autore: MXI    02/06/2012    2 recensioni
La stoira è ambientata alla fine dell'anime, Edward dovraà far fronte, insieme ai suoi vecchi colleghi, ad una minaccia più pericolosa e potente del padre.
Spero che vi piaccia ^^ Non fate caso alla pessima introduzione u.u
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ma
Hakai
-Riappacificarsi-

[...] "Perchè io?" chiese con molta fatica il biondo,

"Perchè sei l'alchimista d'acciaio e le tue capacità sono conosciute addirittura nella mia dimensione" tutti rimasero allibiti alle sue parole, ma disgustati da quelle che ne seguirono,

"Inoltre ho in mente tanti bei modi per farti passare il tempo nel mio mondo e tutti comprendono me e te insieme" Edward non ribatté a causa del forte giramento di testa e dell'acuto dolore al petto, ma anche Roy aveva sentito quelle parole e con rabbia corse contro l'uomo che secondo lui si trovava troppo vicino al suo fagiolino.

"Lascialo andare bastardo depravato" caricò un pugno che venne evitato prontamente,

"Ve lo lascio in custodia" detto questo sparì, tutti sapevano che non dovevano perdere tempo e si avvicinarono velocemente al corpo di Edward che era stato preso al volo dal comandante supremo.

Velocemente si diressero verso il più vicino ospedale, pregando di riuscire a fare in tempo.[...]

Quando il più grande dei fratelli Elric riaprì gli occhi vide delle pareti bianche, soffitti bianchi e candide lenzuola bianche... Non gli fu difficile comprendere che si trovava in un ospedale e se era in quell'orribile posto che odorava di disinfettante era sicuro che era presente anche il suo peggior nemico.

Lentamente voltò il viso verso il comodino alla sua destra ed un urlo straziante uscì dalla sua bocca,

"Toglietelo dalla mia vista!!!!"  tutti quelli che lo avevano portato con urgenza all'ospedale e che stavano ancora aspettando che si risvegliasse nella sala di attesa capirono una cosa fondamentale,

"Si è svegliato" disse per tutti Mustang avviandosi insieme agli altri verso la stanza del biondo.

"Acciaio, ti sei per caso svegliato?" esordì sarcastico il moro per poi notare che il letto era vuoto. L'ansia iniziò ad impadronirsi di lui e se il nuovo nemico fosse tornato e l'avesse preso? Ma poi la voce della ragazza bionda al suo fianco lo fece rinsavire,

"Edward! Dove hai intenzione di fuggire?" gridò Winry, al suo urlo tutti portarono la loro attenzione verso la finestra e videro che il biondino stava cercando di calarsi dalla finestra con una corda improvvisata fatta con delle lenzuola.

Edward si voltò spaventato verso la meccanica,

"Winry! Che bello veder" non riuscì a terminare la frase che una chiave inglese gli arrivò dritta sulla testa,

"Che accidenti pensavi di fare acciaio?!" lo sgridò il comandante supremo mentre la bionda lo riportava nel letto,

"Allontanarmi da quel... Quel... Quell'affare!" rispose piccato indicando il nemico che per tutto il tempo era rimasto ad osservarlo dal comodino,

"Giusto! Me ne stavo dimenticando!" si disse la piccola Rockbell avvicinandosi al comò e afferrando la bottiglia di latte,

"Forza! Devi berlo tutto in un sorso!"

"Non ci penso neanche! Tieni lontano da me quel coso!"

"Nii-san smettila di fare il bambino!"

"Forza fagiolino così cresci!"

"Brutto colonnello di merda se non se n'è già accorto sono cresciuto molto dall'ultima volta che ci siamo visti!" replicò continuando ad evitare quella brodaglia bianca,

"Già e se non ricordo male è passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, poi mi piacerebbe sapere perchè sei sparito così all'improvviso" questa velata minaccia lo fece bloccare all'istante e mentre i ricordi gli annebbiavano la mente Winry ne approfittò e con l'aiuto di Alphonse gli fece trangugiare tutto il latte,

"Bastardi!" urlò alla fine cercando di recuperare aria,

"Per poco non mi uccidevate" all'improvviso entrò nella stanza Riza,

"Edward! Meno male che ti sei ripreso!"

"L'avevo detto ce era un taglietto da nulla" disse spavaldo,

"Da nulla? Sei rimasto incosciente per tre giorni!" gli urlò contro Mustang per poi continuare,

"Cos'hanno detto di Fury e Breda?"

"Li rilasceranno nel pomeriggio, Armstrong e Havoc sono rimasti con loro"

"Bene, ora però vi chiederei di lasciarci da soli... Ho un discorsetto da fare al nostro piccolo alchimista"

"Non sono piccolo!" queste furono le ultime parole che sentirono tutti prima di uscire dalla stanza e lasciare da soli i due colleghi.

