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Autore: CaTCheshirE    05/06/2012    2 recensioni
Un giovanissimo, affascinantissimo, bellissimo, coraggiosissimo, audacissimo, fighissimo Capitano.
Una bellissima, innocente ed inesperta fanciulla.
Una ciurma di manigoldi con seri problemi mentali.
Tutto questo sullo sfondo di una barriera corallina intatta, su una nave meravigliosa, e come antipasto una zuppa marcia di patate.
ALL' ARREMBAGGIO, MIEI PRODI!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rileggendo l’ ultimo capitolo che ho messo, mi sono resa conto di averlo scritto davvero da cani. Sembravo dislessica, ho messo capello al posto di cappello per ben tre volte, ci sono errori di ortografia, ripetizioni e una parola su dieci aveva errori di battitura. Mi dispiace tantissimo, davvero. Giuro che non scriverò mai più così male in tutta la mai vita!
 
Capitolo 6 – Seth Young ha una sirena nella ciurma
Flash era seduto in coffa, il cannocchiale in mano. Dopo essersi velocemente sbarazzati della ciurma di Shark, avevano fatto rotta verso la spiaggia più vicina, dove Lily probabilmente aveva portato Il Capitano.
L’ avevano vista tutti quanti tornare a galla, mentre il sole sorgeva sull’ orizzonte, trascinando Seth Young. La gioia e l’ euforia non avevano mai toccato picchi così alti a bordo.
Tanto alti che nessuno si era accorto di una cosa, una cosa piccola a cruciale a cui solo Flash aveva fatto caso. Lily non aveva più le gambe.
Con un movimento automatico, senza pensarci troppo, pescò da sotto la sua camicia un medaglione. Un medaglione identico a quello di Lily.
 
Seth Young si svegliò intorpidito con la gola che bruciava dalla sete. Aprì gli occhi, proteggendosi dalla luce accecante del sole con una mano.
Non ricordava molto. Ricordava di essersi buttato in mare, e il sapore del sale, e il dolore dell’ acqua nei polmoni. Poi qualcosa che lo riportava in superficie. Freddo. E qualcuno che cercava di fargli sputare l’ acqua che aveva bevuto.
Sollevò il busto. Aveva le labbra e i capelli incrostati di sale, e gli faceva male la ferita alla schiena che aveva riportato durante l’ arrembaggio.
Finalmente riuscì a vedere dove si trovava.
Era una minuscola caletta, dall’ acqua cristallina, con qualche scoglio affiorante e svariate cascatelle che precipitavano in mare. La vegetazione intorno a lui era verde e lussureggiante, si sentivano cantare degli uccelli nel bosco e le orchidee erano tutte in fiore. Un bel posticino, insomma. Un buon odore.
I suoi pensieri tornarono alle ultime parole che aveva detto alla ciurma.
Oh, porta puttana, Lily aveva accettato la sua proposta.
Probabilmente, se non fosse stato così debole, si sarebbe messo a ballare. E con gusto, anche.
