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Autore: Marcello    03/06/2012    1 recensioni
La trilogia "The Composition" è una storia che è ambientata tra la Terra, Marte e il sistema solare. Fosties il principe di Marte, dovrà salvare la sua vita e quella della popolazione marziana da un nemico assai più forte di lui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sul foglietto del dott. Mortimer stava scritto che bisognava fare il giro della città per sei volte senza mai fermarsi e dopo questo bisognava andare da lui. Fosties rimase stupito del fatto che sarebbero dovuti recarsi subito da lui, visto che secondo lui il giro di Dickcity si faceva in un paio d’ore; poi appena tornati al palazzo i due amici avevano trovato come posta una busta rigida, al cui interno c’era un timer che segnava 48 ore. Blubb e Fosties presero il timer e si diressero verso la città nuovamente, per fare il loro allenamento; arrivarono alla piazza degli otto venti girando sulla via Auspicio. Proseguendo sulla strada giunsero nella estrema periferia di Dickcity, dove iniziarono a farne il giro; la città era così grande che quando stavano a un quarto del giro, il timer segnava 46 ore. Dopo esattamente 48 ore i due compagni finirono di correre ormai sfiniti e quasi morti, felici di aver fatto il proprio dovere si recarono dal dott. Mortimer, ma non lo trovarono in casa. Fosties aveva il timer legato al polso sinistro come un orologio, e Blubb che si trovava alla sua sinistra e lo vedeva all’incontrario disse:” Forse tu non lo hai notato, ma i numeri 48-40-32-24-16-8, che sono le ore che mancavano nel timer all’inizio di ogni giro della città hanno un altro significato. Infatti se tutti i numeri li rovesci uscirà scritto “B91H22EOH8H”(voglio fare una precisazione per i lettori, provate a scrivere i numeri riportati prima su una calcolatrice, quelle possibilmente con i numeri quadrati e così se girate la calcolatrice vi usciranno questo insieme di lettere e numeri).”. Fosties stupito dall’intelligenza dell’amico rispose:” La parola non ha senso! Mi dispiace, per una volta sembrava che avessi fatto la scoperta del secolo; e poi credi che il dott. Mortimer stupido com’è è capace di fare certi indizi! Daiiii!”. Blubb disse:” Non fai ridere! Comunque B91 è un numero civico, H22 è un altro civico, EOH nell’antico alfabeto fuborc, usati dai marziani molti anni fa, e significa CAVALLO, il resto non né ho idea (un altro piccolo suggerimento per i miei lettori, se andate su wikipedia e cercate EOH vi trova che significa veramente cavallo nell’alfabeto fuborc, che è una lingua) .” Fosties guardò prima l’amico poi il timer e quasi come spontaneo disse:” Andiamo prima a questo numero civico B91!”. La città di Dickcity era suddivisa in ventuno quartieri, che venivano identificate con le lettere dell’alfabeto dalla A alla Z, poi in ogni quartiere c’erano mille abitazioni, cioè ventunomila case in tutta la città. Quindi i due amici si diressero verso la casa numero 91 nel quartiere B; Blubb bussò alla porta dell’abitazione con tanta forza che si fecero delle ammaccature sulla porta di legno, e aprì una signora molto giovane un po’ sporca e con un cattivo odore. La ragazza disse:” Il dott. Mortimer mi aveva avvertito della vostra venuta, perciò questo è per voi!” così diede nelle mani di Fosties un pacco abbastanza pesante e chiuse la porta; Blubb aprì il pacco e vide al suo interno vi era un oggetto metallico. I due si diressero verso l’altra casa e lo stesso gli venne dato un pacco con all’interno sempre la stessa cosa, poi si sedettero su una panchina al limitare di un parco e uno disse all’altro:” Come ti avevo detto, Fosties, il dott. Mortimer ci ha lasciato un indizio, ma adesso cosa voleva dire con la parola “cavallo”?” il principe rispose:” Secondo me intendeva la stalla che sta al centro della città, comunque proviamo non abbiamo nulla da perdere.”. Così si diressero nuovamente al centro di Dickcity, entrando nella stalla notarono che c’era un unico cavallo, cosa strana perché di solito c’erano circa trenta cavalli; poi guardando attentamente l’equino trovarono un foglio sotto la sella che diceva le seguenti parole:” Cari ragazzi, sono stato catturato ma non cercatemi perché potreste cadere in grossi guai. Comunque andate a casa mia e mettete a posto nella navicella i pezzi di ricambio che avete trovato e che vi serviranno in caso di necessità, poi partite subito, non dimenticate la sigla 8h perché sarà importante durante la vostra permanenza sulla Terra. Buona fortuna e saluti!”. Blubb e Fosties rimasero stupiti di ciò che era scritto nel biglietto e per non procurare dei guai a se stessi e al dottore corsero subito all’abitazione del medico, andarono nel giardino e poggiarono nella navicella i ricambi, si allacciarono le cinture di sicurezza e Blubb premette il pulsante con su scritto “GO” e la navicella partì ad altissima velocità nel cielo verso la Terra. Intanto chissà dove si trovava legato il dott. Mortimer, e dinanzi a lui il segretario regale Robert Mcfich disse:” Mi hai fatto arrabbiare cercando di aiutare quei due stupidi. Ora” rivolgendosi ai a delle persone che si trovavano attorno a lui “mi dovrò adeguare e farli fuori a modo mio se voglio rimanere re per sempre!”. Il generale dell’esercito Michael Pettarin tolse lo sguardo da fuori alla finestra e avvertì il re che Fosties e Blubb erano ormai partiti ed egli rispose:” Allora dovrà iniziare la guerra, setacciate la Terra e trovateli prima che sia troppo tardi o vi farò ammazzare tutti. Te compreso, stupido dott. Mortimer, anzi facciamola finita qui ora!”Così al segno delle dita del re il generale Pettarin prese per i capelli il povero medico e con un colpo netto i tagliò la testa; Mcfich si avvicinò prese il capo del defunto e guardandolo negli occhi disse:” Voglio vedere ora se riuscirai a intralciarmi!” poi se ne andarono tutti. Nel buio pesto della stanza all’improvviso però si senti una voce, la voce di qualcuno noto, una voce che diceva:” Maledetto corpo, sono qui! No, non lì, sono quii! Uffa non sai nemmeno capire dove è la tua stessa testa. Accontentiamoci di non essere morti, però fa un po’ male!”
  
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