Il silenzio scese nella piccola stanza chi si perdeva nei ricordi di una vita passata e chi cercava di decidere da che parte iniziare la predica,

"Edward" la voce profonda del suo presunto superiore riscosse Edward dai ricordi ma nel momento che i due occhi si incrociarono la bocca del più grande ricoprì quella di acciaio.

Il biondo rimase pietrificato dall'azione di Mustang e quindi non si rese nemmeno conto quando inconsciamente iniziò a rispondere a quel bacio, uno scontro di lingue e sapori che sembrava fossero fatti apposta per mescolarsi.

Ad un tratto Edward rinsavì e allontanò Roy con un movimento secco,

"Smettila!" ma il moro come se non l'avesse sentito gli immobilizzò i polsi ai lati del viso e lo sovrastò,

"Levati immediatamente! Sono ancora in convalescenza, stupido colonnello di merda!" gli inveì contro cercando di toglierselo di dosso,

"Ma come? Fino a pochi minuti fa eri nel pieno della salute, acciaio" poi si avvicinò all'orecchio destro del biondo,

"Mi piacerebbe riprendere il discorso di due anni fa" il biondo sussultò e il viso si colorò di una strana colorazione rossa,

"Allora acciaio?"

"Allora niente colonnello di merda!" gli urlò contro stanco e mollandogli una ginocchiata allo stomaco che fece cadere il mal capitato sul pavimento,

"Quella volta mi eri sembrato molto più collaborativo"

Edward si alzò dal letto e si diresse alla finestra, osservò per diverso tempo il cielo blu e le bianche nuvole che venivano trasportate dal vento,

"In compenso era lei quello che si è allontanato da me e mi ha buttato fuori dal suo ufficio, o sbaglio?" la voce dell'alchimista d'acciaio aveva assunta una strana nota tagliente ed ironica che colpì nel vivo il comandante supremo.

"Accidenti, acciaio! Te l'ho già spiegato il perchè!" gli disse arrabbiato avvicinandosi al corpo del biondo e voltandolo con forza bloccandolo per le spalle.

Gli occhi color dell'onice si trovarono a fissare quelli color del sole al tramonto dell'alchimista,

"Certo, me l'ha spiegato. A quanto pare interferivo con la sua carriera da 'comandante supremo' " 

"Lo sai acciaio che per me era molto importante" lo sguardo del moro sembrava addolorato ed era un'espressione che Edward non gli aveva mai visto fare ma non per questo si addolcì e testardo come sempre continuò con la sua idea.

"Congratulazioni allora, finalmente ci sei riuscito." gli disse con menefreghismo e allontanandosi dal corpo del superiore che nonostante tutto gli provocava sempre i soliti brividi di piacere,

"Smettila di essere così distante!" ma il biondo non sembrava prestargli ascolto, anzi si rimise sul letto della stanza,

"Non sei più tornato a trovarmi dopo quella volta" continuò Roy,

"Non credevo che ti interessasse e poi anche tu non ti sei più fatto vedere" continuò osservandolo con gli occhi severi,

"Non potevo allontanarmi da Central City lo sai!" 

"Ma certo, d'altronde la carriera prima di tutto no?" 

"Adesso smettila!" il moro aveva perso seriamente le staffe,

"Tu sei sicuramente molto più importante della mia carriera Edward!" l'alchimista d'acciaio non sembrava molto convinto della veridicità di quelle parole,

"Se pensi che il problema sia la mia carica allora darò le dimissioni. Perchè di certo non voglio rinunciare a te" detto questo si avviò verso la porta della stanza, deciso fino all'ultimo a lasciare la carica ma qualcosa lo fermò.

Edward si era alzato dal letto e lo aveva afferrato per la divisa,

"Era questo quello che volevo sentire" gli disse sorridendo, non il sorriso che gli rivolgeva di solito ma quello che fino a quel momento aveva rivolto solo e solamente a suo fratello,

"Non ti farò rinunciare a quella carica per me, comandante supremo" le ultime parole le aveva pronunciate con una strana ironia ma Roy non ci fece molto caso e con un rapido movimento lo abbracciò contento di essere riuscito ad appacificarsi con il suo fagiolino.

Ovviamente nessuno dei due sapeva che tutti quelli che precedentemente erano nella stanza stavano aspettando nel corridoio e avevano sentito tutto.

Ed eccomi ritornat! COme avrete capito questo è un capitolo di passaggio ma spero che vi piaccia lo stesso ^^'' Se avete due minuti liberi lasciatemi un commentino :)
A presto!!

  
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