“Brutto cretino, piantala. Solo perché Lily ha un bel davanzale, non mandare il tuo cervello negli abissi.”
Ascoltò il silenzio che regnava nella caletta.
“Si, però di bello non ha solo quello.”
«Capitano?»
Seth Young fece un salto in aria quando sentì qualcuno chiamarlo.
Si voltò di scatto, piuttosto incavolato di essere stato bloccato mentre ragionava su tutte le varie qualità di Lily, ma le parole gli morirono in gola.
Lei era in piedi, un po’ lontana, e lo stava osservando. «Ti sei svegliato. Stai meglio?» si avvicinò e gli si accucciò affianco. «Hai dormito quasi per tutto il giorno.»
Lui si riscosse. «Sto meglio.» Poi le lanciò uno sguardo indagatore. «Tu non sei ferita, vero?»
«Certo che no.» rispose lei. «Ma…»
Young l’ abbracciò, facendole perdere l’equilibrio a facendosela cadere addosso.
Insomma, era quasi morto, aveva il diritto di fare un po’ l’ idiota e lasciarsi consolare da una bella ragazza, vero?
«…sicuro di stare bene, capitano?»
«Si, basta che stai ferma.»
Lily rimase immobile, non proprio paralizzata ma quasi. Anche se aveva una fama grande quanto un isola, non significata che anche Seth Young non potesse spaventarsi, guardando la superficie del mare diventare sempre più distante, attaccato ad un ancora, con una ferita ancora aperta e incapace di muoversi.
Non che fosse poi un così gran dolore starsene appiccicata ai suoi muscoli scolpiti.
Gli circondò le spalle con le braccia. «Prima che reclami i tuoi vestiti indietro, devo dirti una cosa.»
«Non potrei prima reclamare i vestiti?»
«No.»
Lui sospirò, e la lasciò andare. Mentre lei si allontanava lasciò scivolare le dita sui suoi fianchi. «Cosa c’è di così importante? Non dirmi che sei sposata o cose del genere perché, francamente, me ne frego.»
Lily si allontanò, arrivando fino al bagnasciuga. L’ acqua di mare le lambì i piedi.
«Non urlare.»
Poi il suo intero corpo venne attraversato da una contrazione, lei cadde per terra, e le sue gambe si arricciarono in una lunga coda e…Seth Young si mise ad urlare.
«LO SAPEVO! MALEDETTO CARBONELLA MI DEVE OTTANTA DOBLONI!» E questo attacco di urla venne subito seguito da un attacco di ridarella «Ahah! Ha una sirena nella ciurma, ho una sirena nella ciurma! Aspetta che quel cretino di Shark lo venga a sapere, che mi ha venduto una sirena per venticinque dobloni! Ahah! Ahah!»
«Capitano, forse dovresti calmarti.» disse lei, tornando umana, e avvicinandosi di nuovo.
E lui la stritolò in un abbraccio decisamente troppo forte. «Sono così felice di averti incontrata, che davvero tu non hai idea.»
Rimasero qualche secondo così.
«A proposito di ciurma, dove sono gli altri?» chiese poi.
«Non ne ho idea. Probabilmente ci stanno venendo a cercare. Hanno visto che ti ho riportato a galla, quindi non dovrebbero essere lontani.»
 
Carbonella e gli altri li trovarono il giorno dopo.
Young era così stanco che dopo la scoperta delle pinne aveva bevuto tre litri d’ acqua pura e si era riaddormentato. Lily intanto aveva cercato frutta fresca da mangiare, aveva acceso un fuoco e aveva vegliato su Seth, in attesa di vedere la Silent venir loro incontro.
Aveva subito fatto destare Seth, quando l’ aveva avvistata, e lui si era messo subito a saltare come un grillo per farsi vedere, alla faccia della ferita.
Una volta saliti a bordo, ancora nervoso e concitato, aveva spiegato a tutta la ciurma di Lily, del suo salvataggio, delle sue pinne e del suo immediato bisogno di una branda.
C’era stato un gran trambusto, in cui tutti avevo reagito in maniera diversa alla scoperta che la loro cara piccola Lily era un seduttrice e divoratrice di uomini.
E lei se la sarebbe vista brutta se Young non avesse avuto un tremendo malore dovuto al caldo, alla fatica, e probabilmente all’ astinenza da rum.
E così Lily si ritrovò al punto di partenza, nella cabina del Capitano, di sera, con l’ atmosfera illuminata da qualche candela mezza consumata, e Seth Young mezzo morto sul suo letto.
«Non ti sembra una situazione conosciuta?» domandò lui sorridendo.
«Speriamo che non vada a finire come l’ ultima volta.» disse lei.
«Dio ce ne scampi.»
«Cosa volevi da me, Capitano?»
«Seth.»
«Cosa?»
«Quando siamo soli mi chiami Seth? Per favore! Consideralo un piacere fatto ad un moribondo.»
«Hem…si. Va bene. Allora…Seth, cosa volevi da me?»
«Come cosa? Nulla. Volevo vederti. E riprendermi una volta per tutte quei maledetti vestiti che sono miei.»
«Hem…anche se sono una sirena, non trattarmi così, per favore. Io non sono una sirena comune.»
«Ah, no?»
Lily scosse la testa.
Lui le fece gentilmente segno di sedersi sul bordo del letto e lei ubbidì. «Racconta.»
Lily sospirò. «beh, ecco…sarà una storia lunga, quindi partiamo dall’ inizio. Diventano sirene quelle donne che muoiono in mare innamorate di un uomo. Ma solo le donne diventano sirene, infatti i maschi nella nostra razza sono particolarmente rari. Quindi, per far nascere una sirena, ci vuole una donna suicida. Se poi una sirena normale va con un essere umano, nasce un figlio molto bravo a nuotare, con leggeri poteri da sirena, e un grande amore per il mare. Se una sirena va con un tritone, o nasce un tritone, o nasce una sirena pura. Siccome queste ultime sono estremamente rare, vengono tutte tenute al sicuro, alla Città del Re, praticamente chiuse in un edificio senza quasi possibilità di uscire. Li vengono addestrate, allenate, istruite, e quando la coppia regnante diventa troppo vecchia per mantenere il trono, vengono selezionati una Sirena Pura e un Tritone, che dovranno sposarsi, regnare, eccetera.»
Lily fece un enorme sospiro. «Ecco, io sono la sirena pura che è stata selezionata per diventare regina.» Lanciò uno sguardo obliquo a Seth, che però era impassibile, quindi continuò.
«Peccato che io non voglia diventare regina. Non voglio dover passare da uno stato di semi – reclusione ad uno stato di totale prigionia, non voglio dover essere costretta a sposare il tritone che altri hanno scelto per me, e avere come unica preoccupazione quella di organizzare balletti e dare un figlio maschio a mio marito. Quindi sono scappata. La notte prima delle nozze.»
Calò il silenzio. Seth non le staccava gli occhi dal viso, e lei cominciò a sentirsi in imbarazzo. Non era più abituata a parlare così tanto, quindi temeva di aver detto qualcosa che lo aveva offeso o chissà che altro…
«Lily, e se un essere umano è così figo da riuscire ad accalappiare una sirena pura cosa nasce?» le fece un occhiolino.
Lei rimase un attimo interdetta, poi scoppiò a ridere. «Di tutta la mia lunga e tragica confessione, hai ascoltato solo quella parte?»
«Non ho ascoltato solo quella parte, ma mi era rimasto il dubbio!» esclamò lui.
«L’ ipotesi non è contemplata, come ti ho già detto le Sirene Pure vengono tenute quasi sempre chiuse nella Città del Re.»
Lui sorrise. «Ti và di fare esperimenti con me?»
«Capitano Young!»
«Che c’è? Ho soltanto chiesto!»
«Solo una donna quasi sposata!»
«Primo, non sei una donna, sei una sirena. Non che la cosa mi dispiaccia. Secondo, non sei sposata, sei ancora sul mercato, quindi non ti lamentare. Terzo, quei vestiti…»
«Sono tuoi! Si, lo so!»
Scoppiarono insieme a ridere.
«Attenta d’ora in poi, potrei saltarti addosso quando meno te lo aspetti.»
Lily sorrise e uscì dalla stanza. Il capitano non diceva sul serio, era solo stanco per le ultime giornate che aveva dovuto attraversare.
…vero?
 
«Voi vi sentite tranquilli con quella creatura a bordo?» domandò Carbonella, un po’ tremante.
«Assolutamente no! Quello è un demone dell’ inferno! Vedrete che non appena le verrà fame, saremo noi il suo pasto!» abbaiò Sputasangue.
«Non siate stupidi. Se Lily avesse davvero voluto ucciderci e mangiarci lo avrebbe già fatto. E’ una brava ragazza.» la difese Sbobba.
«Deve averti fatto il lavaggio del cervello.»
Flash si alzò da terra, dove i erano trovati per parlare. Tutti gli occhi si voltarono verso di lui.
«Diamole fiducia.»
E uscì dalla stanza. 
  
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